Nella nuova generazione Tim Burton ritrova l'energia che contagia. Un secondo capitolo migliore del primo. Commedia, Fantasy, Horror - USA2024. Durata 104 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
L'ex adolescente Lydia Deetz torna a Winter River dove ritroverà le sgradite apparizioni dell'incontenibile Beetlejuice. Espandi ▽
Per essere il sequel di un film (la sua opera seconda) in cui Tim Burton cercava di mettere in piedi una trama narrativa che gli interessava il giusto ma serviva ad aprire le porte, questo Beetlejuice Beetlejuice è un trionfo di trame e sottotrame, sopra e sottoterra, un vero e proprio manifesto del the more the better.
Tim Burton si ritrova, dopo aver attraversato alcuni banchi di nebbia, e mette in scena un secondo capitolo migliore del primo, che restituisce, tra l’altro, al personaggio del titolo, il ruolo centrale che la prima volta gli era stato curiosamente negato.
Nell’eccesso e nel raddoppio (oltre che nel nuovo, giovanissimo pubblico) Burton trova lo spazio per giocare di nuovo a fare il mago, a inserire racconto nel racconto, a citare, scherzare, fare la linguaccia a mamma Disney. Recensione ❯
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Un'opera visionaria sulla travolgente e complessa vita di Èduard Limonov, dalla strada alla fama. Biografico, Italia2024. Durata 138 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Ispirato al romanzo biografico di Emmanuel Carrère pubblicato da Adelphi, il film ricostruisce le vicende del poeta e oppositore russo attraverso la storia di cinque suoi grandi amori in giro per il mondo. Espandi ▽
Eduard Limonov, dissidente comunque mai allineato neppure con la dissidenza, lascia l’Unione Sovietica per vivere a New York dove, continuando a scrivere, vive prima da homeless per poi diventare maggiordomo di un ricco intellettuale. Tra grandi amori che iniziano e finiscono diventa famoso grazie alle sue pubblicazioni in Francia fino a fondare un partito che si definisce bolscevico e nazionalista. Serebrennikov mette la sua visionarietà al servizio di una personalità difficile da contenere in un film. E affronta la sfida innanzitutto da russo, cioè da artista capace di leggere nel profondo l’anima tormentata non solo del suo protagonista ma anche quella di un intero popolo in un ampio arco temporale. Lo fa con la visionarietà che gli è propria che gli consente improvvisi mutamenti di stile e di ritmo che accompagnano i movimenti tellurici, ondulatori e sussultori, della vita dello scrittore. Recensione ❯
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Amelio diluisce la tensione narrativa e riduce l'azione. Rimane la potenza del messaggio. Drammatico, Italia2024. Durata 104 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Gianni Amelio gira un film ambientato in Friuli-Venezia Giulia, durante la Grande Guerra. Espandi ▽
Sul finire della Prima guerra mondiale. Due ufficiali medici, amici d'infanzia lavorano nello stesso ospedale militare, dove ogni giorno arrivano dal fronte i feriti più gravi. Molti di loro però si sono procurati da soli le ferite, sono dei simulatori, che farebbero di tutto per non tornare a combattere.
Stefano, di famiglia altoborghese, con un padre che sogna per lui un avvenire in politica, è ossessionato da questi autolesionisti e, oltre che il medico, fa a suo modo lo sbirro. Giulio, apparentemente più comprensivo e tollerante, non si trova a proprio agio alla vista del sangue, è più portato verso la ricerca, avrebbe voluto diventare un biologo. Anna, amica di entrambi dai tempi dell'università, sconta il fatto di essere donna. A quei tempi, senza una famiglia influente alle spalle, era difficile arrivare a una laurea in medicina. Ma lei affronta con grinta un lavoro duro e volontario alla Croce Rossa. Qualcosa di strano accade intanto tra i malati: molti si aggravano misteriosamente. Forse c'è qualcuno che provoca di proposito delle complicazioni alle loro ferite, perché i soldati vengano mandati a casa, anche storpi, anche mutilati, purché non tornino in battaglia. Recensione ❯
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Una commedia romantica che parte con una buona dose di cinico realismo. Ottimi gli interpreti. Commedia, Italia2024. Durata 85 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una brillante commedia dolce amara con Pilar Fogliati e Filippo Scicchitano. Espandi ▽
Si sono scambiati le fedi e giurato amore eterno solo poche ore fa ed ora eccoli qui, Eleonora e Valerio, mano nella mano nell'albergo più lussuoso di Roma, pronti a godersi la luna di miele. Non sanno che invece di lì a poco verranno catapultati nella notte di una Roma affascinante e misteriosa, in cerca di qualcosa... e forse di loro stessi. Recensione ❯
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Terzo film di una riuscita trilogia horror, con Ti West che rivisita con brillantezza lo slasher dell'epoca d'oro. Horror, USA, Nuova Zelanda, Canada2024. Durata 103 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Dopo il primo X - A Sexy Horror Story e il prequel Pearl, Ti West, scrittore, regista e montatore pluripremiato già noto per altri lavori di genere, ci regala ora il capitolo finale di una trilogia che ha raccolto intorno a sé un'appassionata fan base. Espandi ▽
1985. Maxine è a Hollywood con l'intenzione fermissima di dare una svolta decisiva alla sua vita. Fa l'attrice nel cinema porno, ma si rende conto che è necessario mirare più in alto, passare al cinema "normale". A questo scopo partecipa a un'audizione per una parte nel seguito di un horror di serie B diretto da un'ambiziosa regista.
Nonostante la sua provenienza dal porno possa essere un handicap, Maxine non demorde e ottiene il ruolo. Sembra l'inizio della sua realizzazione artistica, ma in città opera un feroce serial killer che ammazza a ripetizione anche pornostar colleghe di Maxine. Inoltre, un detective privato si fa vivo con toni insinuanti e minacciosi: la cerca per conto di qualcuno di potente, una figura misteriosa che emerge da un passato con cui Maxine dovrà fare i conti, mentre lotta per sopravvivere e diventare una star.
Mia Goth è, come già in Pearl, il vero fulcro e motore principale del film. Ti West la segue con passione e fa ruotare tutto intorno al suo ritratto sfaccettato e approfondito. Sontuosa è la sua prova; Goth è un'attrice davvero notevole sotto tutti i punti di vista, vanno ricordate, in un ottimo cast, almeno le convincenti prove di un viscidissimo Kevin Bacon nei panni di un detective privato che scherza con il fuoco e dell’affabilmente suave Giancarlo Esposito nel ruolo dell’agente che ogni attrice vorrebbe avere. Recensione ❯
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Una storia curiosamente slegata che sembra fuori fuoco rispetto allo stile del regista. Drammatico, Italia2024. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La vita di un'influente famiglia vicentina viene sconvolta da un evento imprevedibile. Espandi ▽
Vicenza, 1980. Maria scopre di essere incinta e annuncia con gioia la sua gravidanza al marito Osvaldo. Ma quando la neonata Rebecca viene al mondo ha una vistosa macchia rossa sul viso e Maria la rifiuta, individuando in quella “voglia” l’oscuro segno di un peccato nascosto. Nell’adolescenza la ragazza comincia a reagire all’indifferenza ostile della madre e a porsi le prime domande sulla sua origine. Col tempo Rebecca arriverà ad intuire che le dinamiche famigliari custodiscono quel segreto che ha reso la sua infanzia e adolescenza tanto disfunzionali e infelici.
La vita accanto è basato sul romanzo omonimo di Mariapia Veladiano e vanta una sceneggiatura scritta a sei mani da Marco Tullio Giordana, che del film è il regista, Gloria Malatesta e Marco Bellocchio. Le difficoltà nella realizzazione nascono forse proprio dal fatto che la presenza di Bellocchio si avverte in modo dominante rispetto alla narrazione, ma resta secondaria rispetto alla regia.
È una storia insolitamente fuori fuoco per un autore di solito centrato come Marco Tullio Giordana, che in passato ha saputo fotografare perfettamente i suoi temi e personaggi. Restano invece efficaci e degne di nota le scenografie austere di Luca Gobbi e le musiche perturbanti di Dario Marianelli. Recensione ❯
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Il quarto capitolo riacchiappa tutti i fan della serie con un buonumore contagioso. Animazione, Avventura - USA2024. Durata 95 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Dopo sette anni dall'ultimo Cattivissimo Me, Gru, il supercattivo preferito dal mondo intero, diventato agente della Lega Anti-Cattivi, torna al fianco dei Minions per un'entusiasmante, caotica e audace nuova era. Espandi ▽
Durante la riunione degli ex alunni del Licée Pas Bon, la rinomata scuola dei cattivi, Gru reincontra Maxime Le Mal, un superbad che ce l'ha ancora con lui. Gru, la moglie Lucy, le figlie Margo, Edith e Agnes più l'ultimo arrivato, il neonato Gru Jr, si recano nell'amena cittadina di Mayflower, portando con sé i tre Minion Phil, Ron e Ralph. Lì dovranno relazionarsi con una coppia di vicini spocchiosi e la loro figlia adolescente Poppy. Nel frattempo i dirigenti della Lega trasformano cinque Minion in agenti d'élite dotati di superpoteri e Maxime trasforma la sua ossessione per gli scarafaggi in un'arma contro Gru.
Chris Renaud torna alla regia del quarto episodio della saga del Cattivissimo, aggiungendo un nuovo rivale (ma a fine film compariranno anche i rivali dei film precedenti) e un nuovo membro della famiglia di Gru, l'unico figlio naturale e l'unico maschio: di qui forse, l'ossessione che Gru ha nel farsi amare dal neonato.
Il film prosegue a rotta di collo intento a riacchiappare tutti i fan della serie, dedicando almeno un momento o una scena a ognuno dei personaggi che il pubblico ha imparato ad amare. Se non ha la forza innovativa del primo film della serie, mantiene comunque un buonumore contagioso e inoffensivo che piacerà ai suoi spettatori affezionati. Recensione ❯
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Un pastiche che prende da ogni altro medium tutto quello che gli serve per restituirci un ritmo sempre più pesante. Azione, Avventura, Commedia - USA2024. Durata 102 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
In un pianeta di nome Pandora le persone vanno alla ricerca di una reliquia misteriosa. Espandi ▽
Lilith (Blanchett), una famigerata cacciatrice di taglie dal passato misterioso, è costretta a tornare, a malincuore, su Pandora, il suo pianeta natale che è il più caotico della galassia.
La sua missione è trovare la figlia scomparsa di Atlas (Ramírez), il più potente figlio di p*****a dell'universo.
Lilith stringerà un'alleanza con un'improbabile squadra di reietti: Roland (Hart), un mercenario esperto, Tiny Tina (Greenblatt), una adolescente amante degli esplosivi e il suo muscoloso protettore Krieg (Munteanu), Tannis (Curtis), una scienziata pazza che ne ha viste di tutti i colori e Claptrap (Black), un robottino logorroico e saccente.
Insieme, questi strampalati eroi dovranno sconfiggere una specie aliena e pericolosi banditi e scopriranno uno dei segreti più incredibili di Pandora.
Il destino dell'universo potrebbe essere nelle loro mani, ma alla fine combatteranno per qualcosa di più grande: la loro amicizia. Recensione ❯
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Un'operazione intellettuale ambiziosa, dove la parola è predominante. E a tratti soffocante. Drammatico, USA2024. Durata 93 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un compito di scrittura creativa produce risultati complessi tra un insegnante e la sua studentessa di talento. Espandi ▽
In un college del Tennessee si incontrano l'adolescente Cairo Sweet, ragazza solitaria che vive in una grande casa colonica, da sempre abituata a combattere la solitudine con la lettura, e il professore di letteratura Jonathan Miller, sposato con l'intellettuale Beatrice e frustrato nelle sue ambizioni di romanziere. Nonostante la differenza d'età e di ruoli, l'attrazione fra i due porta a una relazione intensa, alimentata proprio dalla letteratura ma destinata a restare inappagata.
La scrittrice e sceneggiatrice Jade Halley Bartlett esordisce nella regia con una storia imbevuta di letteratura erotica e gotica, tra Henry Miller e il thriller.
Nel mondo arguto allestito dalla regista ogni cosa - dagli abiti alla recitazione, alle battute - esplicita la propria altezzosità e sicurezza di sé: il film è un'operazione intellettuale ambiziosa nei toni e molto meno nei risultati, a partire da una messinscena al risparmio e, in fondo, da una complessità testuale che sotto la superficie dell'esercizio di stile argusto e cool nasconde la timida e falsamente pudica analisi di una relazione pericolosa. Recensione ❯
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Una storia di rimossi e sensi di colpa in seno a una famiglia, che si interroga sull'esperienza di pre-morte. Horror, Thriller - USA, Italia2024. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Quando sua figlia adolescente mostra un comportamento sempre più inquietante dopo un'esperienza di pre-morte, una madre si convince che la ragazza abbia portato qualcosa di malvagio dall'aldilà. Espandi ▽
Robin, talentuosa pianista affetta da mutismo, è vittima di un grave incidente motociclistico. La madre Claire e il padre Luca, separati, accorrono al suo capezzale: quando è ormai stata considerata clinicamente morta, Robin si risveglia e torna in vita. Ma ben presto i comportamenti della ragazza, che ha ora recuperato la capacità di parlare, diventano strani e inquietanti, come se nutrisse un rancore verso la madre in procinto di esplodere. Claire crede che la figlia sia posseduta da un’entità e cerca aiuto in ogni modo, tra lo scetticismo generale.
Titolo a rischio di confusione – con il film di Clint Eastwood del 2010 – per il debutto alla regia del produttore Robert Salerno, che gira a Roma un horror psicologico che si interroga sulla questione sull’aldilà – esiste un aldilà? Cosa avviene dall’altra parte? Si tratta di un fenomeno scientifico o soprannaturale? Come horror in senso stretto c’è pochissimo spazio per spaventi o truculenze, limitate anche da un budget evidentemente esiguo. La scelta di Salerno è di concentrarsi sulle angosce di Claire, gravata da sensi di colpa frustrati e da un rimosso indicibile, che hanno distrutto il suo matrimonio e sembrano perseguitarla. Here After – L’aldilà ha soprattutto un problema di messa in scena, di legnosità nello svolgimento, che deve chiaramente tendere a un fine e forza dialoghi e azioni inverosimili di personaggi che sembrano manichini, e non riescono mai a uscire dalle pagine della sceneggiatura per farsi carne e sangue. Recensione ❯
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Un teen love drama su come è complicato oggi innamorarsi. Espandi ▽
Mancano 135 giorni all'esame di maturità ma Marco Martinelli, a differenza della madre, non sembra preoccuparsene malgrado abbia tre materie da recuperare. Una sera in un locale, dove si deve esibire il fratello Andrea che ha l'aspirazione di fare il cantante indie, conosce Giulia. Quando però poi le telefona, scopre che la ragazza gli ha dato il numero sbagliato. A rispondere è invece Aria, una ragazza che aveva già fatto l'esame di maturità l'anno prima e sul braccio ha tatuato la frase "un oggi alla volta". I due decidono comunque di vedersi e si cominciano a frequentare. Tra una notte al museo di sera e le sfide 'obbligo e verità', scoprono di piacersi ogni giorno di più. Ma lei però nasconde un drammatico segreto.
Il film sa raccontare le paure, le crisi di panico ma anche i desideri dei protagonisti nel modo più diretto possibile. La semplicità in Un oggi alla volta non è sinonimo di banalità.
Anche se in qualche momento Un oggi alla volta dà l'impressione di cercare la commozione a tutti i costi come nel discorso di Andrea oppure fa uscire troppo sbrigativamente dal film il padre di Aria interpretato da Cesare Bocci, mantiene comunque una sua bizzarra, vivace, leggerezza, evidente sia nella sequenza in ospedale e sia nel modo in cui vengono mostrati interni e stanze coloratissime che ribaltano la percezione grigia dei mélo terminali con giovani protagonisti. Recensione ❯
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Un action movie con Luca Argentero nei panni di un ex poliziotto coinvolto in una rete criminale. Espandi ▽
Sante Moras, agente di polizia penitenziaria, deve fare da guardia a Virdis, un delinquente che ha ucciso una ragazza di 15 anni, dopo averla tenuta prigioniera e torturata. Sulla schiena della ragazza è stato trovato inciso un simbolo, che qualcuno soprannominerà "coda del diavolo", e che era già apparso tempo prima sul cadavere di un'altra adolescente. E decisamente il diavolo ci mette la coda anche per Sante Moras, che dopo essersi addormentato durante il turno di guardia, ritrova il suo sorvegliato speciale tramortito da un'iniezione letale. Moras scappa, capendo di essere stato incastrato.
Luca Argentero nei panni di Moras è un lupo solitario silenzioso e dolente, ma non riesce ad aggiungere nunaces o spessore a uno dei più noti archetipi noir; più interessanti i sempre affidabili Cristiana Dell'Anna, nel ruolo della giornalista Fabiana, e Francesco Acquaroli in quelli del classico commissario disincantato e fumantino. Forse i personaggi più riusciti sono i cammei di Virdis e di un amico del padre di Moras.
La coda del diavolo può far passare dignitosamente una serata, ma probabilmente non lascerà una traccia diversa da quella dei tanti thriller televisivi di medio livello, se non per la qualità della regia di De Feudis e per la bellezza cupa e selvaggia della costiera sarda. Recensione ❯
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Un film solido sui rimpianti e sulla difficoltà di lasciar andare. Con un inossidabile Richard Gere. Drammatico, Canada2024. Durata 111 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Richard Gere in un dramma sentimentale dove si trova a ripensare al suo passato. Espandi ▽
Daniel è un ricco newyorkese che non ha mai voluto figli. Un giorno rincontra la sua ex fidanzata canadese di vent'anni prima che gli rivela due cose agghiaccianti: suo figlio è morto in un incidente stradale e il padre era proprio Daniel. Inizia così per lui un viaggio in cerca di un figlio mai conosciuto. Per capire che tipo di persona fosse e costruirsi dei ricordi ex novo parlerà con i suoi amici, i compagni di college e la professoressa che gli aveva rubato il cuore, in un crescendo di scoperte non sempre piacevoli che diventerà per lui una vera e propria ossessione.
Un film tormentato sui rimpianti e sulla difficoltà di lasciar andare. È incentrato su questo il nuovo lavoro scritto e diretto dal pluripremiato regista israeliano Savi Gabizon, remake in lingua inglese del precedente Ga'agua girato in ebraico.
Il pubblico segue con empatia questo viaggio negli inferi di un padre in lutto, seguendone tutto il ritmo volutamente funereo. Ci vuole tempo per comprendere, accettare, conoscere e condividere il dolore. Questo film lo ricorda, forte dell'interpretazione misurata e mai caricaturale del suo inossidabile Gere. Recensione ❯
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Un film che riesce a sorprendere lo spettatore. Dove ciò che conta è l'escalation. Azione, Avventura, Drammatico - 2024. Durata 117 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
L'epico disaster movie ritorna al cinema in una nuova versione per la regia di Lee Isaac Chung. Espandi ▽
Kate Cooper da ragazza ha cercato con un gruppo di amici di trovare una formula chimica che imbrigliasse la devastante forza dei tornado. Le cose non sono andate bene ed ora svolge il suo lavoro di meteorologa dietro le rassicuranti mura di un edificio newyorchese. Quando, dal recente passato, giunge un amico per cercare di convincerla a tornare in azione sul campo si lascia tentare. Incontrerà sul suo cammino Tyler Owens che, con i suoi accoliti, va a caccia di tornado per esibire le proprie gesta su Youtube.
Ci sono film che vanno visti non tanto per ciò che raccontano ma per come lo fanno. Ci si sono messi in tre (Warner, Universal e Amblin) per realizzare questo che non si può propriamente definire un remake del film di Jan De Bont. Perché sono passati quasi trent'anni e nel frattempo nell'ambito del cinema di genere catastrofico abbiamo visto passare numerosi tentativi di ripetizione. Qui siamo piuttosto dinanzi a un test sul passaggio dalla potenza all'atto di nuove tecnologie non disponibili all'epoca e ora non economicamente sostenibili se non da major in coalizione.
Allo spettatore non va tolta la, chiamiamola così, sorpresa. Ma si provi a contare quanti sono i tornado proposti e si osservi a mente fredda come siano collocati su una scala di complessità di devastazione. Recensione ❯
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Un primo capitolo efficace e romantico che ha il pregio di rimettere in sella Kevin Costner. Western, Drammatico - USA2024. Durata 181 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film racconta un arco di 15 anni sfaccettato di espansione e insediamento dell'ovest americano prima e dopo la guerra civile. Espandi ▽
Primo capitolo di una saga divisa in tre, Horizon: An American Saga è costruito secondo il principio di una serie, ma all’antica. Perché il western di Kevin Costner avanza coi tempi delle sue carovane, alternando i destini dei suoi numerosi personaggi. Come Coppola, anche Costner ipoteca le sue fortune e scommette sul suo genere di predilezione per produrre un film che nessuno voleva. Tutto è in gioco, tutto è davanti agli occhi dello spettatore che accompagna i pionieri verso la conquista di una terra chiamata “Horizon”.
Montato di nuovo a cavallo, rivisita ancora una volta da attore e d’autore i territori che ha esplorato nei suoi giorni di gloria, accecanti per tutti, compreso lui. Ma non c’è nostalgia nel suo approccio, soltanto l’aria consapevole di girare un western onesto, governato dalla sua imperiale presenza e diffuso di un amore sincero per il genere.
Struttura narrativa classicamente efficace e romantica, Horizon, con le sue strade pieno di fango, i suoi convogli carichi di speranza e la sua terra da conquistare, prima e dopo la guerra civile, non ha il fascino ambiguo dei migliori Eastwood e nemmeno la potenza evocativa di Ford ma ha il pregio di rimettere in sella Kevin Costner. E tanto basta. Recensione ❯
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