In un futuro prossimo esiste la possibilità di salutare le persone che non ci sono più, cercando un modo per alleviare il dolore del distacco. Cosa resta di tutto l'amore che i corpi si promettono quando il loro tempo finisce? Espandi ▽
Sal ha perso la compagna Zoe in un incidente d'auto. La sofferenza è tale che l'uomo arriva a tentare il suicidio, e a quel punto la sorella Ebe lo spinge a cercare una soluzione in Another end, una tecnologia d'avanguardia in grado di caricare la personalità e i ricordi di una persona scomparsa nel corpo di un volontario, per una serie di incontri pensati per preparare l'addio che non si è potuto avere in caso di morte improvvisa. Dopo aver ritrovato la sua Zoe, però, Sal non riesce a staccarsi da lei e inizia a pregare la sorella, che lavora per l'azienda proprietaria del programma Another end, di dargli più tempo. Ci è voluto qualche anno per rivedere quel Piero Messina che nel 2015 aveva portato il suo primo lungometraggio L'attesa in concorso a Venezia, con un'opera lontana dai canoni del cinema italiano e che mostrava una prospettiva già pienamente formata. Ill suo secondo film Another end è un progetto ambizioso, di respiro internazionale e dalle leggere inclinazioni sci-fi.
Come ne L'attesa, al centro c'è il dolore e l'assenza di una persona scomparsa. Stavolta però Messina ci crea attorno un immaginario e un mondo visivamente impressionante, fatto di paesaggi urbani indecifrabili che si arrotolano attorno ai personaggi, in un uso espressionista dell'architettura cittadina. Recensione ❯
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Un cast affiatato e ben diretto, al servizio di una storia famigliare che rimanda a Monicelli e Scola. Drammatico, Italia2024. Durata 103 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una commedia corale che esplora le tensioni familiari di sei fratelli nati dallo stesso padre e da madri diverse. Espandi ▽
Guido, Marco, Leo, Gaelle e Mattia sono, in ordine di età, i cinque figli di Manfredi Alicante, padre egoista e narciso che si è appena tolto la vita. All'apertura del suo testamento i cinque figli scopriranno di avere anche una sorella, Luisa. I sei litigano fra di loro, alcuni anche a causa di antiche ruggini, e trovare un'intesa su come gestire l'allevamento di ostriche che hanno collettivamente ereditato, e che il padre ha trasformato in una utopistica coltivazione di perle, non è facile. Ci saranno discussioni e rappacificazioni, intese e ostilità nella cornice di Bordeaux, ultima residenza del padre e della terza moglie francese.
Sei fratelli, scritto da Luca Infascelli e Simone Godano e diretto da Godano stesso, parte da una buona premessa e va a toccare un tema eminentemente cinematografico, ovvero la complessità del rapporto fra fratelli e sorelle, soprattutto all'interno di una famiglia allargata.
Se da un lato è divertente osservare le interazioni di un cast affiatato di attori abili e ben diretti, dall'altro si sente la mancanza di un maggiore coraggio nell'esporre le piccinerie e le contraddizioni che fanno parte della natura umana, in particolare all'interno delle dinamiche famigliari. Recensione ❯
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Il punto di svolta di un giovane uomo e la funzione terapeutica del teatro. Con un cast funzionale alla narrazione. Drammatico, Italia2024. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Neve vive con la mamma ma scuola viene derisa e si chiude nel mutismo. Entra però in un corso di teatro dove conosce l'attore Leo. Espandi ▽
Neve è una bambina che ha un ottimo rapporto con la madre. A scuola viene bullizzata a causa del lavoro materno (pulizia di un vivaio di pesci) e si chiude nel mutismo. Trova però comprensione in Leo, un attore che conduce un corso di recitazione che ben presto si dovrà occupare di lei.
Un ritratto di un giovane uomo che si trova a trasformare la propria vita in seguito all'incontro con una bambina. Simone Riccioni ha deciso di passare alla regia mettendo le sue doti di attore al servizio di una storia da lui stesso ideata e scritta, insieme ad altri. Ha potuto collocarla, sapendo anche come metterli in luce, negli splendidi scenari, naturali e non, che le Marche, suo set preferito da tempo, gli hanno offerto.
Nel complesso tutto il cast è funzionale alla narrazione e ad un attore come Simone Montedoro viene assegnato il ruolo di un sacerdote capace di stare vicino alle persone senza pre-giudizi essendo in grado di comprendere qual è il meglio per ognuna di loro e di aiutarle a raggiungerlo. Recensione ❯
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La storia di un uomo costretto a "correre" pur di stare con la propria figlia, in un mondo disumano e senza scrupoli. Espandi ▽
Marino Bruni ha un'officina, una figlia amatissima di nome Claudia e una ex moglie, Simona, che ha appena ottenuto il divorzio da lui. Il tribunale gli ha accordato di passare con la figlia i martedì e i venerdì, e da quel momento il suo tempo è scadenzato da quei due giorni della settimana. Ma una cartella del Fisco da 50mila Euro lo costringe a chiudere l'officina e a cercare lavoro. E il lavoro, in tempi di crisi, non si trova con facilità, tranne quello sporco, che per Maino è incarnato da Cioccolatino, un rapinatore di supermercati che ha bisogno di qualcuno disposto a guidare la moto della fuga.
Martedì e venerdì è il secondo film da sceneggiatori e registi di Alessio De Leonardis e Fabrizio Moro, quest'ultimo anche autore delle musiche originali, e segue il debutto con Ghiaccio, anch'esso ambientato nelle periferie degradate della Roma periferica.
Edoardo Pesce presta con la consueta competenza la sua fisicità massiccia e il suo sguardo dolente a questo povero Cristo che si aggira per supermercati di campagna e una suburbia squallida e triste. Il film è il ritratto di un uomo che "non sa dove mettersi le mani" vessato da un mondo del lavoro disumano e spietato. Recensione ❯
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Tre archi temporali, da bambino, da giovane e da adulto, per un biopic sulla figura del 'banchiere gentile' Ennio doris. Biografico, Italia2024. Durata 122 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Ennio Doris, il fondatore di Banca Mediolanum, il giorno dell'epocale fallimento della banca d'affari newyorchese Lehman Brothers decide di rimborsare tutti gli 11.000 clienti che avevano acquistato quelle obbligazioni che non valevano più niente. Quel settembre del 2008 è lo spunto per raccontare la storia di questo "banchiere gentile", dall'infanzia povera e felice a Tombolo, nel padovano, alla fondazione di Banca Mediolanum e ai successi internazionali. Recensione ❯
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Una serie dedicata a Luca Travaglia (Edoardo Leo), ex ispettore capo della Digos. Espandi ▽
La serie segue Luca Travaglia (Edoardo Leo), ex ispettore capo della Digos, come produzione di punta per la nuova
annata. Dopo un drammatico attentato, il protagonista decide di lasciare la polizia per diventare
un buttafuori di Milano, immergendosi nel dolore con l'alcol; qui, un uomo cingalese, Palitha, lo
coinvolge in un nuovo progetto: aprire un'agenzia investigativa. La trama promette di offrire una
prospettiva avvincente sulla cosmopolita Milano, e su Travaglia, descritto come un "nuovo Clint
Eastwood", con una combinazione di cinismo e vulnerabilità. Recensione ❯
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Michela Giraud esordisce alla regia con un film urgente, dall'anima gentile e dal cuore pieno di tenerezza. Commedia, Italia2024. Durata 98 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una storia che affronta temi importanti e delicati senza rinunciare a far ridere. Espandi ▽
Flaminia De Angelis fa parte di una famiglia di arricchiti a Roma Nord, è ricercatrice in diritto civile, ha tre amiche che vivono fra il parrucchiere e il centro estetico, e un fidanzato che sta per sposarla per bieco interesse (ma lei ancora non lo sa). Quando mancano un paio di settimane al matrimonio che Flaminia, e soprattutto sua madre, vorrebbero perfetto, in casa piomba Ludovica, figlia di primo letto del padre, cacciata dalla comunità terapeutica in cui viveva per aver dato fuoco al proprio letto.
Flaminia segna il debutto alla regia dell'attrice comica Michela Giraud e fa leva sulla sua esperienza personale, compresa quella di non avere una taglia 38 che, fra le altre cose, rende la coppia di sorellastre una sorta di esplorazione del doppio.
La storia non aveva bisogno di forzare la mano sulle caratterizzazioni farsesche, perché sono le parti non esageratamente comiche a funzionare bene, e si avverte in loro un'urgenza autentica e commovente. Flaminia ha dentro un'anima gentile e un cuore pieno di tenerezza, e Giraud merita una seconda occasione di far brillare quelle caratteristiche senza più nasconderle dietro una comicità caricata e a tratti caricaturale. Recensione ❯
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Il prequel della saga si rivela un horror di solida struttura narrativa. Horror, USA, Italia2024. Durata 120 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La giovane novizia americana Margaret giunge nella città eterna con la prospettiva di prendervi i voti al più presto, ma le cose prendono una piega sinistra che la convincerà a cambiare idea. Espandi ▽
Roma, 1971. La giovane novizia americana Margaret giunge nella città eterna con la prospettiva di prendervi i voti al più presto. La accoglie benevolmente il cardinale Lawrence che la segue sin da quando era bambina, all’orfanotrofio. E proprio in un orfanotrofio a Roma la conduce il cardinale perché Margaret vi lavori con le suore che lo gestiscono, in attesa di diventare suora anche lei. Nel frattempo, Margaret condivide un appartamento in città con l’altrettanto giovane spagnola Luz, che prenderà i voti prima di lei. Luz, più disinvolta, le fa conoscere anche la vita notturna capitolina, ma in questo clima di letizia giunge inaspettata la visita di padre Brennan, un sacerdote scomunicato che avvisa Margaret di un grave pericolo che ha a che fare con una strana orfana, Carlita, che, vilipesa da tutti, Margaret ha invece preso a ben volere. Margaret allontana seccata padre Brennan, ma le cose prendono una piega sinistra che la convincerà a cambiare idea.
La saga iniziata con il celebrato Il presagio (1976), piuttosto significativa in ambito horror, è stata sinora relativamente contenuta nella quantità: dopo la trilogia iniziale, infatti, ci sono stati solo un tardo quarto episodio televisivo oltre a una più recente (e breve) serie, anch’essa televisiva. Oltre naturalmente a un inevitabile remake. Ma l’appeal del tema è evidentemente rimasto e questo nuovo tentativo lo dimostra.
Arkasha Stevenson, dopo una discreta carriera fatta di cortometraggi e di televisione, esordisce nella regia di un lungometraggio per il grande schermo. Dimostra buone capacità sia nella gestione del racconto sia nella capacità di enucleare singoli momenti di tensione in modo da tenere sempre abbastanza sostenuto il ritmo narrativo. Recensione ❯
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Una fotografia di atmosfera e un montaggio aderente alla storia per un crime noir dagli spunti intriganti. Drammatico, Italia2024. Durata 101 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una storia di amicizia; ma anche una storia di vite spezzate, di sangue e di un feroce e doloroso countdown durato vent'anni in attesa di una vendetta che appare inevitabile. Espandi ▽
Gianluca è un poliziotto con tanta rabbia dentro e una gran voglia di menare le mani. Margherita è una giornalista che si concede a chiunque in incontri sessuali frettolosi e senza futuro, e suo fratello minore Andrea è un tossico pronto a tutto pur di procurarsi una dose. Walter è una star del rock con il nome d'arte Inferno, e ha una figlia che vede di rado dopo il divorzio dalla moglie. Infine Antonio fa il postino nel paese di San Severino dove tutti lo ritengono "un po' strano". Un giorno Gianluca manda un sms a Margherita, Walter e Antonio che dice: "Domani torno in Calabria. Lo voglio fare. Chi c'è c'è", invitando quelli che erano i suoi amici più cari quando erano ancora dodicenni a riesumare un passato che tutti loro hanno cercato di dimenticare, ma che ha condizionato pesantemente le vite di ognuno.
Il problema principale del film nasce nel fatto che tutto ciò che è successo fra l'evento traumatico e il presente non viene mai raccontato, nemmeno per sommi capi, creando un buco drammaturgico davvero difficile da comprendere.
Peccato perché la regia offre spunti interessanti, la fotografia di Valerio Azzali è di atmosfera e il montaggio di Luciana Pandolfelli aderisce alla storia. Il cast è di per sé valido, ma la direzione spinge un po' troppo sulla artificiosità della messinscena. Recensione ❯
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Commedia al femminile diretta da Michela Andreozzi, sulla volontà di mettersi in gioco, in tutti i sensi. Espandi ▽
Maddalena è una trentenne single che lavora in una casa editrice come assistente e ghost writer, scrivendo libri per conto di influencer. Innamorata del direttore editoriale, non si sente però alla sua altezza. Non le piace il proprio corpo, vorrebbe essere più bella e magra, e avverte il peso delle pressioni sociali e familiari: la madre, vedova e fervente cattolica, vorrebbe che lei si sistemasse, come sua sorella che ha un figlio e aspetta già il secondo. Dopo aver mangiato una space cake, per effetto della marijuana Maddalena ha un'allucinazione e si vede apparire la pornostar Valentina Nappi che l'aiuterà ad aumentare l'autostima, con risvolti positivi sia per la carriera sia per la vita sentimentale.
Diana Del Bufalo interpreta una sorta di Bridget Jones dei nostri tempi; Valentina Nappi nei panni di sé stessa e di amica immaginaria è a suo agio nel dispensare battute e pillole di saggezza.
A volte lo sviluppo narrativo e il messaggio rischiano di risultare un po' banali, ma il personaggio di Valentina Nappi garantisce una buona dose di irriverenza. Da un film il cui titolo è la parodia dello slogan di Chiara Ferragni "Pensati libera", forse ci si poteva attendere un pizzico di sfrontatezza in più. Recensione ❯
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Oltre tutti gli stereotipi. Un'audace opera sul viaggio emotivo di Rocco Siffredi. Stupefacenti le interpretazioni dei protagonisti. Biografico, Italia2024.
La serie liberamente ispirata alla vita e alla carriera di Rocco Siffredi, interpretato da Alessandro Borghi. Espandi ▽
La storia di Rocco Siffredi, un'icona senza precedenti nel mondo del porno, che ha saputo crearsi un'immagine leggendaria nell'opinione pubblica, rivoluzionando la percezione comune della pornografia e dimostrando che anche in questo ambito possono emergere figure di spicco, che esiste uno stardom, che esiste una profondità professionale, non solo carnale, in questo settore.
Al contrario di quanto si potrebbe ipotizzare, la serie non indulge nell'erotismo fine a sé stesso. Questo è un grandissimo merito: i primi episodi, in particolare, si concentrano maggiormente sull'evoluzione emotiva del protagonista, delineando la sua trasformazione da semplice ragazzo di Ortona a star mondiale dell'industria per adulti.
Supersex si distingue proprio per un approccio riflessivo e umanistico, esplorando temi come la mascolinità tossica, la difficile ricerca di un'identità e di un senso, potremmo dire di uno scopo, di vita. A sostenere la complessità umana dell'Italian stallion, è il supporto di quello che possiamo considerare il massimo valore artistico di Supersex: le stupefacenti interpretazioni di Alessandro Borghi, Saul Nanni, Adriano Giannini e Jasmine Trinca. Recensione ❯
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Dopo un colpo in banca andato male, un goffo rapinatore si allea ai due ostaggi per tentare una disperata fuga dalla polizia. Ma l'inaspettato arrivo di una donna con un'incredibile rivelazione cambierà per sempre il corso delle loro vite. Espandi ▽
Un imponente spiegamento di forze dell'ordine assedia l'esterno di una banca del Centro Direzionale. All'interno dell'istituto, kalashnikov spianato e corpetto imbottito di esplosivi ben in vista, 'O Micione tiene in ostaggio un gruppo di persone, dopo che il suo goffo tentativo di rapina è fallito e la situazione gli è pericolosamente sfuggita di mano. Una volta assecondata la richiesta del negoziatore di liberare qualche ostaggio, l'uomo urla all'esterno che il tempo delle trattative è finito e, se entro pochi minuti non gli daranno un'auto per scappare col malloppo, ucciderà uno dei due prigionieri rimasti nell'edificio, un morigerato bancario prossimo alla paternità, e un aspirante imprenditore dalle idee un po' confuse, abituale cliente dell'istituto di credito. Recensione ❯
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Un affresco corale dal taglio psicologico che emerge nella sua complessità. Ottimo il cast. Drammatico, Italia2024. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La serie tratta dal grande classico del'900 di Elsa Morante. Espandi ▽
1938. Il Duce promulga le leggi razziali. Un'anziana insegnante ebrea, prima di morire, svela in una lettera alla figlia, Ida Ramundo, di averla battezzata per evitarle la persecuzione. Anche lei insegnante, Ida è a Roma, vedova e sola, che cerca di educare il primogenito, lo scanzonato adolescente Nino, quando un giorno viene violentata da un soldato tedesco e rimane incinta. In segreto, grazie ad una levatrice del ghetto partorisce Giuseppe, detto Useppe; Ida e la sua "Storia" viaggiano sullo sfondo delle vicissitudini della guerra nel contesto romano: i bombardamenti di San Lorenzo, l'essere sfollati in periferia, il passaggio di Nino dal fascismo all'antifascismo, le deportazioni naziste del ghetto ebraico e la resa.
Una regia sensibile che, come nelle precedenti opere dell'Archibugi tratteggia in modo fine tutti i tipi di relazioni, da quelle più complesse come quelle famigliari a quelle più sporadiche, ma comunque importanti, come le affiliazioni (anche con gli animali domestici) che si creano nella crescita o nelle situazioni di difficoltà. La scelta del cast permette una visione di insieme, un affresco corale che emerge in tutta la sua complessità.
Pregevole, inoltre, una rappresentazione asciutta e articolata che non vuole essere didascalica e si inserisce nel panorama di un certo recentissimo buon cinema italiano che denuncia descrivendo come in Cento domeniche, Palazzina Laf e C'è ancora domani. Recensione ❯
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Un po' meno riuscito del primo capitolo, il film di Alessandro Guida si guarda comunque con piacere. Drammatico, Commedia - Italia2024. Durata 105 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
A tre anni dalle vicende di Maschile Singolare e dalla scomparsa di Denis, Antonio e Luca si rincontrano, cresciuti e cambiati, ma entrambi ancora profondamente segnati dalla perdita dell'amico. Espandi ▽
Antonio è diventato un famoso pasticciere, celebrato dai social e autore di seguitissime videoricette, ma nella sua vita non ci sono più i due uomini a cui ha voluto più bene, Denis e Luca. Luca però ricompare a sorpresa: ha letto un articolo in cui si parlava di Antonio come di un autore da una nota sola, uno chef incapace di proporre un nuovo dolce che lo rappresenti dopo il successo di quello al mascarpone.
Luca ha dovuto vendere il suo forno dove lui e Antonio si erano conosciuti e amati, e ora lavora come gestore di una casa famiglia per ragazzi appartenenti alla comunità LGTB+ denominata Il rifugio. Antonio decide allora di riaprire il forno di Luca e di farne un locale tutto nuovo, ma il suo vero intento è quello di riconquistare il suo ex.
Maschile plurale si lascia comunque guardare con piacere, ma ha perso un po' in ironia dissacrante e di leggerezza non banale, lasciando sulle spalle di Giraud la maggior parte del divertimento. Resta però la capacità di raccontare un microcosmo gay, per ora declinato solamente al maschile. Recensione ❯
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Un viaggio dentro la vita e la mente creativa di una donna capace di plasmare emozioni con poesia e musica: Gianna Nannini. Espandi ▽
Fin da piccola Gianna Nannini non vuole fare la tennista, come desidera il padre Danilo, celebre pasticciere, imprenditore e dirigente sportivo senese: lei vuole cantare, anche se (o forse proprio perché) la sua maestra di coro le dice che "non va a tempo" con gli altri. Di fronte alle rigidità paterne Gianna se ne va di casa giovanissima e si trasferisce in un albergo a ore di Milano e incontra Mara Maionchi che ne riconosce il talento insolito e che produrrà i suoi primi dischi insieme a Claudio Fabi. Nannini passerà poi a Peter Zumsteg e tramite lui al rock, dando il via alla sua carriera di superstar internazionale. Ma un esordio psicotico fermerà la sua ascesa e la metterà di fronte ai suoi fantasmi, rischiando di comprometterne la brillante carriera.
Era impresa quasi impossibile rendere giustizia all'unicità del talento e della personalità di Gianna Nannini. E infatti Sei nell'anima, il biopic che la racconta, non riesce a restituire che una pallida copia della raccolta di fotografie e frammenti video della cantante che compare alla fine: Gianna che masturba un microfono (gesto appena accennato nel film), Gianna che cavalca la cinepresa di uno studio televisivo, Gianna in prima linea durante una manifestazione - ovvero la Nannini trasgressiva e radicale che tutti conosciamo. Recensione ❯
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