Il Supplente

Film 2022 | Drammatico, Thriller, +13 112 min.

Titolo originaleEl Suplente
Anno2022
GenereDrammatico, Thriller,
ProduzioneArgentina, Spagna, Messico, Italia, Francia, Svizzera, Gran Bretagna
Durata112 minuti
Regia diDiego Lerman
AttoriJuan Minujín, Alfredo Castro, Bárbara Lennie, Maria Merlino, Lucas Arrua Renata Lerman, Rita Cortese.
Uscitagiovedì 20 luglio 2023
TagDa vedere 2022
DistribuzioneLucky Red
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 3,58 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Diego Lerman. Un film Da vedere 2022 con Juan Minujín, Alfredo Castro, Bárbara Lennie, Maria Merlino, Lucas Arrua. Cast completo Titolo originale: El Suplente. Genere Drammatico, Thriller, - Argentina, Spagna, Messico, Italia, Francia, Svizzera, Gran Bretagna, 2022, durata 112 minuti. Uscita cinema giovedì 20 luglio 2023 distribuito da Lucky Red. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,58 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento giovedì 20 luglio 2023

La linea fragile e sottile che rappresenta l'istruzione secondaria nelle periferie di Buenos Aires. In Italia al Box Office Il Supplente ha incassato 26,1 mila euro .

Consigliato sì!
3,58/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA 3,25
PUBBLICO 4,00
CONSIGLIATO SÌ
Un ottimo cinema impegnato che riesce a raccontare di lotte e barriere senza pedanteria.
Recensione di Luigi Coluccio
giovedì 20 luglio 2023
Recensione di Luigi Coluccio
giovedì 20 luglio 2023

Lucio è un professore di letteratura che sta cercando di rimettersi in piedi: separato dalla moglie con cui divide l'affidamento della figlia Sol, in apprensione per il padre Roberto malato di cancro, arrivato secondo al concorso per entrare di ruolo all'università, tenta adesso di ricomporre insieme questi frammenti accettando di lavorare come insegnante in un liceo della periferia di Buenos Aires. La vita lì è difficile, e non può esserlo di meno la scuola, con i suoi studenti Kevin, Mayomi, Romina, Karen schiacciati da famiglie assenti, criminali, senza un pesos. Tra di loro c'è Dilan, che forse è attratto dalla letteratura, ma sicuro ha bisogno di aiuto: nella scuola è stato ritrovato un mucchio di droga, forse frutto di un gioco di potere tra il sindaco Suarez e il narco Perro Olmos, e i ragazzi, Dilan su tutti, ci vanno di mezzo. Ora tocca a Lucio occuparsi di loro. E di sé stesso.

Vincitore del Premio Cipputi 2023, Il supplente schiera su tutti il trio attoriale Juan Minujín, Alfredo Castro e Bárbara Lennie.

È un film pieno di barriere, Il supplente. Ci sono tende, vetri, recinzioni, porte, staccionate, con gente da una parte e dell'altra, che a volte riescono a passare e altre volte no. E questi sbarramenti divengono spazi liminali quando investiti di significato familiare, sociale, politico, così da mutare in confini personali e collettivi.

Lucio si scopre escluso dall'elite intellettuale del centro-università e viene esiliato nel liceo di un barrio cittadino; gli insegnanti si ritrovano a lottare, e quindi schierarsi, tra la fermezza legalitaria e l'analisi della condizione urbana, accettando così di bloccare o meno la scuola; Roberto, detto il Cileno, dopo tanti anni passati ad insegnare nell'istituto dove adesso ha preso servizio il figlio, nonostante la malattia che lo porta lontano non riesce ad abbandonare il quartiere e apre una mensa per poveri; Sol è lancinata dalle pressioni di Lucio e della madre Mariela per fare il test di ammissione ad una scuola prestigiosa, mentre lei vorrebbe soltanto andare da un'altra parte con le sue amiche.

Sono tutti movimenti cercati, rifiutati, agognati, sofferti quelli dei numerosi personaggi de Il supplente. Movimenti in uno spazio finito che hanno un'eco nello spazio infinito della mente. Ha impostato tutto così Diego Lerman, produttore, regista e sceneggiatore (assieme alla fidata María Meira, con cui ha scritto quasi tutti i suoi film, e Luciana De Mello), e fin dalla prima sequenza - Lucio si sveglia al mattino, davanti alla finestra l'accumulo antropico di Buenos Aires, va a farsi una doccia e la camera lo segue fino ad appiattarsi sul vetro smerigliato della porta del bagno, sfocando, sdoppiando, smontando l'immagine.

D'altronde ha sempre lavorato in questo modo, Lerman, autore passato a Cannes, Venezia, Locarno, Viennale, firma in calce di un cinema dai tòpoi riconoscibili ma non troppo dentro al genere, dall'aspirazione arty ma non troppo sperimentale, che nella sua filmografia ha sempre tirato su frontiere civili e morali per i suoi amati e rispettati personaggi.

Non è un formalista né un voyeur che piega e vìola le superfici - gli manca il brivido, l'ossessione, l'estasi - ma un ottimo cesellatore di storie e visioni, spesso riconosciute a varie latitudini cinematografiche (anche Il supplente è frutto di una brigata di co-produzioni internazionali, tra cui la nostra Vivo Film e la DGCA del Ministero attraverso il finanziamento delle produzioni internazionali con quota di minoranza italiana).

E qui sembra raggiungere il massimo equilibrio compositivo, partendo da una messa in scena binaria - camera a mano e lenti movimenti laterali - per poi allargare, letteralmente, ogni cosa: sempre più numerose, lunghe e sfacciate si fanno le panoramiche sugli ambienti che comprimono e incanalano le vite dei singoli personaggi, sempre più palese il discorso narrativo ed estetico.

La Grande Buenos Aires è ogni latitudine e longitudine a cui fanno riferimento Lucio, Dilan, Roberto, Sol e tutti agli altri, e neanche quella, perché ogni vicenda vive e muore nell'ecosistema protetto e reietto del conurbano bonaerense, la periferia metropolitana di Avellaneda, Dock Sud, Isla Maciel. È da qui che Dilan cerca faticosamente di scappare ed è qui che Roberto altrettanto difficilmente tenta di rimanere, il primo senza fiato per il futuro, il secondo ansimante per il passato. Ed è qui che Lorman supera campi incolti e darsene vuote per mostrarci l'ulteriore e definitivo confine, quello del capitale, che fa attraversare mille volte - a chi può - il Puente Nicolás Avellaneda per andare da una parte all'altra città e poi rinchiude - a chi non può - nel complesso popolare delle Torres del Docke.

Il supplente è un buon, ottimo, prodotto di cinema impegnato ma non pedante, sorretto dalle trattenute e naturali interpretazioni di un buono, ottimo, cast, che forse non va oltre tutto questo ma forse nemmeno vuole. E va bene, benissimo, così.

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RECENSIONI DELLA CRITICA
domenica 30 luglio 2023
Fabio Ferzetti
L'Espresso

Ormai è quasi un sottogenere: il film sul professore giovane e idealista che affronta una classe difficile in un quartiere difficile. La classe deve crescere e così il professore. Cresceranno insieme imparando a conoscere, forse a combattere, un mondo terribile. Diffuso ovunque, questo doppio racconto di formazione è anche infallibile: provate voi a resistere a quel le facce, a quei sentimenti, al [...] Vai alla recensione »

giovedì 27 luglio 2023
Federico Pedroni
Duels.it

Lucio è un uomo spezzato. Lo vediamo alzarsi dal letto con aria svogliata, osservare il panorama su Buenos Aires con distacco dolente. Partecipa alla presentazione di un libro di un'amica poetessa con un atteggiamento sospeso tra l'invidia e l'inedia. È separato; ha una figlia che adora ma che tratta con un eccessivo e colpevole controllo; ha un padre che gestisce una mensa di quartiere, eroe popolare [...] Vai alla recensione »

martedì 25 luglio 2023
Antonio Autieri
Sentieri del Cinema

Giovane scrittore e aspirante docente universitario, Lucio si adatta a insegnare come supplente in un liceo del quartiere in cui è cresciuto, nella periferia di Buenos Aires, al posto del padre Roberto da poco in pensione e gravemente malato. Gravato anche dalla separazione dalla moglie e con una figlia che cresce insicura e inquieta, ma accolto con simpatia e bonaria ironia dai colleghi («benvenuto [...] Vai alla recensione »

venerdì 21 luglio 2023
Andrea Chimento
Il Sole-24 Ore

Non ha avuto certo le attenzioni mediatiche di "Barbie", ma merita una menzione "Il supplente", nuovo film del regista argentino Diego Lerman. Ambientato nella periferia di Buenos Aires, il film vede protagonista un professore di letteratura separato dalla moglie e con una figlia adolescente: il suo sogno è quello di fare lo scrittore ed è perennemente in attesa di una cattedra all'università che [...] Vai alla recensione »

giovedì 20 luglio 2023
Tonino De Pace
Sentieri Selvaggi

Se è la scuola di una periferia, dura e difficile della grande Buenos Aires, il microcosmo nel quale si ambienta la storia, è in verità Lucio (Juan Minujín) il suo protagonista a costituire il nucleo centrale di Il supplente, firmato da Diego Lerman, uno dei cineasti più interessanti del panorama argentino. Scrittore e studioso di letteratura, insegnante per vocazione, figlio per appartenenza del "Cileno" [...] Vai alla recensione »

mercoledì 19 luglio 2023
Massimo Lastrucci
Cineforum

La qualità più evidente di Il supplente è la dignità. Di assunto, di realizzazione, di resa artistica. Diego Lerman ha 47 anni, di Buenos Aires, e come regista (e sceneggiatore e ogni tanto produttore) può vantare una filmografia di tutto rispetto, perfetto connettivo per tanti festival Internazionali dove, ogni tanto, si porta a casa anche qualche alloro: Tan de repente, 2002 ha vinto il Pardo d'Argento [...] Vai alla recensione »

martedì 18 luglio 2023
Marco Grosoli
Film TV

Qual è il valore aggiunto che questo thriller brandisce per giustificare il sapiente mosaico di finanziamenti internazionali a monte, e il prevedibile approdo su Netflix a valle? Come spesso accade da un bel po' di tempo a ciò che, sul grande schermo, viene dall'Argentina, si tratta di quell'affascinante anacronismo chiamato "letteratura". Insolito centro del film è infatti Lucio, accademico mancato, [...] Vai alla recensione »

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martedì 11 luglio 2023
 

Regia di Diego Lerman. Un film con Juan Minujín, Alfredo Castro, Bárbara Lennie, Maria Merlino, Lucas Arrua. Da giovedì 20 luglio al cinema. Guarda il trailer »

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