"[Era un film] molto godardiano, molto 'saggistico'. Ed era, sempre molto tra virgolette, autobiografico, girato in Toscana. Esplorava, sia dal punto di vista sentimentale, che da quello sociologico-politico, il percorso che c'era da fare per uno studente universitario, che andava in macchina tra Pisa e Livorno. Si ripercorrevano anche [...] l'uscita degli operai dalla fabbrica [...]. Insomma, mentre questo studente andava all'università, si vedeva tutto quel che c'era nel territorio, con discorsi sopra, appiccicati a commento. [...] Ma è impossibile raccontarlo, proprio perché non c'era una vera trama e aveva - ripeto - questo aspetto saggistico: quindi voce fuori campo, qualche materiale eterogeneo" (Paolo Breccia).