78. Mostra del Cinema di Venezia, il programma dei 122 film. Venezia - 1/11 settembre 2021. Le recensioni, trame, listini, poster e trailer, ordinabili per:
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Quest’anno il riconoscimento è stato conferito a due differenti film per implementare il sostegno alla distribuzione del cinema nelle sale. Vai all’articolo »
Star internazionali e tanti volti italiani. Buona accoglienza per Mona Lisa and the Blood Moon (Concorso) e grandi applausi per Ariaferma (Fuori Concorso). Vai all’articolo »
L'artista ha ricevuto il Leone d'oro alla carriera. La cerimonia d'apertura inizia con il botto: applausi per Madres Paralelas di Pedro Almodóvar. Vai all’articolo »
I film della selezione ufficiale (sulla carta) fanno gioire i cinefili e dimostrano che il cinema è in ottima salute. Soprattutto quello italiano. Vai all’articolo »
La Settimana Internazionale della Critica ha presentato la coraggiosa selezione composta da nove opere. Grande attesa per Mondocane con Alessandro Borghi. Vai all’articolo »
L’attrice riceverà il prestigioso riconoscimento il prossimo 8 settembre prima della proiezione di Halloween Kills, in uscita nelle sale il 15 ottobre. Vai all’articolo »
Al grande attore e regista verrà consegnato il prestigioso riconoscimento durante la prossima Mostra del Cinema al via l’1 settembre. Vai all’articolo »
Un film che merita attenzione perché, pur non assumendo i toni della denuncia, invita a riflettere. Drammatico, Brasile2021. Durata 120 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un uomo solitario si innamora di una donna conosciuta su Internet. Un giorno lei scompare e non si fa più viva. Lui decide di cercarla a Bahia. Espandi ▽
Daniel è un poliziotto che è stato sospeso dal servizio per un'aggressione violenta ad una recluta. Nello stesso periodo ha intrecciato una relazione con Sara, una giovane donna che vive a Bahia quindi molto distante dalla sua città. Un giorno decide di partire per incontrarla dopo un lungo silenzio da parte di lei. Scoprirà che si tratta di un ragazzo che vuole cambiare sesso. Recensione ❯
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Un anime musicale come non se ne sono mai visti prima: un'opera rock destinata a lasciare il segno. Espandi ▽
Giappone medievale, periodo Muromachi (1336-1573). Inu-oh (interpretato da Avu-chan, cantante del popolare gruppo fashion punk Queen Bee) è un artista noh nato con caratteristiche fisiche anomale. Tomona (Mirai Moriyama) è un monaco cieco suonatore di biwa. I due si incontrano nella capitale e iniziano a esibirsi insieme. Con i loro spettacoli, che infrangono le regole delle arti tradizionali, diventano le pop star di una nuova era e in breve tempo le folle impazziscono per loro. Cosa sarebbe successo se l'hip-hop, la musica rock e i febbrili festival musicali all'aperto fossero esistiti nel Giappone del XIV secolo? Recensione ❯
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Mohamed Diab propone una riflessione sul senso della vita e dell'appartenenza nei territori palestinesi. Drammatico, Egitto, Giordania2021. Durata 98 Minuti.
Amira è convinta di essere nata attraverso un concepimento clandestino. Un giorno scoprirà la verità e niente sarà più come prima. Espandi ▽
Amira è un adolescente palestinese il cui padre si trova condannato a vita in un carcere israeliano per terrorismo. Quando l’uomo manifesta il desiderio di avere un altro figlio con la stessa pratica adottata per lei (la fuoriuscita clandestina di sperma per la fecondazione artificiale) emerge un problema che condizionerà la vita della ragazza. Amira nel tempo libero tiene aperto un piccolo laboratorio fotografico dove realizza degli autoscatti che serviranno poi per realizzare dei semplici fotomontaggi. Mohamed Diab parte da questo elemento simbolico e dalla capacità della ragazza di correggere le foto scattate per migliorare l’aspetto dei suoi clienti, per promuovere una riflessione sul senso della vita e dell’appartenenza nei territori palestinesi. Diab segue il percorso della ragazza e di sua madre accompagnano le svolte della narrazione con la costante attenzione della messa a confronto dei comportamenti degli uomini e delle donne. Senza ergersi a giudice ma, al contempo, senza nascondere i problemi. Recensione ❯
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Il tragico destino della comunità ebraica di Nasielsk attraverso un breve filmato amatoriale in 16 mm trovato per caso in un armadio. Espandi ▽
Un filmato amatoriale di poco più di 3 minuti viene ritrovato da Glenn Kurtz in un armadio a casa dei suoi genitori in Florida. Risulta essere il frutto di riprese realizzate dal nonno David, un ebreo che aveva fatto fortuna negli Stati Uniti e che era tornato nel 1938 con la moglie in quella parte di Europa che aveva dato loro i natali. Il filmato, in condizioni non buone, viene mandato ad un laboratorio che riesce a restaurarlo. Ulteriori ricerche consentiranno di accertare che il luogo delle riprese è la cittadina polacca di Nasielsk con 7000 abitanti di cui 3000 ebrei. Solo un centinaio sopravvisse all’Olocausto. Tre Minuti è un documentario che andrebbe mostrato, con grande profitto, in tutte le scuole di cinema, perché elabora un saggio sull’immagine cinematografica affrontandone i diversi aspetti, senza didatticismi ingombranti e con grande chiarezza ed immediatezza. È, in definitiva, una vera e propria detection quella che ci viene presentata. Ci porta, minuto dopo minuto a partire dagli iniziali tre, a scoprire appunto non solo una comunità ma anche le innumerevoli potenzialità del linguaggio cinematografico. Spingendoci così a passare dal vedere al guardare. Recensione ❯
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Una passeggiata notturna tra le vie di Parigi per affrontare la perdita della spensieratezza con poesia. Drammatico, Francia, Belgio2021. Durata 87 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Due ragazzi si trovano a vivere una notte tra le strade di Parigi. Espandi ▽
Marion ha 18 anni e vive a Parigi. La scomparsa della sorella, deceduta cinque anni prima, le ha lasciato un immenso dolore. Il giorno dell’anniversario della sua morte, la ragazza decide di uscire di casa e di camminare per le vie della città, tentando di integrarsi con i propri coetanei. Giochi, chiacchiere, feste… ma la ragazza non sembra divertirsi. Per fortuna, Alex precipita nella sua vita. I due giovani passano la notte insieme esplorando la capitale francese e filosofeggiando sulla vita e sulle proprie paure. Il film è un'occasione per parlare, molto poeticamente, delle generazioni attuali che hanno perso ogni tipo di spensieratezza, che faticano a comunicare e che cercano una via d’uscita. Un’opera ricca di sensazioni, dove la percezione degli elementi uditivi, visuali ed emotivi, sono un punto di forza. Perfetta per i giovani adulti che si immedesimeranno senza difficoltà, ma anche per coloro che vogliono perdersi per le vie notturne di Parigi per poi ritrovarsi, più sereni di prima. Recensione ❯
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Un'interessante metafora sulla condizione della Romania e sull'eterno scontro fra umano e divino. Drammatico, Romania, Repubblica ceca, Lettonia2021. Durata 118 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un film indipendente su una giovanissima suora che ha scelto Dio. Ma fa i conti con qualche dubbio. Espandi ▽
La giovane suora Cristina esce di soppiatto dal monastero dove vive e si reca in città per sbrigare una faccenda urgente. Dopo aver girato tra l'ambulatorio di un ospedale, un palazzo della periferia e una stazione di polizia, decide di fare ritorno al monastero e sale a bordo di un taxi. Nel corso del viaggio, però, è assalita dal tassista e brutalmente violentata. Indagando sul caso, l'ispettore Marius Preda ricostruisce la giornata di Cristina e prova a farsi raccontare da lei, ridotta in fin di vita, come sono andate le cose. Marius rintraccia il presunto colpevole, lo porta sul luogo del delitto e in preda a una rabbia cieca gli intima di confessare. La situazione gli sfugge di mano, ma un miracolo inatteso lo attende...
Diviso in due blocchi, con due protagonisti antitetici, il film oppone visioni opposte della realtà: una fideistica, l'altra materialista; una spirituale, l'altra tenacemente razionale.
Nel film di Apetri (presentato lo scorso anno nella sezione Orizzonti della Mostra di Venezia) un miracolo risolve il racconto, alla maniera dei misteri popolari, ma non offre risposte certe. Recensione ❯
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Il talento originale di Ana Lily Amirpour torna in versione più leggera e ispirata sotto la luna di New Orleans. Fantasy, Thriller - USA2021. Durata 106 Minuti.
La storia di una ragazza un po' particolare. Espandi ▽
Tempo di eclissi nel cielo di New Orleans, fenomeno che tinge la luna di sangue e risveglia una ragazza in camicia di forza dal torpore. La giovane, paziente in un istituto psichiatrico della città, si scopre capace di manipolare con il pensiero chi le si para di fronte, un'abilità che le consente di evadere facilmente e avventurarsi tra le strade del quartiere francese. Sulle sue tracce, però, si lancia ben presto l'agente di polizia Harold.
La terza regia di Ana Lily Amirpour ancora una volta un vivace ibrido stilizzato, che mescola i generi e riafferma la poetica dell'outsider negli Stati Uniti di oggi. Rispetto al precedente The bad batch, Mona Lisa and the Blood Moon si scrolla di dosso una certa pesantezza allegorica e abbraccia la semplicità, se tale si può definire un film con un cielo stregato, una discoteca nel cruscotto e una caccia al ladro dai poteri psichici. Recensione ❯
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La vita di una ragazza viene sconvolta dall'incontro di un ragazzo in un bar. Espandi ▽
Nadia ha 16 anni (quasi diciassette come tiene a precisare), frequenta l'Istituto Alberghiero con buoni risultati e tende a condurre una vita solitaria. L'incontro con un ragazzo incontrato in un bar cambierà completamente la sua vita. Mentre segue il percorso e le scelte di Nadia, chi conosce il cinema di Wilma Labate non può fare a meno di riandare con la memoria a Domenica.
Sono trascorsi esattamente vent'anni ma lo sguardo della regista è ancora, come allora, intenso e partecipe nei confronti di una figura femminile 'forte' alla cui consistenza hanno contribuito, in fase di sceneggiatura, i fratelli D’Innocenzo. Grazie all'intensità costantemente controllata (e quindi mai sopra le righe) di Alma Noce, Labate ci offre un ritratto di un'adolescente che soffre ma sa anche scegliere, superando in consapevolezza gli adulti che le dovrebbero fare da guida. Recensione ❯
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Il racconto di una incongruenza famigliare che soffre della stessa disfunzionalità che rappresenta. Drammatico, Italia2021. Durata 89 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film ritrae la famiglia di Nena, riunita per festeggiarne il compleanno nella sua casa in riva al mare. Espandi ▽
Umberto e Nena sono sposati da decenni ma la loro coppia è sempre stata in realtà un triangolo. Nel giorno del compleanno di Nena la famiglia, che comprende due figli, i loro compagni e la nipotina Alma, si riunisce nella casa di famiglia al mare. Sarà in quest'occasione che verranno fuori le problematiche e le relazioni disfunzionali che caratterizzano i particolari legami familiari. Il paradiso del pavone, terzo lungometraggio diretto da Laura Bispuri e da lei scritto insieme a Silvana Tamma, soffre della stessa disfunzionalità che rappresenta.
Accanto al talento registico ed all'impeccabile professionilità e bravura dell'apparato tecnico, la mancanza di equilibrio in quella enclave problematica sembra quasi estendersi anche alla costruzione dei personaggi, con i quali si fa fatica ad empatizzare. Recensione ❯
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Judith conduce una doppia vita tra la Svizzera e la Francia. Poco a poco, questo equilibrio fragile fatto di menzogne, segreti e andirivieni va pericolosamente in frantumi. Espandi ▽
Sotto le apparenze del thriller convenzionale, La doppia vita di Madeleine Collins esplora un’identità doppia fino al punto di rottura. Ma questa volta non si tratta di gestire un’esistenza domestica e un’altra clandestina, il film di Antoine Barraud pratica nel genere un sottogenere più incline alla follia, quello in cui i protagonisti coniugano alla luce del sole due famiglie e due identità pubbliche appoggiate sulle sabbie mobili e i pretesti professionali. Ma mentire non è cosa da poco e la traiettoria dell’eroina, in movimento permanente, tradisce progressivamente il suo squilibrio. La vernice si crepa e l’angoscia risale la superficie, la libertà permessa dall’identità plurale diventa una trappola. Sofisticato e discreto, il film di Barraud articola il suo soggetto interrogando con l’identità di una donna i mostri interiori. Recensione ❯
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Un road movie per raccontare un'altra Sicilia. Espandi ▽
Chi conosce Giovanna Taviani e ne apprezza l'opera non poteva non aspettarsi un'apertura in cui il mare fosse dominante. Questa attesa viene soddisfatta perché Giovanna prende le mosse dalle profondità marine per narrare e far narrare di donne, cavalier, arme ed amori mostrando come non si tratti di archeologia culturale ma di tesi ed azioni teatrali che mordono sul presente. Perché le vicende di Ulisse o dei Paladini di Francia hanno una presa che travalica il tempo. Così come le cantate sui morti di mafia o sulla madre di Salvatore Carnevale (prima donna a costituirsi come parte civile in un processo contro mafiosi) ci parlano di un passato prossimo che non ha smesso, purtroppo, di essere attuale. Gli interpreti che incontra nel suo viaggio mostrano con la loro voce e i loro corpi, nonché con i pupi, che non sono più personaggi ma vere e proprie persone, la passione artistica e civile che li anima. Recensione ❯
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Un ipnotico viaggio che trasporta lo spettatore in una seducente e affascinante realtà altra. Drammatico, Francia, Italia, Svizzera2021. Durata 86 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un ragazzo abbandona tutto per cercare fortuna ma scoprirà le difficoltà del profitto. Espandi ▽
Jorge è un giovane di belle speranze che guida un moto-taxi alla periferia di Lima, in Perù, ma cova sogni di maggior gloria e opportunità. Padre di famiglia, decide di tentare la fortuna alla ricerca dell’oro che si nasconde nelle miniere delle Ande. Il viaggio verso le montagne è lungo e difficile: l’obiettivo è La Rinconada, la città a cinquemila metri di altezza che attrae chi è disposto a rischiare tutto in nome di una scommessa col diavolo, e dove molti uomini finiscono per scomparire. Opera di un regista italiano, Matteo Tortone, e frutto di un’importante co-produzione europea, Mother Lode è l’ipnotico racconto di un viaggio che ha il fascino del racconto popolare, a metà tra la mitologia e il monito contro i pericoli della hubris umana. Membro di un sempre più nutrito contingente di documentaristi italiani che costruiscono opere ibride basate su ricerca sul campo e sofisticazione visiva, Tortone coglie appieno le sfumature tra realtà e folklore che governano l’universo della miniera, trasportando lo spettatore in una realtà altra che seduce in modo sottile. Recensione ❯
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Nell'estate dei suoi diciotto anni, Giulio si innamora della figlia dei vicini, Lia, una ragazza tanto disinibita quanto introversa che sembra nascondere dei segreti. Espandi ▽
Estate. Giulio aiuta i suoi genitori nella tenuta di campagna. Nel casale vicino, da molto tempo disabitato, sembrano essere tornati i proprietari. Si tratta della loro figlia, Lia, una ragazza tanto disinibita quanto introversa. Impone il proprio punto di vista su tutto senza possibilità di contraddittorio. Giulio se ne innamora. Ma Lia e quel casale nascondono un segreto. L'opera prima di Beatrice Baldacci fa scoprire una regista che ha davanti a sé la possibilità di un percorso interessante nel panorama del cinema italiano. Servita purtroppo non completamente (forse a causa del non elevato budget) da una fotografia che, in particolare negli esterni diurni, non offre il giusto spessore alla tensione che attraversa tutto il film, Baldacci sa però come sfruttare al meglio la sceneggiatura. Baldacci esplora i volti e i corpi dei protagonisti trovando sempre la giusta misura finalizzata a costruire quell'attenzione nei loro confronti che nel cinema si traduce in una forma di rispetto per lo spettatore. Recensione ❯
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La costruzione di un film attraverso la complicità di un trio di interpreti perfettamente al servizio dello spirito del copione. Commedia, Spagna2021. Durata 114 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una commedia sulla feroce rivalità tra due attori con un talento enorme ma un ego ancora più grande. Espandi ▽
Giunto ad una veneranda età ma ancora assetato di gloria, l'imprenditore Humberto Suarez vorrebbe legare il proprio nome ad un'opera destinata a restare nella storia. Subito ha pensato ad un ponte, poi è stato attraversato da un'idea migliore: un film. Un capolavoro cinematografico. Finanzierà ogni cosa, ma esige il meglio: il romanzo di un premio Nobel, la regista più in auge del momento, gli interpreti più bravi. L'eccentrica, elegantissima, visionaria Lola Cueva dirigerà dunque Félix Rivero e Ivàn Torres nel ruolo di Manuel e Pedro, fratelli di sangue e rivali in amore, in una tragedia che non risparmia colpi di scena. È invece senza dubbio una commedia quella in cui si misurano ancora una volta Gastón Duprat e Mariano Cohn, su sceneggiatura di Andrés Duprat, ma sarà bene prestare attenzione a quell'immagine di apertura, un clown triste, per ricordare che la commedia non esclude la ferocia né il dramma, al contrario: si può nutrire di essi. Recensione ❯
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Girato nell'arco di cinque anni, Californie è la poetica ed avvincente rappresentazione di quante decisioni, apparentemente irrilevanti, determinino il futuro di un individuo, in bilico tra farcela e il soccombere di fronte alle difficoltà. Espandi ▽
Jamila, una ragazza di origine marocchina, vive con la sua famiglia a Torre Annunziata, in provincia di Napoli. A 9 anni ha grandi ambiziosi ma poi si isola sempre più in sé stessa, non frequenta i coetanei ed evita di andare in classe. A 12 anni, mette i soldi da parte perché vuole tornare in Marocco, anche da sola. A 13 lavora a tempo pieno come parrucchiera presso il salone Californie. Riesce a comprarsi tutto quello di cui ha bisogno, vestiti e telefono compresi. Poi una mattina, sul posto di lavoro, arriva un assistente sociale e le chiede come mai non va a scuola. Jamila viene seguita dai 9 ai 14 anni, in un percorso di crescita e di messa a fuoco della sua identità che richiama istintivamente il lavoro fatto da Richard Linklater con Boyhood. Ma soprattutto c’è il volto di Khadija Jaafari che cambia nel corso degli anni, che mantiene negli occhi la sua irrequietezza, che prevale all’interno dell’inquadratura. L’identità tra Italia e Marocco segue i naturali passaggi soggettivi, dal desiderio del ritorno a casa al suo rifiuto, con la figura del padre vista come marginale, se non assente. Un film che colpisce dritto, che ha l’impeto e la poesia del cinema di Antonio Capuano combinate con la vitalità e la grazia di quello di Sébastien Lifshitz. Recensione ❯
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