Aurelio Grimaldi tenta la strada del film erotico d'autore con un'Alba Parietti dalla recitazione "amatoriale". Drammatico, Italia1998. Durata 89 Minuti.
Dal romanzo di Alina Reyes. Alina avrebbe tutto, tranne un figlio, ed è triste. Frustrata anche da una pratica di adozione, è turbata da un macellaio che sa come (s)parlare alle donne. Espandi ▽
Il lancio sul grande schermo di Alba Parietti, già nota per la frequentazione del salotto televisivo, di fatto non avrà grande gittata ma si fermerà quasi sul posto. Nonostante questo, i suoi fan non potranno dirsi delusi, poiché nel Macellaio, Alba è generosa nella recitazione "amatoriale" e nella profferta di sé. Ma bisogna amarla, o la passione della protagonista si trasforma, senza pietà, in una graticola per lo spettatore. Recensione ❯
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Anni settanta. Un gruppo di ragazzi cerca di mettere insieme una radio libera in ricordo di un amico "trasgressivo". Espandi ▽
20 giugno 1933 sera. Diciotto anni dopo essere stata aperta, Radiofreccia (originariamente Radio Raptus) chiude le trasmissioni. Bruno Iori, fondatore e deejay, decide di raccontare come è nato il nome con cui l'emittente è ora nota. Cambiò il giorno dopo la morte per overdose da eroina di Ivan Benassi detto "Freccia" per una macchia su una tempia. Per farlo descrive com'era la vita in una cittadina emiliana a metà anni Settanta con gli amici che facevano gruppo anche se avevano caratteri diversi e differenti visioni della vita e con gli amori, le delusioni, gli incontri della vita quotidiana. Recensione ❯
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Un film liberamente tratto dal romanzo "L'ultimo capodanno dell'umanità" di Niccolò Ammaniti. Espandi ▽
In un condominio romano un gruppo di persone si organizza per vivere al meglio il capodanno. C'è la donna tradita (la nudissima Bellucci), il marito sado-trasgressivo (Haber) e tanti esempi di umanità grottesca. Sembra tutto bello e normale, ma appena succede qualcosa di imprevisto, quando i freni cadono, allora è un disastro. Tutto diventa incomprensione e anche violenza. Recensione ❯
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Un mosaico di sterminata bellezza, con Valerio Mastandrea in uno dei ruoli più importanti della sua carriera. Drammatico, Italia1998. Durata 100 Minuti.
L'incendiario punto di riferimento del crime italiano di fine millennio. Espandi ▽
Roma, tra novembre 1979 e febbraio 1983. Remo Guerra, un ragazzo di borgata, è un poliziotto che di notte aggredisce per strada persone benestanti derubandoli. Con lui ci sono Maurizio, amante della vita lussuosa e delle belle donne, e Roberto che Remo aiuterà a comprarsi un bar. I suoi complici sono inaffidabili. Così Remo deve far entrare nella sua banda Marco Lorusso, detto "il Rozzo", di cui però non condivide i metodi violenti. Remo è sempre più tormentato e desidera una vita normale accanto a una donna a cui però non può rivelare la sua identità. In più, capisce che la fine è vicina e non può sottrarsi al suo destino.
C'è Valerio Mastandrea, in uno dei ruoli più significativi della sua carriera. Con la sua voce fuori campo che accompagna i suoi pensieri. "Ogni volta che mi specchiavo ero aggredito dalla mia immagine". C'è il suo tormento che prevale sull'estasi. In Remo ci sono le tracce di un gangster noir che attende la sua fine.
L'odore della notte fa parte di quei film che non solo migliorano nel corso degli anni ma che mostrano lo sguardo unico di un cineasta dove le storie, i personaggi, i dialoghi hanno sempre avuto qualcosa di intimamente familiare e in cui ogni immagine è un getto impetuoso su tela, carico di una poesia disperata che parla solo d'amore. Prima di tutto nei confronti del cinema. Recensione ❯
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Navigando in Internet Marta, che attraversa un momento di crisi generale, incappa in un tale che si fa chiamare Mitter - lei ha assunto il nome Viola ... Espandi ▽
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1958. Liliana è una giovane comunista che si dedica totalmente all'emancipazione delle donne in un paesino lucano. Il suo impegno entra in collisione ... Espandi ▽
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Dal romanzo omonimo di Meneghello. Il giovane partigiano Gigi chiede di poter assumere il nome di battaglia "bandiera". Ma gli viene negato perché con... Espandi ▽
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Primi anni Sessanta, Torino. Giovanni arriva dal sud ed è felice perché incontrerà suo fratello minore Pietro, che si sta facendo onore a scuola. In r... Espandi ▽
A essere messo in scena è il dramma dell'emigrazione, del desiderio di riscatto, della difficile integrazione sociale e della convivenza tra povertà e benessere nell'Italia in ascesa nel boom annunciato. Amelio ci costringe a ripensare allo stereotipo meridionale e a situazioni e luoghi che crediamo di avere in qualche modo interiorizzato. Recensione ❯
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Valeria Golino è una madre con due figli. Ha anche due mariti, uno artista, Rubini, e l'altro integrato, Dionisi. La vita non è affatto semplice, occo... Espandi ▽
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Il Fantasma dell'Opera, innamorato della bella cantante Christine, cercherà in tutti i modi di aiutarla nella carriera ma il barone De Chagny gli impone la sua presenza. Espandi ▽
Parigi, fine Ottocento. Un bambino abbandonato, salvato e allevato dai topi nelle fogne di Parigi, diventa, una volta cresciuto, il Fantasma dell'Opera (Julian Sands). Il Fantasma, che vive nei sotterranei del teatro ed è tuttora in ottimi rapporti con i topi, si innamora della giovane cantante Christine Daaé (Asia Argento) e decide di aiutarla, a tutti i costi, nella sua carriera. Sulla ragazza ha però messo gli occhi anche il giovane barone Raoul De Chagny (Andrea Di Stefano). Recensione ❯
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La solita Palermo dove il degrado ha consumato tutto. La tesi dei due registi è che tutto è distrutto e le uniche pulsioni sono il sesso (schifoso, imbrattato), e lo schifo generale. Espandi ▽
La solita Palermo dove il degrado ha consumato tutto. La tesi dei due registi è che tutto è distrutto e le uniche pulsioni sono il sesso (schifoso, imbrattato), e lo schifo generale. La rappresentazione vuole essere estrema, il filo è quello del precedente Zio di Brooklyn. Continuiamo a pensare che non sia difficile la pratica dello shock con le immagini, basta deciderlo. Nello Zio c'era qualche momento di forza espressiva, qui c'è solo presunzione e l'arroganza di un'attitudine che non c'è. I "due" hanno lanciato strali contro Venezia, che non aveva apprezzato il loro capolavoro. Inutile dire che il pubblico. Recensione ❯
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Il conte di Montecristo, incarcerato non per una colpa commessa ma per l'astuzia terribile di un arrampicatore sociale, si troverà a passare undici lu... Espandi ▽
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"Sudespressionismo". Martone, Corsicato e altri percorrono questa strada. Napoli si presta. Martone è il più bravo. Davvero un talento capace non solo... Espandi ▽
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