Anno | 1995 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Carlo Lizzani |
Attori | Giancarlo Giannini, Massimo Ghini, Anna Falchi, Lina Sastri, Christopher Walken, Andrea Aureli Luigi Montini, Antonello Fassari, Angelo Pellegrino, Massimo Dapporto, Massimo Ciavarro, Francesco Gabriele, Almerica Schiavo, Francesco Siciliano, Giuliano Montaldo, Mathilda May. |
Uscita | giovedì 25 gennaio 1996 |
Tag | Da vedere 1995 |
Distribuzione | Cinecittà Luce |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,67 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 27 giugno 2014
Roma, 1944. La città è stata liberata e il egista Roberto Rossellini e lo sceneggiatore Sergio Amidei hanno in mente una storia.
CONSIGLIATO SÌ
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Roma, 1944. La città è stata liberata, un gruppo di cineasti cerca di fare un film. Il regista Roberto Rossellini (Ghini) e lo sceneggiatore Sergio Amidei (Giannini) hanno in mente una storia che non ha nulla a che fare con quelle di moda, romantiche e rassicuranti. Si tratta di una vicenda di grande realismo e il film si intitolerà Roma città aperta. Rossellini e Amidei cercano un produttore, non c'è pellicola e gli attori sono diffidenti. Alla fine Anna Magnani accetta il ruolo della protagonista Pina, dopo il rifiuto di Clara Calamai. Il film è pronto, ma non trova distribuzione, la censura lo accusa di comunismo, disfattismo, di tutto. Ma ci pensa un ufficiale americano a portare la pellicola oltreoceano e a farla proiettare in una manifestazione. Comincia così la leggenda di uno dei titoli che hanno fatto la storia del cinema italiano nel mondo. Chi ha conosciuto Rossellini e Amidei dice che avevano personalità diverse da quelle espresse dagli attori. Nonostante molte critiche (incomprensibilmente) cattive, Lizzani ha lavorato bene. Suggestive, dolci e nostalgiche le situazioni di confezione del film: un coreografo gay che farà il comandante nazista, un giornalista che farà il partigiano. E poi la grande sequenza della morte di Pina. Risulta forse strana la rappresentazione di un Rossellini persino troppo domestico, minimale, senza assolutamente appeal. Se il maestro italiano era davvero così non si riesce a capire come abbia potuto conquistare la divina Ingrid Bergman.
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Dopo circa 5 anni di silenzio, Carlo Lizzani torna a dirigere un film incentrato sulla genesi del capolavoro di Rossellini intitolato:Roma Città Aperta.La pellicola è strutturata come metafilm,fin dall'inizio il regista romano mostra chiaramente gli attori pronti a iniziare le parti, e subito dopo parte la storia della genesi filmica,le difficoltà,le incomprensioni,le continue [...] Vai alla recensione »
Appena liberata dall’occupazione nazifascista, a Roma c’è fermento creativo. Roberto Rossellini e il suo sceneggiatore Sergio Amidei hanno in mente di raccontare in un film la resistenza dei romani, resistenza che coinvolge tutti gli strati sociali e le idee politiche. Il clima, però, non è dei migliori: la gente vuole leggerezza e i produttori lo sanno bene, inoltre [...] Vai alla recensione »