Dopo che un gruppo di criminali rapisce la ballerina figlia di un potente personaggio della malavita, si ritirano in una villa isolata, ignari di essere rinchiusi all'interno senza una bambina normale. Recensione ❯
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L'incredibile storia di una bambina e della sua capacità di vedere gli IF, cioè gli amici immaginari di tutte le persone. Espandi ▽
Il film segue una giovane ragazza che attraversa un'esperienza difficile e poi inizia a vedere gli amici immaginari di tutti che sono stati lasciati indietro mentre i loro amici nella vita reale sono cresciuti. Recensione ❯
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Kassovitz osserva la banlieue senza paura di sporcarsi le mani, in un film folgorante, che non dà tregua. Drammatico, Francia1995. Durata 95 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Gioellino del cinema francese, da molti considerato un vero e prorpio capolavoro, si è aggiudicato il premio per la regia al Festival di Cannes 1995. Espandi ▽
In un quartiere periferico parigino (i francesi li chiamano le cité), scoppia il vento della rivolta dopo il pestaggio del sedicenne Abel da parte della polizia. I giovani della banlieu scendono in strada e si battono tutta la notte con gli agenti. Tra loro ci sono tre amici: l'ebreo Vinz, il maghrebino Said e il nero Hubert, un trio di sfigati, disoccupati, arrabbiati e senza futuro. La giornata balorda dei tre giovani disperati ha inizio quando Vinz, che ha trovato una pistola d'ordinanza persa da uno sbirro durante gli scontri, decide di usarla. Diretto da Matthieu Kassovitz, un venticinquenne di talento, in un bianco e nero splendido, e parlato con un dialetto non facile da tradurre, L'odio è un film durissimo che ha totalizzato milioni di spettatori in Francia, ottenendo anche il premio per la miglior regia a Cannes nel 1994. Recensione ❯
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Liberamente ispirato a "La conferenza degli uccelli" di Farid al-Din 'Attar. Espandi ▽
Il film racconta la storia di uno stormo di uccelli che viaggia al seguito dell'Upupa, attraversando le 7 Valli, alla volta della Montagna di Kafh, dimora del re Simourgh, colui che sarà in grado di rispondere ad ogni loro domanda. Delle centinaia che si avventurano, in pochi arrivano a destinazione: il segreto verrà svelato solo a 6 di loro : all'Upupa che li ha guidati ; ai 4 volatili che in viaggio hanno vissuto l'esperienza d'Amore di 4 personaggi umani; più a un sesto, il più goffo e improbabile di tutti. Recensione ❯
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Una donna perde la custodia di un figlio ma è decisa a vincere la battaglia legale. Espandi ▽
Sylvie è una madre single con due figli da accudire il cui più piccolo, Sofiane, è piuttosto problematico. La loro vita è caotica e disordinata, e Sylvie, pur affettuosa e partecipe, è anche un po' approssimativa nella gestione domestica. Un giorno, mentre la madre è al lavoro cercando di mantenere la famiglia, Sofiane si fa male e finisce in ospedale. I servizi sociali lo allontanano da casa per mandarlo in un istituto, e a Sylvie non resta che intraprendere una battaglia nel tentativo di riavere a casa suo figlio.
Niente da perdere è l'opera prima di finzione della giovane regista Delphine Deloget che proviene dal cinema di realtà e a quella realtà non vuole derogare, anche nel raccontare una storia da lei stessa accuratamente sceneggiata. Tutto succede davanti ai nostri occhi con un'immediatezza e un'urgenza che fanno il paio con quelle di Sylvie, interpretata da un'ottima Virginie Efira.
Siamo di fronte ad un film immersivo calato in un quadro famigliare ma anche in una realtà socioeconomica e geografica ben definita. E ci spinge a ragionare senza pregiudizi sulle trappole in cui rischiamo tutti di cadere, un po' a causa nostra, un po' a causa della rigidità delle istituzioni che ci circondano. Recensione ❯
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Boss riceve una telefonata dal suo amico Aood, in Thailandia, che gli rivela di essere malato di cancro. Espandi ▽
Boss, barman e dongiovanni, conduce una vita dissoluta a New York quando viene raggiunto dalla chiamata del suo migliore amico, Aood, che gli confessa di avere la leucemia e gli chiede un ultimo favore: tornare in Thailandia per accompagnarlo dalle sue ex compagne e restituir loro un oggetto. Il doloroso processo di commiato dalla vita che sta per svanire diviene per Aood un’occasione per rinsaldare rapporti e saldare debiti prima che sia troppo tardi. Un film che è un tentativo di adattare stilemi e situazioni tipiche del cinema di Wong Kar-wai, oggetto di imperituro feticismo presso i cinefili di diverse generazioni, alle esigenze di botteghino thailandesi. Da Poonpiriya ci si attende infatti un altro campione di incassi, dopo che il precedente Bad Genius si è affermato come il maggiore incasso mondiale di sempre per un film thailandese. L’espediente del viaggio a ritroso nella propria vita, che passa inevitabilmente da rimpianti, rimorsi e rancori mai sopiti, diviene quindi l’occasione ideale per esaltare il feticismo sentimentale tipico del cinema di Wong e la sua reificazione dei sentimenti. Recensione ❯
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Provost ritrae Bonnard e la moglie Marthe. Una coppia che ha saputo trasformare il proprio vissuto in arte. Biografico, Francia2023. Durata 122 Minuti.
Provost esplora il rapporto tra il pittore francese Pierre Bonnard e la sua compagna di una vita e musa per eccellenza, protagonista di un terzo dei suoi dipinti, Marthe de Méligny. Espandi ▽
Pierre Bonnard trova come modella occasionale la fioraia (di un negozio di fiori finti) Marthe che gli si presenta con un cognome falso per fare una buona impressione. Da quel giorno i due, con vicende alterne, finiranno con il costruire un rapporto in cui lei diventerà per i detrattori la donna che lo ha isolato dal mondo parigino e per lui colei che sarà al centro di un terzo delle sue opere. I film sugli artisti sono spesso concentrati su un percorso che metta in luce genio e sregolatezza ed in essi prevalgono gli uomini. Non a caso a un certo punto Marthe chiederà a Pierre perché i nudi nei quadri sono quasi sempre femminili. “Perché i pittori sono uomini e non donne” sarà la risposta. Provost invece trae la propria ispirazione dalla coppia e, in particolare, dal bisogno di rileggere la figura di Marthe, divenuta a un certo punto della sua vita pittrice a sua volta. Provost riesce nello scopo di descrivere un uomo e una donna che trasformano il loro vissuto in arte e riesce anche, evitando l’aneddotica da museo delle cere che spesso inficia i biopic sugli artisti, a farci immaginare l’origine delle ninfee di Monet come l’esito di una giornata estiva e di un incontro tra amici in campagna e, ancora una volta, con una mano che sublima la realtà in arte. Recensione ❯
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In una vicenda dal sapore shakespeariano, Samad, un giovane musulmano, è diviso tra il senso di colpa per una vita sbagliata e il desiderio di cambiare. Espandi ▽
Samad (Mehdi Meskar) ce l'ha fatta. Ha pagato il suo conto con la giustizia e ora ha un lavoro, una nuova vita. Padre Agostino (Roberto Citran), suo amico e mentore, lo invita in carcere perché possa essere di ispirazione per i suoi compagni, come esempio di reinserimento, perché possa raccontare la nuova vita da uomo libero. Ma è la giornata sbagliata: una rissa fa esplodere la rabbia e il risentimento dei detenuti, che decidono di barricarsi nella biblioteca del carcere. Samad si troverà a dover scegliere chi essere: musulmano o cristiano, complice oppure ostaggio. Recensione ❯
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Un film di finzione, storico, in costume, che non sacrifica il realismo, l'immediatezza e l'intimità. Espandi ▽
Inverno 1862.
Nel pieno della guerra di Secessione, l'esercito degli Stati Uniti invia ad ovest una compagnia di volontari con il compito di perlustrare e presidiare le terre inesplorate.
La missione travolge un pugno di uomini in armi, svelando loro il senso ultimo del proprio viaggio verso la frontiera Recensione ❯
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La magia di episodi classici della serie animata del 1984 arricchita da un esclusivo dietro le quinte. Espandi ▽
Questa speciale esperienza cinematografica riporterà i fan alle origini: alcuni dei doppiatori originali di Transformers, tra cui Peter Cullen (voce originale di Optimus Prime) e Frank Welker (voce originale di Megatron), si riuniranno per la prima volta dopo decenni per ritrovare i propri personaggi e ricreare la magia della serie animata del 1984. Un esclusivo backstage del doppiaggio dell'episodio pilota, More Than Meets the Eye, Part 1, comparirà su split screen, seguito da una proiezione tradizionale dei tre episodi successivi della serie. Un'opportunità unica per celebrare 40 anni di azione, umorismo e il lascito dei Transformers in un evento che è davvero... More Than Meets the Eye! Recensione ❯
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Roma, 7 agosto 2012. Il giorno dopo la festa di compleanno della figlia minore, Vito Semeraro scompare nel nulla.
Vito vive separato dalla moglie Carla. Ma la piccola Mara il giorno del suo terzo compleanno si sveglia chiedendo del papà. Carla, per farla felice, lo invita a cena. In fondo anche lei ha voglia di rivedere Vito. Sono stati l'uno per l'altra il grande amore, l'unico, lo saranno per sempre. Vito però era anche un marito geloso, violento, capace di picchiarla per un sorriso al tabaccaio, per un vestito troppo corto.
A due anni dal divorzio, la famiglia per una sera è di nuovo unita. Ma, nelle ore successive, di Vito si perdono le tracce. Carla e i figli maggiori lo cercano disperatamente; e non sono gli unici, perché Vito da anni ha un'altra donna e un'altra quasi figlia. Ma ha anche una sorella e un padre potenti, in Puglia, i cui amici si mobilitano per scoprire la verità a modo loro. Sarà però la polizia a trovarla, una verità. Ma in questi casi può davvero esistere una sola, chiara, univoca verità?
Voce unica nel panorama letterario contemporaneo, Antonella Lattanzi costruisce un meccanismo narrativo miracoloso popolato di creature splendidamente ambigue, percorrendo in funambolico equilibrio il crinale che separa bene e male, colpa e giustizia, amore e violenza. Recensione ❯
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