Mentre il marito direttore d'orchestra è in tournée, la gallerista palermitana Alina si scopre anemica: grazie al macellaio passerà dal dovere del cibo al piacere dei sensi.
Molto liberamente ispirato all'omonimo romanzo di Alina Reyes, sceneggiato dal regista, uno dei film italiani più brutti e pretenziosi degli anni Novanta: la Parietti - che si offre generosamente nuda - è più finta che mai, e Grimaldi cerca maldestramente di dare un colpo al cerchio dell'eros e l'altro alle botte della Palermo sottoproletaria. Ma soprattuto i 17' della "più lunga scena di sesso del cinema italiano" sono di una noia mortale, anche se l'uso in colonna sonora del Messiadi Handel vorrebbe essere nobiltan
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Mentre il marito direttore d'orchestra è in tournée, la gallerista palermitana Alina si scopre anemica: grazie al macellaio passerà dal dovere del cibo al piacere dei sensi.
Molto liberamente ispirato all'omonimo romanzo di Alina Reyes, sceneggiato dal regista, uno dei film italiani più brutti e pretenziosi degli anni Novanta: la Parietti - che si offre generosamente nuda - è più finta che mai, e Grimaldi cerca maldestramente di dare un colpo al cerchio dell'eros e l'altro alle botte della Palermo sottoproletaria. Ma soprattuto i 17' della "più lunga scena di sesso del cinema italiano" sono di una noia mortale, anche se l'uso in colonna sonora del Messiadi Handel vorrebbe essere nobiltante e "pasoliniano"
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