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Un uomo viene condannato per quattro rapine. Si dichiara innocente per una delle accuse e il suo caso diventa mediatico. Espandi ▽
Regista e attore ormai veterano del circuito francese, e spesso sensibile all’ispirazione letteraria, Cédric Kahn estrae dalla cronaca anni settanta uno dei suoi film più tesi e meglio riusciti, riportando in auge la figura dell’attivista Pierre Goldman e del suo processo per omicidio. Un racconto fatto di sguardi incrociati in una stanza affollata (di poliziotti ma anche di sostenitori di Goldman, un coro greco di reazioni che testimoniano del valore politico del personaggio), che si chiuderà con il verdetto senza concedere nulla al mondo esterno, mentre la rabbia iconoclasta del protagonista non risparmia nemmeno il suo stesso avvocato. Un’opera dai risvolti tanto complessi - eppur così asciutta nel ritmo e nella struttura - si poggia naturalmente sulla furiosa e carismatica interpretazione di Arieh Worthalter, attore belga il cui talento camaleontico viene finalmente premiato con un ruolo di primo piano. Insieme mattatore e sabotatore, uomo animato dalla contraddizione, e personaggio cinematografico dal magnetismo innegabile. Recensione ❯
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Una cronaca romantica che volge in inferno coniugale. I sentimenti, secondo Donzelli, sottendono una sentenza bellicosa. Drammatico, Francia2023. Durata 105 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Quando Blanche incontra Greg pensa di aver trovato l'uomo della vita. Presto però si ritrova coinvolta in una relazione tossica con un uomo possessivo e pericoloso. Espandi ▽
Blanche Renard vive a un passo dal mare dove attende l'amore, che arriva e ha lo charme di Grégoire Lamoureux (nomen omen), un perfetto sconosciuto che sembra avere tutto quello che cerca. Cresciuta tra una madre affettuosa e una sorella gemella più intraprendente, Blanche sposa Grégoire e lascia la famiglia per il tetto coniugale. Lontana dalla Bretagna e dagli affetti più cari, la sua idea romantica dell'amore si scontra presto con la realtà e un uomo possessivo. Vessata dal marito, manipolatore nocivo e inquisitore feroce, Blanche precipita in una disperazione profonda. Non resta che decidere se restare o partire, tacere o denunciare.
L'amour et les forêts traccia un percorso a parte nella filmografia di Donzelli, lavorando su due universi completamente separati, il lirismo e il realismo noir, che finiscono per convergere violentemente in un melodramma psicologico. I sentimenti secondo Donzelli sembrano sempre sottendere una sentenza bellicosa, i suoi personaggi 'andare all'amore' come si va alla guerra. L'amour et les forêts non fa eccezione, la vita di coppia non è mai stata più pericolosa ma il 'trattamento' avrebbe meritato più sottigliezza e meno eccentricità. Recensione ❯
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Touzani si conferma autrice da seguire con il suo cinema della domesticità attento alle sfumature dell'anima. Drammatico, Marocco2022. Durata 122 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
L'arrivo di un giovane apprendista in negozio mette in crisi l'equilibrio della coppia proprietaria. Espandi ▽
Halim è un sarto talentuoso con una bottega nella medina di Salé, dove vive in compagnia della moglie Mina che lo aiuta anche in negozio. Il loro rapporto è stretto e affettuoso, benché debba sopportare tanto una malattia che affligge Mina quanto l'omosessualità nascosta di Halim. L'arrivo di Youssef, un giovane apprendista molto attento a studiare le tecniche di Halim, porta novità nella routine consolidata della coppia, in un periodo scandito dalla cucitura di un bellissimo caftan blu per una cliente con poca pazienza. Al secondo film come regista, la cineasta marocchina Maryam Touzani è già riuscita a creare un suo mondo dai tratti distintivi: un cinema della domesticità attento alle sfumature dell'anima, accogliente come il salotto ben arredato di un ospite caloroso. È un piacere tornare a visitarlo dopo l'esordio di Adam, nel 2019, in cui protagoniste erano due donne che si trovavano per caso. Un cinema così intenso non può prescindere da un lavoro attoriale d'eccezione, e va dunque dato merito alla coppia formata da Lubna Azabal e Saleh Bakri. Recensione ❯
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Un'inimitabile eleganza 2D per un film che dosa con intelligenza i silenzi. E ci fa viaggiare in mondi lontani. Animazione, Francia, Belgio2022. Durata 123 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Una fantasia colorata dell'antico Egitto, una leggenda del medioevo, una "Turchia del 18° secolo" per raccontare storie di matrimoni e incontri proibiti. Espandi ▽
Tre storie, ambientate in tre epoche e in tre luoghi diversi. Quella di Tanwekaman, che, dal Kush di tremila anni fa, parte alla conquista pacifica dell'Egitto, per diventare faraone. Quella del figlio di un severo sovrano nella Francia del Medioevo, che libera un prigioniero e per questo viene condannato a morte. E quella del principe spodestato che impara a friggere frittelle, nella Turchia del diciottesimo secolo, e con quelle arriva al cuore della principessa delle rose.
Storie di tempi difficili, di povertà e teste tagliate facilmente come frutti, ma raccontate da Ocelot con la sua inimitabile eleganza in 2D, con il suo modo intelligente di dosare i silenzi e lasciar parlare immagini spesso enigmatiche, che non dicono tutto e subito ma vibrano di speranza in un esito positivo, per quanto incredibile.
Il film ci fa viaggiare da fermi in mondi lontani, che profumano di cannella, dove gli dei sono presenze gigantesche che pensano solo al loro orticello, mentre piccoli uomini e piccole donne, non visti, fanno la rivoluzione. Recensione ❯
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Tra Hitchcock e i fumetti, un gioco divertente che omaggia e parodizza il genere giallo. Commedia, Francia2022. Durata 101 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Si aprono le indagini sulla morte di un attore avvelenato nel mezzo di uno spettacolo. Espandi ▽
Durante una rappresentazione teatrale della Comédie-Française, a Parigi, un attore muore avvelenato sul palco. Spirando fra le braccia di Martin, suo collega e amico, dice una frase criptica: «Mi hanno ucciso... Il profumo verde…». Subito dopo è Martin a ritrovarsi drogato e prigioniero in una villa fuori città… Autore di un cinema intellettuale, con acute riflessioni sul rapporto fra sogno e realtà nel mondo della politica e dell’arte, Nicolas Pariser si diverte a ricreare le atmosfere di un giallo alla Hitchcock, con un occhio al mondo dei fumetti. In Il mistero del profumo verde c’è tutto l’armamentario dell’operazione postmoderna che omaggia e al tempo stesso parodizza un genere, in questo caso il giallo. Il gioco diverte e per un po’ funziona, perché Pariser ha lo spirito tipicamente francese dell’uomo di cinema e del fine recuperatore, e non quello – tipicamente americano – del distruttore e del paladino del disordine. Dove il film cede è purtroppo nella sfida più complicata (e démodé, in tempi di episodi televisivi che non superano i 50’), quella cioè di reggere la suspense e la curiosità ben oltre la metà. Recensione ❯
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Un lavoro derivativo, senza dubbio sentito ma incapace di costruire uno sguardo proprio. Drammatico, Russia2021. Durata 97 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Gli equilibri di una famiglia vengono sconvolti dal ritorno a casa del primogenito. Espandi ▽
Nella città mineraria di Mizur, nell'Ossezia del Nord, Russia meridionale, vive la ventenne Ada, che lavora nello spaccio di una scuola ed è sorella di Dakko, più giovane di qualche anno, animo semplice e un po' selvaggio. Loro padre Zaur, vedovo da molti anni, tiene entrambi i figli sotto controllo, badando soprattutto che Ada non abbia fidanzati o addirittura non scelga di fuggire dalla città. L'arrivo inaspettato di Akim, il fratello maggiore trasferitosi nella vicina Rostov, spinge Ada a fare di tutto per liberarsi dalla morsa affettiva del padre e finalmente vivere una vita indipendente. Nel suo passato c'è in realtà un trauma mai superato, che è il vero motivo dell'amore possessivo di Zaur e l'origine del dolore di tutta la famiglia. Recensione ❯
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Agnieszka Holland torna in Patria con una fotografia brutale della crisi dei rifugiati al confine polacco. Drammatico, Polonia, Germania, Francia, Belgio2023. Durata 147 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una famiglia di rifugiati siriani, un insegnante di inglese solitario dall'Afghanistan e una giovane guardia di frontiera, che si incontrano sul confine polacco-bielorusso durante l'ultima crisi umanitaria. Espandi ▽
Il cinema di denuncia sociale e politica di Agnieszka Holland non poteva non interessarsi alle turbolenze del presente che interessano in maniera diretta la sua patria, la Polonia, già in un tumulto interno per le politiche del governo e messa in una situazione ancor più delicata prima e durante l’invasione russa dell’Ucraina. Naturale che uno dei nomi di spicco del cinema polacco moderno abbia deciso di mettere in scena il travaglio umano delle migliaia di persone coinvolte in un sadico gioco di rappresaglia politica tra paesi e tra blocchi globali, in un corposo dramma in bianco e nero che vuole offrire molteplici punti di vista sulla vicenda. Lo fa in quel modo diretto, senza fronzoli e contundente che abbiamo imparato ad aspettarci da lei, autrice guidata dal principio - non privo di un certo didatticismo - che certe cose vadano semplicemente portate alla luce: Green Border è pieno di sofferenza e angherie, non lesina negli appelli diretti alla pietà spettatoriale, cerca emozioni forti costruendo una storia di abusi vergognosi su donne, anziani e bambini. Recensione ❯
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La morte dell'imam segna l'inizio di una battaglia per la sua successione. Espandi ▽
Boy from Heaven è un thriller politico e una spy story, e la figura del Colonnello Ibrahim, magnificamente interpretato dall'attore libanese naturalizzato svedese Fares Fares, è degna dei personaggi di John Le Carré o Graham Greene. Ma il tema si amplia ad includere il complicato rapporto fra laicità e religione nei Paesi arabi, e vede al centro la figura di un animo puro con un problema in più, rispetto ai "tipi qualunque" gettati in circostanze difficili di altre spy story: è cresciuto in una cultura e una fede che sanciscono che "nessuno può decidere del proprio destino". A centro della storia non c'è né l'Islam (e le sue radicalizzazioni) né il governo egiziano ma un Potere assoluto e metaforico che corrompe e rende gli uomini capaci delle peggiori nefandezze, in contraddizione alla loro retorica e ai loro ruoli di guide, secolari o spirituali. L'antidoto è l'istruzione, che porta a leggere "quei libri che fanno paura ai tiranni e ai re" e che non può essere indottrinamento, laico o religioso. La regia di Saleh è talvolta grezza e scolastica, ma conserva un'onestà di fondo nel mettere in scena una storia di scollinamenti morali progressivi che mettono alla prova, e a nudo, la vera natura di ogni persona e di ogni istituzione, soprattutto quelle preposte a decidere delle vite dei cittadini. Recensione ❯
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Arcel torna sulla storia danese attraverso i codici del western e l'affidabilità di Mads Mikkelsen. Biografico, Danimarca, Svezia, Norvegia, Germania2023. Durata 120 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia di Ludvig von Kahlen, un soldato che aveva un sogno: fare fortuna coltivando la brughiera dello Jutland danese. Espandi ▽
Nikolaj Arcel, dopo Royal Affair torna ad affrontare un episodio della storia danese. Il capitano Ludwig von Kahlen non è il frutto della fantasia della scrittrice Ida Jessen ma è realmente esistito ed ha tentato, con grande impegno e contro ogni circostanza avversa, di rendere fertile la brughiera in nome di un re, Frederik V, che non aveva mai incontrato e nonostante lo scetticisimo dei consiglieri di corte. Arcel imposta la narrazione seguendo la traccia, a volte in modo un po’ troppo pedissequo, di un glorioso genere cinematografico: il western. E per delineare un personaggio come quello di von Kahlen si affida a un attore capace di dare concretezza alla condizione psicologica e caratteriale del suo personaggio. Un attore cioè che incarnasse quel titolo originale Bastarden. È grazie a Mads Mikkelsen che il film può superare il limite dato dalla struttura narrativa di cui sopra e provare a cercare una sua originalità. Recensione ❯
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Winocour prova a mettere ordine nel ritratto collettivo di una tragedia che continua a scioccarci. Drammatico, Francia2022. Durata 105 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una donna rimane vittima di un attacco terroristico all'interno di un club. Dovrà fare i conti con il trauma per riabbracciare Parigi e se stessa. Espandi ▽
Traduttrice dal russo, Mia vive a Parigi con il fidanzato medico Vincent. La sera del 13 novembre 2015, Mia decide di fermarsi in un locale del centro: sarà una delle centinaia di persone ferite ma sopravvissute agli attentati terroristici di quella sera. Per reazione allo shock, nei mesi successivi l'attentato Mia dimentica tutto e nel tentativo di recuperare i ricordi di quella sera e di ridare un senso alla sua vita comincia a ricostruire ciò che ha vissuto, cercando in particolare la persona con la quale ha passato quei tragici momenti. Per Mia sarà l'inizio di un cammino doloroso.
La regista Alice Winocour ha vissuto l'orrore degli attentati di Parigi attraverso l'esperienza del fratello, anche lui miracolosamente scampato alla morte: da lì parte per raccontare l'indagine personale di una donna che ha perso tutto.
La cineasta prova dunque a mettere ordine nel caos interiore di una donna, misurando con fin troppo calcolo e controllo la sceneggiatura del suo film. Il film inserisce delle fratture, delle aperture improvvise, in cui le storie di altri sopravvissuti vanno a costruire il ritratto collettivo (purtroppo mancato) di una tragedia che continua a scioccarci e a riguardarci da vicino. Recensione ❯
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Un intreccio fascinoso di sogni e ricordi, guidato da una tecnica di regia magistrale, che mescola con audacia 3D e droni. Drammatico, Cina2018. Durata 110 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Luo Hongwu torna nella sua città natale dodici anni dopo aver commesso un omicidio rimasto impunito. Espandi ▽
Luo Hongwu fa ritorno a Kaili, a 12 anni di distanza da una relazione che non è riuscito a dimenticare. Fa il possibile per ritrovare la donna e per ricostruire quanto è avvenuto, ma i suoi ricordi si mescolano alla sua immaginazione. Recensione ❯
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Un dramma agrodolce e gentile che riflette sulla maternità surrogata. Con il mattatore Fabrice Luchini. Drammatico, Francia2023. Durata 93 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un padre in lutto per suo figlio forma un legame improbabile con la futura madre surrogata del suo futuro nipote. Espandi ▽
L'ultrasessantenne Joseph, vedovo restauratore di mobili antichi di Bordeaux, riceve la notizia della morte del figlio Emmanuel, rimasto ucciso in un incidente aereo con il compagno Joaquim. Joseph elabora il dolore dedicandosi anima e corpo a una missione: rintracciare la ragazza che aveva accettato di prestare il proprio utero alla coppia e generare un figlio con lo sperma di Emmanuel. Si chiama Rita, ha 26 anni, è madre di una bambina di nove anni e non ha un soldo. In grembo porta un'altra bambina, la figlia di Emmanuel, che per Joseph diventa la sola ragione di vita: come impedire dunque che Rita la dia in adozione?
Fabrice Luchini è il mattatore di un dramma gentile e pacificato, in cui la questione eticamente spinosa della maternità surrogata viene affrontata dalla prospettiva altrettanto complessa di un uomo in lutto.
Dopo l'incontro con Rita, che avviene verso la metà e sposta l'ambientazione del film da un ambiente borghese a uno proletario, il film segue una via più scontata, inevitabilmente agrodolce, verso una conclusione pacificata, che però, a pensarci bene, è ciò che il tenace Joseph e la rude ma amorevole Rita in fondo meritano. Recensione ❯
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Schrader conclude un'ideale trilogia della redenzione con un film dalla semplicità e dalla coerenza miracolosa. Thriller, USA2022. Durata 107 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un orticoltore assume una ribelle apprendista che porterà il caos nella sua vita. Espandi ▽
Master Gardener conclude un'ideale trilogia "bressoniana", concepita dal regista e sceneggiatore attorno alle figure di uomini soli e tormentati, in cerca di una redenzione apparentemente impossibile. Come in buona parte della filmografia di Schrader, il percorso di colpa e redenzione senza scorciatoie rimanda alla forte impronta calvinista con cui l'autore è cresciuto e che ha saputo sviluppare nella carriera di sceneggiatore prima e di regista poi. Come Schrader riesca a tradurre rimandi così complessi in una forma semplice ed efficace, combattendo con i problemi di budget e preservando una coerenza esemplare, che non diviene mai stanca ripetizione, è forse frutto dell'intervento misterioso di quella Grazia così sovente evocata nelle sue opere. Recensione ❯
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Un debutto magnifico e febbrile che rianima finalmente il genere 'teen' abbigliandolo da racconto gotico. Drammatico, Canada2022. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Storia d'amore e di fantasmi per Charlotte Le Bon che debutta alla regia e adatta liberamente la graphic novel di Bastien Vivès, "Una sorella". Espandi ▽
Bastien, tredici anni, "quasi quattordici", ha una paura folle dell'acqua e una curiosità viva per Chloé, sedicenne bella e insolente che lo spinge a superare i suoi limiti per piacerle. In vacanza con la famiglia sulle rive di un lago quebecchese, divide la stanza col fratellino e con la ragazza, figlia di amici di famiglia che ha deciso di prenderlo sotto la sua ala. Malgrado lo scarto di età, tre anni che pesano come un bacio rubato, i due adolescenti creano un legame unico a colpi di bagni e giochi proibiti. Sul fondo di una leggenda fantasmatica, l'estate scorre e il desiderio monta.
Storia d'amore e di fantasmi per Charlotte Le Bon che debutta magnificamente alla regia e adatta liberamente la graphic novel di Bastien Vivès, "Una sorella". La regista avvia una storia di iniziazione sentimentale e sessuale che flirta disinvolta con l'horror.
Falcon Lake è un film di metamorfosi, di fine estate, di crepuscolo. Il sole brilla alto ma le tenebre sono dappertutto in quest'opera prima febbrile che rianima finalmente un genere da tempo inerte. Lo fa abbigliandolo da racconto gotico, insinuando un'ombra spettrale e sottolineando la dimensione irreparabile dell'adolescenza. Recensione ❯
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Un trattato esistenziale e post-coloniale dalle sfumature da thriller sopito. Un'esperienza ipnotica. Drammatico, Spagna2022. Durata 163 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Tahiti, Polinesia francese. L'Alto Commissario della Repubblica De Roller misura il polso di una popolazione locale la cui collera può manifestarsi in qualsiasi momento. Soprattutto da quando si comincia a temere una ripresa dei test nucleari francesi. Espandi ▽
Esperienza cinematografica profondamente sui generis, questo trattato esistenziale e post-coloniale ha sfumature da thriller sopito, come di un intrigo inquietante che però serpeggia appena fuori dall’inquadratura. Il linguaggio di Serra, che spesso improvvisa e varia sul momento l’impostazione della scena, è un tour de force dialogico completamente fine a se stesso che però, nel suo cambiare significato da un momento all’altro, rivela anche verità profonde. Mentre la paranoia umida e insidiosa prende possesso dell’isola, facendo spuntare ammiragli, spie e sottomarini in questi luoghi stupendi ancora segnati da eventi come quelli del 1995 a Mururoa, Serra ne approfitta per farne una dissertazione filosofica sulla geopolitica e sul colonialismo, la cui eco però è stranamente attutita dalla distanza a cui si trova la Francia e l’occidente tutto. Distanza che, come le forme che ci sembra di distinguere nell’oceano, finisce per far sembrare tutto più surreale e illuminante. Recensione ❯
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