Anno | 1995 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 110 minuti |
Regia di | Michelangelo Antonioni |
Attori | John Malkovich, Fanny Ardant, Kim Rossi Stuart, Jean Reno, Sophie Marceau, Irène Jacob Veronica Lazar, Sophie Semin, Peter Weller, Chiara Caselli, Vincent Perez, Ines Sastre, Marcello Mastroianni, Jeanne Moreau, Enrica Antonioni, Carine Angeli, Alessandra Bonarrota, Laurence Calabrese, Tracey Caligiuri, Hervé Décalion, J. Emmanuel Gartmann, Sherman Green, Suzy Lorraine, Cesare Luciani, Muriel Mottais, Bertrand Peillard, Sara Ricci, Sabry Tchal Gadjieff, Giulia Urso, Frere Jean-Philippe Revel, Frere Daniel Bourgeois. |
Uscita | venerdì 27 ottobre 1995 |
Tag | Da vedere 1995 |
Distribuzione | C.G.D - Cecchi Gori Distribuzione |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,15 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 19 febbraio 2020
Ferrara, Portofino e Parigi sono teatro di storie d'amore di giovani e adulti. C'è la commessa con un terribile segreto, una moglie fedifraga e tanti altri. Ha vinto un premio ai Nastri d'Argento,
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Ferrara, Portofino e Parigi sono teatro di storie d'amore di giovani e adulti. C'è la commessa con un terribile segreto, una moglie fedifraga, un marito che ha un debole per la ragazzina, la giovane che si fa timidamente corteggiare la sera prima di entrare in convento. E c'è un cammeo che ci mostra Jeanne Moreau e Marcello Mastroianni di oggi, lontane memorie della magnifica Notte di Antonioni di sette lustri fa. Film che scivola patinato sui corpi nudi delle bellissime, senza le invenzioni energiche del bel tempo che fu. L'intervento alla sceneggiatura di Tonino Guerra è servito solo a riaffermare cose già note, con minor forza e senza aggiornamenti. Il film è presentato dal "massimo" Wenders, che pare abbia rispettato l'autonomia dell'ottantatreenne regista italiano, stanco e malato. La mano di Wenders è, però, evidente nelle sequenze di raccordo con Malcovich, nella parte di un regista che cerca se stesso.
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Un film assai controverso questo di Antonioni, aiutato nella regia da Wim Wenders. Un lavoro elaborato, curato nella forma e con una fotografia eccellente. Anche gli oggetti sono cercati con cura. John Malkovich ad esempio non usa un apparecchio fotografico "normale", per le sue ricerche usa una Contax G-1 a telemetro, una delle migliori macchine fotografiche di quel periodo.
Quattro storie ambientate in quattro città diverse ma con un tema in comune: l'incomunicabilità tra le persone che rende complicati i rapporti, persino quelli che all'apparenza sono semplici. Il tutto sotto gli occhi di un regista (John Malkovich) che come il Sommo Poeta si limita a guardare e a passare, imperturbabile e impassibile, protetto dall'obbiettivo della sua macchina fotografica.
Un regista arriva a Ferrara,e armato di macchina fotografica scatta le foto nelle vie della città,immaginando storie di coppie mai esistite.Nella prima vicenda un uomo e una donna si incontrano per poi perdersi di vista e ritrovarsi,ma lui rifiutera di consumare il rapporto sessualità. Nel secondo il regista conosce una parricida e ha un rapporto con lei.
Antonioni-Wenders. Un binomio che a qualcuno dice poco, ad altri, invece, può suscitare un lieve ricordo prima e un ringraziamento poi: il ricordo di una storia che, in qualche modo, ogni uno di noi ha vissuto almeno una volta nella vita o che perlomeno l'ha immaginata e che ha poi rivisto in uno dei 4 episodi del film "Al di là delle nuvole"; il ringraziamento a chi [...] Vai alla recensione »
Storie d'amore con ottiche diverse. il punto è quale ottiche? Storie assai improbabile e sensa una struttura chiara. Lunghissimi punti morti diventano pesanti e non basta un'ottima fotografia a compensarli. La visione di Antonioni dell'amore e della vita diventa troppo soggettive e le immagini fanno da guida e prendono il sopravvento.
Uno dei peggiori Antonioni di sempre. Lento, involuto, verboso, compiaciuto. Dialoghi demenziali, recitazione ingessata, tutto assurdo, inutile, irritante. Uno spirito nouvele vague nella sua forma più mediocre e più presuntuosa. Scene d'amore senza sugo, sesso plastificato. Capita che la stupidità superi ogni immaginazione.
Il ritorno di Antonioni al cinema (pronubo Wim Wenders) dopo tredici anni di silenzio dovuti in parte anche alla malattia che l’ha colpito. Un film in quattro episodi, tolti da una raccolta di trentatré racconti, Quel Bowling sul Tevere, uscita da Einaudi dodici anni fa. Nel primo, Cronaca di un amore mai esistito, ambientato a Ferrara, un giovane sul piacere privilegia il desiderio, lasciando sospeso [...] Vai alla recensione »
Quattro storie. Nelle nebbie di Ferrara (città natale di Antonioni) un ragazzo e una ragazza s'incontrano, si piacciono, vanno a letto ma non fanno l'amore né lo faranno, per lui la rinuncia a vivere la passione è un piacere che prolunga il desiderio inappagandolo. Sotto la pioggia a Portofino, Sophie Marceau racconta al regista John Malkovich d'avere ammazzato il proprio padre con molte coltellate, [...] Vai alla recensione »