Titolo originale | All the Beauty and the Bloodshed |
Anno | 2022 |
Genere | Documentario, |
Produzione | USA |
Durata | 113 minuti |
Regia di | Laura Poitras |
Attori | Nan Goldin, Alfonse D'amato, Ed Koch, John Mearsheimer, Cookie Mueller Darryl Pinckney, David Wojnarowicz. |
Uscita | domenica 12 febbraio 2023 |
Tag | Da vedere 2022 |
Distribuzione | I Wonder Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,66 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 13 gennaio 2023
Un ritratto di Nan Goldin e del suo impegno alla lotta contro gli oppiacei in medicina. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, Il film è stato premiato al Festival di Venezia, 1 candidatura a BAFTA, Il film è stato premiato a National Board, 1 candidatura a Spirit Awards, 1 candidatura a Directors Guild, ha vinto un premio ai NSFC Awards, Al Box Office Usa Tutta la bellezza e il dolore ha incassato nelle prime 9 settimane di programmazione 377 mila dollari e 42,5 mila dollari nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Nel 2018, insieme all'associazione da lei fondata, PAIN (acronimo di Prescription Addiction Intervention Now), la nota fotografa Nan Goldin è protagonista di un'azione di protesta presso il MET di New York. È la prima di una serie di contestazioni plateali che puntano alla cancellazione del nome della famiglia Sackler (fondatrice e proprietaria di una delle più importanti case farmaceutiche statunitensi) dall'elenco dei nomi dei sostenitori e dalle sale o donazioni a loro intitolate. Il primo passo simbolico per denunciare le micidiali ricadute del fenomeno noto come "epidemia degli oppioidi", il consumo massiccio e indotto di farmaci a base di ossicodone (che provocano una forte dipendenza e portano a dipendenze maggiori): centosettemila morti per overdose negli Stati Uniti solo nel 2021, con tutte le conseguenze sociali ed economiche derivanti.
In quanto parte di una generazione che ha avuto grande familiarità con le droghe, sopravvissuta lei stessa a un'overdose e alla tragica sottovalutazione dell'AIDS, Goldin è particolarmente decisa a combattere la battaglia. E racconta senza filtri alla macchina da presa di Laura Poitras, che la segue per tre anni, molte questioni personali.
Quella originaria è strettamente legata a una concezione impropria e criminale della medicalizzazione, che ha portato al suicidio della sorella Barbara. Un trauma da sempre negato e censurato dalla famiglia.
La guerra americana in Iraq (My Country, My Country), il terrorismo islamico e Guantanamo (The Oath), Julian Assange e Wikileaks (Risk), Edward Snowden (Citizenfour): con la stessa intraprendenza e sprezzo del pericolo, per il suo ultimo film, in concorso a Venezia 2022, Laura Poitras continua a scegliere contesti e individui di eccezionale resistenza e anticonformismo.
Ma in All the Beauty and the Bloodshed ("tutta la bellezza e lo spargimento di sangue", una citazione che ha a che fare con "Cuore di tenebra" di Joseph Conrad, il cui senso è svelato nel finale) la traccia investigativa, giornalistica, caratteristica suoi lavori precedenti, ha uno spazio meno preponderante, affidato in parte agli interventi di Patrick Radden Keefe (autore di "L'impero del dolore", libro inchiesta sulla dinastia Sackler, che finanzia anche università come Harvard, ed è costruito sulla fortuna del Valium).
In primo piano sta invece quasi sempre l'insieme dell'opera di Nan Goldin, intrecciata a una biografia selvaggia, ai margini. Classe 1953, cresciuta in un sobborgo borghese per poi essere data in affido e aver vissuto nel nomadismo ribelle tra varie sottoculture, Goldin è nota per le sue sequenze di diapositive proiettate come film prima nei locali underground e poi nelle gallerie, la più nota delle quali è "The Ballad of Sexual Dependency".
Una serie di scatti realizzati tra fine anni '70 e anni '80, nella comunità artistica libera e trasgressiva di New York, dove Goldin ha trovato la sua famiglia d'elezione. Quella che ritrae in foto intime, spesso di nudo, in interni ordinari quando non squallidi, a messinscena zero. Una costellazione di dropout da discografia dei Velvet Underground, un'umanità di drag queen, prostitute, performer, punk, persone amate. Molte decimate dall'HIV, identificato come malattia degli omosessuali maschi e anche questo, proprio come l'abuso di farmaci oppioidi, sottovalutato dalla politica.
Arte e vita si rincorrono e si nutrono l'una dell'altra, lo sentiamo direttamente dalla voce rauca di Goldin, che riflette con lucidità sulle proprie immagini, la loro risonanza nel tempo, il loro odore, le esperienze collegate. È questo - molto oltre la denuncia dell'avidità del gruppo farmaceutico, clamorosamente scampato a processo penale, o la cronaca degli attivisti di PAIN - il solido pregio di un film stratificato e compatto: associare, tramite la forza delle immagini, il fare artistico a una presa di posizione politica. Identificare cioè nell'ipocrisia di famiglia e società le radici del suicidio di una nazione che censura, vittimizza e stigmatizza chi diventa dipendente e non chi vive del profitto di quella dipendenza.
Dinamiche di negazione distruttive che Goldin ha cercato per tutta la vita di esplicitare, cercando di smascherare i rapporti di potere, sottomissione, assuefazione. Anche in veste di contestatrice, il gesto di Goldin, ripreso da Poitras, è artistico: alla tentata riabilitazione del marchio con attività culturali e filantropiche ribatte col lancio dei (finti) flaconi di OxyContin nella vasca del Metropolitan Museum of Art di New York. Un'altra immagine che è lì per restare.
Già chiamarlo documentario mi sembra fuorviante: si tratta di una lunghissima, interminabile intervista a questa fotografa ci racconta cose interessantissime come le sue preferenze sessuali e i suoi rapporti con le droghe, vestendo poi i panni della condottiera di una battaglia civile che a me sembra assurda. Il tema è l'Ossicodone e le vittime che ha causato.
Nan Goldin è una icona dell'arte contemporanea. Le sue fotografie hanno raccontato la scena new wave e punk newyorkese e sono diventate vere e proprie immagini di culto. Sono foto che colpiscono per l'uso del colore, per la composizione, ma sono soprattutto foto che colpiscono per lo sguardo pieno d'amore che c'è dietro la macchina fotografica e per la forza e le tematiche che vengono rappresentate. [...] Vai alla recensione »
Nan Olding é sempre tata una figura dirompente della scena artistica statunitense. Ma come suggerisce questa avvincente e rivelatoria bio-grafia realizzata da Laura Poitras, a render Golding una figura davvero radicale non sono le sue trasgressioni né l suo attivismo ne che sia stata pronta a tutto. È il fatto che, da artista affermata, ha usato i suoi privilegi per andare all'attacco delle stesse [...] Vai alla recensione »
L'unico documentario in gara, di Laura Poitras (premio Oscar per Citizenfour, su Edward Snowden), scodella centinaia di magnifiche istantanee, quasi i "selfie" della generazione no future, ma gloriosa e gaudiosa, del Lower East Side newyorkese. È infatti il biopic della post fotografa "punk" Nan Goldin, protagonista, dall'interno del movimento LGBT+, della scena artistica antisistemica, dagli anni [...] Vai alla recensione »
All the Beauty and the Bloodshed, della regista Premio Oscar Laura Poitras, è il vincitore del Leone d'Oro alla 79esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia (in Italia uscirà distribuito da I Wonder Pictures). Il documentario racconta la storia della fotografa americana Nan Goldin e la sua battaglia contro la famiglia Sackler, nota benefattrice dei più grandi musei del mondo, ma [...] Vai alla recensione »
All the Beauty and the Bloodshed ossia "tutta la bellezza e lo spargimento di sangue": è quanto un'estrema sensibilità può percepire nella relazione col mondo, quasi una condanna per chi patisce la travolgente distonia che ci avvolge, tanta meraviglia mista a tanto orrore. Questa sensibilità apparteneva a Barbara Goldin (la sorella maggiore della celeberrima fotografa Nan), morta suicida da ragazza [...] Vai alla recensione »
«All the Beauty and the Bloodshed» (Tutta la bellezza e lo spargimento di sangue) è un documentario che segue dappresso l'impegno della fotografa e attivista Nan Goldin contro la famiglia Suckler e la Purdue Pharma, produttori dell'ossicodone, farmaco oppiaceo che dà dipendenza e che avrebbe causato negli States oltre 400mila vittime. La pluripremiata filmaker Laura Poitras (Oscar 2015 per «Citizenfour») [...] Vai alla recensione »
Terzo film in Concorso "All the beauty and the bloodshed" di Laura Poitras è un documentario sulla figura d'artista e privata di Nan Goldin, che nella sua lunga battaglia ha cercato di vedere condannata la famiglia Sackler per aver commercializzato farmaci che hanno causato, per overdose, la morte di moltissime persone. Ci si avventura nella complicata vita familiare (specie con la sorella Barbara) [...] Vai alla recensione »
In Concorso è stato presentato il documentario dedicato all'artista e fotografa Nan Goldin, attivista di caratura internazionale, che ha lottato negli anni al fine di ottenere il riconoscimento della responsabilità della famiglia Sackler, potente multinazionale accusata di aver causato migliaia di morti per overdose da farmaco. Attraverso l'arte, diapositive, dialoghi intimi, rari filmati, scatti famosi, [...] Vai alla recensione »
All the Beauty and the Bloodshed è il nuovo lavoro dell'americana Laura Poitras, premio Oscar per il documentario Citizenfour nel 2015. A Venezia 79 quale unico rappresentante del cinema del reale in Concorso, inquadra la celebre artista e attivista statunitense Nan Goldin, raccontata attraverso diapositive, dialoghi intimi, ovviamente, le sue rivoluzionarie fotografie e rari filmati su un doppio binario: [...] Vai alla recensione »
Nan Goldin, artista americana celebre per i ritratti fotografici della New York underground anni Ottanta, è almeno tre cose per la regista Laura Poitras, che l'ha raccontata in All the Beauty and the Bloodshed : una fotografa tra le più importanti della sua generazione; un'attivista in prima linea contro le compagnie farmaceutiche (e in particolare contro la famiglia Sackler, produttrice dell'ossicodone [...] Vai alla recensione »