Il carisma e la vis comica di Alessandro Siani non bastano a salvare una storia poco convincente. Commedia, Italia2021. Consigli per la visione: Film per tutti
Film natalizio di Alessandro Siani con una delle icone della comicità italiana: Christian De Sica. Espandi ▽
Alessandro Siani dirige e sceneggia (con Gianluca Ansanelli e Tito Bufalini) Chi ha incastrato Babbo Natale?, interpretando il ruolo di Genny e affidando invece il personaggio di Babbo Natale a Christian De Sica: una scelta azzeccata, perché i due funzionano bene come coppia comica, anche se Siani rimane il mattatore unico della storia. La sua vis comica di Siani è notevole, così come notevole è la sua capacità di infilare lunghi monologhi in napoletano che rincretiniscono gli ascoltatori di chiacchiere e preparano il terreno all’imbroglio: monologhi che si ispirano chiaramente sia alla verve di Massimo Troisi che all’ampia tradizione del teatro e in particolare del varietà partenopei. Quello che manca è una storia all’altezza della sua capacità di prim’attore e della sua innegabile presenza scenica carismatica. Ed è un peccato, perché la storia offriva numerosi spunti comici ma anche possibilità di commento sociale su un mondo infantile dominato dalle tecnologie e su una società, come recentemente osservato, in cui i regali di Natale li ricevono solo i figli dei ricchi. Recensione ❯
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Un film d'altri tempi con un gruppo attoriale eccellente che non si accontenta della risata facile. Commedia, Italia, Belgio2022. Durata 117 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un uomo si ritrova ad essere il signore di un feudo in rovina. Insieme a un gruppo di compagni poco convinti dovrà rivalutare le proprie terre. Espandi ▽
Sembra un film d’altri tempi, Il Pataffio, non soltanto per il salto all’indietro nell’adattare l’omonimo romanzo di Malerba, e in quello ancora più a ritroso che porta il regista Francesco Lagi a raccontare di un medioevo straccione e paesano, che unisce nella miseria il nobile e il contadino. Ancor di più, il legame col passato sembra di natura spirituale, un’eco di cinema italiano proveniente da decenni addietro e fatto di commedia esistenziale che non ha paura di spaziare e osare nelle ambientazioni. Altri tempi, come si diceva, e quindi altro cinema. Ma nel suo piccolo Lagi trova la formula giusta: qualcosa di diverso da ogni altro titolo nel panorama italiano di oggi, orgogliosamente autentico e soprattutto senza accontentarsi della pur riuscita parte di commedia.
C’è infatti uno sviluppo non scontato che accompagna i personaggi verso la conclusione inevitabile di una parabola amara, cementando nella memoria l’impatto del film ben oltre le risate. Prima, però, ci si diverte grazie a un cast di attori scelti tra i migliori caratteristi del panorama attuale. Recensione ❯
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Trattasi infatti di vicenda vera, seppur rilanciata nei secoli dal mito e dalla leggenda popolare.
Riappare un nome che ci riporta a scuola, Luigi XV, padre del ghigliottinato Luigi XVI e figlio del Re Sole Espandi ▽
Verso la fine del 1700 nella zona meridionale della Francia accadde un fatto che fece epoca, tramandato poi nei decenni con le dovute licenze di fantasia e di leggenda. Fu lo stesso re Luigi XV a dare ordine che il mistero venisse risolto. Circa centotrenta persone erano state trovate uccise e massacrate. Presto si capì che l'assassino non era un umano ma un animale, chiamato appunto "la bestia di Gévaudon". Recensione ❯
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Sequel che non tradisce le aspetattive, con una buona dose di intrattenimento e grandi effetti speciali. Fantascienza, USA1991. Durata 135 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Il racconto inizia là dove termina il film precedente: Terminator. La protagonista è imprigionata in un ospedale psichiatrico. Il figlio avuto dall'uomo che l'aveva protetta nel primo episodio è stato adottato. Espandi ▽
Nel 2039 un cyborg T-1000, ancor più sofisticato e letale del precedente, viene inviato indietro nel 1990 per eliminare il decenne John Connor, ma contemporaneamente viaggia a ritroso nel tempo un secondo cyborg col compito di proteggerlo dalle aggressioni del primo. Recensione ❯
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Perdita e riscoperta si inseguono nella nebbia di un dramma islandese con delle notevoli trovate visive. Drammatico, Islanda, Danimarca2019. Durata 109 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il cineasta islandese Hlynur Pàlmason torna sul grande schermo con un'opera seconda ricca e articolata, premiata come miglior film al 37° Torino Film Festival. Espandi ▽
L’oscuro è virato al bianco nel secondo lungometraggio dell’abile regista Hlynur Palmason, che immerge una storia dark su una mascolinità in bilico tra amore e odio nelle tinte abbacinanti della natura islandese. È un ritorno a casa per il regista, che aveva ambientato l’esordio Winter brothers in Danimarca, e che con A white, white day realizza una delle opere più significative del cinema recente del suo paese: pienamente immersa nella cultura e nel paesaggio ma con aspirazioni che vanno ben oltre il pittoresco. Sorretto da un’interpretazione stupefacente del veterano Ingvar Sigurdsson, per il quale il ruolo è stato pensato e scritto, il film è criptico, ambiguo e spigoloso tanto quanto le immagini dell’Islanda più rurale sono dirette, piene e profonde. Un’opera di contrasti in cui l’amore si scioglie nell’odio, o forse viceversa. Recensione ❯
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Romeo fa il cantante di piano bar in coppia con una fastidiosa compagna di mezza età (Ferreol). Siamo a Bruxelles. Conosce la bella Claudia e si mette... Espandi ▽
Romeo è un musicista pop in piena crisi. La sua compagna lo ha tradito con un amico che, per di più, fa parte della band in cui lui suona. Per cercare di mettere un po' d'ordine nella sua vita si rivolge a una santona napoletana la quale gli predice che una donna dal nome di un fiore, cantante e amante della poesia sarà il suo vero grande amore. Finisce col credere che sia così quando, ridottosi a fare il pianista entertainer in crociera, incontra la belga Marguerite, in là con gli anni e appassionata cantante dell'opera di Jacques Brel. Ma il 'vero' amore non sarà lei perché il caso gli farà incontrare Iris, cameriera (di origini italiane) in un fast food di Bruxelles. Le piace cantare, scrive poesie dozzinali e pota gli uomini come rami secchi. Recensione ❯
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Tra commedia e polar, Christian Clavier ripropone il suo repertorio comico con gag a ripetizione. Commedia, Francia2021. Durata 89 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una commedia esilarante con un goffo detective combinaguai in una villa lussuosissima. Espandi ▽
Saint-Tropez, agosto 1970. Come ogni anno, il miliardario Croissant e sua moglie Eliane invitano il meglio dello show-business nella loro sontuosa villa. Tra gli ospiti ci sono, tra gli altri, Carmen definita come "una specie di Jeanne Moreau spagnola", un produttore cinematografico, una giovane attrice promettente che aspetta la chiamata di Alain Delon, un famoso cantante, uno scultore e un regista greco. Il sabotaggio dell'auto della coppia però rovina il clima di festa. Così Claude, pensando di essere vittima di un attentato, contatta il suo amico Jacques Chirac, segretario di stato al Ministero delle Finanze, per indagare sul caso. I migliori poliziotti di Parigi però non sono disponibili e l'unico ispettore libero è Botta, a cui manca qualche settimana per andare in pensione. Arrogante e incompetente, cercherà di risolvere il caso con i suoi metodi fuori dal comune.
Incrocia la commedia e il polar, tra Claude Zidi-Philippe Noiret di Il Commissadro, il tenente Colombo apertamente citato soprattutto nella scena in cui Botta riunisce tutti gli ospiti della villa dicendogli che tra loro c'è il colpevole e soprattutto Blake Edwards.
Con Mistero a Saint-Tropez la commedia poliziesca francese cerca così di modernizzarsi con un look stile La belle époque nei colori della Francia dell'estate del 1970 e ripropone l'incrocio tra demenzialità e scorrettezza. Recensione ❯
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Fiaba, avventura e viaggio: un classico d'animazione che esplora i generi e le differenze tra due mondi. Animazione, Italia1996. Durata 92 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
In occasione dei 100 anni dalla nascita di Gianni Rodari e a 25 anni dall'uscita in sala, torna al cinema il film di D'Alò. Espandi ▽
Sulle note di una magica colonna sonora composta da Paolo Conte, si narra delle disavventure della Befana (la voce è di Lella Costa), ingannata dal perfido assistente dottor Scarafoni (la voce è del premio Nobel Dario Fo) che la fa ammalare per sostituirsi a lei e vendere i giocattoli ai bambini ricchi anziché regalarli a tutti, e di magici giocattoli che si animano e si ribellano per la felicità di tutti i bambini e del piccolo orfano Francesco che potrà finalmente volare sulla sua Freccia Azzurra. Recensione ❯
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Il capitolo conclusivo della saga di Hardin e Tessa. Espandi ▽
Nel film ritroviamo Tessa e Hardin ad un bivio: Tessa continuerà nel tentativo di salvarlo e di salvare la loro relazione, o sarà tempo di salvare se stessa? Mentre Hardin resta a Londra dopo il matrimonio di sua madre e sprofonda nell'oscurità, Tessa torna a Seattle e deve affrontare una tragedia. Se vogliono che il loro amore sopravviva, innanzitutto dovranno lavorare su loro stessi. Ma le loro strade li ricondurranno l'uno dall'altra? Recensione ❯
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Quattro episodi. Un lunatico gira di notte da un bus all'altro chiacchierando con i passeggeri. Un nevrotico affetto da tic si innamora di una donna m... Espandi ▽
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Due giovani, uno studente svogliato e un ragioniere, conducono un'esistenza monotona scandita da giornate sempre uguali nel loro paesino di provincia. Espandi ▽
Per i vitelloni di una cittadina del Sud i giorni passano nell'ozio e nella noia. C'è chi potrebbe uscirne, ma rinuncia. Una commedia che esplora, in sorridenti cadenze, una sconsolata situazione quotidiana nel nostro Sud. Recensione ❯
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Ruffini mostra con pacata ma ferma determinazione cosa significhi oggi per una famiglia il morbo di Alzheimer. Commedia, Italia2022. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +10
Ruffini si mette in viaggio per l'Italia alla ricerca di incontri, esperienze, confronti con persone affette dall'Alzheimer, e con chi se ne prende cura: parenti, amici, affetti. Espandi ▽
Paolo Ruffini, partendo da una richiesta postata su Instagram, incontra realtà familiari che, ad ogni latitudine del nostro Paese, hanno avuto o hanno tuttora la presenza di un congiunto affetto dal morbo di Alzheimer. In Italia circa 1 milione di persone lo vivono in prima persona e circa 3 ci entrano in contatto per l’assistenza. Con la delicatezza e leggerezza che in lui non è mai sinonimo di superficialità, Ruffini riesce a far emergere sia il dolore sia l’amore e la tenerezza che, tra mille ostacoli e difficoltà, si possono instaurare tra chi è affetto dal morbo e chi gli è vicino. Se l’Alzheimer per ora non si può guarire lo si può però curare e Ruffini, da sempre attento al sociale ce ne offre una molteplicità di testimonianze. Recensione ❯
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Un film contagioso per il suo entusiasmo ma esile sul piano narrativo e strettamente cinematografico. Azione, Avventura, Fantasy - USA2017. Durata 121 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un gruppo di supereroi decide di unire le forze per combattere le forze del male. Espandi ▽
Dopo la morte di Superman, l'umanità è sola e impaurita. Una minaccia antica torna a far sentire la sua apocalittica presenza. Batman prova a radunare individui speciali, dotati di superpoteri, per formare una squadra di protettori della giustizia: l'amazzone Wonder Woman, l'atlantideo Aquaman, il velocissimo Flash e il mutante Cyborg. Recensione ❯
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Commedia romantica o sci-fi? Olivia Wilde sfida la retorica del genere ribadendo la libertà della donna di disporre del proprio corpo e del proprio destino. Thriller, Horror - USA2022. Durata 122 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Florence Pugh è una casalinga disperata degli anni '50 che vive insieme al marito in una comunità utopica. Ma l'apparente felicità di tutti nasconde un sistema di valori poco edificante. Espandi ▽
Nell’America degli anni Cinquanta, Alice e Jack vivono raggianti nella comunità sperimentale di Victory,. Ma quel luogo così perfetto muta presto in incubo per Alice, che ha rotto l’armonia trasgredendo le regole e spingendosi oltre il confine concesso alle mogli. La sola maniera di eludere il conforto delle convenzioni, quel sentimento di familiarità che si impone non appena ci confrontiamo coi meccanismi del cinema di genere, è moltiplicare i livelli del racconto, sfumare i confini tra reale e immaginazione, mescolare diversi registri di immagini. Ed è quello che riesce tanto bene a Olivia Wilde, alla sua seconda prova. Come nelle corse notturne in auto di Alice e Jack, Olivia Wilde conduce lo spettatore fuori strada, spingendo sull’acceleratore e verso una bolla artificiale che riproduce il mondo reale, la sua versione migliore. Più monta l’angoscia della protagonista e più il registro del film si allontana impercettibilmente dalla semplice gestione di sentimenti au foyer. L’universo messo in scena da Olivia Wilde, prima estroverso ed esuberante, diventa puramente mentale, la rappresentazione metaforica dell’odissea di Alice. Recensione ❯
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