Anno | 2024 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Italia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Pablo D'Ambrosi, Giulia Innocenzi |
Uscita | martedì 27 febbraio 2024 |
Tag | Da vedere 2024 |
Distribuzione | Mescalito Film |
MYmonetro | 3,51 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 5 marzo 2024
Il primo documentario che mostra il filo che lega l'industria della carne, le lobby e il potere politico. In Italia al Box Office Food for Profit ha incassato 490 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Polesine, Italia: un allevamento intensivo di polli, per rispettare le indicazioni del produttore, deve consegnare soltanto degli esemplari perfetti da poter immettere sul mercato, e gli "scarti" vengono eliminati con pratiche violente. Regione di Berlino, Germania: un allevamento intensivo di mucche, visto l'affollamento dei capi e la scarsa pulizia degli ambienti, viene colpito dal proliferare della mastite (un'infezione e infiammazione della ghiandola mammaria), così il personale non medico somministra antibiotici agli animali malati.
Murcia, Spagna: un allevamento intensivo di maiali sfrutta le poche risorse idriche del territorio e scarica in vasconi all'aperto i liquami di risulta, causando inquinamento del suolo e contaminazione della falda acquifera. Tutto vero, disturbante e inquietante. Solo che per alcuni politici, organi di controllo e istituzioni gli allevamenti intensivi non esistono...
Food for Profit ha la sua distribuzione indipendente e dal basso che porta il documentario e i suoi autori in giro per l'Italia
Forse c'è un unico tema che può unire sensibilità etiche, preoccupazioni sanitarie e criticità ambientali nella riflessione sul sistema socio-economico-valoriale del capitalismo come principale causa del riscaldamento globale - il cibo. Quello che mangiamo, o meglio, ciò che decidiamo di mangiare, ha un impatto razionale, misurabile, diretto con inquinamento, sfruttamento, salute, diseguaglianze. Dobbiamo produrre di più perché dobbiamo mangiare più carne, e per farlo dobbiamo sfruttare più suolo, contaminare più acqua, appestare più aria, somministrare più antibiotici, stipare più animali, violare più diritti. Ma davvero dobbiamo?
Food for Profit non solo mette la camera - nascosta e non - al centro di tutto questo, costringendo in qualche modo a guardare (che tu sia spettatore inconsapevole, attivista convinto, politico coinvolto), ma alla fine dei suoi '90 minuti fa una anche una precisa call for action: "Stop sussidi pubblici agli allevamenti intensivi". Ecco, se c'è un pregio indiscutibile del documentario diretto da Giulia Innocenzi e Pablo D'Ambrosi è proprio il suo posizionamento, che si profila inizialmente come lavoro d'inchiesta sulla gestione degli allevamenti intensivi, diventa poi atto d'accusa nei confronti delle istituzioni europee complici in modo diretto e indiretto di questo sistema, e infine mette insieme queste due prospettive per trasmutarsi in un prodotto affilato da brandire per catalizzare la consapevolezza dei cittadini. Senza tirare mai il fiato e mettersi da parte.
Innocenzi d'altronde c'è sempre andata dritta nelle cose, vuoi per la sua appartenenza all'albero genealogico-scolastico dell'ariete Michele Santoro su Annozero e Servizio Pubblico, vuoi per la sua vicinanza ideale e lavorativa con il giornalismo impegnato e d'assalto di Report e Le iene, così in questo progetto che spinge ancora più avanti sue precedenti inchieste tv come Che porci! e I monatti (sull'allevamento grattacielo di 26 piani a Ezhou, Cina) ibridandole con l'occhio e l'afflato del documentario cinematografico, si piazza davanti allo schermo facendo funzione di voce narrante, corpo investigativo e coscienza attivista, in una triangolazione che riassume un po' tutta la sua carriera quanto la stessa intima natura di Food for Profit.
Cinque anni di lavoro, inchieste negli allevamenti coordinate dalla LAV - Lega Anti Vivisezione, produzione indipendente appoggiata da nomi quali Davide Parenti, Sebastiano Cossia Castiglioni, VICE Italia e la rete globale di attivisti Avaaz, il documentario si muove tra l'infinitamente basso delle stalle del Vecchio Continente e l'infinitamente alto degli uffici di Bruxelles, il letame degli allevamenti intensivi finanziati con i soldi dei cittadini e l'odore dei conflitti d'interesse dei parlamentari europei. Il bersaglio grosso è la nuova PAC, la Politica Agricola Comune dell'UE, che per il 2023-2027 ha a disposizione ben 387 miliardi, con la sua incapacità di riconoscere la differenza tra allevamenti intensivi ed estensivi e tutto quello che ne comporta.
Polesine, regione di Berlino e Murcia, dicevamo. Ma anche l'ammoniaca prodotta dagli allevamenti di polli che frantuma e disperde la comunità di Zuromin in Polonia, o lo sfruttamento a nero e in condizioni di sicurezza inesistenti dei lavoratori immigrati in Germania e Italia. Sono immagini compromesse quelle di Food for Profit, cariche di una loro connaturata identità emotiva quando mostrano le condizioni e i maltrattamenti a cui sono sottoposti gli animali, e che assumono una dimensione beffarda negli incontri che il lobbista sotto copertura del documentario Lorenzo Mineo ha con i parlamentari Paolo De Castro e Clara Aguilera per sottoporre loro progetti di editing genetico come maiali a sei zampe e mucche con due organi sessuali. E se tutto è in nome del profitto, gli interventi del filosofo Peter Singer, dello scrittore Jonathan Safran Foer e del divulgatore scientifico David Quammen ci riportano al vero sistema di quel profitto, il capitalismo.
FOOD FOR PROFIT disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
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€14,99 | – | |||
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FOOD FOR PROFIT ricorda sia nel formato che nel montaggio due docufilm che lo hanno preceduto: PIIGS e C'era una volta in Italia (Giakarta sta arrivando). È un ottimo documentario sugli allevamenti intendivi europei, nonostante sia smaccatamente di propaganda. La propaganda se indirizzata a comunicare al grande pubblico argomenti chiave, è utile.
Questo film/documentario è una vera e propria denuncia di un sistema ingiusto e crudele che governa il mondo dell'alimentazione e le nostre scelte alimentari. E' una denuncia della corruzione e del conflitto d'interessi che si impone sulle politiche nazionali e comunitarie per agevolare il profitto di pochi a discapito dei molti. Il documentario ci ricorda che le nostre scelte alimentari sono delle [...] Vai alla recensione »
Visto ieri sera, mi è sembrata un'inchesta ottima, ben fatta e coinvolgente. Dovrebbero vederlo tutti, almeno per capire come finiscono i soldi pubblici e che la politica guida le decisioni europee per l'agroalimentare. Giulia ha fatto un ottimo lavoro, rischiando denunce e problemi. Spero lo vedano tutti
Sono sono un Medico Veterinario e da quarant'anni mi occupo di animali allevati allo scopo di produrre alimenti destinati all'uomo (latte, uova e carne). I fatti presentati nel film sono certamente dei reati e penso che, come previsto dalla legge, siano stati oggetto di denuncia documentata. Certamente non sono rappresentativi della realtà che conosco io.
Si tratta di un documentario registrato tra il parlamento europeo a Bruxelles e gli allevamenti intensivi sul territorio Europeo (Germania, Spagna, Italia e Polonia). Al centro della questione le sovvenzioni europee di soldi pubblici e le pessime condizioni sanitarie, i maltrattamenti agli animali, l'inquinamento dell'ambiente e le varie questioni etiche e sociali.
Un film coraggioso, bellissimo e che tutto dovrebbero vedere. Non possiamo ancora far finta di nulla. Grande Giulia Innocenzi.
Interessante documentario sulla brutalità degli allevamenti intensivi in tutta Europa e sugli intrallazzi con la politica. Sarebbe interessante sapere anche i dati delle aziende oggetto della ricerca: fatturato, dipendenti, utili. Di tutte le aziende visitate la più pericolosa (minacce e inseguimenti) era...italiana.
Ti fa aprire gli occhi sugli inganni politici che si celano dietro all'industria agroalimentare. Coraggioso e ben fatto. Riesce ad evidenziare le aberranti problematiche di fondo proteggendo al contempo lo spettatore da immagini eccessivamente crude. Non è una critica alle istituzioni europee in quanto tali, che sono fondamentali, ma un forte invito a vigilare su di esse.
Non entriamo nel merito delle verità esposte da questa docu-inchiesta. Siamo dubbiosi sui modi con cui viene denunciata la complicità criminale tra lobbisti agroalimentari e spregiudicati europarlamentari che minaccia la democrazia e attenta alla sicurezza ambientale. Food for Profit punta ad arrivare al più vasto pubblico possibile e per farlo "martella" attraverso immagini shock tenute insieme da [...] Vai alla recensione »
Torna finalmente al cinema Po e il suo insaziabile appetito in «Kung Fu Panda 4», ultimo capitolo della saga animata targata DreamWorks. Alla notizia di qualche mese fa sulla realizzazione di un quarto capitolo qualcuno aveva sorto il naso, intravedendo in questo film l'ennesima tattica della casa di produzione di puntare sui franchise che funzionano di più, piuttosto che creare qualche nuovo universo [...] Vai alla recensione »