TROVASTREAMING Tutti i film disponibili del 2024 prodotti in Italia
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La rivisitazione italiana di 25 km/h, film tedesco campione d'incassi nel 2018. Espandi ▽
Rocco e Guido sono fratelli, ma non potrebbero essere più diversi. Tanto Rocco è silenzioso, pacato e timoroso, quanto Guido è chiassoso, incontenibile e spericolato. Trent'anni dopo la sua partenza, Guido torna sulle natie colline dell'Emilia-Romagna per partecipare al funerale del padre, che gli ha lasciato una lettera di commiato in cui gli chiede di andare a spargere le sue ceneri sulla tomba della madre, nel cimitero di Cervia. I due fratelli partiranno così per questa insolita missione, e lungo la strada - fra un battibecco e l'altro - scopriranno di avere ancora molto in comune, e qualche segreto da rivelarsi (o no) a vicenda.
Per i suoi scopi e le sue intenzioni è centratissimo e, cosa non scontata, fa ridere spesso, a volte di gusto, grazie a una serie di gag ben scritte e ben interpretate dal duo centrale. 50 km all'ora sta all'Emilia-Romagna come Basilicata coast to coast sta alla Lucania.
La chimica di coppia tra De Luigi e Accorsi, ricca di improvvisazioni momentanee, funziona soprattutto grazie ai tempi comici di Accorsi, cui il ricongiungimento con le radici emiliane fa sempre un gran bene Recensione ❯
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Dopo un colpo in banca andato male, un goffo rapinatore si allea ai due ostaggi per tentare una disperata fuga dalla polizia. Ma l'inaspettato arrivo di una donna con un'incredibile rivelazione cambierà per sempre il corso delle loro vite. Espandi ▽
Un imponente spiegamento di forze dell'ordine assedia l'esterno di una banca del Centro Direzionale. All'interno dell'istituto, kalashnikov spianato e corpetto imbottito di esplosivi ben in vista, 'O Micione tiene in ostaggio un gruppo di persone, dopo che il suo goffo tentativo di rapina è fallito e la situazione gli è pericolosamente sfuggita di mano. Una volta assecondata la richiesta del negoziatore di liberare qualche ostaggio, l'uomo urla all'esterno che il tempo delle trattative è finito e, se entro pochi minuti non gli daranno un'auto per scappare col malloppo, ucciderà uno dei due prigionieri rimasti nell'edificio, un morigerato bancario prossimo alla paternità, e un aspirante imprenditore dalle idee un po' confuse, abituale cliente dell'istituto di credito. Recensione ❯
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Un grande omaggio al celebre locale milanese e anche un grande omaggio alla città di Milano. Espandi ▽
Un documentario televisivo, il cui narratore sarà Elio, di Elio e le Storie Tese. Abbiamo ripercorso la storia del Derby Club Cabaret, attraverso ricchi materiali di repertorio e numerose interviste ad artisti che hanno esordito al Derby Club, tra cui Cochi Ponzoni, Paolo Rossi, Massimo Boldi, Claudio Bisio, Antonio Catania e Aldo Giovanni e Giacomo. Dagli inizi degli anni '60 fino al 1985, anno in cui chiuderài battenti, il Derby Club Cabaret fu infatti uno dei punti di incontro piùalla moda di Milano. Per piùdi vent'anni si esibirono varie generazioni di comici destinati a entrare nella storia dello spettacolo italiano, che diedero vita a una scuola di comicità attraversata da venature anarchiche e surreali destinata a rimanere senza eguali. Fu un periodo indimenticabile, una vera e propria epopea. Recensione ❯
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Un'improbabile banda di novelli criminali decide di rapire Jerry Calà con lo scopo di chiedere un lauto riscatto e dare una svolta alle proprie vite. Presto scopriranno che le cose non stanno esattamente come le avevano immaginate. Intervengono gli amici Mara Venier e Umberto Smaila e il figlio Johnny, nei panni di loro stessi, ma la svolta arriva quando Massimo Boldi in persona si dichiara disponibile a pagare il riscatto. Ma una brutta sorpresa li aspetta... Recensione ❯
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Un film morbido e gentile che accompagna lo spettatore con accorata tenerezza. Dal romanzo di Chiara Gamberale. Drammatico, Italia2024. Durata 102 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Dieci minuti al giorno. Tutti i giorni. Per un mese. Dieci minuti per fare una cosa nuova, mai fatta prima. Dieci minuti fuori dai soliti schemi. Per smettere di avere paura. E tornare a vivere. Espandi ▽
Quando Niccolò lascia la moglie Bianca, dopo 18 anni di matrimonio, lei cade dalle nuvole: non si era accorta di nulla, né dell’infelicità del suo compagno di vita, né della sua relazione con un’altra donna. Da quel momento Bianca precipita in uno stato depressivo dal quale cerca di tirarla fuori una psicologa burbera dal cognome importante (si chiama Braibanti, come la vittima di un agghiacciante caso giudiziario), intenta a riportare la sua paziente ad un metro di realtà. Dieci minuti, diretto da Maria Sole Tognazzi e da lei cosceneggiato insieme a Francesca Archibugi, è liberamente ispirato al romanzo “Per dieci minuti” di Chiara Gamberale, di cui conserva la componente fortemente autobiografica. Tognazzi ha una bella mano di regia, e insieme ad Archibugi ha orchestrato una serie di interessanti slittamenti temporali che rendono la narrazione una sorta di detection, sfruttando proprio lo sfasamento percettivo della protagonista che siamo inizialmente chiamati a condividere. Dieci minuti si lascia vedere e accompagna lo spettatore con accorata tenerezza. Recensione ❯
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Ispirato al cult "Fabbricante di lacrime" di Erin Doom edito da Magazzini Salani. Espandi ▽
Tra le mura del Grave, l'orfanotrofio in cui Nica e` cresciuta, si racconta da sempre una leggenda: quella del fabbricante di lacrime, un misterioso artigiano, colpevole di aver forgiato tutte le paure e le angosce che abitano il cuore degli uomini. Ma a diciassette anni per Nica e` giunto il momento di lasciarsi alle spalle le favole. Il suo sogno piu` grande, sta per avverarsi. I coniugi Milligan hanno avviato le pratiche per l'adozione e sono pronti a donarle la famiglia che ha sempre desiderato. Nella nuova casa, pero`, Nica non e` da sola. Insieme a lei viene portato via dal Grave anche Rigel, un orfano inquieto e misterioso, l'ultima persona al mondo che Nica desidererebbe come fratello adottivo. Rigel e` intelligente, scaltro, suona il pianoforte come un demone incantatore ed e` dotato di una bellezza in grado di ammaliare, ma il suo aspetto angelico cela un'indole oscura. Anche se Nica e Rigel sono uniti da un passato comune di dolore e privazioni, la convivenza tra loro sembra impossibile, ma gentilezza e rabbia sono due diversi modi di combattere il dolore per rimanere vivi e per celare le emozioni che devastano i loro cuori, diventando uno per l'altro proprio quel fabbricante di lacrime della leggenda. Al fabbricante non puoi mentire: e loro dovranno trovare il coraggio di accettare quella forza disperata che li attrae uno verso l'altra che si chiama amore. Recensione ❯
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Un uomo cerca di rimettersi in gioco addestrando cani ma si troverà a gestire un branco di bambini. Espandi ▽
Pasquale è un educatore cinofilo che perde una gara e la sua ex moglie, sempre vincente, gli porta via l'adorato cane. La sua vita va in frantumi, a salvarlo è l'idea di un posto dove tenere i cani degli altri e accudirli in serenità. Peccato che il suo volantino finisca per essere frainteso e alla sua porta si palesino una serie di creature da accudire, che non sono cani ma bambini selvaggi in cerca di un po' di tenerezza. Insegnerà loro quello che sa fare meglio: come diventare un vero "branco" e sostenersi a vicenda.
È una commedia tenerissima, Gli addestratori di Andrea Jublin. Tenera non solo perché si tratta di un family movie sprigionante buoni sentimenti da ogni poro, ma perché ha come protagonista un personaggio imperfetto, goffo, che ha fatto tanti errori nella vita, ma riesce da subito a farsi benvolere dal pubblico.
Infonde buoni sentimenti, fa sorridere, regala scene godibili e sa intrattenere tutta la famiglia con intelligenza e garbo, senza grandi pretese. Di questi tempi, davvero, non è poco. Recensione ❯
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I Soliti Idioti tornano al cinema dieci anni dopo il loro ultimo film e molte cose sono cambiate
nel mondo. Cosa è successo in questi dieci anni? Espandi ▽
Tredici anni dopo I soliti idioti. Il film e dodici dopo I 2 soliti idioti, Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio rispolverano i loro celebri personaggi lanciati precedentemente dalla popolare serie televisiva trasmessa da Comedy Central e MTV dal 2009 al 2012. Lo fanno prendendo sempre come modello la dimensione grottesca della commedia all’italiana, probabilmente come variazione di quelli portati sullo schermo da Ugo Tognazzi e Vittorio Gassman in I mostri. Attraverso le loro maschere raccontano l’Italia di oggi, dalla fluidità di genere agli eco-attivisti che lanciano vernice contro le opere d’arte. Peccato che anche stavolta lo sketch continua ad essere una gabbia, anche sicura. Fuori da lì invece il film ha provato a mostrare la contemporaneità con spunti anche vitali ma rimasti appannati. E forse anche da un punto di vista del film, cosa significa fare una commedia a episodi oggi nel cinema italiano. Recensione ❯
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Una moderna e divertente storia di periferia in cui i protagonisti sono persone ai margini della società. Espandi ▽
Mario cerca di truffare tre amici in cerca di riscatto. I protagonisti sono Gigi (Diego Paul Gualtieri), pigro e affascinante falso invalido, Sandro (Mattia Travaini) nervoso impiegato del Comune e Chico (Fabrizio Marchegiani), un bidello con problemi personali e relazionali che passano la maggior parte delle loro giornate al bar del paese tra partite a carte e chiacchiere tra amici. Con loro Giusy (Chiara Pollicino), una donna che non riesce ad avere una relazione amorosa stabile e Tini (Papa K Mensah), affascinante ed elegante spacciatore extracomunitario.
Mario, falso miliardario, porterà una scossa nelle loro vite ma finirà per essere coinvolto e trascinato nella loro mondo. Recensione ❯
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Il prequel della saga si rivela un horror di solida struttura narrativa. Horror, USA, Italia2024. Durata 120 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La giovane novizia americana Margaret giunge nella città eterna con la prospettiva di prendervi i voti al più presto, ma le cose prendono una piega sinistra che la convincerà a cambiare idea. Espandi ▽
Roma, 1971. La giovane novizia americana Margaret giunge nella città eterna con la prospettiva di prendervi i voti al più presto. La accoglie benevolmente il cardinale Lawrence che la segue sin da quando era bambina, all’orfanotrofio. E proprio in un orfanotrofio a Roma la conduce il cardinale perché Margaret vi lavori con le suore che lo gestiscono, in attesa di diventare suora anche lei. Nel frattempo, Margaret condivide un appartamento in città con l’altrettanto giovane spagnola Luz, che prenderà i voti prima di lei. Luz, più disinvolta, le fa conoscere anche la vita notturna capitolina, ma in questo clima di letizia giunge inaspettata la visita di padre Brennan, un sacerdote scomunicato che avvisa Margaret di un grave pericolo che ha a che fare con una strana orfana, Carlita, che, vilipesa da tutti, Margaret ha invece preso a ben volere. Margaret allontana seccata padre Brennan, ma le cose prendono una piega sinistra che la convincerà a cambiare idea.
La saga iniziata con il celebrato Il presagio (1976), piuttosto significativa in ambito horror, è stata sinora relativamente contenuta nella quantità: dopo la trilogia iniziale, infatti, ci sono stati solo un tardo quarto episodio televisivo oltre a una più recente (e breve) serie, anch’essa televisiva. Oltre naturalmente a un inevitabile remake. Ma l’appeal del tema è evidentemente rimasto e questo nuovo tentativo lo dimostra.
Arkasha Stevenson, dopo una discreta carriera fatta di cortometraggi e di televisione, esordisce nella regia di un lungometraggio per il grande schermo. Dimostra buone capacità sia nella gestione del racconto sia nella capacità di enucleare singoli momenti di tensione in modo da tenere sempre abbastanza sostenuto il ritmo narrativo. Recensione ❯
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Questa storia è liberamente ispirata ai fratelli Michele e Gianni Bugli che nel 1982 partirono con il padre malato in roulotte e gli fecero credere di essere arrivati a Parigi. Espandi ▽
Bernardo, Ivana e Giovanna sono fratelli ma non si frequentano da cinque anni. La loro madre è mancata tempo addietro, e il padre Arnaldo, un professore universitario che è sempre stato un genitore scorbutico e assente, ha appena avuto un attacco cardiaco. Il medico dell'ospedale stabilisce che l'uomo, quasi cieco, possa essere mandato a casa in dimissione protetta restando in capo alla struttura sanitaria ma avendo la possibilità di trascorrere i giorni che gli restano insieme ai propri cari.
I fratelli tirano a sorte e tocca a Bernardo occuparsi del padre, il quale gli confessa il rimpianto di non aver mai fatto insieme ai figli il viaggio a Parigi di cui avevano spesso parlato. Bernardo e Ivana decidono di caricare il padre su un camper e portarlo in giro per il maneggio facendo finta di essere in rotta per la capitale francese, coinvolgendo anche la riluttante Giovanna.
Molte svolte restano davvero improbabili, prive di quell'aggancio al reale che una storia basata su un fatto davvero accaduto dovrebbe conservare, al di là del registro comico-fiabesco. E non basta la musica di Gianluca Sibaldi spalmata su tutta la narrazione a rendere emotivamente coinvolgente una trama così esile da annullare persino la vis comica naturale di Nino Frassica, qui appannato nel ruolo del professor Arnaldo. Recensione ❯
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Commedia al femminile diretta da Michela Andreozzi, sulla volontà di mettersi in gioco, in tutti i sensi. Espandi ▽
Maddalena è una trentenne single che lavora in una casa editrice come assistente e ghost writer, scrivendo libri per conto di influencer. Innamorata del direttore editoriale, non si sente però alla sua altezza. Non le piace il proprio corpo, vorrebbe essere più bella e magra, e avverte il peso delle pressioni sociali e familiari: la madre, vedova e fervente cattolica, vorrebbe che lei si sistemasse, come sua sorella che ha un figlio e aspetta già il secondo. Dopo aver mangiato una space cake, per effetto della marijuana Maddalena ha un'allucinazione e si vede apparire la pornostar Valentina Nappi che l'aiuterà ad aumentare l'autostima, con risvolti positivi sia per la carriera sia per la vita sentimentale.
Diana Del Bufalo interpreta una sorta di Bridget Jones dei nostri tempi; Valentina Nappi nei panni di sé stessa e di amica immaginaria è a suo agio nel dispensare battute e pillole di saggezza.
A volte lo sviluppo narrativo e il messaggio rischiano di risultare un po' banali, ma il personaggio di Valentina Nappi garantisce una buona dose di irriverenza. Da un film il cui titolo è la parodia dello slogan di Chiara Ferragni "Pensati libera", forse ci si poteva attendere un pizzico di sfrontatezza in più. Recensione ❯
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Un viaggio dentro la vita e la mente creativa di una donna capace di plasmare emozioni con poesia e musica: Gianna Nannini. Espandi ▽
Fin da piccola Gianna Nannini non vuole fare la tennista, come desidera il padre Danilo, celebre pasticciere, imprenditore e dirigente sportivo senese: lei vuole cantare, anche se (o forse proprio perché) la sua maestra di coro le dice che "non va a tempo" con gli altri. Di fronte alle rigidità paterne Gianna se ne va di casa giovanissima e si trasferisce in un albergo a ore di Milano e incontra Mara Maionchi che ne riconosce il talento insolito e che produrrà i suoi primi dischi insieme a Claudio Fabi. Nannini passerà poi a Peter Zumsteg e tramite lui al rock, dando il via alla sua carriera di superstar internazionale. Ma un esordio psicotico fermerà la sua ascesa e la metterà di fronte ai suoi fantasmi, rischiando di comprometterne la brillante carriera.
Era impresa quasi impossibile rendere giustizia all'unicità del talento e della personalità di Gianna Nannini. E infatti Sei nell'anima, il biopic che la racconta, non riesce a restituire che una pallida copia della raccolta di fotografie e frammenti video della cantante che compare alla fine: Gianna che masturba un microfono (gesto appena accennato nel film), Gianna che cavalca la cinepresa di uno studio televisivo, Gianna in prima linea durante una manifestazione - ovvero la Nannini trasgressiva e radicale che tutti conosciamo. Recensione ❯
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Una tipica commedia con il morto in cui si sorride ma a denti strettissimi. Commedia, Italia2024. Durata 77 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Davide Di Rienzo è la persona meno realizzata di una famiglia all'apparenza perfetta. Espandi ▽
Alessandro Siani, con gli inediti sparring partner Cristiana Capotondi e Dino Abbrescia, costruisce una tipica commedia con il morto. Siani si affida, molto più che nei suoi precedenti film, a una comicità al limite dello slapstick che può portare a dei sorrisi ma a denti strettissimi. Un espediente che concentra sulla sua persona, come con un occhio di bue sempre puntato, tutta la comicità più fisica della commedia mettendo così in secondo piano le capacità espressive attoriali dei coprotagonisti, L’aspetto però più interessante di Succede anche nelle migliori famiglie è la costruzione di una commedia con un’inedita ricerca di un’unità di tempo e di luogo: un funerale e un nuovo matrimonio avviene quasi senza spostarsi e quasi nello stesso momento. Recensione ❯
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