Un gruppo di amici a una festa decide di rubare delle moto d'acqua e divertirsi in mare aperto. I ragazzi rimangono bloccati al largo in preda a un branco di famelici squali. Espandi ▽
Un gruppo di amici - Nat e il fidanzato Tom, Milly, Tyler e Greg - sta trascorrendo una vacanza in una località marittima. Per divertirsi dopo una notte di baldoria, due di loro, adocchiate delle moto d'acqua attraccate al molo, forzano la porta di un baracchino per trafugare le chiavi e impossessarsi delle moto d'acqua per una gita in mare aperto. Gli altri tre si accodano subito, con solo qualche remora da parte di Nat, la più assennata del gruppo. Dopo essere sfrecciati assai lontano dalla riva, i giovani non trovano di meglio, per spassarsela, che puntare le moto d'acqua una contro l'altra a tutta velocità con la conseguenza di causare un incidente nel quale Greg si ferisce e l'unica moto d'acqua rimasta a galla comunque non riparte. E se la situazione sembra brutta, peggiora alquanto quando compare sulla scena un famelico squalo bianco.
Shark Bait si inserisce nel ricco panorama di film sugli squali senza aggiungere niente di indispensabile al genere. Rimane molto difficile infatti l'immedesimazione con i personaggi, che si ritrovano in difficoltà a causa del loro stesso comportamento inutilmente sconsiderato.
Nonostante questo, il lungometraggio di James Nunn regala alcuni bei momenti di suspanse e degli apprezzabili valori di produzione, tra una suggestiva ambientazione marittima e degli effetti speciali che puntano al realismo.
Degna di nota anche la prova dell'attrice di Holly Earl, alle prese con il personaggio di maggior spessore. Recensione ❯
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Un film che affronta con umorismo un tema sociale di stretta attualità: le difficoltà che le persone con disabilità devono affrontare per vivere la propria sessualità. Espandi ▽
Scotty, Matt e Mo sono tre giovani americani affetti da disabilità differenti. Quando scoprono che a Montreal esiste una fondazione che consente ai diversamente abili di avere la loro prima esperienza sessuale, decidono così di partire. Il viaggio permetterà loro di conoscersi meglio e di far cadere più di una barriera. Da una storia vera e da un film che vi si era ispirato nasce ora un remake che ha lo spirito giusto per divertire e far riflettere. Le performance interpretative sono tutte all'altezza e restituiscono a chi non conosce queste vite una molteplicità di sfaccettature. Ma ciò che è davvero importante - e il film lo fa bene - è trattare un tema, troppo spesso evitato, con tono leggero, sfiorando un po' la retorica ma senza farsene asservire e, soprattutto, delineando con il cesello tre psicologie. Magari facendosi anche un po' aiutare dal rap. Recensione ❯
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Una parabola ecologista tra fantasy e fantascienza che mostra già il genio inimitabile di Miyazaki. Animazione, Giappone1984. Durata 116 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Nausicaa, principessa della Valle del vento, si trova in mezzo ad una guerra combattuta tra due imperi nemici che mettono a repentaglio l'esistenza della Valle del vento e il futuro della terra. Espandi ▽
È nel futuro distopico di Nausicaa della Valle del vento che ha inizio la straordinaria epopea trentennale dello Studio Ghibli. Benché tecnicamente il film non sia ancora una produzione dello studio, ma un lavoro distribuito dalla Toei, Nausicaa è unanimemente considerata l'opera fondativa della casa cinematografica e del Miyazaki-pensiero, la filosofia che ha cambiato per sempre il mondo dell'animazione mondiale. Nausicaa è opera che trascende la propria contestualizzazione temporale, tanto da rappresentare, a distanza di decenni, un'inesauribile fonte di ispirazione. Fantasy e fantascienza si mescolano in parti uguali, in una versione quasi opposta per estetica e spirito rispetto allo steampunk. Al secondo film, dopo la rielaborazione della saga di Lupin III con Il conte di Cagliostro, Miyazaki Hayao è già un maestro indiscusso e Nausicaa l'inizio di un viaggio indimenticabile. Recensione ❯
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Più forte sul piano visivo che su quello narrativo, il film spazia tra fantascienza e folklore per raccontare con tenerezza il legame tra fratello e sorella. Animazione, Germania, Austria2022. Durata 85 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Peter quando si accorge che Anne, la sua pestifera sorellina, è scomparsa improvvisamente nel bel mezzo della notte, preoccupato, parte subito alla sua ricerca. Espandi ▽
Il piccolo Pete ha già abbastanza problemi con i bulli della nuova scuola e la nostalgia del padre scomparso che certo non ha voglia di stare ad ascoltare le fantasie della sorellina Anne su coleotteri parlanti e fatine della luna. Quando però lei sparisce, proiettata nello spazio da un incantesimo e poi rapita dall'Uomo Luna insieme ad un gruppo di spaventate stelle cadenti, Pete non esita un secondo e corre immediatamente in aiuto della sorella. Avrà tempo fino all'alba per trovarla e portarla in salvo.
Mentre la narrazione non si alza dunque da una trama di base, classica ma prevedibile, con qualche lezioncina morale di troppo, è sul fronte visivo, in ogni caso, che il film dà il meglio di sé, spaziando tra fantasy e fantascienza, favola e folklore.
Adattamento di un libro tedesco per ragazzi di inizio Novecento, attraverso questa rilettura grafica, Peter va sulla luna trova una sua modernità (specie dei personaggi femminili) e un'eleganza senza tempo che lo rende adatto per i piccoli e leggero per i loro accompagnatori più grandi. Recensione ❯
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Quattro ragazze e tre ragazzi decidono di trascorrere una notte di sballo all'interno di un grande stabilimento cinematografico di sviluppo e stampa. Sarà l'inizio di una notte di terrore. Espandi ▽
Un gruppo di amici ha scelto un luogo particolare per una serata all'insegna dello sballo e del sesso. Si tratta di un edificio molto grande e solitario dedicato allo sviluppo e alla stampa di film, con annesso un vasto magazzino di pellicole storiche che mandano in solluchero Norman, uno dei protagonisti, grande appassionato di horror. Il custode dello stabilimento si raccomanda che si comportino bene e lascino tutto in ordine dopo che hanno finito e li indirizza verso la sala proiezioni, luogo riservato alla loro festa. I ragazzi cominciano a bere e a drogarsi per massimizzare il divertimento. A un certo punto, nella sala viene proiettato un breve filmato che sembra uno snuff movie e vede all'opera un serial killer con una maschera da bambolotto a coprirgli il volto. I ragazzi sono divertiti e impressionati, ma poco dopo lo stesso assassino comincia a imperversare nell'edificio e la mattanza ha inizio.
Ben diretto da Dario Germani, autore anche della fotografia, con attenzione alla scelta di inquadrature che incutono minaccia, mentre i protagonisti braccati e spesso nell'occhio gelido delle telecamere di sorveglianza tentano una difficile via di salvezza.
Apprezzabile anche la recitazione di un gruppo di attori motivati e ben coordinati. In definitiva, un piccolo horror indipendente che mantiene quello che promette: massacri, suspense e delitti, con un piccolo tocco di erotismo che fa tanto vintage. Ben realizzati anche gli effetti speciali. Recensione ❯
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Un adattamento fatto su misura per il pubblico innamorato di Downton Abbey. Drammatico, Gran Bretagna2021. Durata 110 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
È il Mothering Sunday, la Festa della Mamma, del 1924 in Inghilterra. La guerra è alle spalle e un'altra è all'orizzonte. Espandi ▽
Ambientato nell'Inghilterra del 1924, il film racconta di Jane Fairchild, una domestica della famiglia Niven, prendersi il giorno libero per celebrare la domenica della festa della mamma mentre Mr. e Mrs. Niven partecipano a un pranzo per celebrare il fidanzamento dell'unico figlio rimasto del vicino, Paul, con Emma Hobday. I Niven hanno perso i propri figli a causa della guerra e si rallegrano della prospettiva di un fidanzamento. Jane invece si rallegra della sua libertà in una bella e insolitamente calda giornata primaverile. Ma non ha una madre da visitare. Recensione ❯
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Un horror paranoico ricco d'atmosfera ma con più di qualche lentezza nello sviluppo del racconto. Drammatico, Horror - Finlandia2022. Durata 109 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Costretta al trasferimento dagli Stati Uniti alla Finlandia, una madre si trova a dover affrontare l'insopportabile verità sul figlio gemello sopravvissuto. Espandi ▽
Rachel e Anthony hanno subito un grave trauma con la perdita in un incidente stradale di Nathan, loro figlio. Assieme al gemello di Nathan, Elliot, la coppia abbandona gli Stati Uniti per riposizionarsi nella vecchia casa di famiglia di Anthony, in Finlandia, suo paese originario. Lì Elliot comincia a comportarsi stranamente e dice alla mamma di non essere Elliot, bensì Nathan. Il tema del gemello è ricorrente e frequentato nel cinema horror. Qui Taneli Mustonen (Lake Bodom) si concentra però soprattutto sulla figura della mamma che, posta di fronte al dramma intenso della perdita di un figlio, riversa la sua agitazione e la sua insicurezza sul gemello superstite del quale vuole sempre e ossessivamente sapere dove si trovi e come stia. Quello che prevale è un clima di indeterminatezza, sempre sospeso tra incubo e realtà. In definitiva, The Twin è un film di buona atmosfera, che sviluppa un’adeguata tensione, pur con più di qualche lentezza nello sviluppo del racconto e senza particolare originalità. Recensione ❯
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Un repertorio eloquente, con un montaggio affollato di voci e archivi originali, per ragionare sulle culture urbane di strada. Documentario, USA2022. Durata 89 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un periodo in cui i marciapiedi di New York prosperavano grazie a due subculture di riferimento che hanno iniziato a integrarsi: hip-hop e skateboard. Espandi ▽
La direzione di All the Streets Are Silent è pienamente dichiarata dal sottotitolo originale: "the convergence of hip hop & skateboading". Vuole indicare cioè l'intersezione tra hip hop, inteso sia come genere musicale che come movimento artistico nato dalla strada, e cultura degli skaters. Il set è New York, gli anni quelli a cavallo tra Ottanta e Novanta. In un'era pre YouTube e pre social, che quindi sembra lontanissima dall'ipercondivisione dei tempi attuali, e a pochi anni dalla rivoluzione di MTV, il film catapulta lo spettatore all'interno di due sottoculture nate spontaneamente ai margini, socioeconomici ma anche geografici della città, e poi deflagrate.
Spinte, in particolare, da un club aperto a più generi musicali e a una clientela di ogni ceto sociale e discendenza, il Mars di Yuki Watanabe, da un programma radio notturno condotto da Dj Stretch e Bobbito Garcia, e a partire dal '93, dallo Zoo York e Supreme, negozi pionieri e punti d'incontro. Espressioni artistiche rese mainstream, in una seconda fase, dal mercato, discografico e della moda, secondo una parabola già sperimentata da molti altri fenomeni culturali.
Più autocelebrazione e omaggio a una città che sistematica rielaborazione dei processi di integrazione tra culture, All the Streets Are Silent è un repertorio eloquente per ragionare sulle culture urbane di strada. Recensione ❯
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Un film che affronta la sfida di raccontare una storia ironica ed emozionante attraverso un solo attore in un'unica location dove gli altri personaggi intervengono solo attraverso le numerose telefonate. Espandi ▽
Flavio Bretagna è un businessman in procinto di firmare il contratto più importante della sua vita. Lungo la via l’auto si ferma ad una stazione di servizio e lui rimane intrappolato dentro il bagno: la stazione pare abbandonata, e il geolocalizzatore del cellulare di Flavio, come tutto il suo traffico dati, non funziona in quel luogo remoto. Basato sulla sua omonima pièce teatrale, Toilet è il “one man show” di Gabriele Pignotta, che l’ha scritto, diretto e interpretato, dialogando in scena solo con una serie di voci al telefono. L’obiettivo è denunciare la frenesia compulsiva di un mondo del lavoro che assorbe le energie vitali di chi crede di poterlo dominare. La regia di Pignotta è corretta e coinvolgente, mai esagerata o indulgente, e il risultato è un film senza picchi autoriali o grandi sorprese, ma coerente dall’inizio alla fine: una breve parabola sulla necessità di ristabilire le corrette priorità della propria esistenza. Recensione ❯
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Un film avventuroso che spiazza lo spettatore senza perdere coerenza. Il più canonico di Miyazaki. Animazione, Giappone1997. Durata 133 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una principessa guerriera lotta per difendere la sua foresta. Espandi ▽
Ashitaka, un giovane guerriero della dinastia Emishi, è costretto ad uccidere un cinghiale-demone diventato pazzo a causa di una ferita di arma da fuoco. Ferito dall'animale, il giovane deve lasciare il suo villaggio per evitare ai compaesani la maledizione del Demone e, a causa dell'avvelenamento ricevuto, è destinato ad una morte certa. Durante il suo viaggio si imbatte nella giovane San, allevata dai lupi e chiamata Principessa Mononoke,e nei suoi nemici umani, guidati da Lady Eboshi, volitiva leader di un villaggio che basa la sua esistenza sulla fabbricazioni di armi da fuoco, la quale ha come obiettivo la distruzione delle foreste abitate dai lupi e dagli altri animali cari a San. Recensione ❯
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Vivace e riuscita rivisitazione dell'horror rurale da parte di un Ti West particolarmente ispirato. Horror, USA2022. Durata 105 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il set di un film porno si trasforma in un incubo senza precedenti. Espandi ▽
Nel Texas del 1979, lo scalcinato produttore Wayne intende girare un porno film con cui riassestare le sue problematiche finanze. Con lui, nel furgoncino diretto al luogo prescelto per le riprese, c'è un altrettanto scalcinato gruppetto: le attrici Maxine (fidanzata di Wayne) e Bobby-Lynne, l'attore ex marine Jackson, il regista RJ (che non nasconde le sue velleità autoriali) e la sua timida fidanzatina Lorraine, che gli fa da assistente. Il viaggio termina nell'isolata fattoria dell'anziano e scorbutico Howard, da cui Wayne ha affittato una dependance piuttosto malmessa che, all'insaputa dell'anziano, sarà il set del porno, intitolato The Farmer's Daughters. Tutto sembra perfetto e l'entusiasmo nella troupe non manca, mentre iniziano le riprese. Ma l'anziana moglie di Howard vigila e ha delle strane idee.
Dopo alcuni anni dedicati in prevalenza a lavori per la televisione, West torna all'horror per il cinema con questo film che rappresenta di certo la sua migliore opera nel genere.
Vivace rivisitazione simpaticamente cruenta dell'horror rurale degli anni che furono, il film vanta anche la buona prova di un cast disponibile, nel quale spicca, come sempre, l'intensa e brillante prova di una Mia Goth (La cura dal benessere) che illumina ogni scena di cui fa parte (e, sotto pesante make-up, interpreta anche Pearl!). Recensione ❯
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Una parabola sul perdono che mette in luce il talento di Ralph Fiennes. E ci pone domande scomode. Drammatico, Gran Bretagna2021. Durata 117 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un adattamento del romanzo scritto da Lawrence Osborn. Espandi ▽
Jo e David Henniger sono due coniugi inglesi annoiati in viaggio verso una lussuosa festa nei pressi di Tangeri, dove una coppia gay, Richard e Dally, ha stabilito il suo buen retiro. Jo è una scrittrice di libri per bambini che da otto anni ha perso l'ispirazione, David un medico che da tempo (forse da sempre) ha accantonato la vocazione. Mentre attraversano il deserto in macchina a tutta velocità, con David alla guida in evidente stato di alterazione alcolica, compare davanti all'auto un ragazzo marocchino che viene investito in pieno e muore sul colpo. Jo e David trasportano il suo corpo a casa di Richard e Dally, pronti a comportarsi come se niente di grave fosse successo. Ma il padre del ragazzo la penserà diversamente.
The Forgiven si prende il suo tempo nel dipanare una storia che racconta il divario insanabile fra culture lontane, l'una predatoria rispetto all'altra, il cui unico possesso sono "fossili e figli". Ma è soprattutto una parabola sul perdono (agli altri e a se stessi) con un'interpretazione centrale che rivela lo spessore umano e professionale di Ralph Fiennes, nonché la sua lunga e continua preparazione teatrale.
Senza mai raggiungere vette autoriali (e toccando a volte il kitch involontario) si lascia guardare e pone domande scomode che siamo invitati a portare con noi all'uscita dalla sala cinematografica e dentro le nostre vite moralmente anestetizzate. Recensione ❯
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Mélo d'autore suggestivo, tra Wong Kar-wai e Hitchcock, guidato dalla stella di una giovanissima Zhou Xun. Drammatico, Germania, Cina, Francia2000. Durata 83 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un corriere viene accusato di omicidio. Quando esce di prigione sembra incontrare l'alter ego della sua presunta vittima. Espandi ▽
Attraverso il fiume Suzhou, "sporco di secoli di rifiuti industriali e spazzatura", si mescolano racconti e leggende, storie di criminalità e di romanticismo, di donne dal medesimo volto e dai destini similari. Un fotografo e cameraman è innamorato di Meimei, ballerina di night club, mentre un corriere di nome Mardar cerca incessantemente il suo amore perduto, Moudan. Quando Mardar incontra Meimei è convinto che si tratti della sua Moudan.
Dove Wong affida i suoi racconti alle luci al neon della metropoli, Lou sceglie Suzhou, il fiume che attraversa Shanghai e che della città offre una prospettiva obliqua e inusuale. Un luogo di commercio e traffici illeciti, una transizione fluida tra civiltà e barbarie, realtà e sogno.
Alcuni spunti - tra cui la rivalità tra il narratore e Mardar, che con ogni probabilità è un'invenzione prodotta dalle pene d'amore del narratore - avrebbero forse meritato un maggiore sviluppo, ma La donna del fiume - Suzhou River vive della sua natura incorporea, sceglie di non approfondire e di sorvolare, di rimanere impalpabile come il sentimento d'amore e la sua inevitabile incompiutezza. Di scorrere, come le acque di un fiume che ha visto troppo per poterlo raccontare. Recensione ❯
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Una visione piacevole: un mélange di 'colori' e di personalità forti che mostra la danza come un'alternativa alla guerra urbana. Drammatico, Musicale - Germania2021. Durata 110 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La ventenne Bex è in prigione a causa di uno sfortunato incidente. Un'insegnante di danza riesce a far emergere la passione di Bex per il ballo. Espandi ▽
In carcere per omicidio involontario, "Bex" sconta la sua pena in una cella e nell'abisso della sua coscienza. Piegata dal senso di colpa, ha causato un incidente che è costato dolore, trauma e fisioterapia a un ragazzo della sua età, si lascia convincere dal suo legale a integrare un programma di riabilitazione al quale partecipano altri giovani detenuti. La singolarità del progetto è la danza e il suo potere "socio-integrativo". Assoldata un'insegnante specializzata in street-dance, Bex e compagni trovano progressivamente una nuova forma d'espressione e una maniera più sana di incanalare la loro rabbia. Una seconda chance che cambierà il loro destino.
Al di là dell'ottimismo convenzionale, c'è qualcosa di bello e sincero nel vedere la danza come panacea di tutti i mali, un mezzo di elevazione sociale, un'alternativa alla guerra urbana (nella tradizione di West Side Story), una possibilità di rincantare il mondo.
I protagonisti di Fly puntano l'orizzonte, avanzando con ambizione e grazia, smooth attitude e ritmo sincopato. Chiusi in carcere trovano soprattutto nella danza la possibilità di un'altra vita, il bisogno vitale di fare corpo con se stessi, con la società e con l'esistenza. Recensione ❯
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Un lavoro derivativo, senza dubbio sentito ma incapace di costruire uno sguardo proprio. Drammatico, Russia2021. Durata 97 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Gli equilibri di una famiglia vengono sconvolti dal ritorno a casa del primogenito. Espandi ▽
Nella città mineraria di Mizur, nell'Ossezia del Nord, Russia meridionale, vive la ventenne Ada, che lavora nello spaccio di una scuola ed è sorella di Dakko, più giovane di qualche anno, animo semplice e un po' selvaggio. Loro padre Zaur, vedovo da molti anni, tiene entrambi i figli sotto controllo, badando soprattutto che Ada non abbia fidanzati o addirittura non scelga di fuggire dalla città. L'arrivo inaspettato di Akim, il fratello maggiore trasferitosi nella vicina Rostov, spinge Ada a fare di tutto per liberarsi dalla morsa affettiva del padre e finalmente vivere una vita indipendente. Nel suo passato c'è in realtà un trauma mai superato, che è il vero motivo dell'amore possessivo di Zaur e l'origine del dolore di tutta la famiglia. Recensione ❯
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