La quintessenza di un film di Mike Leigh: un racconto intimo e sconvolgente su relazioni famigliari distorte dai segreti. Commedia, Drammatico - Gran Bretagna, Spagna2024. Durata 97 Minuti.
Le dinamiche familiari, le fragilità umane e la ricerca di un senso di appartenenza nel mondo. Espandi ▽
Pansy è una donna segnata dal dolore dopo la morte della madre e da una vita di privazioni, che ha trasformato quel dolore in rabbia e in una capacità quasi inesauribile di insultare e offendere il prossimo, compresi il marito e il figlio, ma anche i totali sconosciuti che incontra per strada. La sorella minore Chantelle fa del suo meglio per arginare la furia verbale ed emotiva di Pansy, comprendendo fino in fondo la fonte primaria della sua collera. Ma Pansy non riesce ad affrontare le scomoda verità su se stessa, e prosegue nelle sue esternazioni al vetriolo, alienandosi l'affetto e l'empatia di chiunque abbia la sventura di avere a che fare con lei. Per fortuna Chantelle non molla, e forse riuscirà ad aprire un varco nella corazza inscalfibile che Pansy si è costruita per poter continuare a sopravvivere.
Scomode verità è la quintessenza di un film di Mike Leigh: un racconto intimo e sconvolgente su relazioni famigliari distorte dai segreti e le bugie che l'uno ha rispettivamente nascosto o propinato agli altri. Recensione ❯
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La vita a New York dopo i Beatles di John Lennon con la moglie Yoko Ono è al centro dell'ultimo documentario di Kevin Macdonald, co-diretto con Sam Rice Edwards. Espandi ▽
Vita di John Lennon e Yoko Ono durante la permanenza nel Greenwich Village a New York tra il 1971 e il 1973, ricostruita attraverso immagini di repertorio, registrazioni di conversazioni telefoniche e un montaggio di filmati carpiti dalle trasmissioni tv dell'epoca.
Il titolo, One to One, si riferisce all'unico concerto completo tenuto da John Lennon dopo lo scioglimento dei Beatles: un evento nato per raccogliere fondi per la Willowbrook State School, luogo di ricovero per disabili minorenni in condizioni di forte disagio (la sequenza che racconta la vicenda per immagini è insostenibile per quanto è dolorosa).
La scelta di Macdonald di affidarsi interamente a materiale di repertorio, senza ricorrere a testimonianze del presente, dona forza al documentario, che diviene un'esperienza immersiva e di totale simbiosi con John, Yoko e la loro vita ricca di eventi, più o meno felici. Recensione ❯
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un'opera-monstre per proporzioni e ambizioni, che ha richiesto dieci anni di lavorazione prima di essere portata a termine. Drammatico, Gran Bretagna2024. Durata 215 Minuti.
Una famiglia fugge dall'Europa per costruirsi una nuova vita in America. I loro sogni vengono però ostacolati. Espandi ▽
Quando il visionario architetto László Toth e sua moglie Erzsébet fuggono dall'Europa del dopoguerra nel 1947 per ricostruire la loro famiglia e assistere alla nascita dell'America moderna, le loro vite vengono cambiate per sempre da un misterioso e ricco cliente. Recensione ❯
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Il racconto di una coppia nell'arco di dieci anni, dai momenti più alti a quelli più bassi. Espandi ▽
Si incontrano in un ospedale. Lui è Tobias Durand, lei è Almut Brühl. Tra loro nasce una forte attrazione e dopo poco vanno a vivere insieme. Da lì parte la loro storia che attraversa circa dieci anni, tra alti e bassi, momenti di grande felicità culminati con la nascita della figlia ad altri tragici quando Almut scopre di avere un cancro e deve scegliere un trattamento che può allungarle la vita ma farla soffrire di più oppure sfruttare al meglio il tempo che le rimane. Andrew Garfield trova un’intesa perfetta con Florence Pugh. Sono loro i principali punti di forza di un film caratterizzato da una drammaturgia solida, quasi di stampo teatrale nei dialoghi della sceneggiatura di Nick Payne che trova a sua volta un magnifico contrasto con un cinema che prova a immortalare la fuggevolezza del tempo. We Live in Time cammina sospeso, potrebbe cadere da un momento all’altro, diventare troppo sentimentale oppure al contrario cercare un taglio più brillante. Trova invece un miracoloso equilibrio. Recensione ❯
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Un film potente e audace che affronta l'ossessione per la bellezza. Horror, Drammatico - Gran Bretagna, USA2024. Durata 140 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una donna decide di aderire a un programma che le permette di essere a settimane alterne la versione più giovane di se stessa. Espandi ▽
La regista francese Coralie Fargeat torna a raccontare il femminile facendo leva su quello sguardo maschile che ha raccontato le donne al cinema (e le ha tenute in ruoli preconfezionati in ogni settore). L’egocentrismo di quello sguardo, che vuole le donne eternamente giovani e sorridenti e non dà alcun valore alla loro maturità, è stato completamente interiorizzato dalle due protagoniste, perché entrambe sono disposte a qualunque diavoleria per mantenere bellezza e gioventù, nonché il piccolo potere che ne deriva loro in un mondo gestito dagli uomini. Fargeat gestisce con lucidità e senso dello spettacolo la messinscena di questa storia estrema improntata all’esasperazione davanti ad una cultura che relega le donne in un ruolo funzionale al maschile. La regista stroppia, tira troppo in lungo la metafora, entra a gamba tesa nel trash e nel camp, sottolinea ogni dettaglio facendo di ogni smagliatura una sconfitta e di ogni centimetro di pelle tonica un punto d’onore: e ha il coraggio di creare momenti comici e satirici che più che al body horror sembrano puntare alla parodia di una società che mette una pressione insostenibile sul corpo femminile, e lo fa attraverso una costruzione filmica audace, solida e puntuale. Recensione ❯
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Ridley Scott torna a calpestare la polvere del Colosseo. La storia è uguale e contraria e lo spettacolo è assicurato. Azione, Avventura, Drammatico - Gran Bretagna, USA2024. Durata 150 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Ridley Scott torna a dirigere un film ambientato nell'Antica Roma, dopo lo straordinario successo de Il gladiatore, di cui questo film è il sequel. Espandi ▽
Sono passati sedici anni dalla morte di Marco Aurelio e Roma è sotto il governo tirannico e corrotto di Geta e Caracalla, imperatori fratelli, quando, dalla Numidia, con un carico di schiavi, arriva in città il misterioso prigioniero di guerra Annone, che si fa subito notare per le sue capacità nella lotta e viene scelto come gladiatore da Macrino, ambizioso consigliere dell'Impero. La vittoria nei combattimenti può fare di Annone un uomo libero, ma tutto ciò a cui il giovane sembra aspirare è la vendetta nei confronti del generale Acacio, marito di Lucilla e responsabile della morte di Arishat, sua amata sposa.
Ventiquattro anni dopo l'exploit de Il gladiatore, Ridley Scott torna a calpestare la polvere del Colosseo (ma in verità il suolo è quello di Malta e del Marocco) per raccontare una storia uguale e contraria: non un grande generale che diventa schiavo, dunque, ma viceversa.
Introdotto impropriamente come un sognatore, il personaggio interpretato da Paul Mescal appare in realtà più disilluso del suo predecessore, e si direbbe sacrificarsi per il bene comune per mancanza di alternative, essendo rimasto l'unico sobrio in un mondo di politicanti ubriacati dalla sete del proprio tornaconto. Recensione ❯
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Il film più provocatorio dell'anno: un'opera dal taglio documentaristico, specchio di un mondo distorto che somiglia al nostro presente. Azione, Drammatico - Gran Bretagna, USA2024. Durata 109 Minuti.
In un'America sull'orlo del collasso un gruppo di reporter intraprende un viaggio in condizioni estreme, mettendo a rischio le proprie vite per raccontare la verità. Espandi ▽
In una New York a corto di acqua e dove la guerra è arrivata in forma di terrorismo, il giornalista Joel e la fotografa Lee hanno deciso che è rimasta una sola storia da raccontare: intervistare il Presidente degli Stati Uniti, da tempo trinceratosi a Washington mentre dilaga una feroce Guerra Civile. Partono così per un viaggio verso la capitale. Contro quel che resta del governo si muovono le truppe congiunte Occidentali di Texas e California. Il resto è solo caos di microconflitti e atrocità.
Il film più provocatorio dell'anno, e il più costoso mai prodotto da A24, non offre spiegazioni bensì scuote dispiegando un violentissimo conflitto, ambientato in America ma rivolto più in generale al degrado della Democrazia. Alla vera origine di questa Civil War c'è la demonizzazione dell'avversario politico, l'assunzione di entrambe le parti di una posizione di presunta superiorità etica.
Gli inserti fotografici sono la principale marca stilistica del film, dove il flusso frenetico dell'azione è spesso spezzato da immagini statiche, a volte in bianco e nero, di uno o due secondi di durata e senza audio che non sia il suono di uno scatto di macchina fotografica. I suoi giornalisti sono l'unica risposta possibile alla fine della democrazia. È attraverso di loro che Garland firma un'opera dal taglio documentaristico, specchio di un mondo distorto ma in cui è fin troppo facile riconoscere il presente. Recensione ❯
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Una rilettura potente di una storia antichissima che oggi diventa una denuncia verso tutte le guerre. Storico, Francia, Grecia, Italia, Gran Bretagna2024. Durata 116 Minuti.
Ulisse torna ad Itaca dove, mascherato, viene deriso dai proci e osteggiato dal figlio. Ma sarà lui a dire l'ultima parola. Espandi ▽
Dopo vent'anni di lontananza Ulisse decide di tornare. Il re è finalmente tornato a casa, ma molto è cambiato nel suo regno da quando è partito per combattere nella guerra di Troia. Recensione ❯
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Un buon prodotto da pubblico, con una regia che racconta bene il rombo dei motori. Drammatico, Sportivo - Italia, Gran Bretagna, Irlanda2024. Durata 109 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
L'incredibile storia del Campionato del mondo di rally del 1983, in cui i coraggiosi sfavoriti del team Lancia, guidati dal carismatico Cesare Fiorio, affrontarono il potente team Audi in un'impresa che sembrava impossibile. Espandi ▽
1983. Cesare Fiorio, direttore sportivo della Lancia, vuole vincere il campionato del mondo di rally, ma la germanica Audi è dotata di un comparto finanziario e industriale superiore, e soprattutto ha dotato le sue nuove macchine da corsa di quattro ruote motrici, rendendole imbattibili. La risposta di Fiorio sarà creare la Lancia 037. Fiorio si lancia in un duello non solo contro l'Audi ma anche contro il direttore sportivo della casa tedesca, Roland Gumpert. Il pilota giusto per sconfiggerlo, secondo Fiorio è, paradossalmente, un tedesco, Walter Rohrl, che al contrario del direttore sportivo non vuole vincere a tutti i costi e si interessa all'apicultura quanto ai rally.
Race for Glory è un buon prodotto da pubblico, con i suoi eroi e antieroi, le sue sfide e le sue astuzie come quella (inventata) di spostare da un parcheggio all'altro le Lancia prodotte affinché sembrassero abbastaza numerose da passare il vaglio della Fédération Internationale de l'Automobile: uno stratagemma di mussoliniana memoria.
Il mondo dei rally viene rappresentato come un universo analogico minacciato dalle alte tecnologie, più schietto e sincero di ciò che l'avrebbe seguito. La regia di Mordini asseconda l'andamento di gara e racconta bene il rombo dei motori e l'incalzare della strada dal punto di vista dei piloti, ma si mantiene su un terreno di mezzo che non restituisce appieno la febbre della corsa. Recensione ❯
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Una commedia sull'allunaggio che incuriosisce, diverte e fa riflettere sulle manipolazioni della politica. Commedia, Drammatico - Gran Bretagna, USA2024. Durata 132 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Scritto da Rose Gilroy e basato sulla storia di Bill Kirstein e Keenan Flynn, un film sull'allunnaggio e la manipolazione politica. Espandi ▽
Cole Davis è il direttore del programma di lancio dell'atteso viaggio sulla luna dell'Apollo 11. Kelly Jones è una spregiudicata esperta di marketing che viene assunta per promuovere l'impresa spaziale il più possibile, per fomentare il popolo americano a seguire con passione la missione e gli sponsor a investirvi. Nel mezzo c'è la politica del governo Nixon, determinata a mostrare al mondo - con ogni mezzo a disposizione, oltre l'etica - che l'America approderà sulla luna ben prima della Russia.
Un film-caleidoscopio, con dentro commedia, love story, dramma, metacinema e una spruzzata di thriller politico. L'opera è ambiziosa, traccia tante, forse troppe, piste narrative con una regia non particolarmente efficace, che tuttavia riesce nell'intento di intrattenere, incuriosire, divertire, commuovere e far riflettere sulle manipolazioni multiple di una politica spregiudicata, decisa a calpestare ogni etica pur di mostrare al mondo intero la sua volontà di grandezza.
Channing Tatum è credibile per quanto eccessivamente ingessato, Scarlett Johansson risulta perfettamente aderente al suo ruolo. Menzione speciale infine per il villain interpretato da Woody Harrelson, che riesce nell'impresa non scontata di far piacere al pubblico un personaggio sulla carta assolutamente detestabile. Recensione ❯
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In un futuro prossimo esiste la possibilità di salutare le persone che non ci sono più, cercando un modo per alleviare il dolore del distacco. Cosa resta di tutto l'amore che i corpi si promettono quando il loro tempo finisce? Espandi ▽
Sal ha perso la compagna Zoe in un incidente d'auto. La sofferenza è tale che l'uomo arriva a tentare il suicidio, e a quel punto la sorella Ebe lo spinge a cercare una soluzione in Another end, una tecnologia d'avanguardia in grado di caricare la personalità e i ricordi di una persona scomparsa nel corpo di un volontario, per una serie di incontri pensati per preparare l'addio che non si è potuto avere in caso di morte improvvisa. Dopo aver ritrovato la sua Zoe, però, Sal non riesce a staccarsi da lei e inizia a pregare la sorella, che lavora per l'azienda proprietaria del programma Another end, di dargli più tempo. Ci è voluto qualche anno per rivedere quel Piero Messina che nel 2015 aveva portato il suo primo lungometraggio L'attesa in concorso a Venezia, con un'opera lontana dai canoni del cinema italiano e che mostrava una prospettiva già pienamente formata. Ill suo secondo film Another end è un progetto ambizioso, di respiro internazionale e dalle leggere inclinazioni sci-fi.
Come ne L'attesa, al centro c'è il dolore e l'assenza di una persona scomparsa. Stavolta però Messina ci crea attorno un immaginario e un mondo visivamente impressionante, fatto di paesaggi urbani indecifrabili che si arrotolano attorno ai personaggi, in un uso espressionista dell'architettura cittadina. Recensione ❯
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Nonostante i suoi assurdi colpi di scena o lo squilibrio della narrazione, la serie riesce a stupire, proprio quando pensiamo di aver capito tutto. Drammatico, Gran Bretagna, USA2024.
Il maestro del giallo Harlan Coben torna con un provocatorio crime thriller. Espandi ▽
Dopo che il marito Joe, interpretato da Richard Armitage, viene ucciso con un colpo di pistola, Maya, lotta per tenere insieme i pezzi della sua vita. Questo significa destreggiarsi tra l'affidamento esclusivo della figlia e il suo lavoro di addestratrice di piloti di elicottero, senza contare che deve fare i conti con l'irascibile e ricca famiglia di Joe. Tra i suoi membri ci sono la madre di Joe, Judith, la matriarca della famiglia che non ha mai accettato la storia d'amore del figlio, e il fratello e la sorella di Joe, Neil e Caroline.
La parte migliore di Un inganno di troppo è proprio il finale. Perché è allora che si può guardare indietro e apprezzare davvero come questa serie tragga in inganno. Inganna dai primi minuti del primo episodio facendo pensare che si tratti di uno stratagemma del marito per fingere la sua morte.
E tutti gli episodi successivi ingannano gettando addosso una trama insensata dopo l'altra, sperando che questo riesca a trattenere abbastanza da guardare l'intera serie. In un certo senso ha funzionato. Anche se si finisce a guardare Un inganno di troppo non per la storia o per la protagonista. Si prosegue nel binge watching per i personaggi secondari o di contorno. Recensione ❯
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Un film minore per Lanthimos in cui l'eccesso di compiacimento e l'esilità di argomenti nuovi lo rendono un affare per pochi. Drammatico, Gran Bretagna2024. Durata 165 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Tre episodi, legati tra loro dal cast (ma con personaggi differenti) e da situazioni ricorrenti. Espandi ▽
Tre episodi, legati tra loro dal cast (ma con personaggi differenti) e da situazioni ricorrenti. Nel primo episodio un impiegato viene incaricato dal suo capo di uccidere un uomo: fallisce nel tentativo ed è costretto ad adottare stratagemmi sempre più assurdi per riparare il danno. Nel secondo un poliziotto è convinto che la moglie, scomparsa per mesi e poi ritornata dopo un viaggio, sia stata sostituita da una sosia. Nel terzo due adepti di una setta sono alla ricerca di una donna che ha il potere di restituire la vita ai morti.
A breve distanza dal suo maggiore successo, Povere creature, Yorgos Lanthimos si dedica a un progetto che ricorda più gli inizi della sua carriera. Dichiaratamente e volutamente meno conciliante rispetto alle aspettative del pubblico, Kinds of Kindness assembla tre mediometraggi che portano la durata complessiva del film ben oltre le due ore. Arrivare al terzo episodio, dopo quasi tre ore di gelido sarcasmo con derive grandguignolesche può essere impegnativo per i non iniziati al cinema di Lanthimos. Recensione ❯
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Un continuo flirt con l'eccesso, che intende comunicare attraverso il linguaggio della contemporaneità e delle nuove generazioni. Horror, Thriller - USA, Gran Bretagna2024. Durata 105 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una trama "inusuale" per il regista Shyamalan che ha scelto Josh Hartnett come protagonista. Espandi ▽
Cooper sembra il papà perfetto: accompagna la figlia Riley al concerto del suo idolo, Lady Raven, e fa di tutto per rendere la serata speciale. Almeno finché non scopre che l'evento non è altro che una trappola tesa dall'FBI per catturare il Macellaio, un serial killer implacabile ed efferato. Ma Cooper sa benissimo di chi si tratti. Avrà la meglio l'istinto paterno o l'istinto di sopravvivenza?
Dopo il fallimento di L'ultimo dominatore dell'aria, la carriera di M. Night Shyamalan si è sempre più connotata come una successione di esperimenti in produzioni di media grandezza: "piccoli" film, per lo standard di un blockbuster, in cui sperimentare, applicando un metodo da Ai confini della realtà o da Alfred Hitchcock presenta, trasformando i film in altrettante sessioni di laboratorio. Recensione ❯
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La storia vera di Lee Miller, modella e fotoreporter dall'anima inquieta. Espandi ▽
Elizabeth "Lee" Miller è stata una celebre modella, una fotografa di moda e la musa dell'artista surrealista Man Ray. Ha frequentato il mondo degli artisti e degli intellettuali nella Parigi degli anni Venti, ha conosciuto Pablo Picasso, Coco Chanel e Jean Cocteau: ma arrivata alla mezza età vuole confrontarsi con qualcosa di più autentico, e raccontare al mondo ciò che sta succedendo sul fronte della Seconda Guerra Mondiale. Dunque si reca in prima linea come fotoreporter e corrispondente di guerra, anche contro il volere dell'esercito, per testimoniare le condizioni dei prigionieri e il coraggio delle ausiliarie al fronte, rischiando la pelle e riportando a casa una sindrome da stress post traumatico che l'accompagnerà per tutta la vita.
Winslet è al centro di ogni scena e butta alle ortiche ego e vanità per farsi tramite della vicenda avventurosa di una donna impavida e determinata che si era posta come unica priorità quella di raccontare la verità delle cose, e in particolare di testimoniare una guerra di proporzioni mondiali. Recensione ❯
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