Titolo originale | Le pharaon, le sauvage et la maîtresse des roses |
Anno | 2022 |
Genere | Animazione, |
Produzione | Francia, Belgio |
Durata | 123 minuti |
Regia di | Michel Ocelot |
Attori | Serge Bagdassarian, Oscar Lesage, Aïssa Maïga, Didier Sandre, Claire de la Rue du Can Gaël Raes. |
Uscita | giovedì 14 dicembre 2023 |
Tag | Da vedere 2022 |
Distribuzione | Movies Inspired |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,46 su 12 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento martedì 12 dicembre 2023
Una fantasia colorata dell'antico Egitto, una leggenda del medioevo, una "Turchia del 18° secolo" per raccontare storie di matrimoni e incontri proibiti. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Lumiere Awards, In Italia al Box Office Il Faraone, il selvaggio e la principessa ha incassato 28,8 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
|
Sullo sfondo di un'architettura industriale, o di un cantiere edile, un gruppo di persone in pausa, riparato come in una caverna platoniana, chiede a gran voce alla statuaria narratrice di raccontare una storia. Lei raccoglie i loro desideri e ne racconta tre, ambientate in tre epoche e in tre luoghi diversi. Quella di Tanwekaman, che, dal Kush di tremila anni fa, parte alla conquista pacifica dell'Egitto, per diventare faraone e poter sposare la bella Nasalsa, soddisfacendo la richiesta impossibile della regina sua madre. Quella del figlio di un severo sovrano nella Francia del Medioevo, che libera un prigioniero e per questo viene condannato a morte, ma, graziato come Biancaneve dal guardiacaccia, vive come un selvaggio nella foresta, rubando ai ricchi per dare ai poveri. E quella del principe spodestato che impara a friggere frittelle, nella Turchia del diciottesimo secolo, e con quelle arriva al cuore della principessa delle rose, che di principi ne non ne vuol sentir parlare ma di avventure non vede l'ora.
Tre storie d'amore e di coraggio, in cui il sogno dell'appagamento sentimentale è ispirazione per l'impresa, che si declina così non ne modi della guerra ma in quelli della cura e della pazienza.
L'amore arriva al termine di un'odissea che ha portato l'eroe a scoprire il mondo e se stesso, spesso disobbedendo al padre, in nome dell'adesione ad un percorso di vita diverso e personale.
Storie di tempi difficili, di povertà e teste tagliate facilmente come frutti, ma raccontate da Ocelot con la sua inimitabile eleganza in 2D, con il suo modo intelligente di dosare i silenzi e lasciar parlare immagini spesso enigmatiche, che non dicono tutto e subito ma vibrano di speranza in un esito positivo, per quanto incredibile.
Dopo il capolavoro Dilili à Paris, l'inventore di Kirikou torna a lavorare sulla narrazione orale, ripescandone il ritmo, le onde, le anafore tipiche dei racconti popolari, e la colora con i suoi pigmenti sontuosi, la illumina di riflessi di diamanti, la nasconde nei controluce rubati al teatro di carta. Ancora una volta, l'apparente ingenuità del suo disegno animato contiene un discorso impegnato (anche se qui meno schiettamente militante) sul fronte sociale, in particolare per quel che riguarda i personaggi femminili, e la sua tecnica è memoria e rivitalizzazione di altre tecniche, restituzione contemporanea di un sapere antico che è patrimonio eterno di bellezza.
Le Pharaon, le Sauvage et la Princesse ci fa viaggiare da fermi in mondi lontani, che profumano di cannella, dove gli dei sono presenze gigantesche che pensano solo al loro orticello, mentre piccoli uomini e piccole donne, non visti, fanno la rivoluzione.
IL FARAONE, IL SELVAGGIO E LA PRINCIPESSA disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
||
€12,99 | – | |||
€9,99 | – |
Un' eccentrica donna esercita davanti ad un pubblico di spettatori che appaiono come delle ombre la professione di narratrice, raccontando tre differenti storie che si svolgono in periodi storici differenti, ma tutte le storie sono accomunate dallo sbocciare dell' amore e dal tipico lieto fine, al quale si arriva soltanto in seguito al superamento degli ostacoli, ed è assolutamente legittimo [...] Vai alla recensione »
Michel Ocelot ha una fede cieca nei confronti dell'animazione. Sovente lo ha dimostrato lungo gli anni, ma nel suo ultimo lavoro, Il faraone, il selvaggio e la principessa, rende il concetto esplicito e manifesto come mai era successo all'interno della filmografia precedente. Tutto inizia con una preghiera: farsi raccontare una storia. Un gruppo di personaggi, ripresi in ombrose silhouette quasi a [...] Vai alla recensione »
È un viaggio, quello che Michel Ocelot propone nel suo nono lungometraggio d'animazione, ma anche il racconto di un reinizio, come dimostra lo scenario di partenza in cui una donna, novella Sherazade, racconta le sue novelle a un gruppo eterogeneo di ascoltatori. Un "pubblico" indistinto, ma pronto a far sentire la sua, che vuole ascoltare storie, le critica e fornisce spunti: quasi una moderna audience, [...] Vai alla recensione »
Quando un racconto finisce, è bene rimanere in silenzio e lasciare che ci risuoni dentro, dice la narratrice di Il faraone, il selvaggio e la principessa (Le pharaon, le sauvage et la maîtresse des roses, Francia e Belgio, 2022, 123'). Su di lei si apre il film d'animazione di Michel Ocelot - il decimo, dopo gioielli come Kirikù e la strega Karabà (1998) e Azur e Asmar (2006) -.
Tre storie animate dalla bravura unica di Michel Ocelot (complimenti anche al colorista, e a chi ha scelto per ogni vicenda le sfumature, e Io stile pittorico adatto: pitture murali, ombre scure), Chi ha visto "Kirikù e la strega Karabà" e meglio ancora "Azur e Asmar" un bambino biondo allevato nella Francia medioevale da una nutrice araba, assieme al figlio moro con gli occhi azzurri -sa di quali [...] Vai alla recensione »
Un'esile cornice contiene i tre racconti de Il faraone, il selvaggio e la principessa, espediente caro a Michel Ocelot, utile per mettere insieme corti o mediometraggi che altrimenti si sarebbero smarriti lungo percorsi diversi, magari televisivi. Era stato così per il seminale Principi e principesse, che racchiudeva sei delle otto operette brevi realizzate con la tecnica del papier découpé per la [...] Vai alla recensione »
Un re africano conquista l'Egitto per amore. Il bel selvaggio, scampato alla morte, reclama il trono del tiranno. Un principe errante si intrufola a palazzo per conquistare la principessa golosa. Ocelot trasporta tre racconti che si rifanno all'antica tradizione orale in un collage suggestivo di immagini 2D, rubando qua e là: dall'antico Egitto alla Francia Medievale.
Michel Ocelot, tra i più noti autori d'animazione francese, ritorna al cinema dopo quattro anni e dopo aver partecipato nel 2018 al Festival di Cannes Fuori Concorso con l'ultimo lavoro, Dilili a Parigi. Attivo dagli anni Settanta con serie TV e cortometraggi, ha raggiunto il successo internazionale sicuramente nel 1998 con il suo esordio al lungometraggio, Kirikù e la strega Karabà.
È finito il tempo delle corse notturne sui tetti, dei costumi artigianali, del brainstorming narrativo nella sala vuota di un cinema le cui luci e ombre possono fare e diventare ciò che ci pare. Dagli archetipi tuttofare, un lui e una lei, di Principi e principesse (2000) e Les contes de la nuit (2011), cantastorie e autori-attori, Michel Ocelot passa, in questo nono lungometraggio, a una voce unica, [...] Vai alla recensione »
Faraoni, selvaggi e principesse sono, com'è noto, gli abitanti del cinema da mille e una notte autografato Michel Ocelot. Per i pochi che non ne avessero ancora sentito parlare: Ocelot è, nell'universo animato francese, una sorta di Walt Disney sotto copertura. È attraverso la sua tavolozza che, a partire dagli anni '90 del vecchio secolo, l'Europa inizia a prendere le distanze dai Blockbuster statunitensi [...] Vai alla recensione »
L'ottantenne Michel Ocelot è un'istituzione del cinema d'animazione: il suo lungo d'esordio, Kirikù e la strega Karabà, è uno spartiacque storico con due sequel all'altezza, Principi e principesse è già un compendio sperimentale con le ombre cinesi, Azur e Asmar porta il 3D nella tradizione del disegno a mano, Dilili a Parigi è un kolossal immersivo.
Michel Ocelot, tra i più noti autori d'animazione francese, ritorna al cinema dopo quattro anni e dopo aver partecipato nel 2018 al Festival di Cannes Fuori Concorso con l'ultimo lavoro, Dilili a Parigi. Attivo dagli anni Settanta con serie TV e cortometraggi, ha raggiunto il successo internazionale sicuramente nel 1998 con il suo esordio al lungometraggio, Kirikù e la strega Karabà.