Un sequel che spara a vuoto e senza energia, mancando l'opportunità del rilancio. Azione, Avventura, Commedia - USA2022. Durata 122 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Il secondo capitolo del film dedicato al porcospino più veloce del mondo. Espandi ▽
Duecentoquarantatre giorni sul pianeta dei funghi, con la sola compagnia di una roccia di nome Roccia, hanno reso il bizzarro Eggman, se non più matto, di certo più determinato nel suo proposito di scovare Sonic per eliminarlo definitivamente dall'universo. La nuova e inattesa alleanza con il rosso echidna Knuckles allarga ulteriormente i suoi malvagi obiettivi: s'impossesserà dello smeraldo che materializza ogni desiderio e avrà l'universo intero ai suoi ordini. Anche il porcospino blu, però, ha un nuovo amico, il piccolo Tails, e insieme a lui si opporrà in ogni modo al pericolo che l'antico smeraldo cada nelle mani sbagliate.
Jeff Fowler e soci, incaricati del sequel, sembrano aver recepito la commissione in maniera letterale, tanto che la seconda avventura del simpatico personaggio dei videogiochi Sega non racconta nulla di nuovo rispetto alla precedente, ma riprende pedissequamente gli stessi temi (la solitudine di Sonic, l'importanza per lui di avere in Tom e Maddie non solo due amici ma due genitori disposti a tutto), lo stesso umorismo datato in partenza ("Playlist dominio del mondo"?), lo stesso setting per gag dal sapore troppo simile (la partita di baseball).
Per quanto ai bambini farà comunque piacere seguire Sonic su e giù per le montagne su uno snowboard improvvisato, e i fan sapranno certamente scovare ed apprezzare più elementi di noi, il divertimento che offre Sonic 2 non supera il primo e più facile livello; ed è probabile che, nel perderne memoria, diventeremo tutti veloci quanto il riccio spaziale. Recensione ❯
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Una storia d'amore cinematografica piena di speranza unita a un'emozionante avventura epica che segue il viaggio di un uomo verso la redenzione. Espandi ▽
Le vicende di un fuggitivo di nome Lin Ford (Charlie Hunnam) che cerca di far perdere le sue tracce nella vibrante e caotica Bombay degli anni Ottanta. Da solo in una città sconosciuta, Lin lotta per sfuggire ai problemi da cui sta scappando in questo nuovo luogo. Dopo essersi innamorato di una donna enigmatica e intrigante di nome Karla, Lin deve scegliere tra la libertà o l'amore e le complicazioni che ne derivano. Recensione ❯
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Una denuncia, dai toni thriller, per parlare - con una buona dose di realismo - di un'umanità che fugge dalle persecuzioni. Drammatico, Francia2022. Durata 93 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La Via Crucis di un uomo e una donna, mentre si fanno strada tra neve farinosa, notti gelide e sottobosco. Espandi ▽
Samuel è sopravvissuto ad un incidente stradale in cui è morta sua moglie. Torna per la prima volta nello chalet di montagna in territorio italiano dove hanno trascorso dei bei momenti insieme. Qui ha trovato rifugio Chereh, una profuga afgana sfuggita ad una retata della polizia. Dopo un'iniziale intenzione di disinteressarsi della sua sorte decide di esserle d'aiuto. I due dovranno lottare non solo con la Natura avversa ma anche con dei cacciatori di migranti.
Il film è una denuncia che utilizza il thriller, anche sul piano della colonna sonora, per parlare di un'umanità che fugge dalle persecuzioni.
Un altro merito di un film che alterna i silenzi con le esplosioni di tensione esplicita è quello di non voler essere manicheo. Come lo spettatore potrà rilevare l'umanità che Renusson ci descrive non sta solo dalla parte dei persecutori accecati da un odio ideologico che fa vedere nel migrante esclusivamente un nemico a cui impedire l'accesso nella propria terra d'origine. C'è anche chi pensa in modo diverso ed agisce di conseguenza. Recensione ❯
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Di discreta qualità, pur senza sorprese, la rivisitazione della fiaba natalizia in chiave di commedia. Animazione, Russia, Ungheria2022. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Marie esprime un desiderio e diventa delle stesse dimensioni del suo schiaccianoci giocattolo. Espandi ▽
La notte della vigilia di Natale, la giovane Marie, ancora col tutù indosso, dopo aver ballato sulle note di Cajkovskij per un piccolo pubblico, si ritira nella sua camera da letto e desidera di poter tornare indietro nel tempo, a quando il padre era ancora vivo e tutto era più semplice. Un bagliore nel cielo ed eccola trasformata in una versione in miniatura di se stessa, mentre i suoi giocattoli prendono vita e il burattino Schiaccianoci si rivela un biondo principe, subito in fuga. Peccato che, perché le cose tornino alla normalità, c'è bisogno che il fuggitivo venga riportato sul luogo del misfatto. Marie dunque lo insegue, e così fanno l'ariete Ricciolo e lo struzzo Becco Rosso, fino al suo castello, dove adesso regna l'usurpatrice Rodenthia, regina dei topi.
La sequenza dell'incontro dei nostri eroi con i fantasmi nella cripta, la lotta dello struzzo con il cuoco e il suo coltello, per non finire nel pentolone, o ancora la canzone dello struzzo e dell'ariete sulla zattera che li porta al castello sono alcuni dei bei momenti del film, mentre tira un po' troppo la corda del topos, e finisce nell'iperbole, il ralenti finale, con scatto trionfale della giovane eroina. Recensione ❯
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Una storia di solidarietà e amore fra (cuccioli di) uomo e animale senza sentimentalismi o piaggeria. Avventura, Italia2022. Durata 94 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Una storia ricca d'avventura ed emozioni che riflette sulla sempre più urgente questione della scomparsa delle tigri di cui restano solo 3900 esemplari in libertà Espandi ▽
Balmani è un 12enne che ha perso la madre nel terremoto che ha devastato il Nepal, ed è stato mandato in un orfanotrofio lontano da casa, l'Ananadita Children's Home. Ma il ragazzino vorrebbe tornare nella sua Katmandu, e a nulla valgono le attenzioni che Hanna, capostruttura dell'orfanotrofio, gli riserva, immedesimandosi nel suo smarrimento: anche lei infatti è un'orfana, e ha la missione di aiutare chi ha subìto la sua stessa sorte. Nella zona alcuni bracconieri uccidono una tigre del Bengala e le sottraggono il piccolo, ma Balmani, in fuga dall'orfanotrofio, vede il cucciolo e lo libera, portandolo con sé.
Brando Quilici, figlio dell'indimenticato documentarista Folco, mette a frutto la sua lunga esperienza come regista di speciali del National Geographic e del Discovery Channel per narrare attraverso immagini sontuose l'avventura di Il ragazzo e la tigre che trae ispirazione da una leggenda popolare, portando gli spettatori in luoghi inaccessibili e incontaminati e facendocene scoprire tutta la meraviglia.
Quilici riesce a raccontare non solo la magnificenza della natura ma anche la profondità dei sentimenti degli esseri umani che popolano quei luoghi. Recensione ❯
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Un blockbuster d'azione che decolla tra esplosioni, scazzottate e sparatorie ad alto tasso di distruzione. Thriller, USA2022. Durata 122 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un duello all'ultimo sangue tra due killer. Espandi ▽
Sierra Six è un operativo che lavora per la CIA in missioni sotto copertura, un assassino impiegato a togliere di torno i bersagli ritenuti scomodi all'Agenzia. Condannato a decenni di carcere ancora in giovane età, è stato salvato dalla galera e addestrato a questo incarico dall'agente Donald Fitzroy, che però negli ultimi anni è stato marginalizzato dal rampante Denny Carmichael. Ora Sierra Six lavora per lui, che non apprezza il programma Sierra e infatti manda l'agente a eliminare un suo precursore, Sierra Four. Quest'ultimo però gli consegna una chiavetta USB contenente informazioni che possono compromettere Carmichael, il quale dà il via a una caccia all'uomo senza limiti contro Sierra Six, ingaggiando l'eccentrico e psicopatico Lloyd Hansen.
Un intreccio di spionaggio ridotto ai minimi termini per un blockbuster d'azione, che decolla solo nella seconda parte, quando rinuncia a ogni pretesa d'intreccio per tuffarsi tra esplosioni, scazzottate e sparatorie ad alto tasso di distruzione.
È film più costoso di sempre di Netflix: ha un budget di ben 200 milioni di dollari che si vedono tutti ma che rimane da capire se potranno essere spesi di nuovo per gli eventuali sequel, sfacciatamente promessi dal finale. Recensione ❯
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Un doc stratificato che associa, tramite la forza delle immagini, il fare artistico a una presa di posizione politica. Documentario, USA2022. Durata 113 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia intima ed emozionante di Nan Goldin una delle più influenti fotografe contemporanee e attivista di fama internazionale, a partire dalla sua battaglia contro la potente famiglia Sackler. Espandi ▽
Nel 2018, insieme all'associazione da lei fondata, PAIN (acronimo di Prescription Addiction Intervention Now), la nota fotografa Nan Goldin è protagonista di un'azione di protesta presso il MET di New York. È la prima di una serie di contestazioni plateali che puntano alla cancellazione del nome della famiglia Sackler (fondatrice e proprietaria di una delle più importanti case farmaceutiche statunitensi) dall'elenco dei nomi dei sostenitori e dalle sale o donazioni a loro intitolate. Il primo passo simbolico per denunciare le micidiali ricadute del fenomeno noto come "epidemia degli oppioidi", il consumo massiccio e indotto di farmaci a base di ossicodone (che provocano una forte dipendenza e portano a dipendenze maggiori): centosettemila morti per overdose negli Stati Uniti solo nel 2021, con tutte le conseguenze sociali ed economiche derivanti. In quanto parte di una generazione che ha avuto grande familiarità con le droghe, sopravvissuta lei stessa a un'overdose e alla tragica sottovalutazione dell'AIDS, Goldin è particolarmente decisa a combattere la battaglia. E racconta senza filtri alla macchina da presa di Laura Poitras, che la segue per tre anni, molte questioni personali. In primo piano sta invece quasi sempre l'insieme dell'opera di Nan Goldin, intrecciata a una biografia selvaggia, ai margini. Recensione ❯
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Il ritratto umanamente complesso di Torregiani, commerciante entrato nel mirino della Storia. Drammatico, Italia2022. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Dall'omonimo libro di Alberto Torregiani che racconta le sue vicende autobiografiche. Espandi ▽
Ero in guerra e non lo sapevo trae ispirazione dal libro autobiografico di Alberto Dabrazzi Torregiani e Stefano Rabozzi: Alberto è il figlio adottivo di Pierluigi uscito da quell’esperienza profondamente segnato nel corpo e nello spirito, e racconta la vicenda di un uomo che si trasforma con spaventosa rapidità in un morituro. Il suo rifiuto di collocarsi nel ruolo di vittima è raccontato come un peccato di hybris, e la sua storia ha i contorni della tragedia greca, ma è anche calata in un momento storico di generale conflitto e perdita di senno: e la fotografia (di Paolo Bellan) è cupa come i tempi che racconta. limiti di Ero in guerra ma non lo sapevo sono di varia natura: l’eccessivo didascalismo in una sceneggiatura troppo attenta a camminare sulle uova; una messinscena che sembra ispirarsi al poliziottesco anni Settanta e al western (vedi la musica “morriconiana”) ma invece ricorda da vicino i codici dello sceneggiato televisivo; l’accento milanese fluttuante di Francesco Montanari che incarna Torregiani con partecipazione ma anche un certo manierismo; una ricostruzione d’ambiente eccessivamente impostata. Ciò che invece funziona è la caratterizzazione di Torregiani non come “eroe borghese” ma come bastian contrario insofferente e indisciplinato, in questo più anarcoide che “uomo d’ordine”. Recensione ❯
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Una commedia romantica che racconta le storie di quattro personaggi e delle quattro coppie che questi potrebbero formare in due possibili realtà alternative. Espandi ▽
Per confutare la tesi dell’esistenza dell’anima gemella, e al tempo stesso ammettere che, sì, in effetti è possibile trovare l’amore con la persona ideale, una coppia sposata racconta la storia di quattro loro amici conosciutisi durante una cena in terrazza.
Il nuovo film di Alessio Maria Federici, tra i registi della serie Generazione 56K, è anch’esso una riflessione sulle dinamiche dei sentimenti dei giovani (là adolescenti, qui trentenni, ma poco cambia), aggiornate alle abitudini del nostro tempo.La commedia procede leggera e innocua per tutta la durata, con una cornice che guarda in maniera esplicita al cinema di Woody Allen (lo spunto è praticamente lo stesso di Melinda e Melinda, film del 2004, dove sul piatto non c’era la questione dell’anima gemella ma quella del contrasto tra tragedia e comicità), senza mai riuscire a replicarne la sostanza (fosse facile…). Come per altri prodotti abitualmente caricati su piattaforma e un tempo destinati a riempire le sale a fine stagione, la commedia sentimentale si adatta perfettamente alla necessità della visione distratta, della scelta pigra che promette un po’ di leggerezza e un po’ di curiosità. Recensione ❯
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L'incredibile storia di Nino Scotellaro, pubblico ministero siciliano che ha dedicato tutta la sua vita alla lotta contro la mafia e che improvvisamente viene accusato di essere uno di coloro che ha sempre combattuto: un mafioso. Espandi ▽
Il ponte sullo Stretto di Messina è divenuto realtà... ovviamente con l'intercessione della malavita. In questa Italia dell'immediato futuro il magistrato Nino Scotellaro, viene accusato ingiustamente di essere colluso con il boss di Cosa Nostra Mariano Suro, responsabile della morte di un suo collega e padre di sua moglie Luvi Bray. Dopo un'imprevista fuga dalla detenzione, il magistrato deciderà di trovare giustizia passando per un'altra strada: quella della vendetta di sangue.
The Bad Guy è un'ottima serie sotto moltissimi punti di vista: a livello formale non sbaglia di una virgola, l'ottima fotografia e le scelte registiche sono molto interessanti, il montaggio serrato e la giusta, attenta, congiunzione musicale che spazia da Mina agli Swans, passando per Battiato e Santana, offrono un buon esempio di cosa la produzione italiana - se messa nelle giuste condizioni di lavoro - può offrire anche nel mercato locale.
Sorprendente inoltre è il lavoro di Pandolfi, che ci dona forse una delle sue migliori interpretazioni e alcuni spaccati psicologici di un'avvocata dura, razionale e al contempo ferita e vulnerabile. Recensione ❯
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Tante emozioni e nessun cedimento. Un action umanista nella miglior tradizione del cinema statunitense. Drammatico, Biografico, Thriller - Gran Bretagna2022. Durata 147 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Ron Howard racconta la storia vera di 13 ragazzi salvati da dentro alcune grotte. Espandi ▽
23 giugno 2018. Dodici ragazzi di una squadra di calcio restano intrappolati assieme al loro allenatore nella grotta thailandese di Tham Luang. Per cercare di salvarli, vengono mobilitati i Navy Seals locali, oltre diecimila volontari provenienti da tutto il mondo e un team di esperti sommozzatori. Basandosi sulla vicenda realmente accaduta già mostrata nel bel documentario The Rescue, il cineasta statunitense firma un action umanista nella migliore tradizione del cinema statunitense che abbina un’incalzante progressione drammatica nella scansione degli eventi a uno sguardo complice sui protagonisti. Il soggetto di Tredici vite era già adattissimo per il cinema. Sono però sempre i dettagli che fanno la differenza. Pur conoscendo l’epilogo della storia, Howard ha comunque sempre lasciato il dubbio che i fatti potevano prendere una direzione diversa. Sta qui la forza di un cinema compatto che però dissemina i suoi dubbi e che regala un finale di grande forza emotiva in ospedale. Recensione ❯
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Un supernatural mystery drama che si focalizzerà sugli anni trascorsi da Mercoledì Addams come studentessa alla Nevermore Academy. Espandi ▽
Mercoledì Addams è una studentessa del liceo dal carattere molto particolare. Ne è la prova il fatto che è molto meglio che nessuno si avvicini al fratello Pugsley, perché per difenderlo è capace di adottare soluzioni alquanto estreme. Proprio una di queste porterà i genitori, Morticia e Gomez, a iscriverla alla Nevermore Academy, scuola privata in cui hanno studiato loro stessi durante l'adolescenza. Inizialmente ostile, presto Mercoledì si trova a proprio agio, imparando a padroneggiare i suoi poteri psichici per sventare una serie di omicidi che colpiscono la cittadina che ospita la scuola...
Ecco il teen ed ecco il mistero con una protagonista femminile forte e irriverente, e dal mix di questi elementi non può che fuoriuscire un prodotto molto simile a tutti gli altri e quindi più che prevedibile nei suoi snodi narrativi, con una conseguente e drammatica perdita di suspense.
Jenna Ortega è la vera forza di questa serie tv, perché la giovanissima attrice, classe 2002, restituisce un'ottima Mercoledì, divertente e inedita, animata da una giusta dose di ironia, cinismo e furia vendicativa. Recensione ❯
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Bellocchio affronta la serialità come il più geniale degli showrunner. Una pagina 'ignobile' della nostra storia raccontata con impeto sanguigno e indignazione. Drammatico, Italia2022. Durata 330 Minuti.
Una serie interamente dedicata al rapimento e all'assassinio di Aldo Moro. Espandi ▽
“Aldo Moro è l’Italia”, si dice in Esterno Notte, la serie in sei puntate con cui Marco Bellocchio rimette mano al racconto del caso Moro, vent’anni dopo il suo Buongiorno, notte. Ed è proprio come cartina di tornasole del nostro Paese che Bellocchio affronta di nuovo quel vulnus, rifrangendo la vicenda attraverso vari prisma. Bellocchio affronta la serialità come il più geniale degli showrunner, perché invece di puntate crea stazioni della Via Crucis per un morituro predestinato dalle sue scelte politiche e personali: e il ticchettio con cui comincia il racconto segnala l’inizio del conto alla rovescia della sua parabola cristica. La maestria di Bellocchio e dei suoi cosceneggiatori sta nel raccontare con impeto sanguigno e indignazione, nel giustapporre momenti e immagini (il montaggio impeccabile è di Francesca Calvelli), nell’evocare fantasmi, nel trovare gli accompagnamenti musicali giusti (compresa un’Internazionale “wagneriana”), nell’intessere immagini di archivio e frammenti di TG che ci ricordano lo stupore annichilito con cui tutti abbiamo seguito la vicenda. Il registro con cui Bellocchio ripercorre questa “storia ignobile” da par suo si muove fra il grottesco e il ridicolo, fra l’impasse istituzionale e il delirio ideologico delle BR. Un mondo che “si ci fosse luce sarebbe bellissimo”, ma che invece è l’esterno notte della nostra coscienza. Recensione ❯
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Un horror senza nuove idee e senza nuove immagini in grado di aggiornare i modelli già consolidati. Horror, Thriller - USA2022. Durata 93 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una giovane suora perseguitata dai traumi dell'infanzia combatte un demone che possiede una bambina. Espandi ▽
Dopo un esorcismo andato a buon fine, seguito però dall’inspiegabile suicidio della donna, la giovane suora Ann decide di abbandonare gli esorcismi: ma il risveglio di un vecchio caso la costringe a proseguire e a scoprire una verità sconvolgente sul suo passato e su una possessione che la vedrà più coinvolta di quel che credeva… Dev’essere difficile per gli sceneggiatori di film horror non cedere alla tentazione dell’ovvio, andando cioè a pescare da qualche parte che non sia il solito armamentario visivo e narrativo del genere, soprattutto nel caso di film sulla possessione demoniaca. Non serve essere appassionati o addirittura esperti di horror (categoria molto frequentata sia dal pubblico sia dalla critica cinematografica) per accorgersi che il film di Daniel Stamm è un prodotto senza nuove idee (salvo forse quella dei capelli che soffocano la bambina, non a caso finita sul poster del film) e senza immagini con cui rappresentare quelle vecchie, che pure ci sono e sono parecchie. Recensione ❯
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Carlota Pereda espande un corto di successo per approfondire i temi di body shaming e desiderio di vendetta. Drammatico, Horror, Thriller - Spagna2022. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un'adolescente sovrappeso è vittima di bullismo da parte una cricca di ragazze a bordo in piscina mentre è in vacanza nel suo villaggio. La lunga passeggiata verso casa cambierà il resto della sua vita. Espandi ▽
Estremadura. Estate. Sara viene costantemente fatta oggetto di body shaming da sue tre coetanee. Un giorno in cui si è recata in piscina l’aggressione da verbale diviene fisica con tanto di sottrazione degli indumenti. Tornando a casa scopre che le sue persecutrici sono state sequestrate in un pulmino da un uomo che aveva visto nella piscina. Sceglie di non rivelare ciò che ha visto. Carlota Pereda al suo primo lungometraggio scritto e diretto espande un cortometraggio di successo e torna ad avvalersi della più che notevole performance attoriale di Laura Galán che le consente di realizzare un’opera che può essere letta sotto una molteplicità di angolazioni diverse. Da un lato (potremmo definirlo realistico) Piggy ci pone di fronte ad una vicenda di body shaming come purtroppo tante ne accadono quotidianamente su cui si inserisce la presenza di un serial killer. Dall’altro, Sara potrebbe proiettare il suo desiderio di vendetta nella figura del serial killer immaginario che compie ciò che lei vorrebbe poter fare per liberarsi di un contesto (anche familiare) che la opprime oltre il sopportabile. Recensione ❯
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