La zona d'interesse

Un film di Jonathan Glazer. Con Christian Friedel, Sandra Hüller, Johann Karthaus, Luis Noah Witte.
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Titolo originale The Zone of Interest. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 105 min. - Gran Bretagna, Polonia, USA 2023. - I Wonder Pictures uscita giovedì 22 febbraio 2024. MYMONETRO La zona d'interesse * * * * - valutazione media: 4,13 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
michele mercoledì 14 febbraio 2024
la familiarità del male Valutazione 0 stelle su cinque
96%
No
4%

 Nonostante il tema dell'Olocausto sia stato ampiamente affrontato, filmato e dibattuto dal cinema con opere monumentali entrate nella cultura collettiva di tutti, Glazer riesce a trovare un nuovo punto di vista dal quale raccontare questo evento storico. Auschwitz è lo sfondo della scenografia, è presente, sempre, ma non ci entriamo mai. Siamo di fronte a un film di sottrazione visiva e immersione sonora nei rumori onomatopeici del campo di sterminio, anche quelli esterni, ma decisamente invadenti. Intorno al campo c'è una vita bucolica, perfettamente tedesca e così "meravigliosamente" ariana. [+]

[+] l''orrore suggerito che penetra l''anima umana (di antonio montefalcone)
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eraldo lunedì 18 marzo 2024
i suoni del male Valutazione 4 stelle su cinque
67%
No
33%

E' difficile e forse non ha nemmeno senso dare un voto ad un film come questo: ma non perché  non lo meriti, ma piuttosto perché si pone talmente al di là, che persino un giudizio diventa inadeguato. E' certamente ben rappresentato il contrasto lacerante tra il Campo di sterminio di Auschwitz e la casa al di qua del muro dove vive il direttore con la sua giovane famiglia, la bellezza e l'ampiezza del giardino con serra e piscina, i cavalli e il cane onnipresente, la tanta servitù, persino i fiori in un primo piano sembrano trasfigurare la loro bellezza nel vuoto del senso di esistere. Siamo oltre" la banalità del male", ma nella sua perniciosa routine in cui  ha senso soltanto il benessere della propria condizione familiare e il fare carriera, anche se attraverso lo sterminio di un popolo, considerato come un'eccedenza di numeri da cancellare. [+]

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gabriella sabato 23 marzo 2024
senza parole Valutazione 5 stelle su cinque
67%
No
33%

 L'immagine di apertura è uno schiaffo drirtto in faccia, uno sfondo nero dal quale provengono suoni distorti, laceranti, stridenti, i nostri occhi non vedono ,.ma le orecchie sentono quei suoni deformati, li ascoltano , non ci abbandonano più, nemmeno quando entriamo nella bella casa della famiglia Hoss, nel loro giardino curato con tanto di piscina, la servitù che corre avanti e indietro e i cani che scodinzolano. [+]

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carlo santoni giovedì 29 febbraio 2024
lo specchio nero dell’eterno presente Valutazione 5 stelle su cinque
55%
No
45%

Se non è un capolavoro assoluto, ci va assai vicino, soprattutto per il nitore concettuale che lo permea, e che lo rende estremamente coerente, a cominciare dall’uso della mdp: quasi sempre in posizione fissa e diretta ortogonalmente all’oggetto che riprende; e quando la mdp è in movimento, magari per seguire un personaggio che sta camminando, scorre su binari che eliminano qualsiasi minimo scossone da handycam: e sempre, comunque, riprendono ortogonalmente il soggetto. Questo assillo dell’ottima fotografia è per me un po’ la cifra del film, e non funziona alla maniera di altri autori, come Rohmer: in questo caso, la sua fissità è la metafora della fissità esistenziale dei personaggi del film, la sua ortogonalità è metafora della ortogonale pianificazione dello sterminio: tutto dev’essere calcolato, tutto dev’essere perfetto, appunto come gli angoli a squadra, o come il giardino della villa perfettamente rettangolare, o come le pavimentazioni dei corridoi a disegni geometrici rigorosamente identici e squadrati. [+]

[+] un esempio discutibile (di alberto staderini)
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fif giovedì 29 febbraio 2024
l''oggettività del quotidiano Valutazione 4 stelle su cinque
53%
No
47%

Se avete ancora speranza nell’uomo, se vi appigliate quotidianamente con fatica ad ogni cencio di comunità per sentirvi meno soli in un percorso vitale di difficile lettura, non guardate la zona di interesse, non leggetene neanche le recensioni, attraversate prima di incontrarne i manifesti nei cinema che ce l’hanno in programmazione, perché se lo vedrete, poi, non potrete mai più far finta di non sapere, come fino all’attimo prima di quel maledetto avvio. Che poi non vederlo sarebbe forse la sua più ampia celebrazione, perfettamente in linea con l’indifferenza che il film trasuda, in ogni sua lentissima scena. È un horror in cui non è consentito urlare, non c’è nessuna scusa di sfogo, un climax monco che rincorre un apice che non arriva mai, in cui l’angoscia di chi guarda monta per restare. [+]

[+] sì. però...... (di chansgiardinier)
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moviepillows_ martedì 26 marzo 2024
la zona d''interesse: il male che si sente Valutazione 4 stelle su cinque
56%
No
44%

 

 
Adattamento del romanzo di Martin Amis del 2014, vincitore dell'Oscar come Miglior Film Internazionale, la Zona d'Interesse di J. Glazer è il primo film che racconta l'Olocausto da un punto di vista diverso: quello dei nazisti Rudolf e Hedda Hoss. 
 
I due coniugi e i rispettivi figli si sono trasferiti in Polonia in una villa con un giardino pieno di piante in fiore. Nel fine settimana organizzano Pic nic e feste. 
Il quadretto familiare sembra così perfetto che subito non si notano le grida di terrore, gli spari continui. Ma quando inizia a vedersi il fumo delle ciminiere alzarsi al di là del giardino, la cenere che imbratta i vestiti, è facile capire dove ci si trova. [+]

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rumon mercoledì 6 marzo 2024
una prospettiva diversa su auschwitz Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

Molto è stato raccontato su Auschwitz, vista dalla parte delle vittime. Meno dalla parte dei carnefici. "La zona d'interesse" non solo racconta Auschwitz dalla parte del più efficiente dei carnefici, ma lo fa mostrando la vita quotidiana della sua famiglia, in tutti i suoi aspetti. Ne risulterebbe il ritratto di una famiglia normale, se non fosse per la comparsa in alcune inquadrature del "camino" da cui esce fumo e se non fosse per i suoni che provengono da oltre il muro di cinta; suoni che noi spettatori associamo alle immagini di foto e video d'epoca e agli orrori che rappresentano. Che cosa permette agli Höß di andare al.lago a fare il bagno, bere il caffè con le amiche, occuparsi del bucato, fare quattro chiacchiere la sera a letto prima di addormentarsi, senza badare a quella colonna sonora? L'assuefazione. [+]

[+] non troppo normale (di antonella)
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paolorol giovedì 7 marzo 2024
buon appetito, amore ! Valutazione 5 stelle su cinque
50%
No
50%

Questo arrosto è delizioso..le patate sono ben cotte..mi passi il sale ?..ti posso riempire il bicchiere ?...il tuo tiramisù è fantastico...
Gioiose scene di vita quotidiana, allietate da suoni, parole ed immagini di un telegiornale. Il televisore è sempre acceso e ci vomita addosso l'orrore quotidiano. Ma continuiamo a mangiare, a gustare e ad apprezzare il cibo. Lo digeriamo benissimo. L'orrore non ci riduce l'appetito, ormai siamo mitridatizzati ed insensibili.
L'allegra famiglia nazista mirabilmente descritta nel film ha innalzato un imponente muro difensivo psicologico, ben più efficace del muro di mattoni che la separa dal campo di sterminio. [+]

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luciano sibio mercoledì 3 aprile 2024
un film poetico Valutazione 5 stelle su cinque
50%
No
50%

 Film molto intenso, bellissimo che descrive il male nella sua massima espressione: chi lo compie non se ne avvede essendo ormai parte organica della sua normalità e quotidianità tant'è che non è mai rappresentato ma solo fatto intuire allo spettatore.Ma centrale, seppur poco commentato qui e finemente poetico nel film, è il richiamo alla favola di Greta e Hansel, che il Comandante di Auschwitz narrava ai suoi figli prima di addormentarli (2 bambini tedeschi uccidono la strega cattiva simbolo della minaccia che incombeva sulla razza ariana). E bene, nel film mentre avveniva ciò, un'altra bambina esce di casa e, incurante dei pericoli, raccoglie mele e le nasconde per farle trovare ai deportati al lavoro di modo che ritrovino la strada di casa come nella fiaba. [+]

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imperior max giovedì 29 febbraio 2024
la linea più sottile in assoluto tra bene e male. Valutazione 4 stelle su cinque
45%
No
55%

Sarò sincero, Jonathan Glazer l’ultima volta con Under The Skin mi aveva molto interdetto per un semplice motivo. Quando aggiungeva elementi narrativi di stampo fantascientifico o normali creava alla storia ancora più domande e imprecisioni rendendo il tutto sempre più inefficace.
Con questo LA ZONA D’INTERESSE invece aggiunge poco e intensifica esponenzialmente la messinscena togliendo più virtuosismi di regia possibili. Risultato, nessuna retorica o morale, pochi movimenti di macchina, poche location, pochi attori, poche scenografie, poche musiche, ma tutti funzionali al massimo e con tantissima sostanza.

Persino la storia è “poca”: una famiglia tedesca, marito, moglie e cinque figli, vivono le loro giornate felici e serene in una bella casa in campagna, un grande giardino con piscina, un boschetto con fiume adiacenti, il lavoro di lui molto ben pagato, a pochissimi passi da casa e molto stimato dai colleghi. [+]

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