ben
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lunedì 29 gennaio 2007
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piacevole
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Ovviamente non è un capolavoro, la ricostruzione storica non è accuratissima, la colonna sonora non è azzeccata (ma era il 1998, la salsa furoreggiava e purtroppo si è voluta per forza appiccicare a questo film), tuttavia il film è godibile. Delineate le psicologie dei personaggi e bella soprattutto la frizione tra la schietta spontaneità, talvolta anche volgare ma senza malizia, dei maremmani toscani e la contorta sessualità della "Siciliana" tutta peccato e pianti. Bravi gli attori: ottimo il padre, il burbero incazzoso livornese, il figlio e tutte le comparse. Piacevole e sicuramente da vedere.
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luigi chierico
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sabato 1 marzo 2014
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senza infamia e senza lodo
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Scherzi a parte, quaeremus seria.
Andiamo a scoprire quella che era la vita di gente di campagna in compagnia della bella, formosa e calda siciliana Grazia Cucinotta che, per mostrare le sue grazie e le sue doti, veste un po’ le vesti di Laura Antonelli in “Malizia”, un po’ quelle di Lisa Gastoni in “Grazie zia” ed ancora quelle della famosa,quant’ anche formosa,Monica Belluccci in “Maléna”; ma non proprio quelle, si fa per dire, della Edvige Fenech, sempre poco vestita ,da “Grazie nonna” a “Cattivi pensieri”. Come dire i tempi cambiano ma la storia si ripete e le Grazie non sono solo le tre del Foscolo o del Canova.
Il fuoco, non quello dannunziano, siamo in Toscana, scorre nelle vene ed è vano resistervi e resistere alla tentazione di trasgredire.
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Scherzi a parte, quaeremus seria.
Andiamo a scoprire quella che era la vita di gente di campagna in compagnia della bella, formosa e calda siciliana Grazia Cucinotta che, per mostrare le sue grazie e le sue doti, veste un po’ le vesti di Laura Antonelli in “Malizia”, un po’ quelle di Lisa Gastoni in “Grazie zia” ed ancora quelle della famosa,quant’ anche formosa,Monica Belluccci in “Maléna”; ma non proprio quelle, si fa per dire, della Edvige Fenech, sempre poco vestita ,da “Grazie nonna” a “Cattivi pensieri”. Come dire i tempi cambiano ma la storia si ripete e le Grazie non sono solo le tre del Foscolo o del Canova.
Il fuoco, non quello dannunziano, siamo in Toscana, scorre nelle vene ed è vano resistervi e resistere alla tentazione di trasgredire.
La seconda moglie, siciliana, con la figlia ,vive in Toscana col suo primo marito insieme al figlio sedicenne, ai primi ardori.
Il sedicenne,si sa, seduce le ragazzine e talora anche donne maritate.
Ad incendiare la paglia in campagna ci vuole poco, c’è il sole che accieca, c’è il grande caldo (non quello con Gloria Grahame e Glenn Ford),il vino e gli animali, l’ardore giovanile. Tutto un fervore che invita a nozze, come suol dirsi, ma qui direi meglio per diletto, al letto coniugale.
Ogni occasione è buona per provarci: da una corsa al fiume, un moscerino in un occhio ( occhio! ), al giocare con l’acqua, i così detti secchioni degli anni 50, ed è questa l’epoca in cui si svolge la storia di questo film.
L’ambientazione e la coreografia sono perfette in ogni dettaglio, i lavori in gruppo delle donne, il loro chiacchiericcio, il pettegolare, i facili sorrisi, i sottintesi, gli innocenti scherzi,la lavorazione dei pomodori per la consueta riserva di salsa, il lettone di ferro, le gonne svolazzanti, l’acqua tirata su dal pozzo con la pompa a mano, i balli campestri, tanto per fare quattro salti ( chi li ricorda?). La terra brucia, il corpo brucia e sotto un sole cocente le labbra son di fuoco, i seni semiscoperti, il peccato dolce inganno è alle porte, occorre affrontare la situazione di petto, senza indugio…
L’occasione fa l’uomo ladro, il marito va in galera ed il peccato è consumato in un crescendo sempre più travolgente, quelli che erano modesti tentativi, lo sfiorarsi di labbra, diventano possesso senza più alcun limite e si affonda sempre più in basso.. Il marito dimenticato torna. Ecco che la terra trema, una bufera scuote gli alberi secolari, si annuncia la tempesta, ( non quella di Shakespeare o del film di Lattuada) ma quella naturale, è un presagio: torna il marito dalla prigione! E’ la fine; il gioco è finito il tradimento anche, basteranno la festa ed il vino a far dimenticare i torti subiti, l’amore rubato? Ci sarà “la quiete dopo la tempesta” di leopardiana memoria? Non resta che vedere questo decente film che non offende il comune senso del pudore.
La seconda moglie corre o scorre con disinvoltura, certo tutto è annunciato ma comunque tutti gli attori e comparse trascinano con sapienza lo spettatore sino alla conclusione.
Quanti,almeno in parte, si sono riconosciuti in quelle parti, in quei sentimenti, in quella atmosfera, in quegli scherzi ecc. ecc.!!! chigi
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