Harry Potter alla ricerca di risposte difficili nel più interessante dei film a lui dedicati. Fantastico, Gran Bretagna, USA2005. Durata 153 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Torna Harry Potter nel più interessante e complesso dei film a lui dedicati. Harry e gli altri maghetti Ron ed Hermione stanno crescendo e con loro i dubbi e le certezze di una vita non proprio "normale". Espandi ▽
Hogwarts anno quarto. Harry Potter e i suoi amici Ron ed Hermione stanno crescendo e con loro crescono le consapevolezze e i dubbi. È questo il perno attorno a cui ruota il film di Mike Newell in perfetto equilibrio tra dramma e commedia. Perché il dolore pesa terribilmente sulle spalle di questo Eletto che vorrebbe essere solo un mago "normale" e tutte le assenze del passato (i genitori morti) e le incombenze del futuro si fanno pressanti. La tensione non è quindi tanto affidata ai draghi o alle prove da superare quanto a una sofferenza interiore. Recensione ❯
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Un approccio totalmente nuovo per uno dei film più riusciti, caldi e luminosi dell'ultimo Allen. Commedia, USA, Spagna2008. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Vicky e Cristina sono due giovani turiste americane a Barcellona. Una sera vengono avvicinate da un fascinoso pittore del posto che offre loro un weekend a Oviedo. L'uomo farà conoscere alle due l'Amore nelle sue più disparate declinazioni. Espandi ▽
Vicky e Cristina sono buone amiche anche se hanno visioni completamente differenti dell'amore. Vicky è fedele all'uomo che sta per sposare e ancorata ai propri principi. Cristina invece è disinibita e continuamente alla ricerca di una passione amorosa che la sconvolga. Vicky riceve da due amici di famiglia l'offerta di trascorrere una vacanza in casa loro a Barcellona durante l'estate. La ragazza pensa cosi' di poter approfondire la propria conoscenza della cultura catalana sulla quale sta lavorando per un master. Propone a Cristina di accompagnarla, così forse potrà superare meglio il trauma di una storia finita di recente. Recensione ❯
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Una geniale traversata di generi per un film che mostra la violenza per esserne un contro-manifesto. Drammatico, Gran Bretagna1971. Durata 137 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Alex è un giovane senza arte né parte, figlio di proletari e dedito a furti, stupri e omicidi. Fa capo a una banda di spostati, denominati drughi. Espandi ▽
Alex è un giovane senza arte né parte, figlio di proletari e dedito a furti, stupri e omicidi. Fa capo a una banda di spostati, denominati drughi. Dopo aver usato violenza alla moglie di uno scrittore finisce in carcere. Viene sottoposto ad angherie ma si fa amico un prete. Pur di essere scarcerato accetta il "trattamento lodovico", che consiste nell'assistere a filmati di violenza. Quando esce scopre che i genitori hanno subaffittato la sua stanza. Senza poter reagire, dovrà subire violenza da alcuni mendicanti vendicativi, dai drughi diventati poliziotti e dallo scrittore che ha perso la moglie e che ora si trova su una sedia a rotelle. Recensione ❯
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Grandissimo cinema che scorre come un fiume in piena. Uno spettacolo tra musical e polar che invita a reinventarsi. Commedia, Musical, Poliziesco - USA, Messico2024. Durata 130 Minuti.
L'avvocato Rita dovrà aiutare un boss a cambiare sesso e a ritirarsi dalla sua attività. Espandi ▽
Emilia Pérez è un film a misura di Jacques Audiard: smisurato, enfatico, barocco, imprevedibile. Sulla carta, la breve descrizione lasciava forse un po’ perplessi: a Città del Messico un pericoloso narcotrafficante si sogna ‘princesa’ e assolda un avvocato per una missione costosa e assolutamente sorprendente: trovare un chirurgo discreto che ‘corregga’ il suo destino. Il proposito è radicale ma più sottile di quanto sembri. E una canzone di apertura dopo, siamo travolti. Perché Emilia Pérez canta, danza, spara, ama, fa a pugni, arringa, abbatte, si batte, risorge e ripara per due ore e dieci senza tempi morti. È uno spettacolo che si reinventa continuamente, un film pieno e generoso, a fior di pelle, di un’empatia totale, di un humour feroce e un senso consumato del tragico. Si avvita intorno a un doppio conflitto: le due identità di genere del personaggio e i due generi cinematografici, il polar e il musical. Come per il passato maschile di Emilia, Audiard deve liberarsi della gravità del primo per affrontare la levità del secondo. È grande cinema che scorre come un fiume in piena. Di una golosità totale, è un elogio gioioso del primo grado. Recensione ❯
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Una storia vera di resilienza e trasformazione, di cui Salles offre una declinazione trattenuta e personale. Drammatico, Storico - Brasile, Francia2024. Durata 135 Minuti.
Ambientato nel 1971 in Brasile, un paese stretto nella morsa della dittatura militare, il film racconta la storia di una madre costretta a reinventarsi quando la vita della sua famiglia viene sconvolta da un atto di violenza arbitraria. Espandi ▽
Brasile, 1971. Rubens Paiva, ex deputato laburista, vive con la moglie Eunice e i cinque figli a Rio de Janeiro. Il colpo di stato del 1964 lo ha espulso dalla scena politica e ha instaurato una dittatura militare che spaventa Eunice e le fa temere per l’incolumità della figlia maggiore Veronica, simpatizzante dei movimenti studenteschi antigovernativi. Ad essere portato via da casa, un giorno in fretta e furia, da un manipolo di sconosciuti armati, è invece Rubens. Non farà mai più ritorno. Il film è la storia della donna, Eunice, raccontata nel mémoire dell’unico figlio maschio, Marcelo Rubens Pavia, oggi giornalista e scrittore. La porta sulle spalle e sul volto l’attrice Fernanda Torres, che si fa contenitore in carne e ossa della dignità della persona reale che rappresenta. Ricordare questa vicenda e mettere pubblicamente al bando certe pratiche è necessario perché non continuinino a esistere. Ma Ainda estou aqui non è solo una storia di denuncia o di memoria: è anche un racconto di trasformazione. La tragedia che colpisce Eunice ribalta ogni cosa e la costringe a reinventarsi, con una nuova consapevolezza. Recensione ❯
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Puro oggetto di fascinazione e favolosa esperienza cinematografica. Drammatico, Francia, USA2001. Durata 145 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una bruna che ha perso la memoria e non sa perchè è perseguitata, una bionda aspirante attrice che si innamora di lei: un noir così onirico e surreale non poteva che essere di David Lynch. Espandi ▽
Mulholland Drive è una lunga e vecchia strada di Los Angeles: nasce nel deserto, attraversa i quartieri ricchi e finisce a strapiombo sulla costa di Malibù. Bisognerebbe ricordarsi di questa simbologia per cercare di dare un senso all'ultimo onirico ed enigmatico film di David Lynch. Quella che il regista stesso ha definito come "una semplice storia d'amore nella città dei sogni" è in realtà un intricato enigma sospeso tra allucinazione e realtà, con un tocco di nostalgia per il noir degli anni '40 ed una aperta ostilità verso l'attuale star system. Rita è un'avvenente bruna sopravvissuta ad un incidente d'auto in seguito al quale ha però perso la memoria, Betty un'aspirante attrice di belle speranze che la ospita nel proprio appartamento e se ne innamora. Recensione ❯
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Tra kung fu, universo tarantiniano e la Roma multietnica, Mainetti si confronta alla pari con il cinema internazionale. Drammatico, Italia2025. Durata 137 Minuti.
Mei, arrivata a Roma per trovare la sorella scomparsa, incontra Marcello, un cuoco che difende il ristorante di famiglia. Tra pregiudizi e nemici spietati, scopriranno che vendetta e amore sono inseparabili. Espandi ▽
Cina, 1979. Due genitori sfuggono all'obbligo del figlio unico mettendo alla luce le bambine Yun e Mei. Mei, la secondogenita, è però costretta a nascondersi. Da grande Mei si ritrova nella Roma multietnica del quartiere Esquilino, presso il ristorante cinese La città proibita. Quel luogo è la chiave della ricerca che l'ormai giovane donna ha intrapreso per ritrovare la sorella maggiore, che è diventata una prostituta nella Città Eterna. I destini di Mei si incroceranno con quelli di Marcello. In più Annibale cerca di dare loro una mano, anche perché detesta il proprietario di La città proibita e i tentativi degli immigrati di diventare "padroni in casa sua".
Laddove Lo chiamavano Jeeg Robot giocava con l'immaginario audiovisivo dei supereroi applicato alla romanità di margine, La città proibita si muove fra il Kung Fu movie, l'universo tarantiniano e la Roma multietnica. La regia di Mainetti gestisce con destrezza le scene di azione e si confronta alla pari con i più elevati standard di professionalità del cinema internazionale, in particolar modo quello statunitense (più che quello dell'Estremo Oriente), e la fotografia di Paolo Carnera è come sempre impeccabile.
Quello che lascia purtroppo a desiderare è invece la sceneggiatura, una sorpresa essendo il team di scrittura formato dalla formidabile coppia Stefano Bises-Davide Serino, insieme allo stesso regista. Recensione ❯
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Il film, girato tra Palermo e altri luoghi siciliani, è ambientato nel 1860 e si svolge durante l'epopea dei Mille in Sicilia. Espandi ▽
5 maggio 1860. Giuseppe Garibaldi si prepara a compiere l'impresa dei Mille e affida al colonnello Vincenzo Giordano Orsini l'incarico di reclutare i volontari. Vanno bene un po' tutti, anche i giovanissimi e gli sprovveduti. Fra questi ultimi ci sono Domenico, un siciliano claudicante specializzato in fuochi d'artificio, e Rosario, un palermitano emigrato al Nord che millanta un titolo nobiliare e un passato all'accademia militare: poco importa che sia un imbroglione e un giocatore d'azzardo con la tendenza a barare perché, data la pericolosità dell'impresa, "anche gli impostori possono esserci utili".
Il manipolo di uomini provenienti da tutta Italia vuole liberare la Sicilia dai Borbone e unire il Paese, ma alla prima battaglia a Marsala Domenico e Rosario disertano e si imbarcano in un viaggio attraverso la Sicilia, il primo per ritrovare la donna che ha promesso di sposare, il secondo cercando riparo da chi al Nord ha scoperto i suoi trucchi.
Nel film di Roberto Andò c'è un gusto sincero di raccontare una pagina fondamentale del passato italiano, distinguendo fra chi si è messo dalla parte giusta della Storia, pagandone tutte le conseguenze, e chi invece ha preferito mantenersi in campana. Al centro della storia (e della Storia) è anche il popolo siciliano "che si rivela nei silenzi e nelle parole che non dice", come ricorda Orsini. Recensione ❯
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Wong Kar-wai racconta l'amore, il suo sviluppo e la sua eterna illusione. Come solo lui è capace di fare. Drammatico, Cina2000. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Due coniugi scoprono che i rispettivi partner sono amanti. Questo creerà un legame anche tra di loro. Espandi ▽
Hong Kong, 1962. Chow è il redattore capo di un quotidiano che trasloca con la moglie in un appartamento in cui coabitano nuclei familiari provenienti per lo più da Shanghai. Qui incontra Li-Zhen, anche lei trasferitasi da poco insieme al marito. La donna è segretaria in una ditta di esportazioni mentre il marito viaggia spesso come rappresentante per un'importante ditta giapponese. Anche la moglie di Chow è spesso assente e così tra lui e Li-Zhen si sviluppa un rapporto di intimità che diventa progressivamente amore. Scoprono però che i loro coniugi hanno una relazione e compiono la scelta più difficile. Recensione ❯
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L'adattamento cinematografico del fumetto "Here" di Richard McGuire. Espandi ▽
Un terreno preistorico, e la casa che sorgerà su quel terreno. Quella casa ospiterò generazioni di famiglie, dall'homo sapiens agli indigeni ai coloni, fino ad un nucleo domestico afroamericano contemporaneo. E nel salotto di quella casa scorreranno vite sempre diverse e sempre uguali, popolate da mariti, mogli, figli, nonni, nipoti.
Lo sguardo empatico di Robert Zemeckis li osserva, incastonandoli in rettangoli che scompongono e riproducono la dimensione geometrica del grande schermo, racchiudendo tutti in uno spazio che è a tratti rifugio e a tratti trappola, scrigno fatato e camera mortuaria, luogo di creazione - di arte, di progenie, di speranze - o di quieta implosione e rimpianto, in un film che è una scatola magica, un pop up book e una matrioska dell'esistenza umana.
Here è l'opera malinconica e dolcissima di un regista settantenne che è sempre stato affamato di vita. Zemeckis crea la parabola struggente della vita, affrontando anche l'inevitabilità della morte che arriva improvvisa, mai come ce la saremmo aspettata. Recensione ❯
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Un'opera che riflette sulla violazione del corpo delle donne conservando il tratto autoriale del suo regista. Drammatico, Italia, Belgio, Svizzera2025. Durata 123 Minuti.
Dal romanzo di Rosella Postorino un film che propone uno sguardo inedito sul nazismo. Espandi ▽
Rosa Sauer, insieme ad altre sei donne, viene costretta per anni a sedere a tavola per assaggiare il cibo destinato ad Adolf Hitler con lo scopo di verificare che non sia avvelenato. Tra le sette donne, che ogni giorno potrebbero perdere la vita, si intrecciano rapporti che implicano sia la solidarietà che il possibile tradimento. Il film si ispira al romanzo omonimo di Rosella Postorino vincitore del Premio Campiello nel 2018. La scrittrice era rimasta colpita dalla vicenda reale di Margot Wölk, una segretaria tedesca costretta dal 1942 ad assaggiare il cibo destinato ad Hitler. Compiendo per la prima volta un balzo indietro nel passato, realizzando quindi il suo primo film ‘in costume’, Soldini continua la riflessione sul corpo delle donne violato. Ne nasce un film che merita la visione dimostrando che un vero autore può rimanere se stesso anche tentando nuove strade ed affrontando storie che sembrano lontane nel tempo ma che possono purtroppo ripresentarsi, mutando magari forme, nella storia di quella che chiamiamo umanità. Recensione ❯
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Storia di mafia vista in un'ottica diversa e originale, analizzato in chiave grottesca. Drammatico, USA1990. Durata 146 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una storia di mafia vista in un'ottica diversa e originale: tutto è analizzato in chiave grottesca e il protagonista non è un pezzo grosso della malavita. Espandi ▽
Henry Hill, nato da madre siciliana e padre irlandese, è un piccolo gangster dei quartieri bassi di New York. Lì un potente irlandese, James Conway, inizia a proteggerlo e lo introduce in una banda specializzata in furti, estorsioni e contrabbando che presto diventa la sua vera famiglia e i cui componenti usano chiamarsi fra loro "bravi ragazzi". I suoi capi, James Conway, Tommy DeVito e Paul Cicero, ai quali ubbidisce senza discutere, gli dimostrano presto di essere capaci di uccidere ferocemente. Soprattutto Tommy, apparentemente così bonario, si trasforma spesso in un maniaco sanguinario, pronto ad ammazzare non solo i nemici. Henry, influenzato negativamente dal successo dei suoi partner, arriverà al punto di provocare la caduta di Jimmy e Tommy? Recensione ❯
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Lynch trova la summa del suo cinema, calando la singolarità nella quotidianità. Dove il silenzio comunica più di mille parole. Commedia, USA, Francia1999. Durata 111 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
È la vera storia di un 73enne deciso a far visita al fratello. I due non hanno mai avuto un grande rapporto. .. Espandi ▽
Laurens, Iowa. Alvin Straight, settantatreenne che vive con la figlia Rose, viene a sapere che il fratello Lyle, con cui non parla da dieci anni, ha avuto un infarto. Prima che sia troppo tardi, decide di intraprendere un viaggio fino a Mount Zion, in Wisconsin, per incontrarlo. Non in corriera o in treno, perché Alvin vuole guidare da solo, con i suoi tempi e i suoi modi. Non avendo più una patente, non gli resta che guidare un tosaerbe con rimorchio e assaporare con lentezza le meraviglie del Midwest americano.
Uscito nel 1999, tra le due cupe immersioni nel neo-noir psicotico di Strade perdute e Mulholland Drive, Una storia vera - traduzione che smarrisce la sfumatura dell'originale The Straight Story, giocato sull'ambivalenza di "straight", sia cognome di Alvin che attributo di rettitudine morale - è storicamente considerato un'anomalia nel corpus di David Lynch.
È soprattutto nella maniera in cui Lynch dà vita alla perfetta sceneggiatura scritta da John Roach e Mary Sweeney e nell'utilizzo che fa di silenzi e inquadrature, alimentando una sensazione di surrealtà del quotidiano, che Lynch imprime il suo marchio, inconfondibile anche solo quando si tratta di illuminare i volti con la luce di un fulmine - bianchissima e ferocemente proiettata sui protagonisti, tipico espediente del suo cinema per evidenziare i momenti di crisi o di pericolo. Recensione ❯
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I giorni e soprattutto le notti di un tassista newyorchese degli anni '70. Espandi ▽
Travis Bickle, reduce dal Vietnam e sofferente d'insonnia, accetta un lavoro come taxista con turno dalle 18 alle 6 del mattino successivo. È un individuo solitario la cui unica distrazione sono i film di un cinema a luci rosse. Viene attratto dalla segretaria di un uomo politico ma fa fatica a gestire il rapporto mentre, al contempo, vorrebbe togliere dalla strada una prostituta che non ha ancora compiuto tredici anni. La violenza che ha in qualche misura sublimato finisce con il riemergere.
Il film che farà conoscere il nome di Scorsese al mondo, vincendo la Palma d'oro al 29° Festival di Cannes, è frutto della collaborazione di tre personalità destinate a continuare a far parlare di sé negli anni a venire.
Tutte le volte in cui è possibile l'attore Robert De Niro viene colto nella sua solitudine esistenziale che, invece di tradursi nel suicidio, finisce con il dirottare la violenza all'esterno. Schrader lo sintetizzerà in un altro film da lui scritto in cui un personaggio afferma: "Quando un giapponese crolla, chiude la finestra e si uccide. Quando un Americano crolla apre la finestra e ammazza qualcuno". Travis Bickle è americano. Recensione ❯
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Un film che nel suo apparente disordine sa mostrare l'animo femminile in tutta la sua complessità. Magistrale Valeria Golino. Drammatico, Italia, Francia2025. Durata 115 Minuti.
Roma, 1980. Uscita dal carcere, Goliarda Sapienza cerca un lavoro per evitare lo sfratto. Ignorata come scrittrice, trova conforto solo nelle ex compagne di cella. Espandi ▽
Roma, 1980: la scrittrice Goliarda Sapienza è appena uscita dal carcere, dove è stata rinchiusa per aver rubato e rivenduto dei gioielli. Ora che è fuori, deve trovarsi un lavoro. Nel cassetto ha il manoscritto di “L’arte della gioia”, che sarà pubblicato solo postumo. Nel tempo sospeso dopo la sua scarcerazione Goliarda trova conforto solo nella presenza di due ex compagne di carcere, Roberta e Barbara. Fuori si basa in buona parte sui due romanzi in cui Goliarda Sapienza ha raccontato la sua esperienza carceraria e ricostruisce lo spaesamento della scrittrice, una volta rientrata in quello che la gente perbene chiama la normalità. L’interpretazione di Golino è magistrale nel mantenersi sottotono e nel giocare in sottrazione. Con il suo andamento scomposto e apparentemente distratto, Fuori è il racconto fedele di un percorso interiore che si dipana in modo disordinato ma non casuale, e porta in sé l’eredità di Cassavetes nella capacità di mostrare l’animo femminile nella sua complessità con totale aderenza emotiva, senza inseguire una trama canonica. Recensione ❯
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