Anno | 2021 |
Genere | Drammatico, Musicale, |
Produzione | Germania |
Durata | 110 minuti |
Regia di | Katja von Garnier |
Attori | Svenja Jung, Ben Wichert, Jasmin Tabatabai, Nicolette Krebitz, Katja Riemann Aleksandar Jovanovic, Farba Dieng, Harald Geil, Andreas Pietschmann, Burak Yigit. |
Uscita | giovedì 14 luglio 2022 |
Distribuzione | Adler Entertainment |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,54 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 14 luglio 2022
La ventenne Bex è in prigione a causa di uno sfortunato incidente. Un'insegnante di danza riesce a far emergere la passione di Bex per il ballo. In Italia al Box Office Fly - Vola verso i tuoi sogni ha incassato nelle prime 9 settimane di programmazione 12 mila euro e 7,2 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO NÌ
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In carcere per omicidio involontario, "Bex" sconta la sua pena in una cella e nell'abisso della sua coscienza. Piegata dal senso di colpa, ha causato un incidente che è costato dolore, trauma e fisioterapia a un ragazzo della sua età, si lascia convincere dal suo legale a integrare un programma di riabilitazione al quale partecipano altri giovani detenuti. La singolarità del progetto è la danza e il suo potere "socio-integrativo". Assoldata un'insegnante specializzata in street-dance, Bex e compagni trovano progressivamente una nuova forma d'espressione e una maniera più sana di incanalare la loro rabbia. Una seconda chance che cambierà il loro destino.
I film di 'danza urbana' sono divenuti moneta corrente negli ultimi vent'anni (Step Up, uno, due, 3D, Revolution, All in, High Water e poi ancora Street Dance declinato a sua volta in 3D e potremmo continuare...) al punto da esaurirsi con la sorpresa che veicolano: adeguare al presente la commedia musicale.
Se la profondità di campo per un breve intervallo è venuta in soccorso al genere, donando allo spettatore la sensazione di partecipare all'azione, di fare quasi parte del dispositivo filmico, il 3D si è trasformato molto presto in astuzia, un espediente come un altro per far 'entrare' le persone in sala piuttosto che il ballerino o la ballerina. Tirando le somme potremmo dire che il genere si è aggiornato ma difficilmente le sue ultime creazioni si inscriveranno nel patrimonio cinematografico. Questo non significa che bisogna smettere di provarci e così dopo l'ingrato tentativo di Stefan Westerwelle (Into the Beat - Il tuo cuore balla), è un altro autore tedesco a tentare l'impresa. Un'altra autrice per la verità, Katja von Garnier, che fa meglio, molto meglio, dimostrando innanzitutto un grande rispetto per il suo soggetto, quel giardino segreto che è la danza.
Le premesse di Fly non sono originali ma la regista le trascende con coreografie perfette e ballerini altrettanto perfetti, un mélange di 'colori' e di personalità forti eretti intorno alla febbrile protagonista (Svenja Jung). Un passo (di danza) avanti rispetto al connazionale, perso e dimenticato per sempre lungo la 'strada' della street-dance, quella cartografia di musica e gesti che si intrecciano come le loro influenze.
Al contrario i protagonisti di Fly puntano l'orizzonte, avanzando con ambizione e grazia, smooth attitude e ritmo sincopato. Chiusi in carcere trovano soprattutto nella danza la possibilità di un'altra vita, il bisogno vitale di fare corpo con se stessi, con la società e con l'esistenza. Katja von Garnier mischia le carte e rilancia. Non vuole fare solo un film di danza ma un dramma (sociale) con un elemento di danza, anzi molti 'elementi' che rendono davvero piacevole la visione.
Al di là dell'ottimismo convenzionale, c'è qualcosa di bello e sincero nel vedere la danza come panacea di tutti i mali, un mezzo di elevazione sociale, un'alternativa alla guerra urbana (nella tradizione di West Side Story), una possibilità di rincantare il mondo. Ma quell'utopia, materializzata nella (bella) sequenza del museo come in quella del corteggiamento, che riprende i corpi dei ballerini nella loro interezza, ha il respiro corto.
Katja von Garnier colleziona alla fine una serie di coreografie che restano monadi inerti, un piacere tutto tecnico e puramente estetico che non diventa mai cinema. Per quello rimandiamo a West Side Story di Steven Spielberg. Con il travelling iniziale connette il suo film al mondo. In un unico movimento, evoca sostanza e forma, senza una linea di dialogo e facendo 'danzare' la macchina da presa al fianco dei suoi interpreti.
Le pene devono tendere alla rieducazione del condannato. Lo dice bene la nostra Costituzione, ma anche in Germania si lavora a programmi speciali - naturalmente c'è da convincere un ministro perplesso sull'utilità del progetto - per riabilitare alcuni detenuti attraverso la danza, in questo caso l'hip-hop-freestyle. Fly - Vola verso i tuoi sogni è una favola urbana molto sofisticata dal punto di vista [...] Vai alla recensione »
Comincia bene Fly - Vola verso i tuoi sogni, nono lungometraggio della tedesca Katja von Garnier: l'incipit, camera mobilissima e piglio videoclipparo, è un tuffo in apnea per le strade di Berlino, come in una sinfonia urbana aggiornata al sound meticcio del nuovo millennio. Poi la macchina da presa si posa, arrestando i suoi vorticosi giri, e comincia la storia: è una storia di riscatto e ha per protagonis [...] Vai alla recensione »
La danza come strumento di redenzione e liberazione. Katja Von Garnier, arrivata al suo nono lungometraggio, realizza un film dinamico e di notevole impatto visivo. La regista tedesca si avvale, in questo senso, di illustri collaborazioni nell'ambito della danza. Nel cast, tra i ballerini Hip-Hop-Freestyle professionisti, spiccano i due campioni del mondo Wichert e Majid Kessab.
C'è un'età dell'oro per ogni cosa - perfino la cultura hip-hop ne ha avuta una. Fra gli anni '90 e i primi sbadigli del nostro vacillante terzo millennio tutti vogliono ballare: dall'imbianchino al colletto bianco, dall'adolescente ribelle alla casalinga di mezz'età inurbata e con dieci figli a carico, non esiste stereotipo sociale che non possa essere trasgredito a ritmo di waves, popping, locking, [...] Vai alla recensione »