Titolo originale | 200 Meters |
Anno | 2020 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Palestina, Giordania, Qatar, Italia, Svezia |
Durata | 86 minuti |
Regia di | Ameen Nayfeh |
Attori | Ali Suliman, Anna Unterberger, Motaz Malhees, Lana Zreik, Gassan Abbas . |
Uscita | giovedì 25 agosto 2022 |
Tag | Da vedere 2020 |
Distribuzione | I Wonder Pictures |
MYmonetro | 3,06 su 15 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 2 agosto 2022
Un marito e una moglie sono separati da duecento metri che non possono oltrepassare. Quando il figlio starà male però, l'uomo farà di tutto per abbattere il muro. In Italia al Box Office 200 metri ha incassato 83,5 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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La famiglia di Mustafa e sua moglie Salwa è divisa dal muro che separa palestinesi e israeliani in Cisgiordania. Lui si rifiuta di accettare il visto di lavoro israeliano per risiedere nella propria terra e così ha scelto di vivere oltre la barriera, separato dalle persone che ama. La situazione mette in crisi la famiglia, ma Mustafa e Salwa fanno di tutto per far funzionare le cose. Un giorno Mustafa viene avvisato che il figlio ha avuto un incidente: l'uomo si precipita al checkpoint israeliano, ma a causa di un problema burocratico gli viene negato l'ingresso. Disperato, chiede aiuto a un contrabbandiere e insieme ad altri passeggeri s'imbarca in un viaggio sulle colline lungo le quali scorre il confine. Un viaggio di chilometri per coprire una distanza idealmente percorribile in appena 200 metri...
Un piccolo film dichiaratamente politico, che alla maniera delle commedie balcaniche trova nelle ferite di una terra la metafora del male che la affligge.
La geometria insegna che il modo più veloce per unire due punti è tracciare una retta. La vita e la Storia, però, hanno da sempre altre regole, altri piani, e le rette possono spezzarsi di fronte a un muro o diventare linee circonflesse e tortuose che uniscono i punti in maniera imprevedibili.
In Cisgiordania, nelle zone dove scorre la "barriera di separazione" (così la chiamano gli israeliani) eretta a partire dal 2002, capita che due case distanti appena 200 metri siano in realtà separate in maniera insanabile. Solo una luce può unirle: non l'amore reciproco delle persone che le abitano, né tantomeno la politica, che da decenni non riesce, non può, non sa o non vuole risolvere un problema che insanguina una terra, affligge un popolo e crea uno stato di guerra permanente.
Ameen Nayfeh, regista palestinese al primo lungometraggio, ha racchiuso la realtà di uno dei luoghi simbolo della conflittualità contemporanea nello spazio minimale occupato da una famiglia palestinese - padre e nonna da questa parte del muro, madre e figli dall'altra, nel territorio d'Israele - e lo ha allargato alle alture oltre le città, agli spazi pattugliati dall'esercito israeliano e attraversato da trafficati e coraggiosi semplici cittadini. La metafora è evidente, fin ovvia, e illustra il paradosso di due nazioni che condividono lo stesso territorio, divise però da rapporti di forza sbilanciati. I palestinesi, popolo sconfitto, diseredato, disunito, sono costretti a vivere fuori dalla realtà, o meglio ancora in una realtà surreale, in cui la geometria è surclassata dalle leggi degli uomini.
Se nel romanzo "Una cena al centro della terra" dello scrittore americano Nathan Englander uno dei tanti tunnel che scorrono sotto la Cisgiordania diventava un ideale punto d'incontro fra nemici, in 200 metri Nayfeh resta sopra la terra e alla luce del sole e sceglie di aggirare il muro. Il film si fa così portatore di un grido e di una richiesta disperata: come è possibile salvare il diritto al libero movimento, all'amore e all'accudimento, quando le leggi lo impediscono?
200 metri è fin troppo didascalico nel suo intento: la trama impone da subito una situazione paradossale e innesca il classico viaggio dell'eroe per metterla in discussione. Grazie a questa intelligibilità, però, soprattutto quando Mustafa incontra personaggi simbolici (i due europei desiderosi di filmare le tensioni dell'area, l'israeliano sotto mentite spoglie...), il film riesce a sintetizzare un processo storico intricato e complesso, eppure così evidente da essere paradossalmente riconducibile a una traccia narrativa molto semplice: 200 metri, cioè la distanza di uno sguardo, di un saluto, di una luce accesa come segnale, possono diventare una distanza infinita, impossibile da compiere. Le barriere possono essere visibili e invisibili e solo il cinema può superarle, accettando di entrare nel regno dell'immaginazione per sconfiggere la Storia.
200 METRI disponibile in DVD o BluRay |
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Mustafà e Salwa hanno tutte le carte in regola per essere una famiglia felice. Sono sani, hanno tre splendidi figli, voglia di lavorare. Due persone normali, ordinaria, ma con un semplice problema: sono costretti a vivere lontani, separati dal muro che divide la Palestina con Israele, Salwa non rinuncia alle opportunità di lavoro e Mustafà non accetta di richiedere la cittadinanza [...] Vai alla recensione »
Da una parte la terra in cui si è nati, dall'altra un paese straniero e percepito come ostile. Da una parte le proprie radici, portate avanti con orgoglio, dall'altra i nuovi germogli, le propaggini di un futuro che avanza per forza di cose. Da una parte l'ideologia testarda di chi non accetta compromessi, dall'altra gli affetti, la tenerezza, l'amore.
200 metri e il muro costruito da Israele dividono la casa di Mustafa, palestinese della Cisgiordania, da quella della moglie Salwa e dei loro bambini. Lui non può andarli a trovare senza documenti e un permesso di lavoro in regola, e la sera prima di dormire Mustafa e il resto della sua famiglia si danno la buonanotte accendendo e spegnendo le luci dalle rispettive finestre.
Così vicini eppure separati. Papà non può dare il bacio della buonanotte al suo bambino. Quindi ogni sera Mustafa va sul terrazzo, accende la luce, il piccino vede la lampada accesa e si considera baciato. State già piangendo? Fermi tutti, che manca la ciliegina strappalacrime. La famiglia è palestinese, li separa la famigerata barriera. Ma quando il figlio ha un incidente, e bisogna correre in ospedale, [...] Vai alla recensione »
Ambientato in Cisgiordania, 200 metri racconta il dramma di un palestinese rimasto intrappolato da un lato del controverso muro di separazione fra Israele e Palestina, mentre la sua famiglia è confinata dall'altro. Ogni notte Mustafa, che non può congiungersi ai suoi perché si rifiuta di accettare una carta di identità israeliana, segnala la buonanotte ai figli con una torcia, ma quando il maschio [...] Vai alla recensione »
Mustafa e la moglie Salwa sono divisi dal muro che separa palestinesi e israeliani, in Cisgiordania. Lui non vuole il visto di lavoro israeliano e preferisce vivere oltre la barriera, separato dalla compagna e dai figli. Quando il suo ragazzo viene ricoverato, il padre va al checkpoint israeliano, ma viene respinto per un problema burocratico. Prova a entrare in modo diverso, pur di fare i 200 metri [...] Vai alla recensione »
Il Donbass, regione russofona dell'Ucraina, ottiene l'indipendenza totale dalla madrepatria e passa interamente sotto la giurisdizione dell'autocrate Vladimir Putin. Gli abitanti del capoluogo Donec'k costruiscono allora un muro per separare al suo interno quelle che diventano definitivamente due nazionalità avverse. I russi prendono presto possesso della parte amministrativa/economica della città [...] Vai alla recensione »
200 metri, film d'esordio del palestinese Ameen Nayfeh, già vincitore del premio del pubblico delle Giornate degli autori alla 77° Mostra del cinema di Venezia,?? riesce a raccontare con semplicità e attraverso lo sguardo di una famiglia divisa da una distanza di "soli"200 metri, la storia e le conseguenze pratiche di un conflitto insanabile che porta allo scoperto ferite e drammi che la gente comune [...] Vai alla recensione »
200 metri, tanto piccola ma insieme tanto grande è la distanza che separa la famiglia di Mustafà e di sua madre da quella della moglie Salwa e dei figli, le cui case sono divise dal Muro che divide palestinesi e israeliani in Cisgiordania. Lui vuole vivere nella sua terra, oltre la barriera, ma è separato dalle persone che ama e per vederle e lavorare quasi ogni giorno deve attraversare il confine, [...] Vai alla recensione »
Durante il giorno Mostafa, sua moglie Salwa e i loro tre figli condividono la quotidianità domestica. Al calar del sole, l'uomo torna in una casa che dista appena 200 metri dall'appartamento della sua famiglia, e dà loro la buonanotte accendendo una luce sul balcone. Perché Mostafa abita nella West Bank, vicino al distretto di Tulkarem, mentre Salwa vive al di là del muro eretto nel 2002 dallo Stato [...] Vai alla recensione »
Duecento sono i metri tra la casa di Mustafa da quella di sua moglie Salwa, che vivono entrambi a Tulkarem, in Palestina, ma sono divisi dalla barriera di separazione israeliana, un sistema costruito da Israele in Cisgiordania a partire dalla primavera del 2002 (per dare l'idea: è un muro di oltre 700 chilometri, ridisegnato più volte a causa di pressioni internazionali).
Per il suo esordio nel lungometraggio datato 2020, già presentato nelle Giornate degli Autori della 77a Mostra del Cinema di Venezia, il regista palestinese Ameen Nayfeh sceglie di raccontare - buon ultimo, ma sicuramente non davvero ultimo - il conflitto che da decenni divide e insanguina la sua terra. Una scelta che questo 200 metri declina tuttavia in un'ottica innanzitutto privata e familiare, [...] Vai alla recensione »
Al cuore di 200 metri c'è il conflitto israelo-palestinese affrontato attraverso questioni concrete ben piantate sul territorio. Ogni metro è fondamentale nella storia di Mustafa, un palestinese separato dalla famiglia da ragioni personali, ma anche da un muro. Mustafa deve raggiungere Gerusalemme Ovest, dove il figlio è ricoverato in ospedale. Ha dei problemi con il permesso di lavoro e al check point [...] Vai alla recensione »
Sono duecento i metri che separano Mustafa - padre di famiglia palestinese, operaio afflitto da mal di schiena - da Salwa, sua moglie e madre di tre figli: abitano ai due lati del muro che divide lo stato di Israele dalla West Bank palestinese. Si incontrano durante il giorno nella casa dove l'uomo abita con la madre oppure, quando gli è stato concesso il visto giornaliero di lavoro, passa a trovarli [...] Vai alla recensione »
La vicinanza affettiva fra le persone non si può misurare, quella fisica sì. Mustafa, sua moglie Salwa e i loro due figli sono una famiglia felice eppure separata: vivono infatti a 200 metri di distanza e possono incontrarsi solo di giorno. I loro paesi palestinesi sono separati dal muro eretto da Israele e Mustafa non ne vuole sapere di accettare il visto di lavoro israeliano per risiedere a tempo [...] Vai alla recensione »