sellerone
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mercoledì 26 dicembre 2018
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onirico e ricco di speranza
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Un disegno che cattura quelli come me che sono appassionati del genere Jap. Una storia originale ed ambientalista, con un messaggio di bontà che traspare in ogni frame, mantiene il tratto di comunione con storie simili, vedi Conan e lo stesso disincanto malinconico che porta lo spettatore ad immergersi in un mondo inesistibile ma che cattura. Sognate con noi!!!
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giorpost
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giovedì 7 aprile 2016
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il mondo diverso di mijazaki è apocalittica poesia
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Mille anni dopo la guerra termonucleare che ha sconvolto il mondo nel giro di 7 giorni, sparuti gruppi di uomini, discendenti dei pochi sopravvissuti alla catastrofe, sopravvivono grazie agli scarsi raccolti di una Madre Terra ormai quasi interamente malata. Isolata da Tolmechia e Pejite, i due unici blocchi geopolitici formatisi a seguito dell'Apocalisse, la Valle del Vento è una piccola oasi tra le montagne, attraversata da venti che la riparano dalle le spore infette del Mar Marcio ed abitata da una pacifica comunità, all'interno della quale muove le sue gesta Nausicaa, giovanissima donna emancipata e determinata, principessa e futura leader del piccolo enclave, che dedica gran parte del suo tempo allo studio di tutto quello che la circonda.
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Mille anni dopo la guerra termonucleare che ha sconvolto il mondo nel giro di 7 giorni, sparuti gruppi di uomini, discendenti dei pochi sopravvissuti alla catastrofe, sopravvivono grazie agli scarsi raccolti di una Madre Terra ormai quasi interamente malata. Isolata da Tolmechia e Pejite, i due unici blocchi geopolitici formatisi a seguito dell'Apocalisse, la Valle del Vento è una piccola oasi tra le montagne, attraversata da venti che la riparano dalle le spore infette del Mar Marcio ed abitata da una pacifica comunità, all'interno della quale muove le sue gesta Nausicaa, giovanissima donna emancipata e determinata, principessa e futura leader del piccolo enclave, che dedica gran parte del suo tempo allo studio di tutto quello che la circonda. Con l'aiuto del suo fedele aliante motorizzato (retaggio di passate tecnologie) e di una mascherina che la protegge dall'aria tossica, Nausicaa cerca in ogni modo di approfondire e comprendere una natura apparentemente ostile (e difesa ad oltranza da mostruosi e giganteschi insetti), sostenuta da una fervente ed incrollabile passione verso essa. Un giorno, nella quiete della Valle, fa la sua comparsa un enorme velivolo in avaria che, dopo un tentativo rovinoso di atterraggio, finisce per schiantarsi al suolo; nella conseguente esplosione muoiono decine di prigionieri di Pejite, mentre un misterioso oggetto organico, dalle ragguardevoli dimensioni, sopravvive all'incidente. A breve distanza di tempo arrivano in soccorso altre navi volanti con a bordo plotoni dell'Impero di Tolmechia, capitanato dalla tirannica Kushana; le intenzioni dell'esercito sono tutt'altro che amichevoli tant'è che oltre al recupero del prezioso carico (in realtà un cuore artificiale di enormi automi, detti Guerrieri Titani) la principessa ordina, tramite il luogotenente Kurotowa, di fare quanti più prigionieri possibile, non prima di decretare l'esecuzione del sovrano della Valle, Jihl, padre di Nausicaa. Nel volo verso Tolmechia, però, altrettanto rapidamente diverrà sostanza la vendetta, organizzata dalla giovane ribelle (anch'ella aggregata al gruppo), che causerà la distruzione di quasi tutta la flotta nonché svariate perdite tra i soldati nemici. Ma non è tutto: lungo la traversata verso est, Nausicaa, dopo aver recuperato il suo Mowe, avrà un inatteso incontro-scontro con un giovane pilota solitario, Asbel, erede di una nobile famiglia del Regno di Pejite, anch'egli desideroso di misurarsi a cospetto dei tolmechiani.I due, però, precipitano maldestramente proprio nella pericolosissima Giungla Tossica, sprofondando sotto di essa ed avendo, tuttavia, una inaspettata quanto irripetibile occasione per capire realmente in che modo funziona la natura e come si è evoluta per difendersi dal più dannoso degli esseri viventi: l'uomo.
Sia chiaro, non a tutti piacciono i manga, non tutti apprezzano i film d'animazione, ma chi vi scrive vi consiglia vivamente di cominciare ad approfondire questa branchia del Cinema, non fosse altro che per il gusto di scoprire qualcosa di diverso. Che poi diverso non è in quanto proprio nell'opera di Miyazaki, e dello studio Ghibli da lui fondato dopo questa pellicola, le differenze rispetto alla celluloide in carne ossa non sono cosi accentuate. E vi spiego il perché. Certamente gli appassionati d'arte nipponica e, più nello specifico, di Cinema del Sol Levante, sapranno che la principale passione del cineasta di Tokyo è il vento, in tutte le sue più svariate sfaccettature. Ebbene nei suoi film Hajao utilizza tecniche sofisticate ed inimitabili che ci rappresentano l'ondulazione dei capelli o il fruscio delle foglie degli alberi in un modo che risulta più vero ed emozionante della realtà; in molte delle sue magnifiche sequenze si crea una magia particolare che provoca meraviglia, portando lo spettatore quasi in uno stato di transizione, durante il quale si resta rapiti dalle immagini prima ancora che dalla storia.
Con Nausicaa della Valle del Vento (J, 1984), suo secondo lungometraggio, Miyazaki è ancora acerbo in certe sfumature e in taluni tratti, ma la matita è già maneggiata con maestria e le tecniche (che poi avranno uno sviluppo ancor più straordinario) sono all'avanguardia ancora oggi. Il linguaggio utilizzato, inoltre, risulta asciutto e morbido, ricordando quasi il Nasdat di Anthony Burgess per la sua eleganza fatta di terminologie inusuali o inventate.
Lo sguardo di Mijazaki sarà pure, per alcuni, filo-ambientalista (e non certo per partito preso), ma la sua personale raffigurazione di un mondo post-apocalittico può avere crismi di forte plausibilità: i tarli giganti (Ohmu in originale) e le spore della Giungla Tossica, ad esempio, vanno semplicemente visti come evoluzione darwiniana in un quadro di autodifesa della natura, già sconvolta dagli esseri umani che ora vuole tenere, con giusta ragione, a distanza di sicurezza; le specie del passato sono tutte estinte e, dunque, può avere una certa valenza anche l'immaginare un futuro abitato da insetti dalle fattezze “dinosauresche”. Il finale super spettacolare e onirico (oltre che frutto di una leggendaria profezia) non scalfisce, nonostante l'esagerazione visiva, la bellezza di un'avventura affascinante e struggente, figlia della follia che quotidianamente viene perpetrata, nel presente, verso quella natura che ci ha creati e verso la quale non riusciamo a nutrire la dovuta riconoscenza. Noi non potremmo certo usufruire di un aliante come Nausicaa, ma decollare con la mente e viaggiare con la fantasia senz'altro, e questo grazie al genio visionario di un grande artista che risponde al nome di Hajao Mijazaki.
Voto: 9
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krima
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mercoledì 7 ottobre 2015
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nausicaa, la messia fanciulla
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Un film capolavoro per qualità e trattazione d'avanguardia di tematiche ecologiche e filosofiche dell'epoca in cui è stato ideato.
È un film in cui protagonista non si svela, rivelandosi... indica piuttosto una via, terrena e spirituale, il cui punto di arrivpere all'umanità naufraga l'Itaca ignota a cui anela. E inizia un viaggio in eterno divenire che prosegue dentro e fuori dalla pellicola, tra le nuvole parlanti e gli abissi della percezione di chi ne subisce il fascino.
Un raro esempio di mistica delicata e umanista sul grande schermo: complice la superlativa colonna sonora, che la sottolinea.
Peccato il nuovo adattamento farraginoso in un italiano quasi maccheronico, che non va a compensare le banalità della prima versione.
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Un film capolavoro per qualità e trattazione d'avanguardia di tematiche ecologiche e filosofiche dell'epoca in cui è stato ideato.
È un film in cui protagonista non si svela, rivelandosi... indica piuttosto una via, terrena e spirituale, il cui punto di arrivpere all'umanità naufraga l'Itaca ignota a cui anela. E inizia un viaggio in eterno divenire che prosegue dentro e fuori dalla pellicola, tra le nuvole parlanti e gli abissi della percezione di chi ne subisce il fascino.
Un raro esempio di mistica delicata e umanista sul grande schermo: complice la superlativa colonna sonora, che la sottolinea.
Peccato il nuovo adattamento farraginoso in un italiano quasi maccheronico, che non va a compensare le banalità della prima versione... ma non perdetevelo. Vi cambierà: se non la vita, il modo di concepire l'animazione.
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firechelinka
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domenica 25 gennaio 2015
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bel contenuto espresso male
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Sinceramente non riesco a capire il perché di tutti quei commenti positivi. Capisco che sia un prodotto dello Studio Ghibli, se però devo confrontarlo con altri capolavori dello stesso penso che questo sia quello peggio riuscito.
Dire che ciò che il film vuole comunicare sia qualcosa di stupido e banale sarebbe un'assurdità, anzi trovo carina l'idea di base e ciò che cerca di trasmetterti, tuttavia l'azione si svolge in modo lento, troppo lento per poter tenere viva l'attenzione di chi guarda; il doppiaggio in italiano è tremendo e di questo non si può incolpare chi ha creato il cartone, ma anche le musiche sono terribili e inappropriate alle situazioni. Si potrebbe addirittura dire che nella prima mezz'ora di film non succede assolutamente nulla, non vedo perché farlo durare due ore quando di fatto ne bastava una per raccontare la vicenda.
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Sinceramente non riesco a capire il perché di tutti quei commenti positivi. Capisco che sia un prodotto dello Studio Ghibli, se però devo confrontarlo con altri capolavori dello stesso penso che questo sia quello peggio riuscito.
Dire che ciò che il film vuole comunicare sia qualcosa di stupido e banale sarebbe un'assurdità, anzi trovo carina l'idea di base e ciò che cerca di trasmetterti, tuttavia l'azione si svolge in modo lento, troppo lento per poter tenere viva l'attenzione di chi guarda; il doppiaggio in italiano è tremendo e di questo non si può incolpare chi ha creato il cartone, ma anche le musiche sono terribili e inappropriate alle situazioni. Si potrebbe addirittura dire che nella prima mezz'ora di film non succede assolutamente nulla, non vedo perché farlo durare due ore quando di fatto ne bastava una per raccontare la vicenda. Arrivare a definirlo una perdita di tempo mi sembra eccessivo ma sicuramente è tempo che si può impiegare guardando qualcosa di migliore.
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laurence316
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martedì 8 luglio 2014
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nauiscaa: ecco il futuro del mondo
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A 5 anni da quel Lupin Il castello di Cagliostro (1979) che introdusse Miyazaki alla regia dopo anni e anni di gavetta con una storia divertente e leggera, ecco arrivare Nausicaa della valle del vento, quel che si potrebbe definire il prototipo di quello che sarà poi la gran parte della filmografia del regista, quello che introduce molti dei temi a lui cari, che verranno ripercorsi, anche in modo migliore, in futuro. E' anche il prototipo dello Studio Ghibli che sarà fondato solo l'anno dopo ma di cui viene idealmente indicato come il primo film, il primo grande successo di Miyazaki (solo in Giappone, ovviamente) che qui, più che nel precedente Lupin, ha la possibilità di sbizzarirsi dando sfogo alla sua incredibile creatività, ad una fantasia smisurata che però è anche forte e decisa critica a quel che è la società moderna a quello che potrebbe succedere se continueremo di questo passo, alla fine che farà l'umanità se non impara a convivere e apprezzare le piccole meraviglie della natura, ma anche la sua grandezza.
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A 5 anni da quel Lupin Il castello di Cagliostro (1979) che introdusse Miyazaki alla regia dopo anni e anni di gavetta con una storia divertente e leggera, ecco arrivare Nausicaa della valle del vento, quel che si potrebbe definire il prototipo di quello che sarà poi la gran parte della filmografia del regista, quello che introduce molti dei temi a lui cari, che verranno ripercorsi, anche in modo migliore, in futuro. E' anche il prototipo dello Studio Ghibli che sarà fondato solo l'anno dopo ma di cui viene idealmente indicato come il primo film, il primo grande successo di Miyazaki (solo in Giappone, ovviamente) che qui, più che nel precedente Lupin, ha la possibilità di sbizzarirsi dando sfogo alla sua incredibile creatività, ad una fantasia smisurata che però è anche forte e decisa critica a quel che è la società moderna a quello che potrebbe succedere se continueremo di questo passo, alla fine che farà l'umanità se non impara a convivere e apprezzare le piccole meraviglie della natura, ma anche la sua grandezza. La giungla tossica è la perfetta, sintetica metafora dell'inquinamento che avanza, da cui non si può ormai più tornare indietro e che un giorno, inevitabilmente, ricoprirà definitivamente il pianeta. E' il 1°, grandissimo film di quello che diventerà il più grande regista dell'animazione giapponese e uno dei più grandi al mondo. Realizzato quando il manga dello stesso Miyazaki da cui è tratto era ancora bel lontano dalla conclusione, è un film per ovvie ragioni molto più sintetico e, in un certo senso, anche inferiore rispetto alla storia stampata, ma quello che non si può assolutamente respingere è la potenza visiva (visionaria) degli sfondi e dell'animazione, figurativamente ancora più eccezionale di successivi film come La Principessa Mononoke o La città incantata se si vuole, soprattutto considerando che è stato prodotto nel 1984! Segna anche l'inizio di una delle più importanti collaborazioni fra regista e compositore, quella fra Miyazaki e Joe Hisaishi che da questo film in poi comporrà le musiche per tutti i suoi film e per la gran parte dei film dello Studio Ghibli. Grandioso, fantastico e visivamente strabiliante segna l'inizio di quello che è stato il ventennio d'oro (e forse trentennio che continueranno a produrre capolavori di questo passo) per l'animazione giapponese, che continuerà con le successive produzioni di Miyazaki, ma anche con i fondamentali Akira, Ghost in the Shell, Paprika, tutti grandi capolavori di genere e tutti puntualmente saccheggiati dal cinema americano (vedi Matrix o Inception). L'unica nota negativa non è dovuta al film in sé ma al tremendo, quanto usuale, doppiaggio (televisivo) italiano, che stravolge la logica narrativa e gran parte dei dialoghi, il tutto perché negli anni '80 (ma purtroppo ancora oggi) l'animazione, ma la cinematografia giapponese e orientale in genere, non è minimamente tenuta da conto da quella occidentale, cosa che ha portato alla mancata distribuzione nelle sale italiane di questo primo, autentico capolavoro del Maestro. E' una cosa assolutamente da rimediare. Spero in una futura distribuzione da parte della fondamentale Lucky Red che anche se porterà il film nelle sale a oltre 30 anni dall'uscita originale nipponica farà comunque un GRANDISSIMO favore a me ma spero anche a molti altri, facendo sì che si possa godere della grandezza di Nausicaa anche al cinema. Questo è un appello accorato: VI PREGO, DISTRIBUITELO!
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lady libro
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giovedì 23 maggio 2013
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proto-miyazaki
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Sarà che io ho sempre grandi aspettative (specialmente da un genio come Hayao Miyazaki), ma dal creatore di capolavori come “La città incantata”, “Il castello errante di Howl” e “Princess Mononoke” non mi aspettavo questa delusione.
La trama è di una banalità sconcertante, i personaggi secondari sono tutti stereotipati o inutili (specialmente Asbel), Nausicaa è insopportabile con quel suo buonismo eccessivo e quella voce lagnosa (ma questo credo sia colpa del doppiaggio italiano), la cattiva è assolutamente dimenticabile (non ha un briciolo di carisma e cambia obiettivo ogni tre per due) e infine le musiche sono un’atrocità senza pari: stonano perennemente con le scene in cui vengono inserite e sembrano più musiche da stadio, quasi da film a luci rosse.
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Sarà che io ho sempre grandi aspettative (specialmente da un genio come Hayao Miyazaki), ma dal creatore di capolavori come “La città incantata”, “Il castello errante di Howl” e “Princess Mononoke” non mi aspettavo questa delusione.
La trama è di una banalità sconcertante, i personaggi secondari sono tutti stereotipati o inutili (specialmente Asbel), Nausicaa è insopportabile con quel suo buonismo eccessivo e quella voce lagnosa (ma questo credo sia colpa del doppiaggio italiano), la cattiva è assolutamente dimenticabile (non ha un briciolo di carisma e cambia obiettivo ogni tre per due) e infine le musiche sono un’atrocità senza pari: stonano perennemente con le scene in cui vengono inserite e sembrano più musiche da stadio, quasi da film a luci rosse.
L’unica cosa che si salva sono le suggestive ambientazioni post-apocalittiche, disegnate come solo il mitico Miyazaki sa fare, ma per il resto il film non mi è piaciuto per nulla.
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liuk!
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lunedì 12 novembre 2012
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sopravvalutatissimo
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Leggo recensioni che dipingono questo lavoro come un CAPOlavoro. Non esageriamo assolutamente, non diciamo eresie.
Nausicaa nella Valle del Vento è un prodotto scarsamente sufficiente, buono nel disegno se pur decisamente scadente nei movimenti e nel montaggio. La storia è pseudo delirante ricca di tafani giganti e mostri tarli, probabilmente postumi di una grossa fumata o di una bevuta colossale. Come sempre Myazaki si fa notare, non passa osservato, maestro del tremendamente bello (Il Castello Nel Cielo, Ponyo, Conan, Lupin) ma anche del tremendamente brutto (Totoro) e del tremendamente delirante (Howl).
Sulla carta questo Nausicaa potrebbe essere un proseguimento liberamente tratto da Conan o un'idea precedente a Laputa ma si discosta da entrambi in quanto molto meno divertente e caratterizzato di Conan e molto più semplice e meno sviluppato del Castello nel cielo.
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Leggo recensioni che dipingono questo lavoro come un CAPOlavoro. Non esageriamo assolutamente, non diciamo eresie.
Nausicaa nella Valle del Vento è un prodotto scarsamente sufficiente, buono nel disegno se pur decisamente scadente nei movimenti e nel montaggio. La storia è pseudo delirante ricca di tafani giganti e mostri tarli, probabilmente postumi di una grossa fumata o di una bevuta colossale. Come sempre Myazaki si fa notare, non passa osservato, maestro del tremendamente bello (Il Castello Nel Cielo, Ponyo, Conan, Lupin) ma anche del tremendamente brutto (Totoro) e del tremendamente delirante (Howl).
Sulla carta questo Nausicaa potrebbe essere un proseguimento liberamente tratto da Conan o un'idea precedente a Laputa ma si discosta da entrambi in quanto molto meno divertente e caratterizzato di Conan e molto più semplice e meno sviluppato del Castello nel cielo. Direi, oggettivamente, una pessima idea e un'ancor peggio realizzazione. Mi dispiace ma, come direbbe il Ragioniere più famoso d'Italia, questa Nausicaa è una cag**a pazzesca!
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numenoreano
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giovedì 1 dicembre 2011
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la passione di nausicaa
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Un'umanità miracolosamente sopravvissuta al disastro atomico persiste sconsideratamente in propositi di guerra per accaparrarsi gli ultimi scogli incontaminati di quel Mar Marcio che è diventata la terraferma, rigurgito radioattivo e nocivo del vecchio pianeta pre-nucleare. In questo contesto Nausicaa tenterà di salvare il suo immacolato principato cercando la pace tra i figli di quel tempo radiogeno: umanità violenta e natura furiosa.
Secondo il regista nessuno si preoccupa del futuro se non i ragazzi i quali, nella persona di Nausicaa, sono gli unici ad interessarsi allo studio della natura con occhi non velati dall'odio. Per questo motivo la principessa, metaforicamente, viene ritratta come l'unica del suo tempo che riesce a comunicare con la flora e la fauna parlando la loro stessa lingua, mentre invece gli stolti adulti sono troppo impegnati nella ricerca delle stesse armi di distruzione che ridussero all'apocalisse il mondo.
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Un'umanità miracolosamente sopravvissuta al disastro atomico persiste sconsideratamente in propositi di guerra per accaparrarsi gli ultimi scogli incontaminati di quel Mar Marcio che è diventata la terraferma, rigurgito radioattivo e nocivo del vecchio pianeta pre-nucleare. In questo contesto Nausicaa tenterà di salvare il suo immacolato principato cercando la pace tra i figli di quel tempo radiogeno: umanità violenta e natura furiosa.
Secondo il regista nessuno si preoccupa del futuro se non i ragazzi i quali, nella persona di Nausicaa, sono gli unici ad interessarsi allo studio della natura con occhi non velati dall'odio. Per questo motivo la principessa, metaforicamente, viene ritratta come l'unica del suo tempo che riesce a comunicare con la flora e la fauna parlando la loro stessa lingua, mentre invece gli stolti adulti sono troppo impegnati nella ricerca delle stesse armi di distruzione che ridussero all'apocalisse il mondo.
La verietà di significati regala alle opere di Miyazaki molteplici livelli di lettura e le innalza dalle dissacranti similitudini che gli vengono additate dal mondo occidentale regolato su un'unica tipologia di animazione ("Il Walt Disney giapponese"). Nei lungometraggi Ghibli non c'è mero svago, ed i più piccoli sono accompagnati verso le sue meravigliose storie solo attraverso un processo quasi didattico, che prova a suggerire un grado di coscienza alternativo a quello della civiltà post-industriale.
Inevitabili i paragoni con "La principessa Mononoke" dove l'autore racconta i perchè umanità e natura, in un tempo in cui ancora si capivano (stessa lingua), possano aver dato luogo a quella impenetrabile foresta dalle esalazioni velenose chiamata qui Mar Marcio.
Il finale, con la natura che si ri-impossessa dei suoi spazi, cela dietro una facciata retorica l'ennesimo ulteriore significato: le regole del mondo ci tengono a ricordare all'uomo come egli sia soltanto di passaggio mentre esse permangono. Lui può soltanto precludere a se stesso la natura e quindi i suoi stessi spazi. Come succede all'uomo del tempo di Nausicaa il quale, con le armi atomiche, ha ottenuto soltanto una natura modificata e furiosa ma ancora piena di vita - vedi i vermoni stile Dune di David Lynch. Una natura che, con i suoi veleni, non lo accetta più.
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[+] film d’animazione che ci riconcilia col mondo
(di antonio montefalcone)
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andrea levorato
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venerdì 9 settembre 2011
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l'epica storia della più famosa eroina del futuro
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Nausicaà della valle del vento ****1/2
Produzione: Giappone 1984
Genere: Animazione, Drammatico, Fantascienza
Regia: Hayao Miyazaki
Trama:
Nausicaà è la principessa di uno dei villaggi di sopravvissuti ad una catastrofe mondiale. La terra è popolata da creature giganti e mostruose con sembianze di insetti, in cui il genere umano ha identificato i propri nemici.
Mini recensione:
Epico e profondo adattamento dell’omonimo manga della serie “Nausicaà”. La tematica ambientale viene ben trattata senza mai ammorbare lo spettatore con pessimi moralismi.
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Nausicaà della valle del vento ****1/2
Produzione: Giappone 1984
Genere: Animazione, Drammatico, Fantascienza
Regia: Hayao Miyazaki
Trama:
Nausicaà è la principessa di uno dei villaggi di sopravvissuti ad una catastrofe mondiale. La terra è popolata da creature giganti e mostruose con sembianze di insetti, in cui il genere umano ha identificato i propri nemici.
Mini recensione:
Epico e profondo adattamento dell’omonimo manga della serie “Nausicaà”. La tematica ambientale viene ben trattata senza mai ammorbare lo spettatore con pessimi moralismi. La capacità di story telling di Miyazaki viene sfruttata tutta in due ore che non annoiano mai. Qualche ingenuità (i due mulini uno affianco all’altro con le pale che girano in senso opposto) perdonabile e una protagonista magnifica.
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g. romagna
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lunedì 11 gennaio 2010
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nausicaa
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Un raffinato ed avvincente inno ambientalista, antimilitarista ed antinuclearista capace di immortalare, con estrema semplicità ed efficacia, la malvagità, l'ottusità e la vanagloria dei potenti. Di alto lirismo il finale, con il tema musicale che cita per pochi secondi -i più significativi del film- la Sarabanda di Georg Friederich Handel (già usata da Kubrick, nove anni prima, in Barry Lyndon, altro capolavoro cinematografico), a suggellare, nella maniera più elevata possibile, quest'altra meraviglia di immagini, storia ed accuratezza stilistica targata Miyazaki.
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