Titolo originale | Vier Minuten |
Anno | 2006 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Germania |
Durata | 112 minuti |
Regia di | Chris Kraus |
Attori | Monica Bleibtreu, Hannah Herzsprung, Sven Pippig, Richy Müller, Jasmin Tabatabai Vadim Glowna, Nadja Uhl, Stefan Kurt, Peter Davor, Edita Malovcic. |
Uscita | venerdì 4 maggio 2007 |
Tag | Da vedere 2006 |
MYmonetro | 3,22 su 12 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 1 dicembre 2017
Un carcere. Un'insegnante di piano rigorosamente tradizionale. Un'allieva omicida che si esprime con l'hip hop. Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office Quattro minuti ha incassato 762 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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L'ottantenne Traude Krüger si reca ogni giorno presso il carcere femminile di Lickau dove insegna a suonare il pianoforte a un numero sempre più esiguo di allieve. Il corso rischia di essere chiuso ma la donna, grazie anche alla solidarietà di un guardiano, riesce a convincere il direttore. Un giorno però sarà la stessa guardia carceraria, massacrata di botte da una detenuta, Jenny, a cambiare idea. Jenny è infatti in carcere accusata di omicidio. Ha uno straordinario talento per il piano ma è preda di crisi di violenza che la gettano nello sconforto. Traude, inizialmente diffidente nei suoi confronti, deciderà di insistere riuscendo, nonostante i vincoli burocratici e non posti dal personale del carcere, a portarla fino alle soglie di un Concorso per giovani pianisti. C'è però un altro ostacolo che pare insuperabile: Jenny ama svisceratamente l'hip hop col quale riesce ad esprimere sulla tastiera la sua creatività e la sua rabbia. Traude invece lo detesta.
I film sul rapporto insegnante-allievo/a in cui l'uno cerca di spingere l'altro a esprimere il suo talento grazie al rigore rischiano sempre di fare la stessa fine: conflitti, incomprensioni, progressi e poi il trionfo che fa contenti tutti. Non è così in 4 minuti dove la dinamica narrativa è molto più complessa e affronta direttamente non solo il tema dell'arte e di chi ne è dotato ma anche quelli, altrettanto importanti, dell'influsso di un passato il cui peso è difficile da portare e della rieducazione in ambito carcerario.
Traude e Jenny non sono due personaggi da "romanzo di formazione" trasposto sullo schermo. Sono due esseri reali (la sceneggiatura ha vinto nel 2004 un importante premio in Germania) fatti di nervi, di rigidità, di scarsi abbandoni e di improvvisa (per Jenny) quanto incontrollabile violenza. Sono due donne ferite nel profondo che cercano (l'una chiudendosi in un rigore quasi ottocentesco e l'altra cercando la regola della nessuna regola) una via d'uscita. Che passa anche attraverso il rifiuto dell'altro come persona. Come se fosse possibile insegnare e apprendere senza mettersi in relazione al di là della 'tecnica'. Le due protagoniste saranno costrette reciprocamente a scoprirsi ad accettare pregi e difetti dell'altra (anche quelli che sembrano non emendabili). Solo così potranno dare un senso a una 'rieducazione' che dovrebbe essere lo scopo di ogni carcerazione e che invece molto (troppo) spesso non lo è. A dare corpo e nervi a Traude e Jenny Monica Bleitbtreu e Hannah Herzsprung. Attrice notissima in patria la prima e figlia d'arte la seconda costituiscono un'ulteriore prova del fatto che il cinema europeo esiste ed è in buona salute. Ma i nostri schermi parlano quasi solo americano (doppiato).
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Un' anziana insegnante di pianoforte sull'ottantina continua ad impartire le sue lezioni in un penitenziario, nonostante la misera paga e le difficoltà che incontra. Fra le poche alunne, una in particolare: Jenny. Indomabile, furiosa, violenta, dal passato burrascoso, ha però un dono di Dio: il talento per la musica. Vi è una miscela di sentimenti , di situazioni,&nb [...] Vai alla recensione »
Di solito non vedo film sulle carceri, sono ripetitivi e deprimenti...mi sono soffermata su questo oggi a Rai4, perché sono stata catturata dalle attrici...che meraviglia! Ma dico io a questa Hannah quando daranno un Oscar e perché non si sente parlare di lei? Ho trovato il film di un amore per la musica molto simile a Comcerto (che almeno è stato distribuito) mentre di questo [...] Vai alla recensione »
Pura arte,il cinema come celebrazione di se stesso,intenso, sceneggiatura, fotografia, personaggi. Grandi le attrici protagoniste, difficili da contenere le emozioni, sequenze che entrano prepotenti nel cuore, una Hertzsprung giovane e di talento, si sa l'arte non si sposa con i film panettone e neppure con tanti mediocri film americani.
Piccola chicca del cinema tedesco da vedere assolutamente. Lei detenuta per omicidio ,talento straordinario per il pianoforte la quale nasconde un'anima violenta, viene presa sotto l'ala di una pianista, collaboratrice carceraria, tormentata dal passato che fa di tutto per aiutarla a vincere un concorso musicale. Non sarà mai amore fra le due, ma il finale è bellissimo. Vai alla recensione »
che dire? Comlessità Intrecciarsi di moti temi sulla traccia di due donne giovane e vecchia ferite entrambe Sbrigliare questa matassa diventa il compito di ciascuno di noi con quello che ha recepito o si è ritrovato Film che uscì in sordina e tale è rimasto mi chiedo il perchèMi chiedo se è perchè non è stato compreso o è perchè ancora chi lo ha visto non è riuscito a sbrigliare la "sua matassa" Talento [...] Vai alla recensione »
Un drammatico DOC, crudo ma non pesante, personalmente molto bello, reale, senza parole. ( voto 4,5 )
Piccola chicca del cinema tedesco da vedere assolutamente. Lei detenuta per omicidio ,talento straordinario per il pianoforte la quale nasconde un'anima violenta, viene presa sotto l'ala di una pianista, collaboratrice carceraria, tormentata dal passato che fa di tutto per aiutarla a vincere un concorso musicale. Non sarà mai amore fra le due, ma il finale è bellissimo. Da vedere. Voto: 8
Che bella sorpresa questo film di Chris Kraus, regista 44enne. E se qualche personaggio risente di una certa convenzionalità (il secondino cattivo Kowalski, la detenuta boss del carcere) tutti gli altri sono ricchi di sottili sfumature. L'ottantenne insegnante di pianoforte Traude Kruger che da sessant'anni fa questo in un penitenziario femminile: rigida, sensibile al talento ma impermeabile (lo è [...] Vai alla recensione »
In un silenzio caparbio, Jenny (Hannah Herzsprung) si lancia contro una vetrata. In platea non si ha il tempo di soffrirne il gesto, e già il suo corpo rimbalza a terra Siamo all'inizio della vicenda che porterà la ragazza a spezzare le sue catene, e questa immagine penosa illumina Quattro minuti (Vier Minuten, Germania, 2006, 112'). Sono troppi i temi sviluppati dal film girato e scritto dal quarantatreen [...] Vai alla recensione »
Musica, maestro. La Germania torna ai fasti degli anni 70, con degli esordienti o quasi. Dopo la splendida nidiata dei Fassbinder, Wenders, Von Trotta e Schloendorff, sono due giovani a entusiasmarci. L'ultimo è Chris Kraus: stasera dovrebbe fare incetta di Lola (gli Oscar tedeschi) con il suo secondo capolavoro. E' "Quattro minuti": gli ultimi del film, che si vivono in un'estasiata apnea.
Reticolati, torrette di sorveglianza, riflettori accesi di un carcere femminile. In cella una detenuta si sveglia e vede il corpo appeso della sua compagna che s'è impiccata. Le fruga in tasca, ruba le sigarette, ne accende una. Stacco. Issato su un camioncino, un pianoforte nuovo va verso la prigione. L'alba ha toni grigiazzurri. Quattro minuti di Chris Kraus è un film bello, intelligente e raffinato, [...] Vai alla recensione »
108 minuti per prepararci agli ultimi, memorabili quattro. Chris Kraus, regista tra i più talentuosi dei l'ultima leva tedesca che promette quanto meno di ripercorrere un paio di quei percorsi fertili così ben seminati dai Wenders, dagli Herzog e dai Fassbinder, mette il dito nella piaga della riabilitazione. Ovvero: contro tutto e contro tutti, contro le crescenti intolleranze diffuse soprattutto [...] Vai alla recensione »
Pur senza l'exploit commerciale di Le vite degli altri, anche Quattro minuti sta raccogliendo - grazie al classico passaparola - crescenti consensi di pubblico e di critica a conferma del buon momento che sta vivendo il cinema tedesco. L'opera seconda di Chris Kraus è un melodramma carcerario al femminile costruito sull'incontro-scontro tra due esistenze segnate da traumi, tra due personalità diverse [...] Vai alla recensione »
Una pianista che da 60 anni insegna in un carcere battendosi per infondere con la musica un minimo di speranza nelle detenute, si ritrova per allieva una giovane assassina di enorme talento. Tutto separa le due donne. L'insegnante è rigida, colta, formale. La detenuta, selvaggia, incontenibile, pericolosa, sa suonare anche ammanettata ma detesta Mozart e Schumann, anzi appena può percuote i tasti cavandone [...] Vai alla recensione »
Un’anziana e inacidita insegnante di pianoforte si affatica da anni a insegnare musica alle detenute di un carcere femminile. È ormai stanca e decisa a smettere quando una nuova arrivata le fa cambiare idea. Raccoglie così la sfida di confrontarsi con questa ragazza, che ha talento ma anche uno spirito autodistruttivo. A prima vista, la trama sembra suggerire un incrocio tra la soap Prisoner: cell [...] Vai alla recensione »
ttenti a quella donna! È assolutamente irrecuperabile, la giovane detenuta Jenny: condannata per un orribile omicidio (ma sarà davvero colpevole?), assiste senza battere ciglio al suicidio della compagna di cella. Anzi, dopo essersi accertata che è morta, le sfila addirittura le sigarette dalla tasca. Quattro minuti, di Chris Kraus, si apre con la presentazione di questo piccolo mostro, reietto della [...] Vai alla recensione »
Per anni abbiamo cercato di evitare il film con i pianisti. Vale anche per le pianiste (in materia di pregiudizi, siamo per le pari opportunità). Poi abbiamo visto "Tutti i battiti del mio cuore", il film di Jacques Audiard con Romain Duris che smette di fare il criminale di quartiere, e cerca di prepararsi a un'audizione aiutato da una petulante cinesina: abbiamo capito che non è colpa del pianoforte, [...] Vai alla recensione »
Though crafted with obvious skill and vision by writer-director Chris Kraus, the German import "Four Minutes" is so relentlessly oppressive it suffocates its potentially strong themes and characterizations. It might also be the most unsatisfying, unsentimental, least cathartic teacher-student drama ever made. Call it the anti-"Madame Sousatzka." The curdled octogenarian Traude Krüger (the committed [...] Vai alla recensione »