Alcarràs

Film 2022 | Drammatico, +13 120 min.

Anno2022
GenereDrammatico,
ProduzioneSpagna, Italia
Durata120 minuti
Regia diCarla Simón
AttoriJordi Pujol Dolcet, Anna Otin, Xènia Roset, Albert Bosch, Ainet Jounou Josep Abad, Montse Oró, Carles Cabós, Berta Pipó, Isaac Rovira.
Uscitagiovedì 26 maggio 2022
TagDa vedere 2022
DistribuzioneI Wonder Pictures
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 3,73 su 27 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Carla Simón. Un film Da vedere 2022 con Jordi Pujol Dolcet, Anna Otin, Xènia Roset, Albert Bosch, Ainet Jounou. Cast completo Genere Drammatico, - Spagna, Italia, 2022, durata 120 minuti. Uscita cinema giovedì 26 maggio 2022 distribuito da I Wonder Pictures. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,73 su 27 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 23 maggio 2022

Una famiglia si riunisce come ogni estate nella cittadina più profonda della Catalogna. Questa però potrebbe essere l'ultima. Il film è stato premiato al Festival di Berlino, ha ottenuto 3 candidature agli European Film Awards, ha ottenuto 10 candidature a Goya, In Italia al Box Office Alcarràs ha incassato 167 mila euro .

Consigliato assolutamente sì!
3,73/5
MYMOVIES 4,00
CRITICA 3,54
PUBBLICO 3,64
CONSIGLIATO SÌ
Un'epopea familiare dalla storia travolgente. Grande cinema contemplativo che apre un mondo con ogni personaggio.
Recensione di Tommaso Tocci
mercoledì 19 gennaio 2022
Recensione di Tommaso Tocci
mercoledì 19 gennaio 2022

Nella campagna assolata della Catalogna, la famiglia Solé vive e coltiva da decenni un vasto frutteto che gli era stato offerto dopo la guerra civile dai proprietari, i Pinyol. Un gesto d'onore a ricompensa di un aiuto cruciale, ma mai siglato con documenti ufficiali. I Solé si ritrovano perciò impotenti quando furgoni carichi di pannelli solari arrivano sui terreni, pronti a riconvertire il frutteto ed eliminare l'unica attività che la famiglia abbia conosciuto. 

La regista catalana Carla Simón si era fatta notare con il suo primo lungometraggio, Estate 1993, e con Alcarràs espande e cementa una poetica cinematografica fatta di minuzioso naturalismo, uno sguardo dolce verso il passato e un dono particolare per il lavoro con gli attori.

In questa epopea familiare in cui la tradizione si scontra violentemente con le fredde costrizioni del presente, Simón dipinge un affresco meticoloso della sua terra e coglie il frutto pienamente drammatico di un cinema contemplativo, di stampo quasi documentaristico.

La specificità del racconto, rivelatrice non soltanto del lavoro di ricerca ma di un omaggio personale alla storia della regista, salta subito agli occhi grazie all'esattezza dei costumi e alle pieghe sul volto dei personaggi, attori non professionisti che Simón trasforma in una perfetta orchestra di tensioni, amore e caos.

Il locale trascende anche nell'universale, centrando una descrizione del lavoro agricolo come parte integrante del tessuto culturale di un paese che non può che suonare familiare in paesi come il nostro, costruiti su valori e sistemi economici simili. Da questo punto di vista il cinema di Simón va ad affiancarsi a quello di Alice Rohrwacher, benché rimanga più aderente al reale e meno tendente al poetico. Grazie alla fluidità di uno stile registico immediato e pulsante, è facile avvertire l'impatto di Alcarràs come un insieme, una storia fiume che ci travolge. Ma non vanno sottovalutati i tanti momenti di straordinaria singolarità; molti coinvolgono i bambini della famiglia, autentici e adorabili, la vera arma segreta del film.

Altri riguardano le strazianti emozioni represse di Quimet, figlio dell'anziano pater familias Rogelio e attuale responsabile del business agricolo. È lui a intestardirsi su una politica identitaria (avvertito a più riprese che occuparsi dei pannelli solari vorrebbe dire lavorare meno e guadagnare di più, insiste di essere un coltivatore e non un tecnico) e a puntare tutto su un ultimo raccolto mentre le ruspe attendono minacciose. I piccoli attimi di gioia che gli sono concessi (una festa in piscina, la surreale gara di bevute, l'attenzione con cui dispone una teglia di lumache affumicate) non fanno che rendere più amari i suoi sfoghi, siano essi destinati a un solitario pannello solare o di fronte a una cassa di pesche rovesciata a terra.

Con ogni personaggio tuttavia si apre un mondo, e non sono da meno gli interessanti excursus nelle politiche di genere quando la macchina da presa si sofferma sulle donne costrette a fare da paciere invisibile, sugli adolescenti ormai troppo cresciuti per contentarsi degli austeri svaghi dei campi, o sugli anziani, che a loro modo fanno eco al medesimo dibattito tra progresso e tradizione ("la tua salsa di pomodoro è diversa, mamma non usava il frullatore" - "Perché non esisteva!").

Tutti dettagli che contribuiscono all'afflato romanzesco del film, e aggiungono livelli di caratterizzazione a una storia che fotografa con accuratezza le particolari circostanze socio-economiche dell'industria agricola contemporanea. I conti non tornano, e il mondo sembra voler dire a famiglie come quella dei Solé che la loro esistenza non è sostenibile, anche prima di far entrare le ruspe sui loro terreni. Eppure, ci ricorda Carla Simón, un lavoro rimane più che un lavoro, e l'identità merita di essere tutelata.

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ALCARRÀS disponibile in DVD o BluRay

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
mercoledì 8 giugno 2022
Giovanni_B_southern

FILM ALTAMENTE CONSIGLIATO

venerdì 3 giugno 2022
goldy

Un modello di vita,  quello contadino , che va ormai scomparendo del tutto  dominato   da leggi di natura ruvide, immutabili ma feconde e  veritiere.Rapporti famigliari che trasmettono valori alle nuove generazioni  con la sola forza della tradizione.sulla scia di  percorsi  consolidati.  Tutto ciò ormai cancellato e perduto  con l'affermarsi [...] Vai alla recensione »

FOCUS
FOCUS
venerdì 27 maggio 2022
Giovanni Bogani

Una bambina di sei anni gioca con i fratellini in una Citroën abbandonata, fingendo che sia un’astronave che è arrivata troppo vicino al sole. Pochi fotogrammi dopo, una gru viene a portare via quell’auto, quei giochi, quel sogno.

Alcarràs si mostra subito, con onestà e chiarezza. Racconta di un mondo che si sta per perdere, racconta di un passato e di un presente che stanno per essere spazzati via. Alcarràs è il nome di un paesino rurale della Catalogna, il microcosmo in cui vive la famiglia Solé – che poi è il catalano per dire “sole”. Il film che porta questo titolo ha conquistato la giuria dell’ultimo festival di Berlino, presieduta da M. Night Shyamalan, e ha portato alla regista Carla Simón l’Orso d’Oro.

È un Orso che premia l’onestà, la nitidezza del racconto, la semplicità. La semplicità di un racconto organizzato intorno a un luogo, a quella terra, ad un “dove” che, per la famiglia Solé, è anche un come e un perché. Da quasi cent’anni lavorano quella terra, che fu offerta loro da una ricca famiglia in pegno di gratitudine, per averli protetti durante la Guerra civile spagnola. Peccato che, di quell’accordo, non restino documenti scritti. Peccato che una stretta di mano fra gentiluomini negli anni Trenta del Novecento valga meno di niente, di fronte al futuro che avanza.

Ci sarebbe anche una soluzione, accettare che gli alberi di pesco vengano tutti sostituiti da pannelli solari, e la famiglia potrebbe rimanere lì, anzi: potrebbe farlo lavorando di meno. Fino al prossimo strattone dato dal profitto, e dal futuro.

La cinepresa di Daniela Cajias si muove intorno alla fattoria con la naturalezza di un vento estivo, come felice di nutrirsi della luce del quasi tramonto, di giocare con le ombre. Il resto è la storia di come ognuno, nella famiglia Solé, reagisce al terremoto, al crollare della promessa di novant’anni prima. E ognuno di loro viene messo di fronte all’impossibilità di reagire, di vincere la battaglia.

Alcarràs è l’elegia per una vita che ha perso la sua partita da tempo. E a proposito di tempo, potremmo stupirci per i tempi del film, che s’incammina senza fretta. Ma, a pensarci, è una delle sue qualità. È come quando siamo alla fine dell’estate, e vorremmo che non finisse mai. Carla Simón, lo si percepisce, racconta qualcosa che la riguarda da vicino, in questa storia semiautobiografica: il villaggio di Alcarràs è quello in cui è nata. E c’è un’autenticità che viene fuori in ogni inquadratura, in ogni dialogo: la regista ha scelto un cast di attori interamente locali e non professionisti. E lo senti che, invece di recitare, di interpretare la parte di contadini, fanno e dicono semplicemente le cose che direbbero sempre.

Fra gli alberi di pesco e di fico, fra l’erba e il sole, Carla Simón traccia un affresco profondo, sentito, autentico e in definitiva commovente sulla fragilità di un mondo, sui legami familiari, sulla vulnerabilità dell’infanzia. Un racconto che non è privo, in più di un momento, di leggerezza. Ma che soprattutto, in ogni momento, sembra vero.

Se nel suo primo film Estate 1993, che nel 2017 fu presentato anch'esso alla Berlinale, Carla Simón si focalizzava su un personaggio centrale, qui è come se fosse riuscita a dominare un'orchestra intera di personaggi. C'è una polifonia di punti di vista, di prospettive. Ma tutti i personaggi sono raccontati con tenerezza, una tenerezza di sguardo che si estende allo spazio che sta loro intorno. Mentre ciò che sta cambiando non è solo il microcosmo della famiglia Solé, ma il mondo intero. In città, gli immigrati africani aspettano un lavoro che non arriva, e i contadini delle cooperative vedono i loro prodotti sempre più svalutati.

Lo scontro fra il vecchio e il nuovo permea tutto il film, fin dall'inizio, quando i ragazzini giocano dentro un'auto arrugginita che probabilmente ha smesso di circolare da prima che loro nascessero. E in tutto questo, la cosa più bella è che Carla Simón non sembra voler modellare l'ambiente alla sua narrazione. Al contrario, rende omaggio al mondo nel quale è cresciuta, a personaggi che conosce bene, e che ci fa amare.

Carla Simón filma la luce, gli alberi, i corpi modellati dal lavoro nei campi, le lumache sulla griglia, le risate, la festa di paese in cui si balla e si beve, le lacrime del padre. "In questo film, sono gli uomini che piangono", dice la regista, che ha solo trentasei anni. E che, senza grandi picchi drammatici, senza grandi colpi di scena, costruisce un flusso di immagini sempre significative, sempre dense di attenzione, di tenerezza, di intensità.

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
sabato 17 dicembre 2022
Paolo Bertolin
La Rivista del Cinematografo

Orso d'Oro alla settantaduesima Berlinale, Alcarràs conferma quanto di buono Estate 1993 (2017), l'acclamato esordio della catalana Carla Simón aveva già rivelato: uno sguardo registico sensibile e preciso, una scrittura narrativa fluida e diretta, anche allorché si appoggia sul non detto, e un'eccellente direzione attoriale capace di orchestrare con assoluta armonia i contributi di non professionisti [...] Vai alla recensione »

venerdì 10 giugno 2022
Gregorio Belinchón
El Paìs

Ha lottato contro il tempo, le intemperie, la pandemia. Ha scelto di far recitare delle persone del posto per rendere la storia ancora più credibile, ed è arrivata a Berlino sul filo del rasoio. Ma i suoi sforzi l'hanno ripagata e con il secondo lungometraggio Carla Simón ha vinto l'Orso d'oro. Come il precedente Estate 1993, Alcarras esplora la storia della regista e della sua famiglia (in particolare [...] Vai alla recensione »

giovedì 9 giugno 2022
Cristina Piccino
Il Manifesto

È ancora in sala questi giorni - ultimi di una stagione di crisi le cui cause, finestra tra piattaforme e uscita in sala in primis andrebbero assai discusse per evitare il tracollo in quella successiva - Alcarràs, Orso d'oro alla scorsa Berlinale e opera seconda della regista catalana Carla Simón che si era già imposta all'attenzione, almeno quella festivaliera, con il suo esordio, Estate 1993 (2017) [...] Vai alla recensione »

martedì 7 giugno 2022
Alessandro Uccelli
Cineforum

Alcarràs è un villaggio della Catalogna profonda dove, protette da una corona di colline punteggiate di calanchi, si estendondo le coltivazioni di pesche della famiglia Solé, una coppia, Quimet e Dolors, tre figli loro, Roger, Mariona e Iris, ma anche i nipotini Pere e Pau, sempre tra i piedi; fratelli, sorelle, zie, che vanno e vengono e contribuiscono al lavoro di raccolta coi braccianti africani [...] Vai alla recensione »

domenica 5 giugno 2022
Fabio Canessa
Il Tirreno

Vita quotidiana di una famiglia che vive e lavora nella campagna della Catalogna in un podere donato al nonno dal vecchio padrone come ricompensa per averlo salvato durante la guerra civile. Donato purtroppo solo a parole, così la mancanza di un contratto convince il nuovo padrone a riprendersi il frutteto e trasformarlo in un campo di pannelli solari.

sabato 4 giugno 2022
Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Tre bambini in una vecchia macchina giocano all'astronave. Comanda i due maschi la ragazzina Iris, per garantire al film un sovrappiù di simpatia. Saranno i bambini, voce dell'innocenza, nella prima scena e più avanti nel film a annunciare le cattive notizie. Camion che arrivano. La vecchia autovettura portata via da una gru. La famiglia catalana coltiva pesche, in un terreno tramandato di padre in [...] Vai alla recensione »

sabato 4 giugno 2022
Filiberto Molossi
La Gazzetta di Parma

Il sapore della pesca, per la catalana Carla Simón, è qualcosa che ha che fare con il ricordo, con la dolcezza di un'ultima estate, ma anche con il succo aspro, agro, di un «lutto», quello di un mondo che non potrà essere più lo stesso. Ha un che del cinema di Alice Rohrwacher (pur senza la sua poesia fiabesca), ma anche di quello di Ermanno Olmi («L'albero degli zoccoli», fonte di ispi- razione dichiarata) [...] Vai alla recensione »

giovedì 2 giugno 2022
Enrico Danesi
Giornale di Brescia

Saga contadina dall'epica quotidiana, «Alcarràs» è un'inedita "guerra delle pesche", premiata con l'Orso d'Oro alla Berlinale. Carla Simón attinge dalla sua storia familiare (come già aveva fatto in «Estate 1993», candidato anni fa all'Oscar) per inscenare l'epopea dei Solè, che coltivano frutta da generazioni nel borgo catalano di Alcarràs. La disponibilità dei campi risale tuttavia a epoche in cui [...] Vai alla recensione »

martedì 31 maggio 2022
Raffaella Giancristofaro
Duels.it

In campo lunghissimo, un casolare immerso in una campagna lussureggiante e calda. Ad Alcarràs, in Catalogna, la famiglia Solé si mantiene coltivando, raccogliendo e vendendo i frutti degli alberi di pesco. Mentre i tre piccoli cugini (Ines, Pere e Pau) giocano dentro una vecchia auto, si accorgono di alcuni operai che stanno installando dei pannelli solari sui terreni limitrofi.

domenica 29 maggio 2022
Roberto Escobar
Il Sole-24 Ore

Estate '93 è la mia storia, diceva Carla Simón nel 2017, e aggiungeva che nella sua storia viveva una fiaba. Era lei stessa la Frida protagonista di quel suo esordio. Perduta la madre e senza il padre, Frida aveva lasciato Barcellona ed era stata accolta nella casa degli zii, immersa in un mondo contadino per lei difficile, ma ricco di promesse, proprio come una fiaba.

sabato 28 maggio 2022
Paolo Zelati
La Voce di Mantova

"L'agricoltura è qualcosa che riguarda tutti noi: è ciò che mangiamo ogni giorno. Pensare a chi ci fornisce il cibo e a come lo fa è qualcosa che dovremmo fare tutti. La soppressione dell'agricoltura tradizionale a favore dell 'industria agricola è un fenomeno che interessa strutturalmente tutto il mondo". Con queste parole la regista Carla Simòn descrive il suo secondo lungometraggio "Alcarràs", vincitore [...] Vai alla recensione »

venerdì 27 maggio 2022
Marco Contino
Il Mattino di Padova

"Alcarràs" sembra uno di quei film in cui "non succede niente". E, invece, succede. Lo chiamano cinema del reale ma, in fondo, è la realtà che si fa cinema. Senza troppi sforzi. Senza inutili artifici. E non solo perché la regista Carla Simón passeggia tra i frutteti dei propri ricordi ma, soprattutto, perché la realtà sullo schermo fluisce naturalmente attraverso i suoi protagonisti (tutti attori [...] Vai alla recensione »

giovedì 26 maggio 2022
Marina Visentin
Cult Week

Orso d'Oro alla settantaduesima Berlinale, Alcarràs conferma il talento della catalana Carla Simón, già autrice del pregevole e autobiografico Estate 1993. Da decenni la famiglia Solé coltiva la sua terra, un immenso frutteto adagiato sotto il sole rovente della Catalogna, nei pressi della cittadina di Alcarràs, a due ore di auto da Barcellona. E produce pesche succose e un'idea di famiglia e di lavoro, [...] Vai alla recensione »

giovedì 26 maggio 2022
Maurizio Acerbi
Il Giornale

Succede poco o nulla, teoricamente, in Alcarràs, anche se in realtà quello che scorre davanti agli occhi dello spettatore è molto, per non dire tutto. Paradossalmente, infatti, Carla Simón, già apprezzata per il precedente e intimista Estate 1993, racconta, attraverso cartoline dai giorni abitudinari di una famiglia allargata, la fine di un'epoca. Ed è bizzarro, quasi ironico, che siano i pannelli [...] Vai alla recensione »

martedì 24 maggio 2022
Mariuccia Ciotta
Film TV

Alcarràs, Catalogna. Piatte e succose le pesche tabacchiere coltivate dalla famiglia Solé in un territorio ricevuto in usufrutto dal proprietario, che, nascosto dai contadini in epoca franchista, lo ha concesso come segno di gratitudine. Racconto autobiografico della giovane Carla Simón, Orso d'oro 2022, beniamina della Berlinale, che nel 2017 ne aveva selezionato l'esordio Estate 1993, sulla sua infanzia [...] Vai alla recensione »

domenica 22 maggio 2022
Fabio Ferzetti
L'Espresso

Dalle pesche ai pannelli solari. Dalla terra come coltura e cultura, ai terreni come superficie da sfruttare almo a palmo. Dall'era millenaria dell'agricoltura all'epoca energivora del digitale. La parabola dei Solé, nomen omen, la famiglia che da generazioni coltiva quel piccolo paradiso in Catalogna, è a dir poco esemplare. Quelle terre benedette infatti non gli appartengono.

domenica 22 maggio 2022
Marina Pavido
Asbury Movies

Giovani talenti e interessanti sorprese. Di questo, si sa, il cinema ha sempre bisogno. Di conseguenza, grandi soddisfazioni ha regalato a pubblico e critica la giovane cineasta catalana Carla Simón. Lo ha fatto già nel (non troppo) lontano 2017, quando ha presentato in anteprima mondiale alla Berlinale 2017 - all'interno della sezione Generation KPlus - la sua tanto semplice quanto raffinata opera [...] Vai alla recensione »

martedì 17 maggio 2022
Gioele Barsotti
Cinemonitor.it

"Alcarràs - L'ultimo raccolto" è il secondo lungometraggio della giovane regista catalana Carla Simón, in uscita nelle sale italiane dal 26 maggio. Il film, premiato con l'Orso D'Oro alla settantaduesima edizione del festival internazionale del cinema di Berlino, racconta le vicende dei Solé, una famiglia che da più generazioni lavora la terra e gode dei suoi frutti per vivere.

domenica 15 maggio 2022
Chiara Zuccari
Sentieri Selvaggi

È un mondo intero quello raccontato in Alcarràs, Orso d'Oro all'ultima Berlinale e film d'apertura del Bellaria Film Festival. D'altronde, già il titolo corrisponde al nome di un paesino rurale della Catalogna, lo stesso da cui proviene la regista Carla Simón, qui alla sua seconda prova dopo l'esordio con Estate 1993. C'è una grande famiglia, i Solé, che da generazioni coltiva alberi di pesche su un [...] Vai alla recensione »

sabato 14 maggio 2022
Federico Pontiggia
Il Fatto Quotidiano

Verso la fine, ma col sole in faccia: non tramonta, ancora, sul clan Sole, protagonista dell'opera seconda della catalana Carla Simón, Alcarras. Avevamo apprezzato l'esordio Estate 1993 del 2017, e qui non si smentisce: Orso d'Oro all'ultima Berlinale, plauso di critica, commozione di pubblico. Ha tatto ed estasi, Simón, ma non se - e ce - la racconta: i Sole riecheggiano la sua vera famiglia, l'eponimo [...] Vai alla recensione »

lunedì 2 maggio 2022
Alessandra De Luca
Ciak

Da sempre la famiglia Solé si dedica destate alla raccolta delle pesche nel proprio frutteto ad Alcarràs, un piccolo paese in Catalogna. Il raccolto di quest'anno potrebbe però essere l'ultimo a causa dell'imminente minaccia di sfratto. È previsto infatti che i peschi vengano abbattuti e il terreno riconvertito a impianto solare, un progetto che provoca un profondo strappo all'interno di questa famiglia [...] Vai alla recensione »

giovedì 17 febbraio 2022
Giovanni Spagnoletti
Close-up

Passato nel sottofinale di questo faticoso Concorso berlinese 2022, Alcarràs, diretto dalla catalana Carla Simón, aveva sulla carta tutte le caratteristiche giuste per poter piacere alla Giuria iper-politicamente corretta (come tutta la selezione concorsuale d'altronde, con rade eccezioni) di questo anno. E cioè una storia personale legata ad un forte tema politico che sia o storico e/o attuale, stile [...] Vai alla recensione »

giovedì 17 febbraio 2022
Giampiero Raganelli
Quinlan

Opera seconda della giovane catalana Carla Simón, dopo Estiu 1993 del 2017, sulla sua esperienza di perdita dei genitori quando era piccola, Alcarràs è il film vincitore dell'Orso d'Oro alla Berlinale 2022. Carla Simón tratteggia un quadro di vita rurale, incentrato sulla famiglia Solé, che vive in un vecchio casolare circondato da una grande piantagione di peschi.

giovedì 17 febbraio 2022
Eddie Bertozzi
Film TV

Una famiglia di agricoltori affronta l'improvviso sfratto dalla piantagione: cinema politico che conferma lo sguardo acuto di una giovane regista catalana. I Solé hanno da sempre passato le estati nel frutteto di famiglia di Alcarràs, un piccolo villaggio catalano in cui generazioni differenti si dedicano con amore alla raccolta delle pesche. Ma questa potrebbe essere l'ultima stagione: una minaccia [...] Vai alla recensione »

giovedì 17 febbraio 2022
Cristina Piccino
Il Manifesto

L' Orso d' oro a Alcarrás di Carla Simón era stato annunciato appena subito dopo la proiezione del nuovo film della regista catalana che ritrova qui i motivi del precedente Verano 1993 (Estate 1993), premiato anch' esso alla Berlinale (2017), a cominciare da quel paesaggio famigliare, punteggiato di figure infantili che sono anche le più riuscite. E è stato confermato ieri, in un palmarès non troppo [...] Vai alla recensione »

mercoledì 16 febbraio 2022
Marina Pavido
Cineclandestino

Già da qualche anno la giovane cineasta catalana Carla Simón ha fatto parlare di sé, rivelando, con la sua notevole opera prima Estate 1993 (presentato in anteprima mondiale alla Berlinale 2017 all'interno della sezione Generation KPlus), una sensibilità e una padronanza del mezzo cinematografico fuori dal comune. Grandi aspettative, dunque, ha sollevato la presenza all'interno del concorso di questa [...] Vai alla recensione »

NEWS
VIDEO
venerdì 20 maggio 2022
 

Un omaggio alla resilienza delle ultime famiglie di contadini. Dal 26 maggio al cinema. Guarda la clip »

TRAILER
venerdì 6 maggio 2022
 

Una storia di appartenenza a una terra e un dramma sull'eterna tensione generazionale. Dal 26 maggio al cinema. Guarda il trailer »

POSTER
giovedì 21 aprile 2022
 

Il film di Carla Simón che ha conquistato l'Orso d'oro all'ultimo Festival di Berlino. Dal 26 maggio al cinema. Guarda il poster »

NEWS
venerdì 18 febbraio 2022
 

Una famiglia si riunisce come ogni estate nella cittadina più profonda della Catalogna. Questa però potrebbe essere l'ultima. Vai all'articolo »

BERLINALE
giovedì 17 febbraio 2022
Tommaso Tocci

Il cinema di contemplativo di Simón conquista la Berlinale e cementa la poetica di una grande autrice. Vai all'articolo »

BERLINALE
mercoledì 16 febbraio 2022
 

Gran Premio della Giuria a Hong Sang-soo. Miglior regia a Claire Denis per Avec amour et acharnementVai all’articolo »

winner
orso d'oro
Festival di Berlino
2022
Con Jordi Pujol Dolcet nella parte di Qumet
Anna Otin nella parte di Dolors
Xènia Roset nella parte di Mariona
Albert Bosch nella parte di Roger
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