Anno | 2000 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Cina |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Wong Kar-wai |
Attori | Tony Chiu-Wai Leung, Maggie Cheung, Rebecca Pan, Lai Chen, Li Gong Tung Cho 'Joe' Cheung. |
Uscita | lunedì 20 gennaio 2025 |
Tag | Da vedere 2000 |
Distribuzione | Lucky Red |
MYmonetro | 4,28 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 2 dicembre 2024
Due coniugi scoprono che i rispettivi partner sono amanti. Questo creerà un legame anche tra di loro. Il film è stato premiato al Festival di Cannes, Al Box Office Usa In the Mood for Love ha incassato 2,6 milioni di dollari .
ASSOLUTAMENTE SÌ
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Hong Kong, 1962. I coniugi Chow e i coniugi Chan si trasferiscono lo stesso giorno in due appartamenti contigui. Sono il signor Chow e la signora Chan a rientrare più di frequente a casa ed è così che nel giro di breve tempo scoprono che i rispettivi consorti sono amanti. La volontà di comprendere le ragioni del tradimento subito li porterà a frequentarsi sempre più spesso e a condividere le sensazioni provate.
In the Mood for Love è come una prigione; una romantica, sensuale, impalpabile e atemporale prigione. In cui i gesti si ripetono incessantemente e gli orologi non indicano nulla di significativo sul trascorrere del tempo (a quello ci pensano i dettagli, come il cibo o i vestiti, che aiutano a comprendere il cambio di stagione), ma si limitano al loro ruolo di custodi immoti dello status quo.
Amore e Tempo, ancora una volta, come in Days of Being Wild e come sarà in 2046, film-gemello di In the Mood for Love, così uguale e così differente.
Chow Mo-wan e Su Li-zhen (nome che Wong Kar-wai assegna tanto a Maggie Cheung in Days of Being Wild che a Gong Li in 2046) sono archetipi delle occasioni mancate e dell'amore inespresso, messo in cattività dalle barriere delle convenzioni sociali: loro stessi dal principio non si rendono conto di quel che provano, ossessionati dall'emulazione dei rispettivi fedifraghi consorti (genialmente lasciati da Wong fuoricampo come pretesti, corpi estranei alla narrazione).
Tale è il terrore di vivere un amore in prestito, figlio della vendetta, che il signor Chow e la signora Chan finiscono per non viverne uno intenso e reale, lasciandolo scorrere tra i rivoli dei traslochi e degli anni che passano, mentre nuove mode soppiantano le precedenti e la storia porta De Gaulle in visita in Cambogia. Fatto che di per sé non rappresenta che una mera appendice della ragione reale che conduce Chow alla Cambogia nel '66, unica possibilità di guardare con il sufficiente distacco spaziale e temporale ai segni lasciati da ciò che (non) è stato.
Ma il focus di Wong Kar-wai - non solo in termini quantitativi all'interno della narrazione - è sulla Hong Kong dei primi '60, crocevia per gente di Shanghai in fuga dal comunismo di Mao e per la musica latino-americana che riempie i ristoranti sulle note di Nat King Cole. La ricostruzione è maniacale e amorevole - con la Cheung ideale incarnazione dell'eleganza dei cheongsam di quegli anni - con una cura per il dettaglio che rimanda a Bresson e una capacità di catturare quel che vive tra gli spazi vuoti che richiama Antonioni. Ma raccontando l'amore, il suo sviluppo e la sua eterna illusione come solo Wong Kar-wai sa fare.
IN THE MOOD FOR LOVE disponibile in DVD o BluRay |
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Nella Hong Kong cinese degli anni sessanta,austera,nessun segno di opulenza ma molti presagi sotterranei di future tensioni politiche,Chow lavora in un giornale e Li-Zhen in un'agenzia di trasporti. La carenza di alloggi costringe a convivere in pochi metri quadri, e,con consorti al seguito, traslocano nello stesso giorno in due monolocali della esuberante signora Suen,che gioca sempre a Majong, [...] Vai alla recensione »
Si parte da: una donna sposata e un uomo sposato si incontrano durante le rispettive solitudini. I loro coniugi poer motivi di lavoro sono lontani. Sembrano essere ognuno la parte debole della coppia a cui appartengono: i loro rispettivi consorti sono tra loro amanti. Da questa situazione di mortificazione comune si fa largo un sottile, discreto, elegante e poi profondo sentimento.
una perla del cinema un film di rara bellezza ed eleganza una poesia fatasi film un film d'amore come non lo si era mai visto raccontare. Trama veloce ed essenziale: Hong Kong anni 60. Un'uomo (Chow giornalista) e una donna (Su Li-Zhen bella ed elegante segretaria) entrambi sposati da perfetti sconosciuti si ritrovano a vivere nelo stesso palazzo.
Una delle cose che si apprezzano di più in questo capolavoro di Wong Kar-wai è proprio l'incedere elegante e sinuoso di Maggie Cheung mentre rincasa dal lavoro, quando esce per comprare la cena, quando sale e scende le scale. Questa opera è strutturata sulla dilatazione temporale, sul "fermarsi un attimo, respirare e riflettere", con le inquadrature ricercate, bellissime e la musica, dolce e malinconica, [...] Vai alla recensione »
Hong Kong, 1962. Un uomo e una donna (il signor Chow e la signora Su Lizhen), vicini di casa, scoprono casualmente che i rispettivi coniugi sono amanti. La voglia di sapere e capire li avvicina: si studiano a vicenda con prudente circospezione, forse per indagare le proprie inadeguatezze, forse per quel senso di solidarietà che unisce gli esclusi, forse per capire i meccanismi della insoddisfazione [...] Vai alla recensione »
“Fu un momento imbarazzante, lei se ne stava timida a testa bassa per dargli l'occasione di avvicinarsi, ma lui non poteva non ne aveva il coraggio, allora lei si voltò e andò via.” Ci sono pellicole che ti pervadono l’anima sin dalla prima scena e sai che ogni giudizio obiettivo sarebbe comunque sterile.
In un piccolo e affollato palazzo popolare di Hong Kong degli anni ’60, due vicini di casa scoprono che i loro coniugi sono amanti. Pur sapendo di essere fatti l’uno per l’altra, decidono di non iniziare a loro volta una relazione. La trama è quella di un classico melodramma. Ma il film risulta unico, ineguagliabile: il regista Wong Kar-wai limita al massimo i dialoghi e si [...] Vai alla recensione »
In un palazzo popolare di una Hong Kong d'inizio anni '60, i coniugi Chow e i coniugi Chan prendono casa in due appartamenti contigui. Trovandosi sempre soli in casa e per lo spazio limitato in cui vivono, il signor Chow e la signora Chan finiscono inevitabilmente per incrociarsi e conoscersi. Chiacchierando si accorgono di alcune coincidenze che riguardano i loro rispettivi coniugi, scoprendo [...] Vai alla recensione »
La musica e' il filo conduttore di tutto il film,che si muove tra due persone che vivono una passione platonica nata in modo sottile. Forse non si puo' nemmeno parlare di passione vera, in quanto i due protagonisti sono legati dalla consapevolezza di essere le persone tradite da entrambi i loro coniugi. Gli elementi eslilaranti sono la musica e gli spazi chiusi,claustrofobici, che rappresentano [...] Vai alla recensione »
Nella Shangai dei primi anni 60 due coppie i Chan e i Chow traslocano allo stesso momento in due appartamenti contigui. Presto tra il signor Chan e la signora Chow, che non sono mai in scena, nasce una storia e i due traditi si ritrovano loro malgrado a frequentarsi, a condividere il dolore dell’affetto perduto. A poco a poso si sviluppa un sentimento anche tra loro, che scelgono a differenza [...] Vai alla recensione »
In the mood for love è il racconto dell’amore mai consumato tra il signor Chow e la signora Chan, uniti per caso dal tradimento dei rispettivi coniugi. Insieme si pongono domande e cercano risposte, cadendo sempre più nel pozzo dei sentimenti. E’ un amore che ha paura di essere vissuto, perché: <<Noi non siamo come loro>>.
Hong Kong, 1962. La signora Chan e il signor Chow, entrambi di Shangai, si trasferiscono in due appartamenti contigui. L’atmosfera è quella di Hong Kong dei primi anni Sessanta, crogiolo di gente in fuga dal comunismo di Mao. La signora Chan, di nome Su Li-zhen (Maggie Cheung), è un’elegante impiegata dalla sensualità innata e malinconica, il signor Chow, di nome Cho Mo-wan (Tony Leung), è un affascinante [...] Vai alla recensione »
Sarebbe il titolo in cinese, mi dicono. Per chiarire il nesso con il corrente "In the Mood..." ci vorranno i vent'anni che ci separano dalla terza riproposizione di questo "24° capolavoro di tutti i tempi". Questione di fondo è come mai il Signor Chow e la Signora Chan non siano diventati amanti a tutti gli effetti.
La trama del film “In the Mood for Love” del regista Wong Kar-wai ruota intorno alla storia d’amore non romantica tra il signor Chow e la signora Chang che vivono in due appartamenti comunicanti nella Hong Kong degli anni ’60. Dopo che i due hanno scoperto il tradimento dei coniugi, i quali non verranno mai mostrati, iniziano a frequentarsi e tra questi [...] Vai alla recensione »
Film drammatico ed introspettivo del regista cinese,nato a Shanghai nel 1958,Wong Kar-wai.Nel cast una più che intensa Maggie Cheung ed un altrettanto bravo Tony Leung.Narra di una passione amorosa non realizzata per colpa di rigide convenzioni sociali.La pellicola evidenzia la straordinaria capacità dell'autore di rendere tangibile la la struggente malinconia degli amori impossibiliraccontati in immagini [...] Vai alla recensione »
mi ero preparato ad un capolavoro e mi sono trascinato avanti per tutto il film in attesa che si dessero almeno un bacino! Se lo meritavano, decisamente! Tutto il film è improntato sull'attesa.. sull'attesa del marito, della moglie.. sull'attesa di un improbabile ritorno, sull'attesa del momento, dell'attimo. Ma non parliamo di tradimento, per favore.
Un storia d'amore intensa e drammatica, eppure lieve e sofisticata allo stesso tempo. Kar Wai con questo film si conferma come uno dei registi più interessanti della sua generazione, non tanto per i temi, ma per il modo in cui li propone allo spettatore.
Un incanto che ti lascia dentro il brivido lungo delle cose belle…anche quando sono svanite. Pause, rallenty, dialoghi scarni e assoluti, poetico, lieve e potente, raffinato ed inafferrabile, come un sussurro, come il sentimento più universale e fondativo di tutto quanto, quella cosa di cui tutti parlano ma della quale nessuno sa di cosa si tratta.
Un film elegantissimo e esteticamente perfetto. Riesce a rapirti nei suoi colori e nelle sue sensazioni facendoti vivere la drammatica storia di un amore impossibile tra due amanti nella Hong Kong degli anni '60. Un amore fatto di sguardi e silenzi, con una sensualità appena accennata. Una visione da vivere lasciandosi trasportare dalle emozioni per renderla indimenticabile.
In the mood for Love non è solo un film che racconta una storia d'amore bella, romantica... o triste così come appare al telespettatore secondo la propria idea dell'Amore , è una fotografia di un decennio raccontato con maestria attraverso i particolari, particolari che svelano agli stessi protagonisti il tradimento dei propri coniugi, e persino [...] Vai alla recensione »
Si dice spesso che Wong Kar-wai sia il più europeo dei registi cinesi, e qua lo dimostra in pieno. Prende a piene mani i lavori di Claude Sautet, il maestro francese dei film sentimentali, e ne amplifica i risultati. Wong è più lento, più malinconico e più raffinato per quanto riguarda soprattutto i vestiti dei protagonisti.
Voleva essere inizialmente un film sul cibo nelle intenzioni di Wong Kar Wai che poi, da genio sregolato qual è, decide di mutare a riprese in corso nella storia d'amore più cinematica che il mondo abbia mai visto.
"Il passato è qualcosa che non può toccare ma soltanto vedere. E tutto ciò che vede è sfocato e indistinto". La visione di questo film è un'esperienza unica e imperdibile.
Il film indubbiamente più importante degli ultimi 25 anni. Un film capolavoro innovativo, un film che ridefinisce un genere e che apre nuove porte per tutti i melodrammi d'amore che verranno girati a partire dagli anni successivi. Una fotografia da togliere il fiato, una sceneggiatura da applausi e la regia del maestro Wong Kar Wai che sembra venire da un altro pianeta. CAPOLAVORO Vai alla recensione »
Le parole non dette, l'etica che prevale, un amore destinato a rimanere platonico, due anime che si inseguono senza intercettarsi. La più grande storia almost-love story che il cinema ci abbia mai dato.
La più bella storia di NON-amore che sia io che il resto del mondo abbiamo mai visto. Finché non lo vedete almeno una volta vi state soltanto facendo del male. Terzo capolavoro del maestro Kar Wai dopo Hong Kong Express ed Angeli Perduti.
Nell'accostarmi all'opera somma mi hanno rimproverato di non essermi ricordato nella mia superficialità da dove veniva quel termine (peraltro usato disinvoltamente in un mio commento a La Belle Epoque). E' il famoso, eterno boogie-woogie di Glenn Miller. Wong Kar-wai, che probabilmente lo impose alla circolazione internazionale, lo sapeva data la sua conoscenza della musica [...] Vai alla recensione »
Un capolavoro senza tempo che ritorna sul grande schermo. Il tempo non l'ha invecchiato, ed è pronto per essere scoperto e riscoperto al cinema.
Molto dolce, ricco di poesia, romantico, un film pulito, tranquillo, belle le musiche, belle le immagini, forse il finale un po cosi cosi, comunque personalmente un buon film, merita di vederlo
poesia eleganza delicatezza equilibrio lievità anche nel dramma, e colpisce riflettere su come il cinema americano avrebbe risolto lo stesso intreccio. da vedere
Grande prova questa del regista di Hong Kong: una segretaria ed un giornalista sono vicini di casa e vivono una vita parallela; sempre impegnati con il proprio lavoro con cui tentano di colmate il vuoto affettivo lasciato dai propri coniugi che per motivi professionali trascorrono gran parte della propria vita lontano da casa. Ma anche il loro destino sembra avere molto in comune: essi infatti scoprono [...] Vai alla recensione »
A un critico capita spesso di sentirsi chiedere qual è il film “più”. Non solo il film più bello, il preferito, o il migliore di un certo decennio. Dopo aver fatto parte dell’ambiente abbastanza a lungo, al critico sarà successo di aver dovuto pensare a scenari sempre più specifici: qual è il film d’amore più intenso, ad esempio. Qual è il film in costume più vivido. E poi il film più sensuale, o quello che meglio rappresenta il cibo sul grande schermo. Se il critico si occupa anche di moda, addirittura qual è il film sartorialmente più riuscito. A tutte queste domande, e a molte altre, chi scrive ha sempre trovato una comoda risposta: In the Mood for Love.
Questo perché il capolavoro di Wong Kar-wai è un film unico, che come pochi altri sembra governare le traiettorie storiche invece di trovare in esse una semplice collocazione. Oggi è di ritorno al cinema in una versione restaurata in 4K, e l’idea che possa essere di nuovo attuale è già una cosa buffa, perché In the Mood for Love è un’opera nata classica. Per le generazioni formate all’arte cinematografica attorno al volgere del secolo rimane una sorta di stella polare: un affresco in costume dal superbo cuore nostalgico, e che al tempo stesso rappresentava anche il futuro tecnologico del nuovo millennio in arrivo, “scegliendosi” l’anno di uscita più pulito e programmatico, il 2000.
Le vicende titubanti e irresistibili di un uomo e una donna vicini di appartamento, entrambi traditi dai rispettivi coniugi, e naturalmente gravitanti l’uno verso l’altra nonostante la ferma intenzione di “non essere come loro”, sono messe in scena da Wong Kar-wai in una Hong Kong anni Sessanta che era terra di gente in fuga, che iniziava a ibridarsi tra oriente e occidente, e che era calda, fumosa e appiccicaticcia. Il regista, la cui famiglia era proprio tra quelle arrivate da Shanghai nel medesimo periodo, ne riconverte gli spazi angusti e la ricerca un po’ paranoica di una dimensione intima nel terreno su cui scatenare lo star power di due divi assoluti come Tony Leung e Maggie Cheung, qui bellissimi e disperati. Tormentati da un senso di illecito, nel cercare di non toccarsi troppo a vicenda finiscono per vivere un’osmosi più che un amore - attraverso le pareti, lungo i corridoi, sulle strette scalinate che portano al ristorante sotto casa.
Proprio queste scene, simboleggiate da noodle e ravioli tanto quanto dagli straordinari cheongsam indossati da Cheung e dalla celebre melodia di Shigeru Umebayashi, spiegano perché In the Mood for Love. sia - anche - un film sul cibo e sulla moda, con il primo che invita all’incontro e sublima il desiderio carnale, e la seconda che inesorabile marca il trascorrere degli anni attraverso gli stili che si succedono (mai il rimpianto è stato così glamour, e neppure il segreto, considerato i ruoli rivelatori che hanno cravatte e borsette nel film). Il modo in cui Wong cristallizza il tempo - un passato e un futuro sempre sospesi - ricalca intimamente la più grande qualità di In the Mood for Love; e cioè quella di saper fare un “freeze frame” sull'idea sfuggente di attrazione, intrappolandola nel suo divenire sotto una teca fumé. L’attrazione non ha tempo, perché siamo spinti a consumarla il prima possibile, e quando rimaniamo a contemplarla è solo per mancanza di prossimità. Il cinema fluido, romantico e vitale di Wong Kar-wai riesce nel miracolo di far convivere attrazione e prossimità senza farle bruciare l’una nell’altra.
Una storia d'amore bellissima con Maggie Cheung, attrice incantevole per la snella eleganza, per il corpo sottile ondulante al passo, per la faccia perfetta e triste, per l'esitare delle gambe sui tacchi altissimi, per tutto, una sirena leggendaria. La storia di una donna e di un uomo che si sfiorano appena, intitolata con il mutilato verso d'una canzone americana famosa, In the mood for love, accompagnata [...] Vai alla recensione »
Tutti o quasi crescono. Anche Wong KarWai con In the mood for love. Cresce, il regista di Hong Kong, perché rinuncia al pur interessante sperimentalismo delle sue opere precedenti. Cresce perché si lascia alle spalle la tempesta erotica di Happy Together e sceglie un tono intimo, pudico, ellittico, come chi conosce veramente i giochi dei sentimenti e può fare a meno di gridare.
Se hai un segreto veramente importante, confidalo alla fessura di un albero secolare, che lo conserverà per sempre. Un uomo e una donna a Hong Kong, nel 1963: storia dei brevi incontri ritrosi tra Chow e Li-zhen, vicini di casa che scoprono casualmente che i rispettivi coniugi sono amanti e inscenano, come in una prova, le rispettive rivelazioni. Si incontrano, si chiedono cosa staranno facendo gli [...] Vai alla recensione »
Ci sono film che vivono d'aura, respirano attraverso essa, la vestono quasi fosse un esoscheletro che ne moltiplica la forza. In qualche modo rilucono di una energia che appartiene al tempo, più che allo spazio, e quindi ne eternizza l'immanenza, cristallizza il loro essere espressione di un momento. In the Mood for Love è indubbiamente uno di questi film: opera empatica quant'altre mai (quindi anche [...] Vai alla recensione »
A Hong Kong due coppie vivono come ospiti in due appartamenti attigui. Il giornalista Chow e la segretaria Su si incontrano spesso sulla porta e sulle scale, in assenza dei rispettivi consorti, che per diverse ragioni sono altrove. Scoprono così di avere una forte attrazione, ma soprattutto che gli altri due sono amanti da tempo. Decidono quindi di non approfittare della situazione, per non commettere [...] Vai alla recensione »
Considerando, peraltro, che nelle tristi condizioni in cui siamo costretti il bisogno di bellezza in tutta l' ampiezza dei suoi significati- è indispensabile, la scelta giusta diventa, invece, quella di premiare il coraggioso tentativo della ripartenza in sala del capodopera «In the Mood for Love» restaurato in 4K e distribuito dalla Tucker Film (a Napoli al cinema Vittoria).
Sono passati ormai ventun anni dalla prima presentazione a Cannes e dalla successiva uscita in sala di In the Mood for Love; eppure, a rivederlo oggi, il film di Wong Kar-wai non ha perso un grammo della sua forza espressiva e della carica evocativa che porta con sé. Di più, quello di Wong sembra un film realizzato da poco, tanto è moderna la sua regia e ancora valide le sue intuizioni.
Il Tempo esiste, e nel momento stesso in cui viene razionalizzato è già passato, mai presente. È in una fessura del muro di Angkor Wat, una delle meraviglie del mondo (perduto), che Chow Mo-wan sussurra la verità, il segreto della sua storia, il mistero del suo tempo e di come è stato vissuto/attraversato. Angkor Wat, l'imponente tempio nel mezzo della giungla cambogiana che Antonio da Magdalena descrisse [...] Vai alla recensione »
Torna in sala, a distanza di oltre vent'anni dalla prima distribuzione, il film che per una generazione fu momento epifanico, rito iniziatico e testo sacro inerente quelle cose che - se non coincidono - spesso si sovrappongono: la formazione intellettuale, artistica, cinematografica e l'educazione sentimentale. Film archetipo, che pare emerso già compiuto, blocco unico, per offrire nel linguaggio universale [...] Vai alla recensione »
Hong Kong, 1962. Chow, redattore di un quotidiano, si trasferisce con sua moglie in un nuovo appartamento. Nello stesso palazzo abita con suo marito Li-chun, segretaria in una società di import-export. Dal momento che i rispettivi coniugi sono spesso fuori di casa, il giornalista e la segretaria trascorrono molto tempo insieme. Ma anche i loro partner.