68. Mostra del Cinema di Venezia, il programma dei 29 filmcontrocampo. Venezia - 31 agosto/10 settembre 2011. Le recensioni, trame, listini, poster e trailer, ordinabili per:
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Luca, studente ignorante ma vitale ed irriverente, cambierà improvvisamente la routine dello svogliato professor Beltrame. Espandi ▽
Bruno Beltrame ha tirato i remi in barca, e da un bel po'. Del suo antico talento di scrittore è rimasto quel poco che gli basta per scrivere su commissione "i libri degli altri", le biografie di calciatori e personaggi della televisione (attualmente sta scrivendo quella di Tina, famosa pornostar slovacca divenuta produttrice di film hard); la sua passione per l'insegnamento ha lasciato il posto a uno svogliato tran-tran di ripetizioni a domicilio a studenti altrettanto svogliati, fra i quali spicca il quindicenne Luca, ignorante come gli altri, ma vitale ed irriverente. Recensione ❯
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Dopo la dichiarazione xenofoba di un piccolo imprenditore locale, tutti gli extracomunitari di un paese veneto svaniscono improvvisamente. Espandi ▽
Mettiamo una bella, civile e laboriosa città del Nord Est. Mettiamo che questa città abbia una percentuale alta di lavoratori immigrati, tutti in regola e ben inseriti. E mettiamo, per esempio, che un buontempone d'industriale si diverta a mettere quotidianamente in scena un teatrino razzista: iperbole, giochi di parole, battute sarcastiche, tutte, ma proprio tutte, così politicamente scorrette da risultare esilaranti. Mettiamo che un giorno il teatrino si faccia realtà, che gli immigrati, invitati a sloggiare, tolgano il disturbo. Per sempre. Recensione ❯
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Giuseppe, pacato sessantenne, incontra una fascinosa coetanea e se ne innamora come un adolescente. Espandi ▽
Questa è la storia di un "secondo amore". Giuseppe ha cinquantacinque anni, è sposato, ha una figlia, ma non si può certo dire che sia felice. Grazia, la moglie, presa dal suo radicalismo religioso (è una fervente testimone di Geova), da anni ha con lui un rapporto di fredda indifferenza, e anche Chiara, la figlia, che ha seguito la madre nella sua infatuazione religiosa, non si può dire che abbia poi questo gran dialogo con lui. Napoleone, l'amico di tutta una vita, lo convince a darsi una scrollata e a provare a "vivere", cioè ad andare con lui a cantare nel coro della città, una sala in una chiesa sconsacrata. Recensione ❯
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Il film è una storia fantascientifico-psicologica scritta, diretta e prodotta dai Manetti Bros. Espandi ▽
Mentre è alle prese con la traduzione di un film cinese da consegnare il giorno dopo, Gaia riceve per telefono un misterioso e urgente ingaggio profumatamente pagato. Dopo mezz'ora un'auto passa a prenderla a casa per condurla nel luogo in cui dovrà tradurre il dialogo tra Curti, l'agente che l'ha prelevata, e il fantomatico Mr. Wang. Prestare la sua professionalità le risulterà però difficile a causa della strana richiesta di lavorare al buio per non essere compromessa in una situazione della massima gravità. Solo dopo aver preteso e ottenuto di accendere la luce, la giovane interprete comprenderà il motivo di tanta segretezza. Recensione ❯
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Una commedia sul matrimonio che sta per finire. Espandi ▽
Roma fa pensare ai palazzi antichi e pieni d'incanto. Dove vive Diego, i turisti non ci passano nemmeno per sbaglio. Lui è nato in uno di quei quartieri popolari ai margini della città, lavora in un cantiere edile, ha scelto i mattoni, ha scelto Cinzia perché sono cresciuti insieme, sullo stesso pianerottolo. Per Cinzia la strada da scegliere è una sola da quando è bambina: fare figli, sposarsi, accudire la casa. Questo passo, che potrebbe essere un fatto privato, non lo è in borgata dove si condivide tutto, anche la vita degli altri. Ma un fuoriprogramma prima o poi deve arrivare. Viola, la nipote del capo, ha bisogno di restaurare la casa e Diego, viste le circostanze, non si tira indietro. Recensione ❯
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Fabrizio Cattani è regista e sceneggiatore di questo film drammatico che scuote l'animo e turba le coscienze. Espandi ▽
Quattro donne diverse tra loro, ma legate da una colpa comune: l'infanticidio. All'interno di un ospedale psichiatrico giudiziario, trascorrono il loro tempo espiando una condanna che è soprattutto interiore: il senso di colpa per un gesto che ha vanificato le loro esistenze. Dalla convivenza forzata, che a sua volta genera la sofferenza di leggere la propria colpa in quella dell'altra, germogliano amicizie, spezzate confessioni, un conforto mai pienamente consolatorio ma che fa apparire queste donne come colpevoli innocenti.Clara, combattuta nell'accettare il perdono del marito, che si è ricostruito una vita in Toscana, sconta gli effetti di un'esistenza basata su un'apparente normalità. Recensione ❯
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1947-1952. La guerra è finita e l'Italia è devastata, ma l'entusiasmo per la nascente democrazia attraversa il paese. Nel clima di collaborazione tra le forze antifasciste per la ricostruzione, migliaia di famiglie di lavoratori del centro-nord aprono le loro case ai bambini provenienti dalle zone più colpite e di più antica miseria del Meridione. L'iniziativa in poco tempo diventa un movimento nazionale, proponendo una concezione della solidarietà e dell'assistenza che trova le sue radici nei valori della Resistenza, indicando soluzioni concrete ai problemi più urgenti, supplendo talvolta all'assenza delle istituzioni. Recensione ❯
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L'amore per i cavalli terrà uniti due giovani fino all'adolescenza e li riunirà quando le loro vite sembrano aver preso due strade opposte. Espandi ▽
Pietro e Alessandro sono fratelli. Due caratteri diversi, un legame indissolubile. L'infanzia trascorsa tra le vallate degli Appennini, con una madre amorevole ed un padre respingente, che alla morte della moglie cercherà di compensare il dolore dei figli per la perdita prematura della mamma regalando loro due splendidi puledri ancora da addomesticare. E sarà proprio l'amore per i cavalli a tenerli uniti fino all'adolescenza e a riunirli quando le loro vite sembreranno averli allontanati per sempre. Recensione ❯
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Un documentario scritto e diretto da Carlo A. Bachschmidt. Espandi ▽
La repressione è parte costitutiva della democrazia, sistema di potere che necessita di legittimità e consenso, ma anche di controllo e ridefinizione dei limiti entro i quali poter essere "cittadini liberi". Spesso si rende necessario contrastare il nemico, sino a renderlo inoffensivo. Il G8 di Genova 2001 l'ha dimostrato nella maniera più feroce. Attraverso Lena e Niels (Amburgo), Chabi (Zaragoza), Mina (Parigi), Dan (Londra), Michael (Nizza) e Muli (Berlino) il film intende restituire una testimonianza di chi ha vissuto in prima persona le violenze del blitz alla scuola Diaz e le torture alla Caserma di Bolzaneto. Recensione ❯
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Tratto dall'omonimo libro scritto dal regista Luigi M. Faccini, il film racconta la lotta di uomo contro il nazi-fascismo. Espandi ▽
Rudolf Jacobs era un capitano della marina da guerra tedesca durante la seconda guerra mondiale. Distaccato dopo l'8 settembre 1943 sulle coste liguri, visse in una villa sulle alture di Lerici, da dove diresse la costruzione delle difese a mare contro un temuto sbarco angloamericano. Di origini borghesi, era nato nel 1914. Chi lo conobbe dice che fosse alto, ossuto, gentile, con una buona conoscenza della lingua italiana. Nei paesi circostanti presto si vociferò di un tedesco che sequestrava derrate alimentari agli accaparratori per distribuirle alla popolazione affamata. Recensione ❯
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Presentato a Venezia 2011, nella sezione Contocampo italiano. Espandi ▽
La storia segue due ragazzi immigrati senegalesi Ayiva e Cheikh, che si troveranno al centro di una rivolta gestita dagli stessi operai di un lavoro sfruttatorio dietro cui si nasconde la mafia.
I due ragazzi, nel tentativo di darsi alla fuga, finiscono per dividersi. Una volta trovato rifugio a Foggia, Ayiva non si darà pace fino a quando non ritroverà l'amico. Recensione ❯
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Un viaggio che ripercorre attraverso i "mille" l'Unità d'Italia. Espandi ▽
"Piazza Garibaldi" è un toponimo che si incontra in qualsiasi città italiana. È la metafora della nazione e della sua storia. Come nel fortunato e premiato La strada di Levi, Ferrario si mette in viaggio: stavolta sulle orme della spedizione dei Mille. L'obiettivo: verificare il rapporto tra passato e presente, partendo da Bergamo, una volta "Città dei Mille" e oggi roccaforte padana, per arrivare fino a Teano. Il viaggio è pieno di sorprese, incontri, riflessioni: un grande road movie attraverso la storia e la geografia del paese, cercando di rispondere a una domanda assillante: perché noi italiani non riusciamo più a immaginarci un futuro? Recensione ❯
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La storia di Fernanda Pivano, raccontata nel commuovente documentario di Teresa Marchesi. Espandi ▽
L'opera di una straordinaria figura di spicco nella cultura del '900 italiano, Fernanda Pivano, rivisitata attraverso alcune delle più importanti voci della cultura popolare italiana e americana. Attenta soprattutto al pubblico giovanile, Fernanda Pivano ha contribuito in modo determinante ad abbattere le barriere tra poesia "alta" e "bassa", contro le ghettizzazioni delle accademie, facendo rivivere nella coscienza di generazioni di ragazzi le pagine degli autori statunitensi che andava via via traducendo. Recensione ❯
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Chi può ancora usare, senza tradire un sorriso, la parola "avanguardia"? "Avanguardia" è una parola che appartiene all'archeologia della cultura, come si parlasse dei Fenici che ci hanno tramandato le lettere dell'alfabeto? Oppure è una parola che, vivendo, come vive, nell'uso comune del nostro linguaggio, designa qualcosa di ancora vivo e operante, fosse pure nel segno dell'aspirazione utopica o vagamente sognante? E le "Avanguardie" davvero tali, quelle che, lancia in resta, partirono all'assalto del ventesimo secolo, che cosa hanno a che fare con le ultime avanguardie, le neoavanguardie, il Gruppo '63, la Transavanguardia? E con Giotto? Recensione ❯
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La necessità di questo documentario nasce un sabato sera a Catania. Un fiume di corpi, una calca di bocche mangianti e spingenti per farsi strada nella piazza del teatro Massimo, da anni punto di ritrovo dei ragazzi. Espandi ▽
La necessità di questo documentario nasce un sabato sera a Catania. Un fiume di corpi, una calca di bocche mangianti e spingenti per farsi strada nella piazza del teatro Massimo, da anni punto di ritrovo dei ragazzi. Negli anni '90 ho vissuto in pieno il boom della movida catanese; la voglia di stare per strada, i caffè-concerto, i pub che si aprivano in ogni angolo del centro storico erano i segni tangibili di una città che rifioriva dal buio dei decenni precedenti. Forse distorta dal ricordo, ma la mia percezione è che eravamo diversi da quei ragazzi che oggi si accalcano nelle stesse strade. Recensione ❯
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