Titolo originale | Amira |
Anno | 2021 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Egitto, Giordania |
Durata | 98 minuti |
Regia di | Mohamed Diab |
Attori | Saba Mubarak, Ali Suliman, Tara Abboud, Waleed Zuaiter, Ziad Bakri Kais Nashif, Saleh Bakri, Is'haq Elias, Sameera Asir, Nadeem Rimawi. |
Uscita | giovedì 20 aprile 2023 |
Tag | Da vedere 2021 |
Distribuzione | Cineclub Internazionale |
MYmonetro | 3,37 su 15 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 17 aprile 2023
Amira è convinta di essere nata attraverso un concepimento clandestino. Un giorno scoprirà la verità e niente sarà più come prima. In Italia al Box Office Amira ha incassato 13,5 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Amira è un adolescente palestinese il cui padre si trova condannato a vita in un carcere israeliano per terrorismo. Quando l'uomo manifesta il desiderio di avere un altro figlio con la stessa pratica adottata per lei (la fuoriuscita clandestina di sperma per la fecondazione artificiale) emerge un problema che condizionerà la vita della ragazza.
Amira, nel tempo libero che le concedono la frequentazione della scuola e lo studio, tiene aperto un piccolo laboratorio fotografico per mantenere viva la sua passione. La conosciamo mentre realizza degli autoscatti che serviranno poi per realizzare dei semplici fotomontaggi.
Mohamed Diab parte da questo elemento simbolico e dalla capacità della ragazza di correggere le foto scattate per migliorare l'aspetto dei suoi clienti, per promuovere una riflessione sul senso della vita e dell'appartenenza nei territori palestinesi.
La famiglia del padre vede ancora il fratello maggiore in clandestinità mentre il minore è stato fermato in tempo. Sono vite segnate da rancori che affondano le radici in un contrasto che la Storia ci ha raccontato e la cronaca politica e sociale di quelle terre periodicamente riporta alla luce. Si tratta di marchi indelebili che non possono essere 'ritoccati' come fa Amira con le foto. Quando toccherà a lei essere 'fotografata' in una precisa collocazione di vita sarà costretta a crescere all'improvviso perché quella realtà di separazione che sinora aveva avvertito stando al di qua delle sbarre di una prigione ora rischia di ribaltarne la prospettiva. Diab segue il percorso della ragazza e di sua madre accompagnando le svolte della narrazione con la costante attenzione della messa a confronto dei comportamenti degli uomini e delle donne. Senza ergersi a giudice ma, al contempo, senza nascondere i problemi.
Dramma potente e coinvolgente che vede una giovane ragazza palestinese, Amira, vedersi crollare il mondo addosso quando si viene a sapere che suo padre Nawar, detenuto nelle carceri israeliane come terrorista, non può avere figli perché è sterile. L’esame del DNA non sbaglia, Amira allora non è sua figlia. E questo può voler dire una cosa sola: che la [...] Vai alla recensione »
Il professor Jones va in pensione, festicciola con orologio pacchiano regalato all'uscita dall'università al primo barbone, e via verso un ritiro non glorioso, ingrigito dalla morte in guerra del figlio e da un divorzio in arrivo. Ma se il professor Henry Jones è Indiana Jones siamo sicuri che l'avventura è in agguato, nonostante gli anni che passano e l'attenzione degli studenti sia più rivolta allo [...] Vai alla recensione »
Amira è una giovane fotografa, figlia di un sostenitore della causa palestinese venerato tra gli eroi della patria detenuto in un carcere israeliano da prima del suo concepimento. I due si sono sempre visti solo durante i colloqui, con il vetro del parlatorio a fare da schermo. Lei ricompone quella distanza con fotomontaggi che li ritraggono insieme, in libertà.
Opera terza del regista egiziano Mohamed Diab (Cairo 678 e Clash), Amira è ambientato in un posto qualsiasi della Palestina, accerchiata dall'occupazione israeliana e caratterizzata da una militanza vibrante che si respira nelle strade e nelle case, dove ai muri sono appese le grandi fotografie degli eroi e dei martiri che hanno combattuto o stanno combattendo.
Due film in circolazione in questi giorni aprono finestre di conoscenza e riflessione sul mondo palestinese di oggi, sulla complessa e difficile condizione di vita di quel popolo, in bilico tra libertà sognata e semi-occupazione israeliana, convivenza e identità individuale e collettiva. La cosa sui nostri schermi non è affatto frequente, a parte il recente, ottimo 200 metri: occorre tornare indietro [...] Vai alla recensione »
Concepita con lo sperma trafugato del padre incarcerato Nuwar (un combattente per la libertà o un terrorista, a seconda dei punti di vista), l'adolescente palestinese Amira (Tara Abboud) gode dello status di "figlia dell'eroe". Ma tutto cambia quando il tentativo di concepire un secondo figlio con lo stesso sistema fallisce e si scopre che il padre di Amira è sterile.
Nata da concepimento clandestino da padre autorevole detenuto politico o figlia di un tradimento? Alla ricerca di una delle due verità in un'indagine a vite tra i sospetti di una famiglia di militanti pronta a escludere lei e la madre, l'adolescente Amira trova invece un nuovo baratro... Dramma dell'identità nell'eterno conflitto israelo-palestinese, chiarisce principi assurdi di condanna e sacrificio. [...] Vai alla recensione »
Amira è un'adolescente palestinese il cui padre si trova incarcerato-a vita in Israele. Lei è stata concepita in modo clandestino (il papà ha di nascosto usato il suo sperma per la fecondazione artificiale). Quando I'uomo decide di avere un altro figlio con lo stesso stratagemma, salta fuori una terribile verità. La regia di Diab è precisa nel raccontare i racconti di un conflitto eterno, fatto di [...] Vai alla recensione »
Amira, un'adolescente palestinese che vive con la madre, è figlia di Nawar, eroe della sua gente, detenuto in una prigione israeliana fin da prima che lei nascesse. Quando il tentativo fallito di concepire un altro bambino fa emergere la sterilità del padre, la famiglia scopre che Amira è in realtà figlia di un carceriere israeliano, e che il seme di Nawar era stato trafugato.
Amira è una ragazzina palestinese, il padre è un eroe della resistenza contro gli israeliani, è in carcere a vita e lei è cresciuta nella sua mitologia celebrata con più forza di quegli incontri tra le sbarre, pieni di amore e di tenerezza. Non è però un film di eroi Amira (negli Orizzonti veneziani due anni fa), che della sua protagonista (Tara Abboud) porta il nome nel titolo, e nemmeno il racconto [...] Vai alla recensione »
Immagini e colori suadenti, carezze visive, filtri azzurri per un film tra tragedia greca, dramma shakespeariano e telenovela. Il regista egiziano Mohamed Diab, premiato per Cairo 678, studi cinematografici newyorkesi, scelto dalla Marvel per la miniserie Moon Knight, passa il confine e arriva in Palestina. Diab (sua la sceneggiatura) segue le tracce dei contrabbandieri di sperma nelle carceri israeliane, [...] Vai alla recensione »
Presentato nella sezione '"Orizzonti", Amira costituisce l' ultimo lavoro di Mohamed Diab, regista che affronta da vicino delicate questioni politico -sociali, concentrandosi, nei suoi film più noti, soprattutto sulle realtà del proprio paese d'origine. In particolare, Cairo 678, suo lungometraggio d'esordio del 2010, era focalizzato sulle molestie sessuali subite dalle donne nella capitale dell'Egitto, [...] Vai alla recensione »
L'annosa vicenda israelo-palestinese è una questione genetica. Tutto è spiegato in questa storia di cui non si può rivelare più di tanto. Ciò che è necessario sapere è che Newar è il padre di Amira ed è considerato un eroe dalla sua gente, un terrorista per gli israeliani. È detenuto, ma progetta di fare un figlio con l'inseminazione artificiale. Le cose sembrano filare lisce, ma il meccanismo si inceppa. [...] Vai alla recensione »
Un terrorista e un prigioniero politico. Sono le due definizioni antitetiche date del palestinese Nawar in un diverbio tra il secondino del carcere israeliano in cui è detenuto e la figlia Amira che si reca a trovarlo. Avviene all'inizio di Amira, opera del regista egiziano Mohamed Diab presentata a Orizzonti di Venezia 78. Un inizio enunciativo della condizione di conflitto perenne tra israeliani [...] Vai alla recensione »
Il regista egiziano Mohamed Diab porta alla Mostra del Cinema di Venezia un dramma incisivo e straziante, trattato con pudore e dolore, e con una ricerca del sentimento intensi. Scritto dal regista con Khaled Diab e Sherin Diab, ispirato a fatti reali, affronta sotto una luce nuova il conflitto arabo-israeliano. Amira è una brillante studentessa diciassettenne, con la passione per la fotografia. Vai alla recensione »