Un'animazione vintage e nostalgica sull'elaborazione di una separazione. Divertente e istruttiva per tanti tipi di pubblici. Animazione, Spagna, Francia2023. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Tratto dalla graphic novel omonima di Sara Varon, Robot Dreams segna l'esordio nel lungometraggio d'animazione di Pablo Berger. Espandi ▽
Lo spagnolo Pablo Berger si cimenta nella trasposizione animata della graphic novel omonima di Sara Varon, dando vita a un film interessante, del tutto peculiare rispetto al panorama del cinema di animazione internazionale. Il mio amico Robot infatti non cerca la perfezione verista del digitale né si accosta all’animazione contemporanea. Quella di Berger è un’operazione dichiaratamente vintage e nostalgica, tanto nel tratto adottato, che nei contenuti, calati nell’epoca aurea della Grande Mela di inizio anni Ottanta, al termine della creatività inesauribile dei ’70 e appena prima del reaganismo.
Divertente e istruttivo, nostalgico ma adatto anche alle nuove generazioni o a un pubblico inconsapevole dei molti riferimenti, Il mio amico robot sembra ideale per rivolgersi a un target più ampio e garantire maggiore notorietà al nome di Berger, dentro e fuori il cinema di animazione. Recensione ❯
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Il trionfo del cinema per il cinema. Capolavoro di Welles ritenuto degno leader di una classifica ideale di film. Drammatico, USA1941. Durata 120 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Si narra la vicenda di Charles Foster Kane, magnate dell'editoria. Il film inizia con un flash-back. Espandi ▽
Si narra la vicenda di Charles Foster Kane, magnate dell'editoria. Il film inizia con un flash-back. Kane è morto, si cerca di interpretare la sua incredibile personalità, le sue speranze e le sue azioni. L'uomo è morto pronunciando la parola "Rosebud". Un giornalista si assume l'incarico di venire a capo del mistero andando a parlare con le persone che furono più vicine al magnate. Comincia dal suo più grande amico, Leland (Cotten), che sostenne Kane fin dall'inizio, quando il grand'uomo sembrava animato da irresistibile spinta di onestà e fu da questi licenziato quando non si schierò dalla sua parte in una vicenda di scarsa importanza. Recensione ❯
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Un'opera di cui si parlerà a lungo. Un laboratorio di analisi della banalità del male con la straordinaria Sandra Hüller. Drammatico, Storico - Gran Bretagna, Polonia, USA2023. Durata 105 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La vita del comandante di Auschwitz e sua moglie nei pressi del campo di concentramento. Espandi ▽
Rudolf Höss e famiglia vivono la loro quiete borghese in una tenuta fuori città, tra gioie e problemi quotidiani: lui va al lavoro, lei cura il giardino e i figli giocano tra loro o combinano qualche marachella. C'è un dettaglio però. Accanto a loro, separato solo da un muro, c'è il campo di concentramento di Auschwitz, di cui Rudolf è il direttore. A dieci anni di distanza da Under the Skin, acclamato universalmente come una delle opere che ha meglio colto le inquietudini della contemporaneità, Jonathan Glazer si ripresenta con la trasposizione di un romanzo di Martin Amis: un film ambizioso e collocato in un'epoca storica tristemente nota, quella degli anni '40 e della messa in atto della Soluzione Finale da parte dei nazisti. Ma è chiaro fin da subito come non sia la ricostruzione storica a interessare il regista, bensì la messa in scena di una situazione paradossale, così estrema da trasformarsi in un laboratorio di analisi della banalità del male e della separazione tra percezione soggettiva e realtà oggettiva. Recensione ❯
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Una carriera brevissima ma straordinariamente promettente, quella di Sixto Rodriguez, prima che scomparisse nel nulla. Due fan scoprono, però, che il cantautore potrebbe essere ancora vivo e lo cercano in Sudafrica. Espandi ▽
Detroit, primi anni Settanta. Sixto Rodriguez è il protagonista di una breve carriera discografica da cantautore, scoperto in un bar e con due album all'attivo, ben accolti ma privi di un grande appeal commerciale. Dopo un tour straordinariamente promettente, Rodriguez scompare senza lasciare traccia. Diverse le voci che si rincorrono nel tentativo di trovare una spiegazione plausibile alla scomparsa del cantautore. Almeno fino a quando due fan non si recano in Sudafrica e scoprono qualcosa di sorprendente. Recensione ❯
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Carlota Pereda espande un corto di successo per approfondire i temi di body shaming e desiderio di vendetta. Drammatico, Horror, Thriller - Spagna2022. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un'adolescente sovrappeso è vittima di bullismo da parte una cricca di ragazze a bordo in piscina mentre è in vacanza nel suo villaggio. La lunga passeggiata verso casa cambierà il resto della sua vita. Espandi ▽
Estremadura. Estate. Sara viene costantemente fatta oggetto di body shaming da sue tre coetanee. Un giorno in cui si è recata in piscina l’aggressione da verbale diviene fisica con tanto di sottrazione degli indumenti. Tornando a casa scopre che le sue persecutrici sono state sequestrate in un pulmino da un uomo che aveva visto nella piscina. Sceglie di non rivelare ciò che ha visto. Carlota Pereda al suo primo lungometraggio scritto e diretto espande un cortometraggio di successo e torna ad avvalersi della più che notevole performance attoriale di Laura Galán che le consente di realizzare un’opera che può essere letta sotto una molteplicità di angolazioni diverse. Da un lato (potremmo definirlo realistico) Piggy ci pone di fronte ad una vicenda di body shaming come purtroppo tante ne accadono quotidianamente su cui si inserisce la presenza di un serial killer. Dall’altro, Sara potrebbe proiettare il suo desiderio di vendetta nella figura del serial killer immaginario che compie ciò che lei vorrebbe poter fare per liberarsi di un contesto (anche familiare) che la opprime oltre il sopportabile. Recensione ❯
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Una ragazzina della Napoli degli anni '80 comincia ad approcciarsi alla vita adulta grazie alla conoscenza di due ragazzi. Espandi ▽
Estrema periferia di Napoli. È il 1987 e in quella stagione calcistica la squadra cittadina, trascinata da Diego Armando Maradona, si avvicina, partita dopo partita, alla conquista del suo primo scudetto. L'edificio in cui vive la tredicenne Anna con sua madre sta per essere espropriato, contro il parere dei suoi abitanti, per la costruzione di una sopraelevata. In quelle settimane Anna inizia a guardare alla vita in modo nuovo e a conoscerne anche i pericoli. Perché in quel microcosmo è arrivato un personaggio molto poco raccomandabile che però va nascosto e accudito.
Un coming of age made in Napoli che affronta e descrive una molteplicità di mutamenti.
Prosatore segue Anna, grazie ad un'ottima scelta di casting che fonde insieme professionisti e non. Tutti però, fino all'ultima comparsa, assolutamente credibili. Recensione ❯
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Tra la Bibbia e "Moby Dick", Aronofsky sceglie l'eccesso per raccontare il suo uomo alla deriva. Drammatico, USA2022. Durata 117 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Tratto dall'opera teatrale di Samuel D. Hunter, la storia di un professore d'inglese che soffre di grave obesità e tenta di riallacciare i rapporti con la figlia adolescente per cercare un'ultima possibilità di riscatto. Espandi ▽
Charlie è un uomo obeso di una cinquantina d'anni. Sentendo la morte avvicinarsi Charlie decide di spendere il tempo che gli resta per riconciliarsi con Ela figlia llie, la quale non gli ha mai perdonato la sua scelta… Tra la Bibbia e "Moby Dick", attraverso il lavoro del commediografo Hunter (che firma la sceneggiatura), in The Whale Aronofsky riprende il tema per lui abituale della deriva fisica come tramite dell'ascensione e della redenzione spirituale. In questo nuovo film, interamente ambientato (a parte una breve sequenza onirica) nell'appartamento ingombro d'oggetti e di cibo del protagonista tutto ruota attorno al corpo fuori scala di Charlie, qui interpretato da Brendan Frazer: ingombrante, osceno, "disgustoso", come si sente dire più volte nel film. Le due ore di The Whale raccontano la sua ultima settimana di passione, il suo tentativo di compiere finalmente del bene. E lo fanno in maniera concitata, iper-dialogata, eccessiva a livello di recitazione e più scontata a livello di messinscena. Recensione ❯
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Un racconto libero e complice che mette in luce le risorse dei suoi protagonisti e riesce, alla fine, a farceli conoscere. Drammatico, Italia, Israele2022. Durata 96 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Benjamin e Joshua sono due gemelli omozigoti con una disabilità intellettiva e un naturale carisma. Espandi ▽
Benjamin e Joshua Israel sono due gemelli omozigoti di 19 anni di origine ebraica che hanno entrambi una disabilità intellettiva ma anche una grande caparbietà e carisma. Una volta terminata la scuola, si trovano davanti a un bivio. Cosa fare? Tra riprese a schermo intero e altre con lo smartphone, il documentario è un ricco collage che ha il merito di non lasciare isolati gli episodi – sia individuali sia di entrambi – ma di inserirli in un contesto più ampio dove si vede, gradualmente, anche ai tratti del carattere differenti tra Joshua e Benji. Valentina Bertani ha seguito Benji e Joshua per cinque anni. Il suo sguardo è spesso trasparente, complice e discreto. Mette in luce i loro limiti ma anche le loro risorse in un racconto libero che si sofferma su alcuni frammenti di un arco temporale che racchiude quasi due anni, quasi un frammento di un diario di formazione prima del finale che costringe i due fratelli a guardare avanti e a scegliere quale strada prendere. Recensione ❯
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Un cinema insieme cinefilo e popolare, carico di sovversione e con un'ambizione narrativa senza limiti. Azione, Avventura, Commedia - USA2022. Durata 139 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film definitivo sul multiverso con le icone del cinema Michelle Yeoh e Jamie Lee Curtis dirette dal duo di registi visionari The Daniels. Espandi ▽
Evelyn e il marito Waymond sono cinesi americani con una tipica impresa di famiglia: una lavanderia a gettoni. Sono però indietro con le tasse e devono presentarsi presso l'ufficio della IRS con vari documenti che giustifichino la detrazione delle spese. Improvvisamente però Evelyn viene travolta da una sconcertante missione: il multiverso è in pericolo e lei, assumendo in sé le capacità delle proprie varianti da altri mondi, deve cercare di arrestare una misteriosa entropia cosmica. Everything Everywhere All at Once sfida i Marvel Movie sul loro territorio narrativo con i mezzi del cinema indipendente e ne esce vincitore grazie alle molte soluzioni artigianali e all'affettuoso omaggio al cinema di Hong Kong. Quella dei registi è un'ambizione narrativa che non si ferma di fronte al budget e miscela riferimenti alti e comicità fisica, l'assurdità di un mondo dove si fanno le cose con i piedi e l'umorismo spudorato sulle penetrazioni anali, il tragico e il comico e soprattutto il fantastico e l'ordinario. Così Everything Everywhere All at Once riesce in un'impresa unica: imporre un immaginario originale, un modo di fare cinema cinefilo e popolare al tempo stesso, ricco di idee tanto di sceneggiatura quanto di messa in scena, senza rinunciare alla carica artigianale e sovversiva del cinema low budget. Recensione ❯
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Un marito e una moglie sono separati da duecento metri che non possono oltrepassare. Quando il figlio starà male però, l'uomo farà di tutto per abbattere il muro. Espandi ▽
La famiglia di Mustafa e sua moglie Salwa è divisa dal muro che separa palestinesi e israeliani in Cisgiordania. Lui si rifiuta di accettare il visto di lavoro israeliano per risiedere nella propria terra e così ha scelto di vivere oltre la barriera, separato dalle persone che ama. La situazione mette in crisi la famiglia, ma Mustafa e Salwa fanno di tutto per far funzionare le cose. Un giorno Mustafa viene avvisato che il figlio ha avuto un incidente: l'uomo si precipita al checkpoint israeliano, ma a causa di un problema burocratico gli viene negato l'ingresso. Disperato, chiede aiuto a un contrabbandiere e insieme ad altri passeggeri s'imbarca in un viaggio sulle colline lungo le quali scorre il confine. Un viaggio di chilometri per coprire una distanza idealmente percorribile in appena 200 metri… Un piccolo film dichiaratamente politico, che alla maniera delle commedie balcaniche trova nelle ferite di una terra la metafora del male che la affligge.
La geometria insegna che il modo più veloce per unire due punti è tracciare una retta. La vita e la Storia, però, hanno da sempre altre regole, altri piani, e le rette possono spezzarsi di fronte a un muro o diventare linee circonflesse e tortuose che uniscono i punti in maniera imprevedibili. Recensione ❯
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Un'epopea familiare dalla storia travolgente. Grande cinema contemplativo che apre un mondo con ogni personaggio. Drammatico, Spagna, Italia2022. Durata 120 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una famiglia si riunisce come ogni estate nella cittadina più profonda della Catalogna. Questa però potrebbe essere l'ultima. Espandi ▽
Nella campagna assolata della Catalogna, la famiglia Solé vive e coltiva da decenni un vasto frutteto che gli era stato offerto dopo la guerra civile. I Solé si ritrovano perciò impotenti quando furgoni carichi di pannelli solari arrivano sui terreni, pronti a riconvertire il frutteto ed eliminare l'unica attività che la famiglia abbia conosciuto.
In questa epopea familiare in cui la tradizione si scontra violentemente con le fredde costrizioni del presente, Simón dipinge un affresco meticoloso della sua terra e coglie il frutto pienamente drammatico di un cinema contemplativo, di stampo quasi documentaristico.
Grazie alla fluidità di uno stile registico immediato e pulsante, è facile avvertire l'impatto di Alcarràs come un insieme, una storia fiume che ci travolge. Ma non vanno sottovalutati i tanti momenti di straordinaria singolarità; molti coinvolgono i bambini della famiglia, autentici e adorabili, la vera arma segreta del film.
Tutti dettagli che contribuiscono all'afflato romanzesco del film, e aggiungono livelli di caratterizzazione a una storia che fotografa con accuratezza le particolari circostanze socio-economiche dell'industria agricola contemporanea. Recensione ❯
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Un ritratto audace di Ornella Vanoni e della sua carriera multiforme e colossale, tra metafora acquatica e cornice elegante. Documentario, Italia2022. Durata 80 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un ritratto, un omaggio ma soprattutto la ricerca del modo giusto di raccontare Ornella Vanoni. Espandi ▽
Una località termale fuori dal tempo, un hotel anni '40, un luogo che sposta il presente chissà dove. Non la
vita di Ornella Vanoni ma la rivelazione della sua intimità esibita. L'energia, il carattere, la musica, le sue
bizze da diva che costringono la troupe a fermarsi più volte. Elisa, la regista, che riprende tutto, senza
risparmiare niente, nemmeno le discussioni. Poi gli incontri. Amici, musicisti, la tromba di Paolo Fresu che
risuona negli spazi vuoti del grande albergo dove tra giornate identiche scandite da cure e trattamenti
prende spazio il racconto, la memoria, ma anche il futuro mentre Ornella si prepara a diventare creatura
fantastica, destinata all'eternità. Recensione ❯
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Cinema d'invenzione e sentimento che traccia la storia libanese, con una grande Alba Rohrwacher. Drammatico, Francia2020. Durata 92 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un'intensa e originale opera prima, selezionata alla Semaine de la Critique di Cannes 2020, che intreccia fiction e stop motion. Espandi ▽
L’ottimo esordio alla regia di Chloé Mazlo è il perfetto amalgama delle sue radici franco-marocchine e della sua esperienza nei corti d’animazione: influssi, tecniche e referenze storico-culturali che si inseguono lievi nel ritratto di un paese e dei suoi decenni più tormentati. Volto principale di un film che in realtà mette in mostra un’attenzione corale per i tanti personaggi che lo attraversano è quello di Alba Rohrwacher, che si conferma l’attrice dal profilo più complesso e interessante del nostro cinema e che spesso negli ultimi anni ha trovato ruoli più consoni al suo talento in giro per l’Europa. Mescolando gli inserti in stop motion, l’animazione e i fondali illustrati, la regista crea un film stravagante ma dallo sguardo diretto e tenero, che non si ripromette di usare le tecniche visive per rivelare, ma semplicemente per illuminare le cose della vita. Recensione ❯
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Giannoli mette in scena le sue Illusioni perdute facendo esplodere sullo schermo l'incredibile modernità di un classico. Drammatico, Francia2021. Durata 144 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un giovane provinciale deve fare i conti con le sue ambizioni che vede infrangersi contro la spietata società parigina. Espandi ▽
Lucien Chardon, de Rubempré da parte di madre, si sogna scrittore nella campagna di Angoulême. A incoraggiare i suoi versi e la sua ambizione è Madame de Bargeton, sposata a un uomo molto ricco e troppo vecchio per lei. Lui scrive poesie per elle, lei è sedotta dalla poesia. Lo scandalo provocato dalla loro relazione, lo spinge a lasciare la provincia per Parigi e la fama letteraria. Ma la capitale non fa sconti a Lucien, che passa dalle braccia di Madame de Bargeton a quelle di Coralie, attrice plebea a cui si consacra. A cambiargli la vita sarà l'incontro con Étienne Lousteau, redattore corrotto e corruttore di una piccola gazzetta di successo, che lo inizia al mestiere: fare il bello e il cattivo tempo sul mondo del teatro e dell'editoria. Fresco nel suo stupore, Lucien impara presto 'la commedia umana' e supera il maestro in perfidia. A colpi di penna abbatte l'aristocrazia che lo ha rifiutato e gli nega il titolo nobiliare che vorrebbe dannatamente riprendersi. A sue spese imparerà che tutto si compra e tutto si vende, la letteratura come la stampa, la politica come i sentimenti, la reputazione come l'anima. Recensione ❯
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Un'ode alle cose da farsi in modo antico e alla bellezza da ricercarsi attraverso la lentezza. Commedia, Francia2020. Durata 105 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La nota azienda di Eve è in crisi. A risollevarne le sorti arrivano, con un piano folle, tre personaggi a dir poco bizzarri. Espandi ▽
La signora delle rose è un'ode alle cose da farsi in modo antico, alla bellezza da ricercarsi attraverso la lentezza, per i fiori come per l'arte e per la vita di tutti i giorni. Non stupisce quindi che anche il film stesso del regista Pierre Pinaud sia orgogliosamente vintage: affettato ma in fondo sincero, è un classico matrimonio di toni da commedia e sentimentalismo ricercato, che cattura l'essenza del cinema francese più tradizionale. Senza un filo di malizia né di pretesa, Pinaud cuce le fila di una storia alla Davide contro Golia nel mondo del business contemporaneo, per poi aggiungerci lo sbocciare di un'improbabile amicizia tra la dama un po' cocciuta della bravissima Catherine Frot e la gioventù turbolenta ben abitata da Melan Omerta, criminale scapestrato al quale i genitori hanno infranto il cuore e al contempo donato un naso che promette bene. Recensione ❯
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