Riduzione essenziale e pulita del romanzo di Charlotte Brontë firmata da Zeffirelli. Drammatico, Italia, Francia, Gran Bretagna1995. Durata 110 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Dal romanzo di Charlotte Brönte. Inghilterra fine Ottocento: Jane Eyre, figlia illegittima vive affidata a una famiglia che la odia. Espandi ▽
Inghilterra fine Ottocento: Jane Eyre, figlia illegittima vive affidata a una famiglia che la odia. La terribile zia la affida a una scuola durissima. Entrata a tredici anni Jane ne esce a ventitré con la qualifica di insegnante. Assunta presso la famiglia di un nobile come istitutrice, si fa apprezzare e amare dal padrone. Lui la sposerebbe, ma ha già una moglie pazza, che vive in una soffitta. Alla fine il destino è benevolo. Jane eredita una fortuna e sposa l'uomo rimasto vedovo. Avranno figli e vivranno felici. Recensione ❯
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Sicilia primi anni Cinquanta. Joe Morelli, col suo furgone, batte i paesi. Monta la sua macchina da presa e fa provini (a pagamento) alla gente. Espandi ▽
Per la Sicilia del '53 con un autocarro, un tendone e una cinepresa Joe Morelli (Castellitto), sedicente inviato di una casa cinematografica romana, va in giro a fare provini (falsi) a pagamento, promettere fama e denaro, spacciare illusioni, alimentare speranze. Verrà duramente castigato. Recensione ❯
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Amalia, una sessantenne separata dal marito, viene trovata morta con indosso solo un reggiseno troppo "ricercato" per lei. Espandi ▽
Amalia, una sessantenne separata dal marito, viene trovata morta con indosso solo un reggiseno troppo ricercato per lei. La figlia Delia, che vive a Bologna, torna a Napoli per indagare sulla morte della madre. Nel tentativo di ricostruire gli ultimi giorni di Amalia, a partire dall'ultima telefonata ricevuta, Delia si trova a ripercorrere la propria vita. Ricorda la madre bellissima e contesa dagli uomini ma, soprattutto, vede tornare alla luce un doloroso passato rimosso. Recensione ❯
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Tre congressi carnali sembrano troppi, ma c'è anche, nell'episodio parigino, un'insolita brezza di soave ironia. Drammatico, Italia1995. Durata 110 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Ferrara, Portofino e Parigi sono teatro di storie d'amore di giovani e adulti. C'è la commessa con un terribile segreto, una moglie fedifraga e tanti altri. Espandi ▽
4 storie d'amore, o di disamore, legate dalla figura di un regista (Malkovich) che visita i luoghi dell'azione (Ferrara e Comacchio, Portofino, Parigi, Aix-en-Provence: sequenze girate da W. Wenders). È un piccolo mosaico sulla drammatica (inevitabile?) incompletezza di ogni relazione amorosa. Recensione ❯
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Il romanzo di Antonio Tabucchi (che ha collaborato alla stesura dei dialoghi) ha costituito la base del lavoro di Faenza. Le difficoltà da superare er... Espandi ▽
Il romanzo di Antonio Tabucchi (che ha collaborato alla stesura dei dialoghi) ha costituito la base del lavoro di Faenza. Le difficoltà da superare erano molte. Bisognava innanzitutto tenere conto della particolare struttura del testo letterario (con il ritorno della frase "sostiene Pereira" che segna la narrazione rinviandola a un'ipotetica dichiarazione che non esclude il verbale di polizia) e bisognava trovare il protagonista "giusto". Per "sostenere" il ruolo del redattore della pagina culturale del "Lisboa" nel Portogallo che si avviava quasi insensibilmente al lungo periodo buio della dittatura salazarista, era necessario un attore dall'acuta sensibilità. Recensione ❯
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Giorgio Ambrosoli, incaricato della liquidazione dell'istituto bancario fondato da Michele Sindona, scopre inquietanti legami tra ciminalità organizzata e potere politico e finanziario. Espandi ▽
Giorgio Ambrosoli, incaricato della liquidazione dell'istituto bancario fondato da Michele Sindona, scopre inquietanti legami tra ciminalità organizzata e potere politico e finanziario. Nonostante le minacce, prosegue sulla sua strada fino all'11 luglio 1979, quando viene assassinato da un killer. Pregevole nelle intenzioni, la ricostruzione dei drammatici fatti realmente accaduti non sempre raggiunge un perfetto equilibrio. Recensione ❯
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Torino. Il professor Sajevo pedina una ragazza, Lisa. L'abborda in un ristorante e si fa riconoscere: "Sono quello cui hai sparato, mi sono salvato pelo". Espandi ▽
Il regista Vito Palmieri, ispirandosi al romanzo ominimo di Michele Santeramo che lo affianca come cosceneggiatore, fa leva sulla sua esperienza di documentarista per raccontare questa storia di (tentata) redenzione e riscatto incastonandola in un paesaggio silenzioso e riflessivo, dominato dalle statue giganti di Peccioli che dominano il paesagio come muti osservatori delle piccole vicende degli esseri umani. La bella fotografia di Michele D'Attanasio valorizza tanto il borgo toscano quanto le campagne circostanti e il volto intenso di Marianna Fontana, che interpreta la tormentata Anna con dolorosa intensità. Sono particolarmente interessanti le reazioni degli abitanti del paese ad Anna, che rappresentano le varie sfumature dell'accoglienza (o della sua mancanza) nei confronti di chi ha avuto a che fare con la giustizia. Il film esplora quietamente la possibilità di una riparazione e il coraggio necessario per portare avanti un'esistenza irrimediabilmente segnata senza scappare dalle sue conseguenze, in un mondo in cui nessuno dimentica e tutti si sentono in diritto di giudicare, sopratttto nell'era in cui le notizie viaggiano sui media in modo onnipresente e inevitabile. Recensione ❯
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Film-inchiesta che dà ampio risalto alla figura di Giuseppe Pelosi, assassino di Pier Paolo Pasolini. Più che un ricordo del regista e scrittore, un'a... Espandi ▽
Film-inchiesta che dà ampio risalto alla figura di Giuseppe Pelosi, assassino di Pier Paolo Pasolini. Più che un ricordo del regista e scrittore, un'analisi della pista alternativa sul caso Pasolini: non si sarebbe trattato di un delitto passionale tra omosessuali, bensì dell'ultimo atto di un complotto ordito dal potere per eliminare un personaggio scomodo, voce critica nei confronti del governo. Ma anche nel film la questione rimane, ovviamente, irrisolta. Recensione ❯
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La via migliore al delitto perfetto è farlo commettere da un estraneo, la variante di Patricia Highsmith suggerisce lo scambio di favori tra sconosciu... Espandi ▽
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Un uomo torna nei luoghi in cui ha vissuto, un vecchio cura il proprio figlio affetto da disturbi psichici. Il tutto si svolge in Sicilia in un rifugi... Espandi ▽
Lorenzo è un astrofisico che torna nella casa paterna in Sicilia. L'aveva lasciata moltissimi anni prima in seguito alla morte del padre ed ora deve organizzarne la riparazione del tetto parzialmente sfondato da un grande albero. L'anziano Salvatore è disponibile per il lavoro ma porta con sé come aiutanti dei giovani che a Lorenzo sembrano piuttosto strani. Scoprirà che fanno parte di una comunità di disabili psichici con cui l'uomo collabora attivamente per motivi che Lorenzo conoscerà in seguito. Recensione ❯
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Ispirato a un fatto accaduto nel 1976 il film, ambientato a Torino, racconta di un poliziotto incaricato di sorvegliare un pericoloso criminale che ri... Espandi ▽
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Roma, 1944. La città è stata liberata e il egista Roberto Rossellini e lo sceneggiatore Sergio Amidei hanno in mente una storia. Espandi ▽
Roma, 1944. La città è stata liberata, un gruppo di cineasti cerca di fare un film. Il regista Roberto Rossellini (Ghini) e lo sceneggiatore Sergio Amidei (Giannini) hanno in mente una storia che non ha nulla a che fare con quelle di moda, romantiche e rassicuranti. Si tratta di una vicenda di grande realismo e il film si intitolerà Roma città aperta. Rossellini e Amidei cercano un produttore, non c'è pellicola e gli attori sono diffidenti. Alla fine Anna Magnani accetta il ruolo della protagonista Pina, dopo il rifiuto di Clara Calamai. Il film è pronto, ma non trova distribuzione, la censura lo accusa di comunismo, disfattismo, di tutto. Ma ci pensa un ufficiale americano a portare la pellicola oltreoceano e a farla proiettare in una manifestazione. Comincia così la leggenda di uno dei titoli che hanno fatto la storia del cinema italiano nel mondo. Chi ha conosciuto Rossellini e Amidei dice che avevano personalità diverse da quelle espresse dagli attori. Nonostante molte critiche (incomprensibilmente) cattive, Lizzani ha lavorato bene. Suggestive, dolci e nostalgiche le situazioni di confezione del film: un coreografo gay che farà il comandante nazista, un giornalista che farà il partigiano. E poi la grande sequenza della morte di Pina. Risulta forse strana la rappresentazione di un Rossellini persino troppo domestico, minimale, senza assolutamente appeal. Se il maestro italiano era davvero così non si riesce a capire come abbia potuto conquistare la divina Ingrid Bergman. Recensione ❯
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