Anno | 1998 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Francesca Archibugi |
Attori | Valeria Golino, Sergio Rubini, Stefano Dionisi, Niccolò Senni, Victor Cavallo, Paolo Triestino Maria Consagra, Chiara Noschese, Raffaele Vannoli, Corrado Invernizzi. |
Uscita | sabato 5 settembre 1998 |
Distribuzione | Cinecittà Luce |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,59 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Valeria Golino è una madre con due figli. Ha anche due mariti, uno artista, Rubini, e l'altro integrato, Dionisi. La vita non è affatto semplice, occo... Il film è stato premiato al Festival di Venezia,
CONSIGLIATO NÌ
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Valeria Golino è una madre con due figli. Ha anche due mariti, uno artista, Rubini, e l'altro integrato, Dionisi. La vita non è affatto semplice, occorre gestire tutto e Silvia, così si chiama la madre, è tossicodipendente e perde tanto tempo su internet. Poi c'è Siddharta, il figlio più grande, strano e creativo, che sopravvive nonostante quella madre (siringhe lasciate in giro eccetera). Sarà proprio il ragazzo a prendere in mano la situazione quando la sorellina si pungerà con un ago infetto. Senni, il ragazzo, è l'unica cosa davvero buona del film. La regia ci sarebbe ma Archibugi vuole fare troppo, anche scrivere, e scrivere (bene) è difficile. La sceneggiatura soffre di incongruenze, stereotipi già digeriti e banalità già conosciute.
Ho visto questo film per caso e sono rimasto molto colpito. E' la storia di un ragazzo di quattordici anni che si trova ad affrontare un problema serio senza poter chiedere aiuto agli adulti. La madre (una intensa Valeria Golino, mai vista così bella e brava) è una tossicodipendente e i due padri, uno del ragazzo e uno della sorellina, sono del tutto incapaci di capire anche se [...] Vai alla recensione »
Ho visto questo film per caso e sono rimasto molto colpito. E' la storia di un ragazzo di quattordici anni che si trova ad affrontare un problema serio senza poter chiedere aiuto agli adulti. La madre (una intensa Valeria Golino, mai vista così bella e brava) è una tossicodipendente e i due padri, uno del ragazzo e uno della sorellina, sono del tutto incapaci di capire anche se per problemi diversi. C'è [...] Vai alla recensione »
Un film piuttosto cupo, ma che conosce una sua profondità, ben recitato. Credibile nelle realtà che descrive conosce un notevole acume psicologico nel descrivere determinate manifestazioni adolescenziali o dell'incapacità di essere autenticamente adulti. Una conferma Valeria Golino.
Computer, viaggi in Intemet, droga, famiglia slabbrata, approssimativa, affettuosa. Ci sono una madre, due figli, due padri e altri fuggevoli fidanzati nella storia di L'albero delle pere di Francesca Archibugi, che gira intorno al fascino imbronciato di mamma Valeria Golino, con tanti capelli e altrettanti tormenti che, purtroppo, la sceneggiatura (della Archibugi) non riesce a delineare.
Tenero, e abile. L'albero delle pere di Francesca Archibugi è molto meglio del suo titolo un po' volgarotto - e anche dell'escursione nella letteratura di Con gli occhi chiusi. Questo è il mondo di Francesca Archibugi - famigliastre, legami complicati, adolescenze inquiete, e Roma, di cui sa cogliere il misto di caos crudele e di umanità. E queste sono le sue storie - perché solo Francesca Archibugi [...] Vai alla recensione »
Le"pere" del titolo sono proprio quelle, non i frutti. Perché è di eroina (e delle sue conseguenze) che si parla nel nuovo film di Francesca Archibugi. Ma L'albero delle pere è anche la storia di una famiglia "allargata", di una madre infantile e irresponsabile, di due "padri" inconciliabili e soprattutto di un quattordicenne che da grande, parola della regista, "sarà un grand'uomo".
Compatire i drogati? Capire i reduci sessantottardi non "arrivati" da arrivisti, ma invecchiati da falliti? Francesca Archibugi risponde sì e ancora sì con L'albero delle pere, da lei scritto e diretto, candidato a uno dei premi della Mostra di Venezia. La trama. Un adolescente (Niccolò Senni) ha "a carico" la sorellastra di cinque anni (Francesca Di Giovanni) e la madre eroinomane e cocainomane (Valeria [...] Vai alla recensione »
Certi genitori non vogliono diventare adulti, restano ragazzi mai cresciuti, Peter Pan velleitari e confusi anche quando sono madri e padri di figli piccoli magari più maturi e responsabili di loro : Francesca Archibugi, dopo Verso sera e Il grande cocomero torna a questo tema che le è caro, ai bambini e ragazzini che la interessano appassionatamente, con il primo film italiano in concorso alla Mostra, [...] Vai alla recensione »