Anno | 1990 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Francia |
Durata | 97 minuti |
Al cinema | 2 sale cinematografiche |
Regia di | Jean-Pierre Jeunet, Marc Caro |
Attori | Pascal Benezech, Dominique Pinon, Marie-Laure Dougnac, Jean-Claude Dreyfus Karin Viard, Ticky Holgado, Anne-Marie Pisani, Boban Janevski, Mikael Todde, Edith Ker, Jacques Mathou, Rufus, Howard Vernon, Sylvie Laguna, Jean-François Perrier, Dominique Zardi, Patrick Paroux, Maurice Lamy, Marc Caro, Eric Averlant, Jean-Luc Caron, Bernard Flavien, David Defever, Raymond Forestier, Robert Baud, Chick Ortega, Dominique Bettenfeld, Dominique Defever. |
Uscita | lunedì 20 novembre 2023 |
Tag | Da vedere 1990 |
Distribuzione | I Wonder Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,45 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 13 novembre 2023
Pluripremiata commedia dark e surreale che racconta di un futuro distante e apocalittico, in cui la società è al collasso. In Italia al Box Office Delicatessen ha incassato 3,1 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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In una Francia di un futuro distopico e indefinito, Clapet fa il macellaio e vive con la figlia nell'appartamento sopra al negozio. Suoi clienti sono i vari inquilini del palazzo, ghiotti di una carne che però è umana e viene dai malcapitati tenuti prigionieri da Clapet. L'ultimo arrivato è il clown Louison, che inizia a lavorare per il condominio in cambio di vitto e alloggio senza sapere del pericolo in cui si è cacciato. Quando Louison si invaghisce di Julie, figlia di Clapet, le tensioni dei vegetariani provenienti dal sottosuolo giungono a un punto di rottura.
Tra i film che più chiaramente annunciarono la cifra stilistica del cinema Anni Novanta, Delicatessen si conserva come una visione ricca di spunti anche a decenni di distanza.
Questo curioso - e formalmente estremo - spezzatino di black comedy, distopia futuristica e horror corporeo porta il regista francese Jean-Pierre Jeunet alla ribalta con un esordio folgorante, parecchi anni prima che Il favoloso mondo di Amelie ne consolidasse l'apprezzamento del pubblico più mainstream.
Ma se ad Amelie Jeunet arriva da solo, la carica sovversiva di Delicatessen si deve in gran parte al sodalizio con Marc Caro che segnò gli inizi della sua carriera. È Caro a immaginare la plasticità vignettistica di un'opera che dialoga con Brazil di Terry Gilliam, svecchia il cinema francese assieme al compare ipercinetico Luc Besson, e rivaleggia a livello internazionale con le sperimentazioni dei Coen e dei "pubblicitari" Fincher e Scott.
Il mondo è quello di una fantascienza grottesca e decrepita, spregiudicata in quello che oggi si chiama world-building eppure intelligentemente ancorata alla dimensione del domestico, con il suo condominio stratificato in stile Georges Perec. Una collezione di varia umanità "ancorata" al suolo dalla macelleria di Clapet, che è il motore dell'azione e regala al film le sequenze più celebri, come il perfetto prologo con l'evasione fallita, oppure la danza di sinergia ritmata (tra sesso e gesti di quotidianità) tra i vari inquilini.
L'allegoria della verticalità grottesca riserva poi un livello ancora più sotterraneo rispetto all'orripilante macelleria del piano terra, che arriva a dare una scossa e portare il film verso la conclusione. Ma è soprattutto la struttura semplice e suggestiva della prima parte a rimanere negli occhi e nella memoria, attraverso la brillante monotonia della fotografia di Darius Khondji (anche lui agli inizi, e che grazie a questo film arriverà a collaborare con i più importanti autori del cinema contemporaneo) e l'inventiva irriverente delle coreografie dei registi. È un peccato che un'unione creativa così felice non sia durata più a lungo - infrangendosi sul progetto di Alien - La clonazione del 1997 - ma è se non altro longevo il loro prodotto d'esordio, seminale per il cinema di fine secolo e anche oltre.
Provengono dall'arte del fumetto i due autori esordienti. Eccessivi e grotteschi i due registi hanno confezionato una sorta di girone infernale in veste comica. Il risultato è più che buono. Ci troviamo in un condominio che va a pezzi. Giunge nello stabile un tale di nome Luison che farà fatica ad ambientarsi. Storie nelle storie e qualche risata.
Nel condominio di una Parigi prossima ventura, dove il degrado fisico e morale troneggia su tutto, si intersecano le storie di strani personaggi: papà, mamma e figli Tapioca che sono affetti da una fame inestinguibile; la coppia benestante che è tutta presa nei progetti di fantasiose maniere per suicidarsi; i fratelli Kube che trascorrono i giorni costruendo insoliti giocattoli e souvenir; il macellaio Clapet che scambia carne umana con sacchi di lenticchie; sua figlia Julie che coltiva la passione per la musica studiando al violoncello... Un giorno Julie si innamora di Louison, clown dall'animo innocente, giunto nel caseggiato in cerca di alloggio e disposto a pagarsi il vitto occupandosi della pulizia dei locali. Quando intuisce che il padre lo ha scelto come nuova vittima per rifornirsi di carne, la ragazza non esita ad allearsi con una banda di teppisti - i "trogloditi vegetariani" che vivono nel sottosuolo - per salvargli la vita.
Atmosfere surreali sottolineate da una fotografia cupa e da un accompagnamento musicale stridente, enfatizzano le strane vicende dei protagonisti costretti a condividere un palazzo simile ad una prigione bunker, visitato da un postino pazzoide che riverbera la violenza del mondo esterno.Il pubblicitario Marc Caro e Jean-Pierre Jeunet, vignettista umoristico e futuro regista di Alien 4 - La clonazione, collaborano alla realizzazione di un film eccentrico e visionario che strizza l'occhio - con eclettica disinvoltura - a Gilliam, Fellini, Clair, Carné e ai fumetti post-apocalittici francesi. Accolto tra gli applausi della critica, il film inaugurerebbe la nuova stagione del "realismo magico o poetico" del cinema francese. Parabola feroce e amara dell'impossibilità di una convivenza civile, o sarcastica parodia degli stilemi di un certo fanta-horror, il film è senza dubbio un'opera originale e provocatoria, ma come tutti i film di esordio che ambiscono allo status di "pellicola d'autore" sfiora i difetti di un intellettualismo narcisistico che appesantisce il (possibile) racconto di troppi e cervellotici significati.
DELICATESSEN disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
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Un macellaio attira nella sua bottega giovani disoccupati in cerca di lavoro per mangiare un po' di carne che in questo probabile futuro scarseggia.Una delle vittime riuscirà a fuggire con l' aiuto della figlia del macellaio e degli "uomini rana" ,vegetariani che vivono sotto le fogne.Un film senza pretese con una trama piacevole partorita dall' autore de "il favoloso [...] Vai alla recensione »
Dal retrogusto a tratti amaro e macabro e a tratti facilino e superficiale. Amaro e macabro per motivi ovvi: la trama tratta in maniera spiritosa un mondo surrealmente post-apocalittico dove invece del denaro è d'uso il mais e dove la carne umana è la più reperibile. Superficiale per il modo in cui è tratta la facile storia d'amore tra i due protagonisti, sia lo [...] Vai alla recensione »
"Delicatessen" ha il raro pregio di saper creare un mondo a se stante, facendo del grottesco uno stile preciso e non un'esibizione di stranezze. Bella la storia, interessanti i personaggi.
Una commedia leggera e spensierata, mai banale e con degli accorgimenti tecnici particolarmente azzeccati (ad esempio il montaggo nella scena delle faccende del condominio). Le storie che si intrecciano fanno talvolta sorridere e la storia tra i due protagonisti è semplice e genuina.Sceneggiatura un pò strampalata ma resa comunque bene da attiri e registi. Consigliato.
Ottimo film francese con protagonisti incredibili in un originale pellicola tragicomica. Cultissimo.
un film fatto veramente bene. Se ci pensate è "semplice" fare un bel film: basta pensare ad una storia semplice e geniale, immergerla in una scenografia e fotografia che la esaltino e al contempo la rendano (sur)reale, farla "raccontare" da dei bravi attori, dare ad ogni personaggio le proprie mai banali sfumature e condire il tutto con delle scene musicali da antologia, e...le je son fè!
la sequenza iniziale è davvero da antologia,per un film folle, eccentrico e memorabile.
Non perdetevi una delle chicche meno conosciute della storia del cinema, un film di culto degli anni Novanta, un capolavoro di originalità assoluta, scritto con sfrenata libertà creativa e girato da due registi in stato di grazia come Jean-Pierre Jeunet e Marc Caro nel tripudio del surrealismo più scatenato. Un apologo nero e divertente sull'impossibilità della convivenza umana, ambientato in un condominio [...] Vai alla recensione »