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mercoledì 7 febbraio 2024
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scollegato
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Confusione il passaggio tra il presente e il passato. Alcune cose non si sono capite e non sono collegate tra loro.
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gabriella
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lunedì 5 febbraio 2024
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gli scricchiolii della vita
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Bianca viene lasciata dal marito e licenziata dal lavoro nello stesso giorno, decisamente troppo per la sua natura fragile e insicura, improvvisamente si sente trascinare da una voragine di disperazione, finisce in terapia e con l'aiuto di una ruvida e diretta psicoterapeuta , inizierà un percorso di rinascita. La singolare terapia consiste di prendersi 10 minuti ogni giorno e fare cose mai sperimentate prima, così da affrontare le proprie paure, liberarsi dalla trappola di un’eccessiva cautela verso sé stessa, così si imbuca a un funerale, fa sesso occasionale, ruba un cappotto in un negozio, fa l’autostop, sperimentando la trasgressione, il fuori regola, territori a lei sconosciuti fino a prima.
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Bianca viene lasciata dal marito e licenziata dal lavoro nello stesso giorno, decisamente troppo per la sua natura fragile e insicura, improvvisamente si sente trascinare da una voragine di disperazione, finisce in terapia e con l'aiuto di una ruvida e diretta psicoterapeuta , inizierà un percorso di rinascita. La singolare terapia consiste di prendersi 10 minuti ogni giorno e fare cose mai sperimentate prima, così da affrontare le proprie paure, liberarsi dalla trappola di un’eccessiva cautela verso sé stessa, così si imbuca a un funerale, fa sesso occasionale, ruba un cappotto in un negozio, fa l’autostop, sperimentando la trasgressione, il fuori regola, territori a lei sconosciuti fino a prima. Bianca imparerà ad accettare le sue debolezze, i suoi scricchiolii, come la sedia difettosa nello studio della terapeuta, dove si siedono i pazienti, nonostante l’instabilità. Niccolò, l’ex marito di Bianca invece rifiuta di sedersi proprio perché difettosa, evidenziando così l’incapacità di relazionarsi con persone che non corrispondono alle sue aspettative, per cui, se all’inizio si poteva comprendere la sua sofferenza nel sentirsi trascurato dalla moglie, si finisce per abbracciare Bianca e le sue fragilità, e gli scricchiolii delle sue imperfezioni, perché per tornare a vivere bisogna smettere di averne paura. Il film di Maria Sole Tognazzi ( tratto dal libro di Chiara Gamberale) è un ‘intima riflessione sui rapporti interpersonali, ricco di sfumature emotive , di necessità di sostenersi da soli. Brillanti le interpreti femminili, Barbara Ronchi, intensa e senza eccessi , sfonda lo schermo, Margherita Buy nel ruolo della dottoressa scontrosa e brusca , ma inondata di umanità. Fotini Peluso, nei panni della sorella della protagonista è una sferzata di energia, attraverso questi sguardi, ora smarriti, ora audaci o irriverenti, che si esce dal buio verso una luce nuova.
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lunedì 5 febbraio 2024
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un film interessante
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un film interessante che affronta il problema della comunicazione tra persone che soffrono
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s.ag
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lunedì 29 gennaio 2024
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molto molto bello
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Film che merita assolutamente di essere visto
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enzo70
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lunedì 29 gennaio 2024
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la paura di vivere
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Bianca è una donna inquieta, vive la vita con difficoltà, il marito Niccolò è l’unica ancora a cui aggrapparsi e quando viene lasciata la situazione sembra precipitare senza possibili vie di uscita. La psichiatra che la tiene in cura, la dottoressa Braibanti, sempre grande e bella Margherita Buy, è all’apparenza rude, cinica nelle prescrizioni, non cincischia. E come terapia propone a Bianca dieci semplici minuti in cui, semplicemente, la donna deve fare cose che non ha mai fatto. Questo è un modo per invogliare Bianca a fare cose che non ha mai fatto, ad uscire dalle paure che caratterizzano la sua vita. Ed emerge il vero passato di Bianca, una sorella nata da una relazione clandestina del padre che conoscerà solo quando si risveglierà dal coma dopo un tentativo di suicidio con gli psicofarmaci.
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Bianca è una donna inquieta, vive la vita con difficoltà, il marito Niccolò è l’unica ancora a cui aggrapparsi e quando viene lasciata la situazione sembra precipitare senza possibili vie di uscita. La psichiatra che la tiene in cura, la dottoressa Braibanti, sempre grande e bella Margherita Buy, è all’apparenza rude, cinica nelle prescrizioni, non cincischia. E come terapia propone a Bianca dieci semplici minuti in cui, semplicemente, la donna deve fare cose che non ha mai fatto. Questo è un modo per invogliare Bianca a fare cose che non ha mai fatto, ad uscire dalle paure che caratterizzano la sua vita. Ed emerge il vero passato di Bianca, una sorella nata da una relazione clandestina del padre che conoscerà solo quando si risveglierà dal coma dopo un tentativo di suicidio con gli psicofarmaci. Bianca prova a ritrovare le emozioni, a vivere cose nuove, all’inizio partecipa ad un funerale, poi dà lo smalto alle unghie, va a letto con un uomo, le prove sembrano senza senso, ma man mano, soprattutto grazie alla sorella e ad un amico, riesce a ridare un senso compiuto alla propria vita. In realtà con il passare del tempo Bianca scopre che la vita può essere vissuta senza paura anche se con cautela. Non dico di più perché è un film che consiglio di vedere al cinema, ottima l’interpretazione di Barbara Ronchi e di Margherita Buy.
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giajr
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lunedì 29 gennaio 2024
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in linea con il genere "introspettivo/articolato di qualità"
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Si tratta di un film, totalmente in linea con quelli interpretati da Margherita Buy; introspettivo ma dinamico, complicato negli intrecci, così come le storie vere, quelle di tutti i giorni che, alla fine, non sono mai semplici. Ogni personaggio è, nella sua centralità, un soggetto problematico, con una sua storia, un suo proprio percorso di vita (in parte, asincrono rispetto a tutto il resto). Un film fortemente riflessivo, in cui il non detto, a tratti, surclassa il narrato; una pellicola che, tutto sommato, evidenzia le caratteristiche dei propri personaggi, quelle totalmente diverse le une dalle altre, ma tanto comuni nella vita reale: l'incapacità di occuparsi di chi ci circonda e mettere sempre in primo piano il proprio IO (come fa la protagonista), l'incapacità di esprimere le proprie necessità e trovare rifugio altrove (come il marito della protagonista), l'incapacità di voltare pagina e scegliere di vivere smettendo di amare (come la madre della protagonista).
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Si tratta di un film, totalmente in linea con quelli interpretati da Margherita Buy; introspettivo ma dinamico, complicato negli intrecci, così come le storie vere, quelle di tutti i giorni che, alla fine, non sono mai semplici. Ogni personaggio è, nella sua centralità, un soggetto problematico, con una sua storia, un suo proprio percorso di vita (in parte, asincrono rispetto a tutto il resto). Un film fortemente riflessivo, in cui il non detto, a tratti, surclassa il narrato; una pellicola che, tutto sommato, evidenzia le caratteristiche dei propri personaggi, quelle totalmente diverse le une dalle altre, ma tanto comuni nella vita reale: l'incapacità di occuparsi di chi ci circonda e mettere sempre in primo piano il proprio IO (come fa la protagonista), l'incapacità di esprimere le proprie necessità e trovare rifugio altrove (come il marito della protagonista), l'incapacità di voltare pagina e scegliere di vivere smettendo di amare (come la madre della protagonista)... e ancora, la ricetta di affrontare la realtà con profonda consapevolezza e apparente superficialità (come la sorella della protagonista)... il lucido meme che riporta alle trasversali sofferenze umane come la parentesi del viaggio in autostop. Un film, come tanti di questo genere, che evidenzia come i personaggi, seppur non negativi, possano essere fortemente scorretti ed a tratti vigliacchi nei loro comportamenti. Un film che, comunque e innegabilmente, penalizza le figure maschili: il marito, il padre, Honolulu, l'ex amico/amante occasionale di Bianca, ecc.) In sintesi, si tratta di un film forse troppo delicato e sussurrato, tipico però di questo suo genere; lontano da immagini di protagonisti popolari ma tendenzialmente acculturati, borghesi, a tratti snob. Un film ben studiato nella sua trama, ben articolato, "con sorpresa" e finale con evoluzione dei personaggi che, in parte, si risolvono. Valida la regia, gli attori, la fotografia, la sceneggiatura. Un film fedele al suo catalogo, che piace alla sua fascia pubblico.
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sabato 27 gennaio 2024
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l''ottanio e le sue sfumature
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A mio personalissimo parere, Interessante l'idea di un film sull'esperienza dei 10 minuti ma il film rimane per tutto il tempo mono-tono nello stile e soprattutto nei colori!! Prevedibile e a tratti con testo non sempre coinvolgente . Ho trovato molto fastidioso il filtro blu su tutto, la protagonista indossa solo cose color ottanio, pareti celesti, oggettistica tono su tono. Il cinema da un pò di tempo a questa parte ne sta davvero abusando. Ronchi e Buy due conferme. Figure maschili non visibili.
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