Titolo originale | Tout le monde debout |
Titolo internazionale | Rolling to You |
Anno | 2018 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Francia, Belgio |
Durata | 107 minuti |
Regia di | Franck Dubosc |
Attori | Franck Dubosc, Alexandra Lamy, Elsa Zylberstein, Gérard Darmon, Caroline Anglade Laurent Bateau, Claude Brasseur, François-Xavier Demaison, Léticia Belliccini, Christophe Canard, Christiane Millet, Noémie Caillault, Lika Minamoto, Francis Coffinet, Dita Horínková, David Sir, Tomás Trapl, Philippe Vieux, Emmanuelle Morch, Arnaud Rivaille, José Gaudin, Jean-Baptiste Alaize, Jocelyne Sand, Adèle Choubard, Anca Beuran, Joseph Hernandez, Alexandre Triaca, Gérard Lecaillon, Philippe Sivy, Franz Lery, Sabina Skalická, Jana Altmanová, Benjamin Bourgois, Clarisse Lhoni-Botte, Doriane Gable, Christian Van Tomme. |
Uscita | giovedì 27 settembre 2018 |
Tag | Da vedere 2018 |
Distribuzione | Vision Distribution |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,14 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 2 novembre 2020
Misogino ed egoista, Jocelyn si finge disabile per sedurre una giovane donna. In Italia al Box Office Tutti in piedi ha incassato 431 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Jocelyn mente tutto il tempo, ci prova tutto il tempo. Con tutte. Bionde, rosse, brune, indigene, straniere, alte, piccine, il catalogo è infinito e disparato. Appassionato corridore e playboy con azienda florida e Porsche fiammante, Jocelyn incontra Florence, una violinista con l'hobby del tennis costretta sulla sedia a rotelle. Un concorso di circostanze, affatto nobili e a cui proprio non riesce a sottrarsi, lo spingono a sedurla fingendosi paraplegico. Ma il sentimento che insorge improvvisamente per la donna complica dannatamente le cose e rimanda (troppo) a lungo il momento della verità. Colta e sensibile, Florence gli servirà un rovescio, costringendolo all'errore e alla resa totale.
Indimenticabile Patrick Chirac nella saga Camping, Franck Dubosc converte il Pastis in Champagne e debutta alla regia.
L'eroe delle commedie popolari francesi e di un cinema espansivo dirige una commedia romantica che riposa su una grande menzogna. Una menzogna che procede spedita verso il politicamente scorretto eludendo alla fine ogni insidia e trovando infine la sua misura.
Una donna paraplegica è (rischiosamente) al centro del dispositivo comico e del cuore del protagonista, consumato tombeur che adesso ha occhi solo per lei, unico e irripetibile oggetto del suo desiderio. Franck Dubosc, di nuovo mitomane e draguer, presta il fianco a un'alleata di peso dentro una commedia in cui circola qualcosa di frizzante e dolcemente balordo. Protagonista inavvertito del suo film, Dubosc ha cura di offrire ad Alexandra Lamy, saldamente in campo, una 'partitura' luminosa. Il suo personaggio avveduto e carismatico compensa a meraviglia la codardia trita del compagno di viaggio.
In pieno spirito post Weinstein e zelo riformista, è lecito chiedersi se sia ancora possibile giocare con lo stereotipo del dongiovanni misogino e ossessivo. Tutti in piedi denuncia e dissolve il gioco alla prima sequenza, quando Jocelyn attraversa l'aeroporto col suo fluire ricco e colorato di facce, occasioni e storie diverse che stimolano le sue performance da bugiardo gaglioffo, esaltando il posticcio e rimandando la verità (sentimentale). Jocelyn passa il suo tempo a mentire a se stesso per sfuggirsi e sfuggire la vita del cuore. A fornirgli lo scatto esplosivo sono d'altra parte le scarpe running che produce con successo e calza con disinvoltura. Almeno fino al giorno in cui incrocia Florence, eroina romantica e lucida che segna commedia e cuore di un seduttore impenitente.
Spostando lo sguardo dalla disabilità estroversa di lei a quella introversa di lui, Franck Dubosc fa i conti col proprio limite e con quello del suo personaggio, radicato in un padre maschilista, fanfarone e immemore (Claude Brasseur). Da par suo, Alexandra Lamy costruisce un ruolo che sfugge a ogni fatuo cliché e riconosce la complessità andando oltre la 'normalità' di Jocelyn.
A distinguere Tutti in piedi è lo stilnovismo tipico delle commedie degli anni Novanta, coi suoi innamorati goffi che sussultano alla vista della donna che decidono di pedinare. Concedendosi l'incongruenza sentimentale, il protagonista caccia, spia e si incanta letteralmente nella contemplazione di Florence che gioca a tennis o suona il violino. A lungo intravista o timidamente sbirciata, è lei il punctum, il segreto di un coinvolgimento emotivo, la scheggia conficcata a tradimento nel cuore e dentro deflagranti momenti comici.
La musica e il suo motivo dominante, una nuova canzone italiana sottoposta a invecchiamento ("Amore mio"), percorrono il film in un crescendo che introduce le origini materne del personaggio, sostiene la tensione comica e articola la meccanica celibe di Jocelyn. Scapolo incallito che seduce da una sedia a rotelle con grandi occhi (blu) di bambino affamato nei quali si disferà qualsiasi idea di meschinità. La crepa, esibita per la prima volta, trasfigura in struggente paradosso erotico nella piscina a scomparsa dove l'acqua come il desiderio si ritira e risale. Primo film d'amore di Dubosc, Tutti in piedi si congeda con un sentimento profondo di equilibrio raggiunto da un uomo e una donna sulla linea di arrivo. Una commedia che cade in piedi mantenendo un opportuno understatement e volgendo lo svantaggio in risorsa.
TUTTI IN PIEDI disponibile in DVD o BluRay |
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Tutti in piedi è una commedia francese diretta, con abilità, alla sua prima esperienza di regia da Frank Dubosc che interpreta anche Jocelyn il personaggio principale . Jocelyn è un uomo ricco, dirigente di una grossa società di scarpe da running, ha 50 anni ma in certi atteggiamenti è un ragazzo, sbruffone, bugiardo, infaticabile seduttore di donne che scarica subito. [...] Vai alla recensione »
Le commedie francesi mai banalizzano, mai uniformano, mai annoiano. Questa ,ne è un esempio. Ciò che sembrava il tipico refrain del classico equivoco amoroso, dell’intreccio di gioco sentimentale, riesce a commuovere ed a far riflettere. Laddove la disabilità diventa del protagonista,lui prima spavaldo impenitente non più giovane donnaiolo, poi uomo che si sgretola [...] Vai alla recensione »
Non è facile entrare nel mondo dei disabili, della disabilità, senza cadere nel pietismo o nell'esaltazione, che è poi l'altra faccia della stessa medaglia, dunque ben vengano opere come questa che, con leggerezza ed anche una piccola dose di coraggio, ci aprono alcune porte. La disabilità viene vista come la "non" capacità di fare qualcosa, tralasciando [...] Vai alla recensione »
“Tutti in Piedi” dell’attore/regista francese Franck Dubosc è una commedia ‘politically correct’ che affronta, come tante precedenti, il tema della disabilità. Il protagonista è un uomo sulla cinquantina, di bell’aspetto, benestante, con una posizione professionale ai vertici di un’azienda che produce scarpe da running e, [...] Vai alla recensione »
Vediamo un po’ il film Tutti in piedi di Franck Dubosc, che è anche Jocelyn, playboy e supermanager delle scarpe sportive, inossidabile, che umilia i suoi sottoposti da considerarli invisibili o quasi. Sembra sia un mangiatore di femmine, le porta a cena, poi a letto, quindi le lascia, apparentemente una dietro l’altra, dice. Inaspettatamente, il processo si intoppa per conquistare [...] Vai alla recensione »
Che si tratti di un libro, di un articolo o di un film tutti sanno che i due punti chiave sono l’inizio e la fine. L’inizio invoglia, intriga, stabilisce un legame. La fine è ciò che resta, l’ultima immagine, il gusto emotivo che si conserva. Il film affronta un argomento pericoloso, schiva gli iceberg della retorica, aggira i rischi del buonismo, è carino, a [...] Vai alla recensione »
@gianni Le musiche del concerto sono: La forza del destino ouverture Adagio in sol minore (Tomaso Albinoni - Remo Giazotto) Felix Mendelssohn concerto per violino ed orchestra Op. 64
»Tutti in piedi » Film dalla sceneggiatura per lunghi tratti imbarazzante, senza ritmo e con un dilettante alla regia. Il dilettante e la sua partner però sono ottimi attori che salvano la nave da un totale naufragio. Un finale bello ma scontato ed una sola bella scena originale e romantica. Consigliato a quelli dalla lacrima facile.
C'è qualcuno che sa dirmi quale sinfoia suonano durante il concerto a Praga ? Grazie.
Gradevole commedia francese, che sulla scia di Quasi amici, ironizza con garbato umorismo sui disabili. A Parigi il piace-te manager cinquantenne Jocelyn è scambiato per un paraplegico dalla bella vicina Julie. Convinto di aver trafitto un altro cuore, finisce nella casa di campagna della ragazza, dove trova sua sorella, la graziosa violinista Florence, costretta davvero sulla sedia a rotelle.
Seconda commedia francese, in poche settimane, con l'handicap. "Un figlio all'improvviso" (di Vincent Lobelle e Sébastien Thiéry) raccontava un giovanotto che faticava ad articolare le parole, piombato senza preavviso da due maturi coniugi annunciando: "Sono vostro figlio". "Tutti in piedi" racconta uno sciupafemmine che si finge paralizzato per sedurre una fanciulla: tra i due è il film da evitare, [...] Vai alla recensione »