La zona d'interesse |
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Un film di Jonathan Glazer.
Con Christian Friedel, Sandra Hüller, Johann Karthaus, Luis Noah Witte.
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Titolo originale The Zone of Interest.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 105 min.
- Gran Bretagna, Polonia, USA 2023.
- I Wonder Pictures
uscita giovedì 22 febbraio 2024.
MYMONETRO
La zona d'interesse
valutazione media:
4,11
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un''opera gelida e bellissimadi Antonello VillaniFeedback: 3405 | altri commenti e recensioni di Antonello Villani |
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domenica 19 maggio 2024 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Gelido come l’inverno di cui parla la protagonista nel film. Alla banalità dovremmo aggiungere la freddezza, il male non smette mai di stupirci. Jonathan Glazer prova (e ci riesce) a dare una lettura nuova del periodo più buio che la storia ricordi. Nessuno aveva osato tanto, raccontare la Shoah in assenza della Shoah. Se “Il bambino con il pigiama a righe” aveva già portato sullo schermo la vita di una famiglia trasferita a pochi passi da un campo di sterminio, “La zona di interesse” si spinge oltre grazie all’assenza degli elementi filmici sull’Olocausto. La telecamera del regista inglese non varca il cancello con l’insegna in ferro battuto e non è testimone di alcuna violenza, preferisce mantenersi in uno spazio altro, indefinibile e perennemente sospeso tra l’inferno del lager e il paradiso di una villetta con piscina. L’esistenza della famiglia Hoss scorre tranquilla, nuotate nel fiume e tavole imbandite en plein air sono lo specchio di un quotidiano idilliaco, solo il roseto risulta di accecante contrasto con il muro spinato del campo. Camini accesi tutto il giorno -emblematica la scena con i burocrati che illustrano i progetti di forni crematori e camere di raffreddamento-, vasche da bagno da pulire con olio di gomito perché la cenere è insopportabile, persino agli aguzzini in divisa. Le riprese con la pellicola negativa sono un virtuosismo registico di tutto rispetto, come i colpi di pistola che a intervalli regolari interrompono la quiete domestica. Glazer si serve di quei rumori sordi per dare ritmo ad una colonna sonora soffocante, opprimente come i claustrofobici corridoi della residenza immersa nei colori primaverili. Spiazzante il finale con il comandante del lager che confessa alla moglie di voler gassare gli ospiti di una festa. I conati di vomito sono un rigurgito di coscienza? Chiusura perfetta con il museo degli orrori ai giorni nostri: gli addetti alla pulizia spazzano i pavimenti delle camere a gas e lucidano le vetrate delle sale con gli oggetti sottratti ai deportati. Un’immagine che, nemmeno tanto velatamente, vorrebbe essere un tentativo di lavare la coscienza per un crimine che a quasi un secolo di distanza l’umanità tutta non è riuscito ancora ad elaborare.
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