Russia. Tonya rifiuta di credere alla notizia della morte del figlio in guerra e inizia a indagare. Un giorno un giovane si presenta alla sua porta dicendo di essere proprio lui, suo figlio. Espandi ▽
Tonya è un'autista d'autobus in una cittadina della ex repubblica sovietica Cabardino-Balcanica. È in attesa del ritorno del figlio che si è arruolato come contractor in Siria. Quando le viene comunicata la notizia della sua morte e della mancanza di resti, lei, grazie ad un dettaglio, si rifiuta di credervi ed inizia una propria battaglia con chi cerca, secondo il suo avviso, di ingannarla. Vladimir Bitokov affronta il tema delle menzogne di Stato in una Russia non più comunista (anche se sul muro di un edificio riemerge un ritratto di Stalin) ma ancora perfettamente addestrata a mentire pur di nascondere realtà spiacevoli. L'idea di aprire il film (e di ritornare sull'argomento in più occasioni) con un edificio storico in totale degrado, per il quale si attende l'autorizzazione per procedere con la ristrutturazione, assume valore metaforico descrivendo un degrado valoriale che affonda le radici in un passato a cui non si può ridare solo una novità di facciata. Sarebbe necessario un intervento radicale.