Titolo originale | The Revenant |
Anno | 2015 |
Genere | Avventura, |
Produzione | USA |
Durata | 156 minuti |
Regia di | Alejandro G. Iñárritu |
Attori | Leonardo DiCaprio, Tom Hardy, Domhnall Gleeson, Will Poulter, Forrest Goodluck Paul Anderson, Kristoffer Joner, Joshua Burge, Lukas Haas, Brendan Fletcher, Duane Howard, Arthur Redcloud, Melaw Nakehk'o, Brad Carter, Kory Grim, Robert Moloney, Christopher Rosamond, McCaleb Burnett, Grace Dove. |
Uscita | sabato 16 gennaio 2016 |
Tag | Da vedere 2015 |
Distribuzione | 20th Century Fox Italia |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,87 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 16 dicembre 2016
Hugh Glass desidera vendicarsi di due uomini che lo hanno derubato e abbandonato dopo essere rimasto ferito per colpa di un orso. Il film ha ottenuto 12 candidature e vinto 3 Premi Oscar, 4 candidature e vinto 3 Golden Globes, 7 candidature e vinto 5 BAFTA, 9 candidature e vinto 2 Critics Choice Award, ha vinto un premio ai SAG Awards, In Italia al Box Office Revenant - Redivivo ha incassato 13,9 milioni di euro .
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Sono gli anni Venti del diciannovesimo secolo. Soldati, esploratori, cacciatori di pelli, mercenari solcano i territori ancora sconosciuti d'America per trarne profitto. Glass è l'uomo che meglio di tutti i suoi compagni di spedizione conosce la terra impervia in cui si sono inoltrati. Il suo compito è riportare la compagnia al forte e tutto ciò che lo preoccupa è proteggere suo figlio, un ragazzo indiano. Lo scontro con un grizzly lo lascia in condizioni prossime alla fine. Il più arrogante della compagnia, Fitzgerald, si offre di restare per dargli sepoltura, ma lo tradisce orribilmente. La volontà di vendicarsi rimetterà in piedi Glass e darà inizio ad un'odissea leggendaria.
L'universo di Revenant - Redivivo è un universo manicheo: c'è la neve che gela e c'è il fuoco che scalda; c'è il rispetto della parola data e c'è il tradimento; infine, e soprattutto, ci sono due idee di uomo
Inarritu prende in carico il progetto che in prima battuta doveva essere di John Hillcoat e mette in scena un film quasi essenziale rispetto all'arabesco formale e narrativo che è stato spesso la bandiera del suo cinema: un film che ha la pretesa di affondare il coltello (e sono tanti gli affondi di lama) niente meno che nell'essenza, appunto, della natura dell'uomo.
La performance di Di Caprio, in gran parte (la parte migliore) quasi muta, non andrebbe oltre la sensazione dell'effetto speciale, ben assecondato ma costruito, se non fosse che il film, pur insistendo sull'aspetto estremo della lotta per la sopravvivenza - col racconto visivo delle più ardite pratiche chirurgiche e gastronomiche -, non lascia che il dolore fisico del protagonista superi lo strappo dell'anima, stringendoli in un unico nodo. Il personaggio di Hawk, di cui non c'è traccia nel libro di partenza né nella documentazione storica su Hugh Glass, è un'invenzione utilitaristica ma, in fondo, necessaria per scaldare la motivazione del protagonista e farne un "Gladiatore" dei ghiacci.
Ad un cuore narrativo pulsante, benché a dir poco basilare, primitivo come l'ambiente geografico e umano in cui è ambientato, Inarritu accompagna un'estetica di sangue misto, che combina, da un lato, un'immersione letterale nella natura e nel western iperrealista e, dall'altro lato, un immaginario sentimentale sopra le righe, non proprio originale. In materia di dialogo come d'immagine e persino di colonna sonora, non manca, infine, qualche retorica di troppo ("Non ho paura di morire: sono già morto" è una battuta che andrebbe bandita causa abuso).
Ai confini del mondo, il messicano Inarritu non incontra né Herzog né Malick: ritrova le proprie convinzioni cinematografiche, rinnova l'arte dello sfoggio, ma la semplificazione degli attori in gioco e la potenza dello spazio scenico, temperando il narcisismo, operano a vantaggio del film.
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Gli aggettivi che mi vengono in mente dopo la visione di “The revenant” sono: maestoso, epico, selvaggio, prometeico. Il film di Iñárritu rimanda, come in un gioco di specchi, ad opere come “Into the wild”,”The new world”,”Grizzly man”, “Aguirre, furore di Dio”, sviluppando un percorso artistico originale a partire dalla spettacolarizzazione di una storia vera, ambientata nel grande nord americano [...] Vai alla recensione »
Circa un anno fa, ad ogni premio vinto da Birdman, ci toccava sentire la predica di Iñàrritu sull'ego e su quanto quest'ultimo fosse uno dei nostri più grandi nemici. Sembra, però, che il regista messicano non abbia ascoltato i suoi stessi consigli e l'ambizione di fare un capolavoro, quasi il film definitivo, lo hanno portato a fare un film poco più che discreto, di certo inferiore al precedente Birdman. [...] Vai alla recensione »
NO SPOILER: Sarà perché adoro la regia di Iñàrritu oppure le prestazioni di DiCaprio che mi hanno portato ad amare questa pellicola? Assolutamente NO, Revenant è un film maestoso che trasmette ogni tipo d’emozione, che scava dentro il proprio io e ti perfora come un pugnale facendoti riflettere sulla natura umana e il suo comportamento.
Nel 1823 il trapper Hugh Glass (DiCaprio) è guida di una spedizione di cacciatori di pellicce, fiaccata e decimata dagli attacchi degli indiani Arikara. Sulla via del ritorno Glass incappa in una femmina di orso grizzly che lo massacra. Il capitano (Gleeson) della spedizione, conscio della situazione disperata, decide di lasciare indietro Glass moribondo, assieme a tre uomini che [...] Vai alla recensione »
Straordinario film tratto da una storia vera,viene rappresentata la grande forza fisico spirituale dell'essere umano in una lotta infernale con tutta la forza della natura in un ambiente ostile per l'essere,dove la sopravvivenza dei singoli elementi può non lasciare scampo a nessuno. Siamo agli inizi del novecento dove la conoscenza è la scoperta dei luoghi più remoti del mondo erano esclusiva solo [...] Vai alla recensione »
Talora è difficile scindere un giudizio soggettivo da uno oggettivo,tuttavia pur riconoscendo che una donna non risponde ai canoni della bellezza,la si può definire bellissima.Personalmente,pur riconoscendo alcuni limiti in questo Redivivo,devo dire che a me è piaciuto molto.Non lo consiglierei comunque a tutti indistintamente,occorre conoscere cosa si va a vedere e con chi si devono trascorrere oltre [...] Vai alla recensione »
Sostiene Iñárritu che il percorso interiore di un individuo gli interessa di più di ogni realismo. E non è la prima volta che il regista ricostruisce un percorso interiore doloroso, che comincia con una disperazione, qualcosa che avverti come un’ingiustizia radicale, che diventa un’ossessione divorante fino a portarti in una dimensione altra, dove [...] Vai alla recensione »
Ammetto che forse 5 stelle sono un pelino troppe, ma non vedo come non si possano premiare anche i soli sforzi produttivi e le infinite tribolazioni che hanno rischiato più e più volte di affossare l'intero progetto. Girare a temperature estreme, usare solo la luce naturale, girare solo all'aperto e curare maniacalmente ogni minimo dettaglio dovrebbero esssere, secondo me, gli [...] Vai alla recensione »
Perplesso . Quando il film è finito mi sono alzato e ,senza guardare , come faccio abitualmente , i titoli di coda mi sono avviato versi l'uscita ., perche ? Il film ha tutto per essere un grande film . Il regista è bravissimo , gli attori altrettanto naturalmente con Di Caprio ed i suoi silenzi sopra tutti . I paesaggi fantastici , le musiche ammalianti , la storia intrigante .
Accostarsi al cinema di Alejandro González Iñárritu non è semplice, specialmente dopo la sua totale consacrazione alla cerimonia degli Oscar del 2015 che l’ha visto trionfare con una pellicola tanto grottesca quanto realistica, che catapultava, con un piano sequenza ininterrotto di ben due ore, gli spettatori in una storia affascinante, [...] Vai alla recensione »
Ispirato alla storia vera (poi comunque molto edulcorata fino a sfiorare l'inverosimile) di Hugh Glass, figura ormai divenuta appunto leggendaria e già al centro del precedente Uomo bianco, và col tuo dio! (ovvero Man In The Wilderness) del 1971, Revenant è un film che, come spesso accade, viene da molto lontano, con un primo sviluppo risalente addirittura al 2001.
'Revenant - Redivivo', di Alejandro Gonzalez inarritu, narra l'incredibile vicenda dell'esploratore e cacciatore di pelli Hugh Glass (Leonardo DiCaprio), vissuto a cavallo tra settecento e ottocento, che nel 1823 guida una spedizione commerciale capitanata da Andrew Henry (Domhnall Gleeson). Dopo un attacco degli indiani Arikara all'accampamento della spedizione, il gruppo del Capitano Henry fugge [...] Vai alla recensione »
Mi sono occorsi tre giorni per decidermi a commentare il film.. Chi conosce la mia passione per il Cinema mi ha chiesto per questo silenzio…La verità è che questo film è fortemente coinvolgente, già dalle prime inquadrature si “sguazza” in una splendida Natura ….
Io ho dei problemi con le opere di questo regista: questo film, come Birdman, ha le sue belle scene e sicuramente lascia il segno, tuttavia non si riesce a capire né la storia né il genere del film. Questo perchè il protagonista sopravvive più per fortuna che per abilità (quindi non è un survival) e non si avverte neanche la sete di vendetta che lo spinge (come [...] Vai alla recensione »
Siamo ai tempi della frontiera Americana. una piccola spedizione di cacciatori di pelli viene attaccata dagli Indiani. Durante la fuga precipitosa il trapper Hugh Glass viene ridotto in fin di vita da una femmina di grizzly che difende i suoi cuccioli.Il figlio mezzosangue di Hugh, l'adolescente Hawk, nel tentativo di difenderlo da chi invece doveva accudirlo verrà ucciso.
Uno dei migliori film degli ultimi anni. Un Leonardo Di Caprio in pienissima forma, la sua ennesima performance da fuori classe. La regia di Inàrritu inconfondibile; la continuità delle scene, la cruda sofferenza del protagonista, la gelida natura che fa da padrona ad ogni fotogramma, rende lo spettatore pienamente partecipe, fino a farlo sentire a contatto con quel mondo che non sembra [...] Vai alla recensione »
Esordisco su questo sito con la recensione di uno tra i film più belli, potenti ed unici del Cinema Moderno. Si scrive REVENANT - REDIVIVO, si legge PURO CINEMA. Il film è diretto da Alejandro González Iñárritu, già regista dell'acclamatissimo BIRDMAN, oltre che di altri film meravigliosi come AMORES PERROS, 21 GRAMMI, BABEL e BIUTIFUL.
Avventura in mezzo ai boschi per Di Caprio & Co. Ritmo lento e scene spesso ripetitive sono il cuore della pellicola che descrive la vendetta di una guida nei confronti di un cacciatore di pelli che gli ha ucciso il figlio, il tutto ambientato nello Yellowstone del '800. Complessivamente il film è inverosimile, con scene tra il fantascientifico ed il miracoloso, il tutto condito da [...] Vai alla recensione »
Revenant-redivivo. Film che mi hanno lasciato cosi soddisfatto all'uscita dalla sala ce ne sono stati davvero pochi. Tecnicamente e' un capolavoro, la regia e la fotografia di inarritu e luzbecki sono strepitose, soprattutto la scena dell'attacco degli indiani che a mio parere e' pure superiore allo sbarco dei soldati in Saving private Ryan( non e' cosa da poco).
Premessa, questa volta vorrei fare una recensione molto diversa dal solito, un'analisi approfondita sarebbe meglio dire. Perciò consiglio di non leggere oltre prima della visione. La necessità di scrivere su questo film mi è sorta da una semplice frase: "è un film che non ti lascia niente". Ora, lasciando stare il giudizio tecnico, le possibilità quanto mai concrete di trovarsi sotto una pioggia di [...] Vai alla recensione »
Sembra quasi incredibile, ma è tutto vero. Oddio, magari i fatti non sono andati precisamente in quella sequenza, ma magari sono andati anche peggio di come sono raccontati nel film. Revenant (Redivivo) racconta la storia vera di Hugh Glass, riprendendola dal romanzo "The Revenant: a Novel of Revenge" di Michael Punke, un trapper (o esploratore se preferite), che durante una delle [...] Vai alla recensione »
Avendo già visto Birdman conoscevo la maestria del regista nell'inquadrature ed anche stavolta fa centro sotto questo punto di vista Fotografia e paesaggi sono il vero punto forte del film. Il buon DiCaprio non tradisce ed un fondo si merita l'Oscar per una carriera in cui l'ho visto migliorare negli anni. La sceneggiatura invece non è il massimo,trasuda poca credibilit&ag [...] Vai alla recensione »
Film ambizioso ma costruito scena dopo scena con maniacale teatralità ; d'accordo la splendida fotografia di una ambientazione che ovviamente si presta al ricatto scenografico ma chi ha memoria ricorda uno splendido western di Sergio Corbucci , Il Grande Silenzio dove la la neve la fa da padrona e asseconda magnifici interpreti : E poi quanti film come Un uomo chiamato cavallo tanto per citarne [...] Vai alla recensione »
Siamo nei primi dell'ottocento in un America ancora vergine, Hugh Glass (Leonardo di Caprio), un cacciatore di pelli e suo figlio (un indiano meticcio) sono parte di una spedizione commerciale. Dopo un attacco da parte dei nativi del luogo i pochi sopravvissuti della spedizione rientreranno al forte. Durante la via del ritorno Hugh viene attaccato da un Grizzly e rimane in fin di vita.
Stavolta, Inarritu sceglie l’essenzialità per dare vita al suo nuovo capolavoro. Se c’è una parola in cui si può riassumere questa pellicola è “Cinema”. Perchè cinema? Perchè il cinema nasce come forma d’espressione artistica, senza grandi sceneggiature nè scenografie o effetti speciali, e tralasciando questi [...] Vai alla recensione »
Sono andato al cinema con grandissime aspettative, e devo dire che non sono state assolutamente deluse. Iñárritu si conferma un regista eccezionale in uno stato di grazia formidabile. Senza aver minimamente copiato da nessuno, in questa pellicola c'è un po di tutto in quanto a tecnica, da Kubrick a Tarantino, passando per Nolan e Cameron.
Ho visto due volte il film di Inarritu ed è stata un'esperienza che ricorderò per sempre. Nel senso che eviterò questo regista e, soprattutto, tutti i registi e gli sceneggiatori che quando chiedono soldi ad un produttore per una loro idea , da tradurre in un progetto cinematografico, hanno la faccia tosta di pensare al I capitolo della Genesi.
...and the winner is: Leonardo Di Caprio! (applausi scroscianti, strette di mano, gente commossa, discorso di ringraziamento più o meno standard ecc ecc). E' questa la scaletta che, da qui a qualche tempo, seguirà la domanda su chi, secondo l'accademy, ha meglio recitato nel ruolo di attore protagonista. Ma forse non è la sola, il film del regista messicano, infatti, dopo [...] Vai alla recensione »
Nord Dakota, 1823. Una squadra di cacciatori di pelli viene sorpresa da un attacco indiano. Nella fuga succedono vari incidenti, e in uno di questi resta coinvolto il trapper Hugh Glass (Leonardo DiCaprio) che viene abbandonato morente. Questi non muore e farà di tutto per trovare chi l'ha tradito e consumare la sua vendetta. Western come non se ne vedevano da molti, moltissimi anni: riprese in ambienti [...] Vai alla recensione »
Film straordinario e pienamente pluripremiato. Di Caprio sempre eccezionale, Inarritu sempre crudo e violento come in Amores Perros, 21 grammi e Babel. Il dolore fisico e spirituale, viscerale in entrambi i casi, la fa da padrone in un film dove il protagonista cerca di sopravvivere a tutti i costi ad una fine ormai prossima, la cui sete di vendetta lo porterà a risorgere e a compiere [...] Vai alla recensione »
Non mi dilungo sulla storia già narrata per esteso da altri. Non c'è molto da dire su questo film essenziale, tanto essenziale da apparire irreale nella sua brutalità onnipervasiva. Non c'è (quasi) traccia di umanità in questo branco di cacciatori avidi e abbruttiti che invadono a scopi predatori il territorio degli "sporchi" indiani .
Grande prova di Iñarritu, del maestro fotografo Lubezki e dello scenografo che hanno lavorato in questo film. Si trstta di un meraviglioso semi-documentario di sopravvivenza nelle selvagge montagne rocciose tra Montana e Canada (anche se l'ambientazione del film è in Nord Dakota). Scena dell'attacco dell'orso incredibilmente realistica, inquadrature maestose di alberi secolari [...] Vai alla recensione »
Dal racconto omonimo di Michael Punke(basato su una storia reale del folklore americano),un film di ambiziosa statura epica,ambientato in un inizio 800 dove i protagonisti combattono più contro se stessi e contro l'ambiente che con gli indiani.Nessun richiamo al western,nè al mito della frontiera,piuttosto uno sguardo di maestosa intensità su una natura ostile e implacabile,co [...] Vai alla recensione »
Di Caprio nasconde in se' qualcosa di estremamente particolare. Partendo dal fatto che non sono molte le persone che vogliono "lavorare" con lui, tutte quelle che invece lo fanno, permettono agli spettatori di godere di questi spettacoli UNICI. Per Di Caprio arriva l' oscar anche se a mio avviso, avrebbe gia' dovuto prenderlo prima con almeno 3/4 film, ma la statuetta tanto agognata [...] Vai alla recensione »
Bel western invernale, liberamente basato su una storia vera e caratterizzato da una splendida fotografia, da paesaggi straordinari e da un'ottima recitazione da parte di tutti gli attori, molto calati nella propria parte e credibili. Particolarmente convincenti il protagonista, L. Di Caprio (bravo come sempre), il suo antagonista, T. Hardy (qui in insolite vesti da cattivo e irriconoscibile, con [...] Vai alla recensione »
Hugh Glass è un esperto cacciatore di pelli nell'America dell'età dell'oro, avventuriero all'occorrenza ed affidabile fuciliere. Partito come guida in una spedizione nel Nord Dakota a seguito di una squadra pronta a tutto pur di procurasi più pellicce possibile per aumentare gli introiti, è costretto ad intervenire per difenderne i componenti da un attacco [...] Vai alla recensione »
Ho atteso un po' per vedere il film. Non ho letto recensioni e critiche. Nessuna influenza esterna, mi bastavano Inarritu e Di Caprio. L'ho seguito con molta attenzione e devo dire che già dalle prime scene ho pensato: "filmone"! Sì... è un filmone, di quelli che dichiarano guerra ai film da cassetta anche quando si spende di più per realizzarli.
film che viene vissuto, forse esagerato in alcune scene (comunque con una base di veridicità storica) ma contiribuiscono a coinvolgerti nel lungo e doloroso cammino di ritorno, dove, una volta raggiunta finalmente la "civilizzazione" viene da pensare "mai più!!" come se lo avesse fatto lo spettatore in prima persona.
C’è un’arte, che come le “Sfere di Dandelin”, ognuna delle quali tocca il cono nei diversi punti di una circonferenza, dà la possibilità all’immaginazione, di mostrare luoghi; raccontare storie; mitizzare volti. Questo mezzo è il cinema (cono) con le sue storie (sfere); a volte tratte da vita vissuta come nel [...] Vai alla recensione »
Nel respiro di una terra sconfinatamente dura sta il muto grido del redivivo. Ed è un’eco di dolorosa vendetta western quella che ci rimane conficcata come una lama nella carne. La determinata rivalsa in un duello che mai avvenne nella vera storia di Hugo Glass, protagonista del romanzo costruito nel 2002 da Michael Punke e dal quale è tratto il film di Alejandro González [...] Vai alla recensione »
Inarritu ci consegna una storia di frontiera solcata dalle Ombre Rosse di indiani che tornano a dare la caccia a qualsiasi cosa si muova (anche se muniti di motivazioni, a differenza dell'epoca Ford). Il regista non si accontenta della trama di sopravvivenza e vendetta che sta alla base della pellicola, ma aggiunge la sua cifra stilistica fatta di visioni oniriche, tra spiriti e meteoriti.
Un film bellissimo, una fotografia stupenda e un recitato magistrale da parte di DiCaprio ma anche degli altri attori non protagonisti. Il film è costruito ad hoc per farti empatizzare ed entrare più possibile nei panni del personaggio, lo spettatore sente freddo, si sente piccolo davanti ai maestosi paesaggi americani, sente i morsi e le artigliate dell'orso, l'ansia di essere scoperto dagli indiani [...] Vai alla recensione »
"Revenant - Redivivo" è un film molto complesso, poiché nella sua palese e lineare semplicità cerca disperatamente di risollevare un genere, il western, la cui grandiosa era si è ormai conclusa da decenni. E per un fine tanto ambizioso, il noto regista messicano Alejandro Gonzalez Inarritu si avvale dell'incredibile storia vera di un grande sconosciuto, [...] Vai alla recensione »
Il regista Gonzales Inarritu con il film "Revenant" ci dimostra un grande talento che riguarda non solo la maestosa bellezza scenografica degli ambienti dove la storia si svolge, ma soprattutto per il grande livello interpretativo dei protagonisti. Un film che pertanto si accosta straordinariamente al Cinema propriamente classico riguardante il genere western e dei territori di frontiera dell'America [...] Vai alla recensione »
Sicuramente non si può parlare di capolavoro del cinema. Iñárritu non ha fatto il suo miglior film e probabilmente non è quello in cui Di Caprio ha potuto esprimere a pieno il suo sconfinato talento. Revenant racconta di un uomo che durante una spedizione tra i ghiacci di due secoli fa, alle porte dell’era del West, subisce una serie infinita di sfortunate peripezie, da non augurare nemmeno al nostro [...] Vai alla recensione »
Che gioia per gli occhi l’ultimo film del premio Oscar Inarritù! Revenant, Redivivo, tratto in parte dall’omonimo romanzo di Michael Punke con protagonisti Leonardo di Caprio e un duro Tom Hardy è consigliato a tutti gli escursionisti e appassionati di natura, neve e montagne. E’ un film che fa soffire l'ansia dei suoi tempi in cui la ricerca del profitto, il ritmo della vita sociale, la civilizzazione [...] Vai alla recensione »
Davvvero un bel film in tutti i sensi: interpretazione ( non il solo Di Caprio), fotografia, sceneggiatura, trama e significato morale. La trama di fondo è in gran parte sovrapponibile a quella di " Man in the Wilderness" del 1971 ( Titolo italiano "Uomo bianco vai col tuo dio", interpreti principali Richard Harris e John Huston ), pur con alcune variazioni.
Va detto subito che si tratta di un film della categoria superiore. Si possono dare 4 o 5 stelle, è solo la mia opinione ovviamente, a film che, nel loro genere, sono di buona qualità. Ma non solo le 4 o 5 stelle di film come questo che entrano, sempre a mio modestissimo parere, nei grandi film. Innanzitutto la migliore interpretazione di sempre di DiCaprio (e pensare che alcuni considerano [...] Vai alla recensione »
Regia: Alejandro González Iñárritu Cast: Leonardo DiCaprio, Tom Hardy, Domhnall Gleeson, Will Poulter Durata:156 min Genere: Drammatico Hugh Glass è un cacciatore che, insieme ai suoi uomini, è in cerca di pelli da trasportare dal North Dakota strappandola così dalla proprietà degli indiani. Tutto procede nel verso giusto, fino a quando Glass, durate una sessione di caccia, viene attaccato da [...] Vai alla recensione »
Se questa volta Di Caprio non avesse preso l'Oscar, credo che l’avremmo ritrovato a vendere hot dog sulla spiaggia. Dopo tutta questa faticaccia al “trucco e parrucco”, al freddo e al gelo, e anche al buio (le riprese sono state girate solo con luce naturale), credo che un riconoscimento fosse doveroso a questo punto della sua carriera.
Leonardo DiCaprio ha vinto l'Oscar come attore protagonista in Revenant. Lo dico al passato perché il fatto è certo. Mi espongo, ci metto la faccia. Le condizioni e le
congiunzioni erano troppo propizie. Giustizia è stata fatta. L'attore era alla sua quinta nomination. Dico che forse questa performance non è eppure la sua migliore.
I precedenti: Buon compleanno Mr. Grape, The Aviator, Blood Diamond, The Wolf of Wall Street. Tutte grandi prove d'attore. E a parer mio alla lista ne mancano altre, come Poeti dall'inferno, Nessuna verità, J. Edgar e Il grande Gatsby. Il film tratto dal romanzo di Scott Fitzgerald presenta un fotogramma che potrebbe rappresentare il logo di documenti ufficiali del cinema. Quando DiCaprio si rivela al suo interlocutore Nick Carraway: "Sono io Gatsby".
Quel sorriso, quella sicurezza, quell'appeal, appartengono solo a Leonardo, il "genio", (anche lui) il più grande attore americano del cinema contemporaneo.
Digitale
C'è molto digitale in quel film, è notorio che l'orso che massacra il cacciatore è virtuale. Ma l'attore che mangia il pesce crudo, che brucia la polvere su una ferita, che si protegge dal freddo nelle interiora di un cavallo, che scende nella corrente di quel fiume del nord, sono azioni vere. È quell'impegno eccezionale, estremo, che ha portato molti punti per l'attribuzione dell'Oscar. E c'è dell'altro. È vero che, nel quadro delle valutazioni dei membri dell'Academy la trasfigurazione è sempre stata un modello vincente. Può significare pazzia, menomazione, malattia, tutti registri ai quali gli attori, quelli bravi naturalmente, amano applicarsi. Certi addetti, tecnici, puristi, non sono così positivi verso quel metodo. L'obiezione sarebbe: "Trattasi di registri infiniti, non codificati, persino facili perché ti ci puoi muovere come credi, valgono tutti gli estremi." Però l'interpretazione diventa efficace, clamorosa, lo spettacolo ci guadagna. DiCaprio ha vinto per molte ragioni. La prima l'ho detta sopra nella sua collocazione nel cinema americano. A seguire: è stato maltrattato, magari preso in giro, più volte, dall'Academy. Per questa nomination si è innescata una campagna a suo favore talmente potente che l'establishment hollywoodiano, la parte che non lo ama, non oserà... provocare il mondo. Quel movimento è forte, ma adesso DiCaprio è più forte. Rientra negli "anomali della trasfigurazione" chiamiamoli così, che hanno vinto l'Oscar quando non erano al massimo del loro percorso o erano impegnati in ruoli che li deformavano o abbruttivano. Sono molti, in tutte le epoche.
Quando uscì Into the Wild - Nelle terre selvagge di Sean Penn - il film più lucido e penetrante sul possibile rifiuto del mondo per come è - molti lo scambiarono per un facile elogio della fuga e del biologico/alternativo.
Peccato che quella di Christopher, il protagonista, fosse al fondo la scelta di chi possiede una grande motivazione ma non le capacità di sopravvivere alla wilderness: la carne cacciata marcisce, il cibo scarseggia, e l'orizzonte americano diventa infine la tomba del ragazzo. Tutto ciò non sarebbe mai accaduto allo Hugh Glass (Leonardo DiCaprio) in Revenant - Redivivo, capace di sopravvivere in tutti i modi più incredibili, sfidando natura, animali, nemici e intemperie, e trovando soluzioni ingegnose in ogni momento in cui la propria esistenza viene messa in pericolo da agenti esterni (e a un certo punto, dall'"uomo chiamato cavallo" si passa all'"uomo vestito cavallo", come capirà chi ha visto o sta per vedere il film di Iñárritu).
un ulteriore gruppo di opere narra la hybris dell'uomo, che sfida la natura senza comprendere che l'estremo non è un reality show ma qualcosa di ben più insondabile
Ci troviamo di fronte a due spinte diverse, nella Hollywood contemporanea. Da una parte, l'homo technicus, cioè colui che grazie alla scienza appresa è in grado di cavarsela con creatività nei frangenti più pericolosi: è il caso di Revenant - Redivivo ma anche di Gravity e di Sopravvissuto - The Martian, tutti film nei quali l'inventiva del personaggio riesce a sovvertire una situazione di morte sicura. Dall'altra, invece,
Questi "survival movies" stanno moltiplicandosi, e sembrano graditi a un ampio pubblico per ragioni talvolta semplici da individuare (un mondo occidentale iper-tecnologico e protetto ma percepito come insicuro e minaccioso), altre volte meno evidenti (forse la sensazione di scarsa autenticità delle nostre vite dominate dai media digitali, che necessitano di esperienze forti, sia pure vicarie).
La cornice è quella degli incontri importanti: fan alla porta, check-in per il pass stampa, ritardi inevitabili. D'altronde, Alejandro González Iñárritu e Leonardo DiCaprio non sono due ospiti qualunque, tanto meno oggi, freschi di Golden Globes e di nomination per la conquista delle statuette auree. Nella hall, i giornalisti si scambiano pensieri e pareri, ancora a caldo, perché tra l'incontro di questa tarda mattinata e l'anteprima romana di Revenant - Redivivo si è frapposta solo la notte. Il tempo è poco, ma regista e interprete si mostrano disponibili.
Periodo tra i meno frequentati del genere western, quello della prima colonizzazione ebbe per protagonisti i "mountain men" o "trapper", uomini che vivevano a contatto con la natura selvaggia cacciando gli animali da pelliccia e incontrando i nativi americani, o battendosi con loro. Uno dei più celebri fu Jim Bridger, che a soli 17 anni, nel 1823, partecipò alla spedizione nella ex-Louisiana francese [...] Vai alla recensione »
Rambo era un dilettante al cospetto di Leonardino DiCaprio. Quante gliene succedono in The Revenant del talentuoso messicano Alejandro Gonzalez Inarritu. Massacrato da un orso, sepolto vivo sotto la neve, testimone sconvolto e impotente dell'assassinio del figlio per mano di un immondo traditore, abbandonato prima dai compagni e poi dal mascalzone che lo crede morto, costretto a trascinarsi tra i ghiacci [...] Vai alla recensione »
Film grandioso «The Revenant - il redivivo», non solo grazie alla sua epicità grondante sangue sudore e polvere da sparo, ma anche e soprattutto per la sua classicità radicata nell'epoca - rimpianta persino inconsciamente dagll spettatori odiemi - di quando il cinema era il Cinema. È certo un'esperienza non esattamente comoda o consolatoria quella che propone la visione a tutto schermo della lunga [...] Vai alla recensione »
Il contesto è quello della pionieristica America della frontiera in movimento verso l'Ovest, lungo il Missouri e i suoi affluenti fra il Dakota e il Montana, terreno ideale per i cacciatori di pellicce. Ispirandosi liberamente all'omonimo romanzo (Einaudi) di Michael Punke, Revenant racconta la leggendaria odissea, passata alla storia, di uno di loro, Hugh Glass (1780-1833), esperto esploratore e profondo [...] Vai alla recensione »