Un giovane beffato da un affarista crea un suo alter ego vendicatore: Paperboy. Espandi ▽
Due giovani - Giona e Ade - hanno messo a punto un nuovo e rivoluzionario software chiamato Prophecy. Lo propongono al famoso Manfredi ma l’affare non va a buon. Sei mesi dopo, Giona scopre che Manfredi sta facendo un sacco di soldi con il loro software di cui si è illecitamente appropriato. Con l’aiuto di Ade, Giona assume l’identità del fantomatico Paperboy, che sul web si propone di ristabilire la giustizia. Tratto dall’omonimo manga di Tetsuya Tsutsui, il film racconta con toni da action comedy una vicenda caratterizzata da un certo schematismo di fondo in ruoli e personaggi, ma ravvivata di frequente da un brio espositivo che le dona vivacità e leggerezza. La descrizione dell’improbabile e scalcinato gruppo di vendicatori è abbastanza colorita e, se la figura quasi super eroistica, come immagine almeno, di Paperboy rimane poco utilizzata e un po’ generica, il ruolo dei ribelli all’interno di un’ottica di vendetta e giustizia è nel complesso efficace e coinvolgente. La confezione è curata e apprezzabile. Positiva anche la prova del cast. Recensione ❯
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Una straordinaria performance dal vivo di alcune delle più famose composizioni di Zimmer. Espandi ▽
Diamond in the Desert è la testimonianza di un concerto a Dubai, in cui Hans Zimmer, accompagnato dall’orchestra di Odessa, ha eseguito le composizioni più note del suo sterminato repertorio di autore di colonne sonore cinematografiche. I brani sono intervallati da dialoghi tra Zimmer e suoi amici e collaboratori: tutti VIP, che rispondono al nome di Zendaya, Timothée Chalamet, Billie Ellish. Ma ad aprire e chiudere il film ci sono Johnny Marr, ex chitarrista degli Smiths, e Pharrell Williams, autore, performer e producer di soul e hip hop. Come confessa Zimmer, sono stati proprio Marr e Pharrell a convincere il compositore tedesco ad abbandonare lo studio di registrazione per calcare i palcoscenici, portando in giro per il mondo musiche che hanno già conquistato i cuori di tutto il mondo.
Hans Zimmer non è solo un compositore, ma un vero e proprio architetto dell’immaginazione sonora. Con Hans Zimmer and Friends: Diamond in the Desert, il maestro tedesco trasforma la sua musica in un’esperienza totalizzante, portando sul palco il meglio della sua carriera in un live spettacolare, ambientato in uno scenario suggestivo: il deserto.
Il film-concerto è una celebrazione dell’inconfondibile stile di Zimmer, capace di unire orchestrazioni grandiose, ritmi pulsanti e melodie capaci di imprimersi nella memoria collettiva. Non è solo un concerto, ma un viaggio emotivo attraverso il cinema e la memoria, un omaggio ai film che ha contribuito a rendere iconici e alle emozioni che la sua musica continua a suscitare. Recensione ❯
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Nell'iconico contesto dell'Hollywood Bowl, la celebre band vincitrice di un GRAMMY® ha dato vita a un'eccezionale collaborazione con la Los Angeles Film Orchestra per eseguire i suoi più grandi successi e le nuove hit in testa alle classifiche. Espandi ▽
98 milioni di album venduti, 240 miliardi di stream, un Grammy e oltre cinquanta premi ricevuti. A ottobre 2024 gli Imagine Dragons si esibiscono con la Los Angeles Film Orchestra nella spettacolare cornice dell’Hollywood Bowl, davanti a migliaia di fan. Il concerto di chiusura del LOOM North America Tour dura quasi due ore, nel corso delle quali gli artisti portano sul palco i loro più grandi successi, fra cui Radioactive, Demons e Believer. Fuochi d’artificio, evocative voci registrate e schermi dalle grandissime dimensioni fanno da sfondo a un evento dal forte impatto visivo, ripreso da sei operatori di camera, un drone e una steadicam, per dar vita a un film concerto che testimonia la performance musicale dell’amata band statunitense. Vincent Adam Paul dirige un film concerto che segue gli oltre quaranta musicisti presenti sul palco dell’Hollywood Bowl per l’atto conclusivo del LOOM North America Tour degli Imagine Dragons. Il film è sicuramente un film per i fan della famosissima band statunitense, ma anche il prodotto giusto per chi apprezza il gruppo, pur non conoscendone nel dettaglio album e percorso artistico, una buona testimonianza di un’esibizione dal vivo scenografica e spettacolare, l’occasione perfetta per chi desidera vivere o rivivere il concerto della celebre band statunitense. Recensione ❯
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Un documentario autorizzato sugli esordi del gruppo: uno spettacolo travolgente con musica ad alto volume. Documentario, Gran Bretagna2025. Durata 137 Minuti.
Un documentario che ripercorre la storia di una delle band più importanti del rock. Espandi ▽
Mentre i ricordi della Seconda guerra non sono ancora archiviati, il Regno Unito inizia a far filtrare e ad accogliere una nuova musica. Suoni inauditi in arrivo dagli Stati Uniti, come quello di una chitarra - quella del rockabilly Johnny Burnette - che sembra venuta da Marte e invece è di Memphis, rimasticata dall'autoctono Lonnie Donegan. O del pianoforte dominato dall'acrobatico Little Richard, dell'armonica rhythm & blues nella bocca sdentata di Sonny Boy Williamson da Chicago, delle urla di un ipercinetico James Brown.
Tutto questo colpisce e nutre moltissimi ragazzi. Quattro, in particolare, che tra incoraggiamenti o diffide familiari, molta ostinazione e a volte anche l'apprendistato da turnisti ingaggiati per ogni tipo di incisione discografica, avranno un esordio esplosivo che porta il loro nome: Led Zeppelin.
Presentato, alla presenza del loro chitarrista Jimmy Page, in un primo montaggio Fuori Concorso nel 2021 alla 78ma Mostra di Venezia, Becoming Led Zeppelin è un ibrido di documentario e film concerto che rispetta la promessa del titolo: indaga cioè il periodo precedente alla formazione del super group, l'atmosfera e l'ambiente in cui Page, Robert Plant, John Paul Jones e John Bonham si sono formati e influenzati reciprocamente. Recensione ❯
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Un viaggio esclusivo e romantico, per chi ama il calcio, lo sport e la libertà di sognare. Espandi ▽
Un viaggio intenso e travolgente dentro il mondo Atalanta, la "regina delle provinciali" trasformatasi in "regina d'Europa", che prende vita durante la settimana più importante e decisiva della Dea. È la settimana della Finale di Coppa Italia con la Juve e dello scontro impossibile con gli "invincibili" del Leverkusen, nella storica finale di Europa League di Dublino, per abbracciare momenti storici e iconici del Club. Recensione ❯
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Il pluripremiato regista Damiano Michieletto dirige un cast stellare in una nuova produzione dell'onirica opera di Offenbach. Espandi ▽
Il pluripremiato regista Damiano Michieletto dirige un cast stellare in una nuova produzione dell'onirica opera di Offenbach, Les Contes d'Hoffmann, in arrivo nei cinema di tutto il mondo mercoledì 15 gennaio 2025. Il tenore Juan Diego Flórez, nei panni del tormentato poeta E.T.A. Hoffmann, canterà assieme a Ermonela Jaho, Olga Pudova e Marina Costa-Jackson, che interpreteranno le tre amanti del protagonista. A completare il cast, Alex Esposito nella quadruplice parte del cattivo (Lindorf, Coppélius, Dr. Miracle, Dapertutto) e il mezzosoprano Julie Boulianne nel ruolo en travesti di Nicklausse. Recensione ❯
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Un film che fa ridere e commuovere, invitandoci a riflettere sul senso della vita e sull'importanza di non arrendersi mai. Espandi ▽
Talento capace di trasformare ogni frammento della quotidianità in uno spettacolo irresistibile, con la sua comicità travolgente e genuina, anche in questo film Battista dimostra di saper leggere l'anima del pubblico, intrecciando racconti di vita, osservazioni fulminanti e battute pungenti. La sua presenza scenica magnetica, unita a una capacità unica di improvvisare e coinvolgere, lo rendono un artista capace di far ridere e riflettere con la stessa intensità. Per questo Battista non è solo un comico: è un narratore della realtà, un maestro dell'ironia che riesce a unire leggerezza e profondità in ogni suo spettacolo. Recensione ❯
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Un viaggio nel tempo nella ville lumière in cui Monet, Renoir, Degas, Morisot,
Pissarro, Sisley, Cézanne inventarono la pittura impressionista Espandi ▽
Il 15 aprile 1874 apriva a Parigi la prima mostra impressionista. «Affamati di indipendenza», Monet, Renoir, Degas, Morisot, Pissarro, Sisley, Cézanne avevano deciso di trasgredire le regole organizzando la loro mostra, al di fuori dalle vie ufficiali: nasceva così l'impressionismo. Per celebrare questo epocale anniversario, il Museo d'Orsay ha presentato circa 130 opere, volgendo uno sguardo nuovo e attento alla data considerata come anno di nascita delle avanguardie. Ma cosa accadde esattamente nella primavera 1874 nella ville lumière e quale senso si può dare oggi a un'esposizione di 150 anni fa diventata ormai leggendaria? Attraverso le sale della mostra, L'ALBA DELL'IMPRESSIONISMO. PARIGI 1874 ripercorre le circostanze che hanno spinto 31 artisti - di cui solo sette sono oggi universalmente famosi - a riunirsi per esporre insieme le proprie opere. Il clima del periodo era quello di un dopoguerra che seguiva due conflitti: la Guerra franco-tedesca del 1870, quindi un violento conflitto civile. In questo contesto di crisi, gli artisti ripensano la propria arte ed esplorano nuove strade. Un piccolo «clan dei rivoltosi» dipinse scene della vita moderna o paesaggi dai colori chiari e dal tocco eseguito con brio e per lo più abbozzati all'aperto. Come notò un osservatore, «quello che sembrano ricercare prima di tutto, è l'impressione». All'inizio questi pittori erano degli outsider disprezzati e squattrinati. Ma proprio il 1874 fu l'anno che cambiò tutto: i primi impressionisti furono coloro che ruppero gli schemi esponendo circa 200 opere appese su pareti rivestite di lana bruno-rossastra nello studio del fotografo Nadar. Quel giorno il mondo dell'arte si apprestava a cambiare per sempre. Recensione ❯
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Il balletto Romeo e Giulietta nella straordinaria produzione di Kenneth MacMillan, considerata un capolavoro moderno fin dalla sua prima rappresentazione con Vadim Muntagirov e Margot Fonteyn nel 1965. Espandi ▽
La celebre tragedia shakespeariana dei due giovani amanti sventurati segnati da un tragico destino, trasformata in un affascinante balletto, approderà in oltre 900 cinema di tutto il mondo, con i Primi Ballerini del Royal Ballet, Fumi Kaneko e Vadim Muntagirov, che incarneranno con grazia ed emozione i ruoli eponimi di Romeo e Giulietta, regalando al pubblico un'interpretazione intensa e coinvolgente. Recensione ❯
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L'incantevole produzione del Royal Ballet del classico intramontabile del balletto Il lago dei cigni torna nei cinema di tutto il mondo. Espandi ▽
Il lago dei cigni racconta la struggente storia d'amore tra il Principe Siegfried e Odette, una splendida ragazza prigioniera di un incantesimo che la trasforma ogni giorno in un cigno. Odette vive in un lago incantato, dove cerca rifugio insieme ad altri cigni che condividono il suo destino. Solo un amore puro e sincero può spezzare l'incantesimo. Questa produzione rimane tutt'oggi una delle opere più amate del repertorio classico del balletto, esigendo dai ballerini che ne interpretano i ruoli principali una combinazione di delicatezza e grazia così come una tecnica raffinata e virtuosistica.
L'adattamento del capolavoro senza tempo di Marius Petipa e Lev Ivanov, firmato da Liam Scarlett - scomparso prematuramente nel 2021 - è una testimonianza della sua innata musicalità e del profondo amore del compianto coreografo per il classicismo. Grazie alla sublime e coinvolgente partitura di Cajkovskij e alle splendide scene curate da John Macfarlane, questo spettacolo cattura magnificamente nei suoi due atti la storia d'amore tra il Principe Siegfried e Odette, che si sviluppa sotto l'influsso del malefico Von Rothbart, un mago oscuro e potente che ha condannato la giovane Odette a vivere prigioniera di una maledizione eterna. Recensione ❯
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La Turandot in diretta dal palcoscenico principale del Covent Garden. La produzione di Andrei Serban è una delle più spettacolari del repertorio della Royal Opera. Espandi ▽
L'ultima opera di Puccini, Turandot, in diretta dal palcoscenico principale del Covent Garden. Attingendo alla tradizione teatrale cinese e italiana per evocare una Pechino fiabesca e sontuosa, la straordinaria produzione del regista Andrei Serban è una delle più spettacolari del repertorio della Royal Opera. Dirige Rafael Payare, mentre la soprano Sondra Radvanovsky canterà nel ruolo eponimo. Recensione ❯
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