GLI ANNI PIU’ BELLI
Gabriele Muccino, nel 2020, realizza la sua opera più ambiziosa e, a tratti,
decisamente impegnativa; la riproposizione del capolavoro “ C’eravamo tanto amati” del Maestro Scola, riveduto e corretto, improntato all’epoca odierna. Un tentativo di riproporre un’epopea , riguardante tre amici per la pelle, sullo sfondo delle vicende storiche, nazionali e internazionali, accadute nel lungo corso della loro fervida e tormentata amicizia, attraverso gli anni. Sono inevitabile le analogie, di certo non casuali; il percorso di vita di ognuno dei protagonisti è del tutto similare a quello dei loro predecessori. Il trio Favino, Santamaria , Stuart, consolidatosi all’epoca di “ Romanzo Criminale” dà corpo e vita alla caratterizzazione, ben delineata, con indubbio talento e passione, sia attoriale che registica.
Giulio ( Favino) , Riccardo il Sopravvissuto ( Santamaria) e Paolo ( K.R.Stuart) sono giovani spensierati e di belle speranze. Si conoscono in una circostanza molto particolare; Riccardo, durante una manifestazione studentesca, nella quale era incappato per caso, viene gravemente ferito. Giulio e Paolo lo soccorrono e lo portano in ospedale. Da lì l’epopea ha inizio. Giulio diventerà avvocato, estremamente idealista e pronto a prestare la sua opera agli ultimi, senza voce né volto. Paolo, l’umanista, conoscerà il lungo calvario del precariato nella scuola con il sogno di diventare di ruolo. Mentre Riccardo, come il suo omologo Nicola, ruolo che fu assegnato a Satta Flores, tenterà a tutti i costi la carriera di critico cinematografico. Nella loro vita esiste una presenza femminile, ondivaga e cangiante, alla ricerca di un’ identità ; Gemma , ruolo affidato a Micaela Ramazzotti, che incarna la bellezza popolare, senza freni inibitori né scrupoli di sorta. L’ascesa inizia negli anni critici e coinvolgenti della loro gioventù. L’avvocato , inizialmente idealista e convinto di voler cambiare il sistema, incappa in un onorevole privo di scrupoli e deciso a non pagare i propri conti con la giustizia. Come l’avvocato Perego, suo omologo interpretato da Gassman, è combattuto e non vorrebbe cedere il passo a simili escamotage, ma il denaro ed il potere prendono il sopravvento. Ed anche la vita privata segue il corso di quella professionale; la figlia dell’onorevole ( Nicoletta Romanoff) giovane, bella e viziata, decide di diventare la sua compagna, a discapito di Gemma , che a sua volta aveva tradito Paolo, candido e ingenuo, per poter stare con Giulio ( la scena dell’agnizione è una degna riproposizione dell’originale). E così , le loro vite vanno avanti , su binari paralleli, tra l’inchiesta di Mani Pulite ed altri eventi come il crollo delle Torri e la nomina di ruolo per Paolo , i sogni infranti e la separazione di Riccardo, l’inarrestabile ascesa di Giulio. E tra vicende alterne, narrate con la concitazione affannosa, tipica di Muccino, si giunge al momento dell’incontro corale, in un ristorante, in cui i tre si confessano, ridendo amaramente delle loro vite. Il finale è difforme dall’originale, tende ad unire quelle vite che apparentemente era distanti, mentre Scola lasciò la conclusione aperta con un evidente senso di fallimento ed un retrogusto amaro. Ottima lezione, rielaborata e corretta, ma il Maestro resta Ettore Scola.
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