I Puffins Didi, Pie, Tic e Tac vivono spensierati nella Clubhouse, una casetta immersa nel cuore dell'artico. La loro vita scorre piacevole e tranquilla insieme all'amico Johnny Puff. Espandi ▽
I Puffins Didi, Pie, Tic e Tac vivono spensierati nella Clubhouse, una casetta immersa nel cuore dell'artico. La loro vita scorre piacevole e tranquilla insieme all'amico Johnny Puff. Intanto, non molto lontano, il tricheco Otto (con l'aiuto dei suoi puffins Piff, Puff e Paff) costruisce una mega antenna sul tetto della sua fortezza per guardare la sua telenovela preferita. Il segnale dell'antenna di Otto crea un'interferenza con il disco volante di un puffin alieno di nome Oxy, che è costretto a un atterraggio di fortuna. Prima dello schianto, Oxy si espelle dal veicolo finendo in mezzo alla tundra, mentre il disco volante finisce vicino alla fortezza di Otto, che lo prende per potenziare la sua antenna. Senza più veicolo e solo col suo cubo alieno (una sorta di strumento musicale pieno di sorprese), Oxy vaga nella tundra finché non incontra Johnny Puff, Didi, Pie, Tic e Tac. Dopo un primo contatto non facile con l'alieno, i nostri fanno amicizia riuscendo a comunicare con lui e comprendendo che non può tornare a casa... Recensione ❯
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La favola più avventurosa di Miyazaki, alla ricerca di una città nel cielo dove tutto può accadere. Animazione, Giappone1986. Durata 124 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Per sfuggire ai pirati dell'aria, Sheeta cade da un aereo sulle braccia di Pazu, recando con sé un segreto legato all'esistenza di una misteriosa città, Laputa. Espandi ▽
Per sfuggire ai pirati dell'aria la giovane Sheeta cade da un aereo, ma si salva levitando nell'aria e atterrando dolcemente tra le braccia di Pazu, un giovane minatore che decide di prendersi cura di lei. Mentre si susseguono i tentativi di catturare Sheeta e la misteriosa pietra che la ragazza porta al collo, cresce la consapevolezza che Sheeta nasconda dei segreti che vanno ben oltre quel che l'apparenza sembri indicare, legati a una misteriosa città nel cielo, Laputa, di cui si favoleggia l'esistenza. Recensione ❯
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Un film dalle tinte horror/mistery che racconta un passaggio fondamentale nella vita e nella formazione di ogni individuo: l'accettazione di sé, della propria vera natura e delle proprie ombre. Espandi ▽
1813, in un piccolo borgo rurale italiano. Giacomo, Pilla e Orazio sono i tre figli dei conti Gustavo e Adelaide, proprietari terrieri e punto di riferimento della comunità agricola locale: lui illuminista convinto, lei beghina religiosa. Nelle campagne circostanti gli animali vengono uccisi da una creatura misteriosa che i contadini hanno soprannominato la Bestia: ma lo zingaro Scajaccia sostiene che le uccisioni non siano opera del lupo grigio avvistato nella zona. Orazio, che ha paura del buio ma è incuriosito da tutto ciò che è misterioso, si aggira per la villa padronale. Giacomo invece, è fragile e chino sui libri, ed è di lui che il piccolo Orazio comincerà a sospettare.
Ambra Principato, che ha un diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia e un passato di regista pubblicitaria, e il suo duplice approccio è qui evidente: da un lato un'attenzione autoriale non comune, dall'altro una gestione economica delle inquadrature, attenta a non sprecarne nessuna.
Si intuisce una certa fretta nel completare la sceneggiatura e le riprese, ma è compensata dalla confezione elegante portata a casa dall'autrice, un nome su cui investire: con più tempo e maggiori mezzi, e con la possibilità di concentrarsi maggiormente su un paio di piani narrativi, Principato può fare ottime cose, delle quali Hai mai avuto paura? è probabilmente soltanto un assaggio. Recensione ❯
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Una storia fatta di uomini in guerra e donne in attesa, tra intimità e disaster movie. Drammatico, Storico - Francia, Belgio, Lussemburgo2018. Durata 117 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La tragedia di Kursk avvenuta nel 2000: i tentativi di salvataggio furono inutili e tutto l'equipaggio morì poco dopo. Espandi ▽
Il 10 agosto del 2000 il Kursk, sottomarino russo a propulsione nucleare, intraprende la prima esercitazione con 118 marinai. Il siluro a bordo si surriscalda più del previsto ed esplode a sette minuti dal lancio. Segue un'altra esplosione, il sottomarino affonda nelle acque del Mare di Barents e i 23 superstiti, marinai e amici insieme, lottano fino alla fine per sopravvivere. Recensione ❯
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Due famiglie molto diverse si ritrovano per la festa del 4 Luglio. Espandi ▽
Sebastian Maniscalco, proveniente da una famiglia italo-americana, lavora come manager in un hotel Hilton a Chicago e convive con la fidanzata Ellie Collins, figlia di facoltosi proprietari di una importante catena alberghiera. Per la Festa dell'Indipendenza, Sebastian ed Ellie sono invitati nella residenza dei Collins dove vorrebbero cogliere l'occasione per annunciare il loro matrimonio. Informato dal figlio Sebastian, il padre Salvo, uomo di vecchio stampo e dalle origini siciliane (rimasto da poco vedovo), insiste per unirsi al viaggio.
Robert De Niro indossa la sua maschera comica in un film meno volgare di alcuni precedenti. Non mancano momenti e battute divertenti, ma qualche gag è tirata per le lunghe e lo schema diventa ripetitivo.
Lo schema narrativo è molto simile a quello precedente, basato sul cortocircuito suoceri-generi, genitori-figli, e tra famiglie opposte, anche se in Papà scatenato tutto appare meno dosato, i meccanismi meno sofisticati e i personaggi più tendenti alla macchietta. Ma Il film non manca di momenti e battute divertenti, con tanto di spassoso riferimento a Quei bravi ragazzi. Recensione ❯
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Un ritratto dalla fantasia brutale e virtuosa. Che suscita emozioni violente, fa paura, rivolta ed esalta. Drammatico, Germania, Italia, Paesi Bassi2022. Durata 140 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Fatih Akin scrive e dirige con tutta l'energia del giovane rapper, mescola generi, stili e suggestioni, attraversa due continenti, colora, smorza, rallenta, accelera. Espandi ▽
Il primo ricordo di Giwar Hajabi è quello di una prigione. In cella ci tornerà più volte e a ogni età. Tra una dose di cocaina e un pugno sferrato, Giwar coltiva il sogno di fare la sua musica. Il padre, celebre compositore curdo, gli ha insegnato a suonare il pianoforte, la madre, combattente resiliente, gli ha pagato per anni le lezioni private. Giwar sogna l'oro del Reno e trova la redenzione nelle rime musicali.
Fatih Akin dirige un film che suscita emozioni violente, provoca scariche di adrenalina, fa paura, rivolta ed esalta. Questa fantasia brutale e virtuosa si appoggia su una costante attenzione alla realtà e ai suoi dettagli: dal décor al vocabolario, dalle posture ai costumi, dai suoni ai nomi dei personaggi.
A fare la singolarità di Rheingold è l'audacia della storia, la tensione permanente, il rigore febbrile della messa in scena e un cast di attori portati all'incandescenza. Fatih Akin conferma ancora una volta che il ritratto, in senso fotografico, è il cuore del suo lavoro. Recensione ❯
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Un road movie fin troppo sentimentale che trova momenti di sincerità e leggerezza solo grazie ai giovani interpreti. Drammatico, Italia2023. Durata 90 Minuti.
I conflitti, le contraddizioni, la leggerezza e le battaglie che ognuno fa per essere felice e per amare. Espandi ▽
Un road movie dalla struttura semplice ed esemplificativa che intreccia il melodramma famigliare con il racconto – fin troppo sentimentale e consolatorio – della lotta alla malattia. Noi anni luce, dominato dai giovani volti di Carolina Sala e Rocco Fasano, celebra il ritorno alla vita sia come sguardo aperto rivolto al futuro, sia come recupero del passato, attraverso la ricerca del padre di Elsa e la scoperta delle origini da parte della ragazza. Un viaggio iniziatico, dunque, in realtà più prevedibile che mitico, in cui la retorica del duplice percorso di guarigione fisica e morale è contrastata dai due interpreti, che soprattutto grazie alla faccia da schiaffi di Fasano trovano momenti di sincerità e leggerezza. Recensione ❯
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La giovane Virginia Apicella si carica il film sulle spalle e conferma il proprio talento attoriale. Drammatico, Italia2022. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una giovane donna, Titti, è vittima di un'aspra gogna mediatica, a causa di un video hot finito in rete. Espandi ▽
Orfana di padre, Titti è una giovane disegnatrice di fumetti che vive a Napoli con la madre apicoltrice. Per la sua casa editrice sta lavorando con l’amico Loris ad una graphic novel con protagonista l’eroina Mileva che tenta di tenere in vita un’ape regina in un futuro post-apocalittico dove la natura è distrutta, la terra è sterile e le autorità impediscono di coltivarla. Dopo una serata passata in discoteca con tre ragazzi, Titti e una sua amica vanno a casa di uno di loro. Titti trascorre con lui una notte di passione, facendosi anche riprendere in un video hot. Qualche giorno più tardi, però, scopre che il filmato è stato condiviso sul web senza il suo consenso. La sua vita è sconvolta, e Titti dovrà lottare assieme alle persone a lei care per superare quel trauma e ottenere giustizia.
Il luogo e l’anno di ambientazione della vicenda, subito specificati all’inizio del film, non sono casuali. Siamo infatti nel 2015, lo stesso anno della tragica vicenda di Tiziana Cantone.
Attraverso il potere del cinema e la storia di Titti, il regista Vincenzo Caiazzo vuole invece cambiare il finale. Costruisce così due binari paralleli lungo i quali procedono le vicende di Titti e quelle fantasy del suo personaggio Mileva.
Nel doppio ruolo di protagonista, Virginia Apicella è la nota più lieta del film, che sostiene con naturalezza sulle proprie spalle, confermando le proprie doti attoriali. Recensione ❯
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Una parabola femminista con troppe linee narrative. Ma scenografie, costumi e coreografie sono un capolavoro. Avventura, Azione, Commedia - USA2023. Durata 114 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Greta Gerwig si cimenta con uno dei personaggi iconici della cultura pop mondiale: la Barbie. E costruisce una parabola femminista. Espandi ▽
Barbie Stereotipo vive a Barbieland, dove ogni cosa è color confetto e ogni giorno è il più bello di tutti. Improvvisamente viene assalita da pensieri di morte. L'unica a poterla consigliare sul da farsi è Barbie Stramba, quella su cui qualche bambina annoiata si è accanita, e che vive in parziale isolamento dando buoni consigli alle Barbie perfette, che la spedisce nel mondo degli umani, alla ricerca della bambina che, con i suoi pensieri tristi, sta rischiando di gettarla in una crisi esistenziale. Se riuscirà a trovare "la bambina che gioca con lei e interferisce con la sua bambolità", recupererà i piedini a punta e la testa sgombra di complicazioni tristi e melense. Al suo fianco c'è sempre Ken.
Se scenografie, costumi e coreografie di Barbie sono un capolavoro, con tanto di case ad apertura che tutte ricordiamo e di quei gadget per cui abbiamo implorato i nostri genitori, non si può dire altrettanto di una sceneggiatura che, partendo da premesse eccezionali, affastella troppe linee narrative.
Non è un caso che Ken rubi la scena a Barbie, soprattutto nell'interpretazione di Ryan Gosling, perché solo a lui è appaltata l'ironia necessaria per rendere questa storia davvero provocatoria. Il film dimentica quello che nel film la stessa bambola Barbie dice di saper fare: tenere insieme logica e sentimenti, e in questo modo espandere il proprio potere. Recensione ❯
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Carlota Pereda espande un corto di successo per approfondire i temi di body shaming e desiderio di vendetta. Drammatico, Horror, Thriller - Spagna2022. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un'adolescente sovrappeso è vittima di bullismo da parte una cricca di ragazze a bordo in piscina mentre è in vacanza nel suo villaggio. La lunga passeggiata verso casa cambierà il resto della sua vita. Espandi ▽
Estremadura. Estate. Sara viene costantemente fatta oggetto di body shaming da sue tre coetanee. Un giorno in cui si è recata in piscina l’aggressione da verbale diviene fisica con tanto di sottrazione degli indumenti. Tornando a casa scopre che le sue persecutrici sono state sequestrate in un pulmino da un uomo che aveva visto nella piscina. Sceglie di non rivelare ciò che ha visto. Carlota Pereda al suo primo lungometraggio scritto e diretto espande un cortometraggio di successo e torna ad avvalersi della più che notevole performance attoriale di Laura Galán che le consente di realizzare un’opera che può essere letta sotto una molteplicità di angolazioni diverse. Da un lato (potremmo definirlo realistico) Piggy ci pone di fronte ad una vicenda di body shaming come purtroppo tante ne accadono quotidianamente su cui si inserisce la presenza di un serial killer. Dall’altro, Sara potrebbe proiettare il suo desiderio di vendetta nella figura del serial killer immaginario che compie ciò che lei vorrebbe poter fare per liberarsi di un contesto (anche familiare) che la opprime oltre il sopportabile. Recensione ❯
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Di un umorismo irresistibile, prima di suscitare una tristezza inconsolabile, Pity muove da un'idea di partenza originale e intrigante che rimane coerente fino alla fine. Drammatico, Grecia, Polonia2018. Durata 97 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un uomo riesce a provare felicità solo quando percepisce la compassione degli altri nei suoi confronti. Espandi ▽
Un uomo singhiozza disperatamente (soddisfatto) ai piedi di un letto. Da quando la moglie è in coma, sperimenta la pietà del mondo: la torta della vicina ogni mattina, la solidarietà dell'impiegato della tintoria a ogni capo smacchiato, gli abbracci della segretaria a ogni congedo, l'affetto di un amico dopo ogni partita a racchettoni, gli incoraggiamenti del padre a ogni visita. Quel sentimento di commossa e intensa partecipazione umana lo appaga pienamente ma poi la consorte si risveglia e la vita torna a sorridergli gettandolo nello sconforto più totale. Infelice all'idea di essere felice per sempre, cova l'impulso malato di ricadere in ambasce. Recensione ❯
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La linea fragile e sottile che rappresenta l'istruzione secondaria nelle periferie di Buenos Aires. Espandi ▽
Lucio è un professore di letteratura che sta cercando di rimettersi in piedi. Accetta di lavorare come insegnante in un liceo della periferia di Buenos Aires. La vita lì è difficile, e non può esserlo di meno la scuola, con i suoi studenti schiacciati da famiglie assenti, criminali, senza un pesos. Tra di loro c’è Dilan, che forse è attratto dalla letteratura, ma sicuro ha bisogno di aiuto. È un film pieno di barriere, Il supplente. Ci sono tende, vetri, recinzioni, porte, staccionate, con gente da una parte e dell’altra, che a volte riescono a passare e altre volte no. E questi sbarramenti divengono spazi liminali quando investiti di significato familiare, sociale, politico, così da mutare in confini personali e collettivi. Un buon, ottimo, prodotto di cinema impegnato ma non pedante, sorretto dalle trattenute e naturali interpretazioni di un buono, ottimo, cast, che forse non va oltre tutto questo ma forse nemmeno vuole. E va bene, benissimo, così. Recensione ❯
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Tra Hitchcock e i fumetti, un gioco divertente che omaggia e parodizza il genere giallo. Commedia, Francia2022. Durata 101 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Si aprono le indagini sulla morte di un attore avvelenato nel mezzo di uno spettacolo. Espandi ▽
Durante una rappresentazione teatrale della Comédie-Française, a Parigi, un attore muore avvelenato sul palco. Spirando fra le braccia di Martin, suo collega e amico, dice una frase criptica: «Mi hanno ucciso... Il profumo verde…». Subito dopo è Martin a ritrovarsi drogato e prigioniero in una villa fuori città… Autore di un cinema intellettuale, con acute riflessioni sul rapporto fra sogno e realtà nel mondo della politica e dell’arte, Nicolas Pariser si diverte a ricreare le atmosfere di un giallo alla Hitchcock, con un occhio al mondo dei fumetti. In Il mistero del profumo verde c’è tutto l’armamentario dell’operazione postmoderna che omaggia e al tempo stesso parodizza un genere, in questo caso il giallo. Il gioco diverte e per un po’ funziona, perché Pariser ha lo spirito tipicamente francese dell’uomo di cinema e del fine recuperatore, e non quello – tipicamente americano – del distruttore e del paladino del disordine. Dove il film cede è purtroppo nella sfida più complicata (e démodé, in tempi di episodi televisivi che non superano i 50’), quella cioè di reggere la suspense e la curiosità ben oltre la metà. Recensione ❯
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Un'interessante favola contemporanea con due pilastri: lo script dal sapore internazionale e la duttilità di Francesco Scianna. Commedia, Italia2023. Durata 110 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Filippo è un fidanzato fedele, un avvocato impeccabile e un uomo generoso. È possibile essere così perfetti? Sì, se hai una coscienza come Otto che controlla ogni tua mossa. Espandi ▽
Filippo è un fidanzato fedele, un avvocato impeccabile e un uomo generoso. È possibile essere così perfetti? Sì, se hai una coscienza come Otto che controlla ogni tua mossa. Un giorno, però, Otto raggiunge in ritardo la sua postazione di lavoro nel "Mondo Altro" e scopre che, in pochi minuti, Filippo ha messo sotto sopra tutta la sua vita. Otto è in difficoltà, deve sistemare le cose prima che le Coscienze Superiori se ne accorgano e decide così di affrontare Filippo di persona piombando sulla Terra...
In questo percorso emozionante, divertente, ricco di colpi di scena e di situazioni in cui non sempre sarà facile agire "secondo coscienza", i nostri protagonisti vedranno pian piano la loro vita con occhi diversi. Recensione ❯
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Torna la nave maledetta, sospesa tra passato e presente, in un horror dalla convincente atmosfera macabra. Horror, Drammatico - USA2023. Durata 114 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Quali misteri si celano ancora negli spettrali corridoi della Queen Mary? Cosa dovranno sacrificare i passeggeri per arrivare alla fine del loro viaggio ancora in vita? Espandi ▽
Gary Shore fa della Queen Mary una sorta di Overlook Hotel popolato da spettri e governato da regole ferree. Rispetto allo Shining di Kubrick c’è meno sottigliezza, meno complessità e anche meno fascino visuale, ma Shore riesce a creare comunque una convincente atmosfera macabra e a tenere desta l’attenzione raccontando in parallelo le due vicende - quella d’epoca e quella odierna - in modo da disvelarne un poco alla volta i segreti sino a una conclusione che non sorprende molto, ma è comunque tutto sommato appropriata.Se l’articolata struttura narrativa permette di tenere i piedi in due staffe sufficientemente a lungo da calibrare con attenzione i colpi di scena, c’è anche da dire che però la sostanza alla base del racconto è alla fine un po’ esile in rapporto alla lunghezza del film e questo determina qualche tempo morto e qualche calo di ritmo, solo in parte rimediati dalla cura per la messa in scena e dall’innegabile fascino dell’ambientazione. Nel cast, la miglior figura la fa Dorian Lough, apprezzabilmente sinistro nella parte dell’ambiguo Bittner. Recensione ❯
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