La doppia vita di Madeleine Collins

Film 2021 | Thriller, 102 min.

Regia di Antoine Barraud. Un film Da vedere 2021 con Virginie Efira, Quim Gutiérrez, Bruno Salomone, Jacqueline Bisset, François Rostain. Cast completo Titolo originale: Madeleine Collins. Genere Thriller, - Francia, 2021, durata 102 minuti. Uscita cinema giovedì 2 giugno 2022 distribuito da Movies Inspired. - MYmonetro 2,65 su 24 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 1 giugno 2022

Judith conduce una doppia vita tra la Svizzera e la Francia. Poco a poco, questo equilibrio fragile fatto di menzogne, segreti e andirivieni va pericolosamente in frantumi. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Lumiere Awards, In Italia al Box Office La doppia vita di Madeleine Collins ha incassato 75,5 mila euro .

Consigliato nì!
2,65/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 2,96
PUBBLICO 2,00
CONSIGLIATO NÌ
Un film sofisticato e discreto che esplora un'identità doppia fino al suo inevitabile punto di rottura.
Recensione di Marzia Gandolfi
mercoledì 1 giugno 2022
Recensione di Marzia Gandolfi
mercoledì 1 giugno 2022

Judith Fauvet, traduttrice per organizzazioni internazionali, divide la sua vita tra la Francia e la Svizzera, tra Judith e Margot, tra il marito borghese e il giovane compagno, tra due figli adolescenti e una bambina di pochi anni. Judith o Margot, gestisce tutto alla perfezione, i viaggi come le bugie, le telefonate segrete come gli eventi mondani. Ma un giorno qualcosa si inceppa e rivela i limiti della menzogna. Le due identità, accuratamente separate, mettono in crisi la sua unicità. Niente è come appare, nemmeno Judith, nemmeno Margot.

Sotto le apparenze del thriller convenzionale, La doppia vita di Madeleine Collins esplora un'identità doppia fino al punto di rottura.

Ma questa volta non si tratta di gestire un'esistenza domestica e un'altra clandestina, il film di Antoine Barraud pratica nel genere un sottogenere più incline alla follia, quello in cui i protagonisti coniugano alla luce del sole due famiglie e due identità pubbliche appoggiate sulle sabbie mobili e i pretesti professionali. Ma mentire non è cosa da poco e la traiettoria dell'eroina, in movimento permanente, tradisce progressivamente il suo squilibrio. La vernice si crepa e l'angoscia risale la superficie, la libertà permessa dall'identità plurale diventa una trappola.

Sofisticato e discreto, il film di Barraud articola il suo soggetto interrogando con l'identità di una donna i mostri interiori. La vertiginosa ubiquità dell'eroina, illustrata con un treno che passa le frontiere, fisiche e mentali, orienta l'interpretazione dello spettatore, sorpreso e a disagio mentre prova a ricostruire un puzzle narrativo complesso. Prova a comprendere la donna al cuore dell'intrigo e a comprendere le sue motivazioni.

È un'amante romantica? Una seduttrice? Una manipolatrice? Una psicopatica? Questa identità disturbata e sempre sull'orlo del collasso, nutre il film e la sua dimensione hitchcockiana. Ma nessun evento straordinario confermerà o smentirà un profilo su un altro, rimandando nell'epilogo a un'alterità reale (quella del titolo) e allo sguardo autoriale di Nadav Lapid, regista israeliano che interpreta un falsario 'a mano libera'.

Non è la prima volta che Barraud filma altri registi - Bertrand Bonello in Les Dos rouge - dichiarando la materia del suo cinema: la tensione tra soggetto e oggetto, tra chi guarda e chi è guardato, tra attore e spettatore. In quest'ultima sequenza disorientante, l'autore spinge il film più lontano, verso lidi metafisici.

Questo personaggio che perde il controllo sulle sue identità rimanda a un'attrice che perde il controllo dei suoi ruoli. Virginie Efira compone un assolo perturbante, incarnando una figura placida che naviga a vista tra pezzi di vite ordinarie e impossibili da raccordare. La sua identità sociale va lentamente in frantumi e fa tremare lo spettatore che cerca l'origine della frattura, la ragione logica di una disfunzione che ci rammenta in fondo che nessuna identità è stabile e ognuno gioca la sua parte, più parti.

L'attrice gestisce il delirio d'ubiquità con sfumature infinitesimali, sorrisi amabili e micro esitazioni aprendo false piste sul suo volto radioso. In trappola tra due donne, due personaggi e due film, gioca il vero e il falso, il senso e il controsenso aprendo la sua eroina a tutte le interpretazioni. Sciolta o raccolta in uno chignon, la biondezza di Virginie Efira determina la sua ragione d'essere e la colloca nella galleria di icone bionde e inafferrabili di cui Bergman, Hitchcock, Antonioni, De Palma, Verhoeven, Fincher, Lynch hanno seguito le derive o il movimento di fuga.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
mercoledì 8 giugno 2022
Giovanni_B_southern

OTTIMO FILM. FATTO BENISSIMO. DA VEDERE

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
giovedì 7 luglio 2022
Valerio Caprara
Il Mattino

I depistaggi, a cominciare dalla sequenza iniziale, sono numerosi e rilevanti e ne potrebbero derivare motivi di fastidio o di sconcerto. Però "La doppia vita di Madeleine Collins", terzo lungometraggio del francese Barraud, dispone con abilità ed eleganza una serie di tracce sfuggenti e indizi ambigui lasciando agli spettatori il compito di trasformarli nei tasselli di un puzzle ricomponibile nel [...] Vai alla recensione »

venerdì 10 giugno 2022
Mathieu Macheret
Le Monde

Sotto i lineamenti amabili di Virginie Efira si nasconde una donna a cui è difficile dare un nome. I parenti la chiamano Judith, ma a volte si presenta come Margot, che poi è il nome che compare sui documenti. In Svizzera ha una famiglia modesta con Abdel, un corriere, e il figlio di dieci anni. In Francia conduce una vita agiata con Melvil, direttore d'orchestra di successo, e due figli più grandi. [...] Vai alla recensione »

venerdì 10 giugno 2022
Adriano De Grandis
Il Gazzettino

Chi è Judith? E soprattutto chi è Margot? L'ambiguità della propria identità è sempre un tema avvincente: il doppio, come elemento sfuggente, come specchio spesso opposto, come rifugio, sospetto, indecifrabilmente molteplice. Tra Francia e Svizzera la vita di Judith scorre apparentemente serena: sì, certo lo stress non manca, ma è anche inevitabile con un lavoro dinamico.

sabato 4 giugno 2022
Federico Pontiggia
Il Fatto Quotidiano

L'abbiamo vista l'anno scorso novizia Benedetta e scandalosa per Paul Verhoeven, ha appena condotto magistralmente le cerimonie di apertura e chiusura del 75esimo Festival di Cannes, è brava e bella, imponente (175 centimetri) e aggraziata, assertiva e solare: è Virginie Efira, belga naturalizzata francese classe 1977, attrice con licenza d'incantare.

sabato 4 giugno 2022
Mariarosa Mancuso
Il Foglio

L a signora sviene in camerino, ha fatto appena in tempo a levarsi la blusa. I vestiti da sera che voleva provare restano sulle grucce. Rifiuta il dottore, solo un malessere passeggero. Bastano poche scene per scoprire che la signora conduce due vite parallele, una volta prerogativa dei commessi viaggiatori. Moglie a Parigi, con due figli grandi, del direttore d'orchestra Melvil.

sabato 4 giugno 2022
Nicolò Barretta
La Voce di Mantova

L'affascinante Judith Fauvet conduce una doppia vita: in Svizzera è la compagna di Abdel da cui ha avuto una figlia; in Francia, invece, sotto il nome di Margot, vive con Melvil con cui ha avuto due figli. A lungo andare sarà difficile per la donna gestire entrambe le esistenze e la situazione le sfuggirà inesorabilmente di mano. Seguendo alcuni stilemi dei modelli propri del cinema di Hitchcock e [...] Vai alla recensione »

sabato 4 giugno 2022
Massimo Causo
Duels.it

Una donna, forse due o più: La doppia vita di Madeleine Collins è un mistero che Antoine Barraud costruisce attorno alla figura straordinariamente destabilizzante di Virginie Efira, presenza di luce e d'ombra perturbante quant'altre mai, la Benedetta santificata da Paul Verhoeven proprio nel segno della duplicità semantica... E' lei Judith Fauvet, un po' Marnie hitchcockiana e un po' Veronica kieslowskiana, [...] Vai alla recensione »

sabato 4 giugno 2022
Raffaele Meale
Quinlan

Una donna si reca in un negozio d'abbigliamento e chiede di provare un paio di abiti alla commessa: quando le vengono recapitati in camerino lei ha perso i sensi ed è caduta a terra, sbattendo la testa. Decide dunque di allontanarsi dal negozio e tornare a casa, e quando è oramai fuori campo si ode un urlo disperato. Inizia così, con un piano sequenza avvolgente e già carico di tensione, La doppia [...] Vai alla recensione »

venerdì 3 giugno 2022
Silvio Danese
Quotidiano Nazionale

Che cosa sta combinando tra due case, due mariti e due famiglie la francese Judith che in Svizzera si chiama anche Margot? Thriller psicologico sul delirio di controllo e il senso di colpa, scritto e girato per la notevole, centrata, fotogenia nevrotica di Virginie Efira, anche nella colonna musicale flirta con Hitchcock. Non è un Monsieur Verdoux al femminile, ma questa doppia vita tiene desta l'attenzione [...] Vai alla recensione »

venerdì 3 giugno 2022
Maria Lombardo
La Sicilia

Una donna capace di nascondere la tormentata vita privata attraverso il lavoro, costantemente in viaggio. Storie di uomini dalla doppia vita sono state raccontate di frequente dal cinema ma l'idea nuova è la doppia vita di una donna. Un personaggio femminile unico dalla doppia vita, dalla doppia famiglia, due compagni, figli dei due diversi padri. Ci viene in mente "La doppia vita di Veronica" del [...] Vai alla recensione »

venerdì 3 giugno 2022
Marco Contino
Il Mattino di Padova

Judith e Margot. Margot e Judith. Due nomi, una sola donna. Che vive, tra la Francia e Parigi, una doppia esistenza. Quella da borghese, sposata con un celebre direttore d'orchestra e madre di due figli e quella, meno sofisticata, con Abdel e con la piccola Ninon. L'una famiglia (quasi) all'insaputa dell'altra, un castello di bugie che Judith/Margot impila in modo sempre più sofisticato, fino all'inevitabil [...] Vai alla recensione »

venerdì 3 giugno 2022
Antonio Pezzuto
Close-up

Di uomini con vite parallele la storia del cinema ne è piena, come è piena la cronaca di uomini che vivono contemporaneamente più amori e più famiglie. Più raro e difficile è incontrare la storia di una donna che decide, senza essere isterica o schizofrenica, di vivere vite separate. Entra infatti qui in gioco una idea stereotipata dei ruoli o una concezione della maternità intesa come relazione che [...] Vai alla recensione »

giovedì 2 giugno 2022
Fulvia Caprara
La Stampa

In bilico sulla corda instabile dell'esistenza di una donna divisa in due, Virginie Efira (Judith), con la falcata delle gambe atletiche, la bellezza morbida e solare, il fascino di chi nasconde un segreto, dipinge, nella Doppia vita di Madeleine Collins , regia di Antoine Barraud, il ritratto hitchcockiano di una classica dark lady. Bionda, inaffidabile, spavalda.

giovedì 2 giugno 2022
Maurizio Acerbi
Il Giornale

Judith/Margot si divide tra due famiglie. Una, in Francia, con marito direttore d'orchestra e due figli adolescenti; l'altra, in Svizzera, con un uomo e una bambina. Fa avanti e indietro dalle due case, inventandosi appuntamenti all'estero di lavo- ro, ma è chiaro che i rispettivi uomini sappiano qualcosa di questa doppia vita. Virginie Efira è brava a mostrare il crollo inevitabile del castello che [...] Vai alla recensione »

giovedì 2 giugno 2022
Cristina Piccino
Il Manifesto

La protagonista di La doppia vita di Madeleine Collins, interpretata da Virginie Efira, sarebbe piaciuta a Alfred Hitchcock. Non solo perché bionda, ma per la sua ambiguità quasi patologica. Avrebbe potuto essere La donna che visse due volte oppure «La donna che visse due vite». Il personaggio infatti è duplice, la sua è una doppia vita. Con la scusa plausibile di un lavoro di traduttrice che la porta [...] Vai alla recensione »

giovedì 2 giugno 2022
Tonino De Pace
Sentieri Selvaggi

La domanda che senza incertezze pone immediatamente il film è quella del chi siamo e, immediatamente dopo quella del valore della nostra identità. La doppia vita di Madeleine Collins, che pure avrà molti difetti, è però un film che con chiarezza cristallina mette in scena il tema dell'identità, oggi strumento sempre più mutevole di rappresentazione del sé verso gli altri, indispensabile ma manipolabile [...] Vai alla recensione »

mercoledì 1 giugno 2022
Lorenzo Ciofani
La Rivista del Cinematografo

Se il titolo italiano riporta a certi drammi psicologici del cinema classico, quello originale si limita a citare un nome e cognome, identità anagrafica ma anche chiave di lettura per la storia. Difficile parlare de La doppia vita di Madeleine Collins senza cadere nella trappola degli spoiler. In casi come questi si rimpiange la spettacolare, felina, tagliente capacità di sintesi di Morando Morandini, [...] Vai alla recensione »

martedì 31 maggio 2022
Ilaria Feole
Film TV

Nell'elegante e tesa sequenza iniziale, una donna entra in una boutique di lusso e ha un malore nel camerino di prova; ma non si tratta della nostra protagonista, ed è solo il primo dei tanti depistaggi di un film che gioca spudoratamente con il tema del doppio, del camuffamento, della vita "in prova". Sono due le esistenze dell'(anti)eroina di cui il film (non) porta il nome: Judith, professione interprete [...] Vai alla recensione »

martedì 31 maggio 2022
Marco Minniti
Asbury Movies

Già presentato nelle Giornate degli Autori della Mostra del Cinema di Venezia 2021, La doppia vita di Madeleine Collins è un lavoro che si muove, consapevolmente, tra la dimensione del dramma psicologico e quella del thriller di derivazione hitchcockiana. Lo fa, il film di Antoine Barraud, svelando lentamente la rete di bugie, inganni e mascheramenti messa in piedi, con disarmante (in)consapevolezza, [...] Vai alla recensione »

martedì 14 settembre 2021
Giulio Sangiorgio
Film TV

Una donna, due uomini, due famiglie. La storia di una bigama, di una delle due gemelle, di una donna che visse due volte. Una ronde identitaria, un ego che si sdoppia, si frantuma, cerca un equilibrio, trova la rottura: il film informa lo spettatore poco a poco, scopre carta dopo carta, gioca al thrilling e al mistero, fa di adulterio e sentimenti materia da spy movie, monta l'angoscia verso l'allucinazione [...] Vai alla recensione »

domenica 5 settembre 2021
Tonino De Pace
Sentieri Selvaggi

La domanda che senza incertezze pone immediatamente il film è quella del chi siamo e, immediatamente dopo quella del valore della nostra identità. Madeleine Collins, che pure avrà molti difetti, è però un film che con chiarezza cristallina mette in scena il tema dell'identità, oggi strumento sempre più mutevole di rappresentazione del sé verso gli altri, indispensabile ma manipolabile nelle relazioni [...] Vai alla recensione »

venerdì 3 settembre 2021
Daniele Sacchi
Cineforum

Una donna entra in un negozio di abbigliamento di lusso, si guarda attorno nervosa, sfiora con le dita gli abiti che non può permettersi. Sceglie di provarne uno e si reca in camerino, accompagnata da una commessa cordiale. L'ondeggiante piano sequenza che apre Madeleine Collins cambia punto di vista e segue ora le attività della commessa. Un tonfo improvviso interrompe la sua routine: la donna in [...] Vai alla recensione »

venerdì 3 settembre 2021
Ilaria Falcone
NonSoloCinema

Judith (Virginie Efira) è una donna dalla doppia vita: due compagni, due famiglie con figli. Vive viaggiando tra Svizzera e Francia, lavora come interprete e traduttrice. Riesce a gestire tutto con una naturalezza inquietante. A un certo punto, un battito d'ali di farfalla, una cosa da nulla, inizia a scatenare il terremoto che arriverà alla fine. Il castello di omissioni, bugie, segreti inizia a [...] Vai alla recensione »

NEWS
TRAILER
giovedì 26 maggio 2022
 

Antoine Barraud racconta un equilibrio fatto di menzogne che va pericolosamente in frantumi. Dal 2 giugno al cinema. Guarda il trailer »

NEWS
mercoledì 18 maggio 2022
 

Una donna dalla doppia identità decide improvvisamente di fuggire da tutto. Vai all'articolo »

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