Anno | 2011 |
Genere | Documentario |
Produzione | Italia |
Durata | 45 minuti |
Regia di | Donatella Finocchiaro |
MYmonetro | 2,69 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 18 maggio 2021
La necessità di questo documentario nasce un sabato sera a Catania. Un fiume di corpi, una calca di bocche mangianti e spingenti per farsi strada nella piazza del teatro Massimo, da anni punto di ritrovo dei ragazzi.
CONSIGLIATO NÌ
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A Catania Enzo Bianco se lo ricordano bene, sindaco tre volte di una città e di una stagione felice. Correvano gli anni Novanta e il capoluogo etneo si svegliava dentro una nuova primavera, a cui i catanesi pensano ancora oggi con struggente nostalgia. Oggi, soprattutto oggi, che la giunta ha cambiato rotta e colore e a Capodanno in piazza canta Gigi D'Alessio.
Della Catania di ieri e di quella contemporanea ci racconta il documentario appassionato di Donatella Finocchiaro, attrice sofisticatamente naturale che ha ispirato il cinema di Bellocchio, Winspeare, Tornatore, Tavarelli, Crialese. Davanti e questa volta dietro la macchina da presa celebra la città da cui è partita per realizzare un sogno e a cui ritorna per continuare a nutrirlo. Eterna pendolare che non vuole disancorare le 'origini', la Finocchiaro investiga 'invisibile' dentro il digitale sporco. I 'conversati' sono uomini e donne dell'università, del mondo dell'impresa, dell'arte, della musica, della cultura che (ri)pensano Catania un modello da esportare. Esercenti, venditori ambulanti, studenti, e poi cantanti, scultori, attori e attrici si avvicendano davanti all'obiettivo, rimembrando le sindacature di Bianco e il risveglio della città dopo i suoi appannati anni Ottanta. La ritrovata efficienza della macchina amministrativa promosse all'epoca la legalità, l'imprenditorialità, i progetti di sviluppo e recupero delle strutture pubbliche, le radio libere, i pub, il movimento musicale, crescendo negli anni Novanta un numero consistente di artisti che divulgarono con orgoglio arte e sicilianità.
Da Franco Battiato a Carmen Consoli, da Turi Ferro a Lucia Sardo, da Roy Paci a Luca Madonia, Catania scorre attraverso i pensieri, i versi, le parole e le tante canzoni di cui Andata e ritorno è diffuso. Infaticabili sperimentatori di linguaggi altri, ciascuno a suo modo ha contribuito a (ri)definire la propria città e la propria terra, spostandosi altrove ma cullando sempre l'idea del ritorno. Insieme a Donatella Finocchiaro, i catanesi cercano altra linfa per alimentare il futuro e innescare daccapo quel circolo virtuoso che favorì il 'rinascimento' catanese. Perché domani è sempre un altro giorno e Catania è la città in cui tornare a (ri)svegliarsi, incoraggiando le sue vocazioni e tornando a navigare il suo mare.