valerie_vla
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mercoledì 12 marzo 2014
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ma dai!!
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Come si fa a dire che è un bel film questa accozzaglia deprimente di sketch...beh per gli Americani sara' stata una goduria vedere un popolo ignorante ed ignaro della sua storia...perchè così ci considerano tutti!! Chissenefrega delle belle inquadrature se non c'è storia che appassioni o dica alcunchè.Mi è venuto in mente un vecchio film di Greenaway " Il ventre dell'architetto" ambientato a Roma. Come si fondevano meravigliosamente li' immagini e psicologia del protagonista!!! Dovremmo essere tutti più umili e amanti del cinema per capire che questo è tutto fuorche' un film con la F maiuscola. Ho detto che è tutto?? Mi son sbagliata non è un bel niente. Per amanti..pardon...dell'onanismo mentale!!! Valerie
[+] troppo severa
(di angelo libranti)
[ - ] troppo severa
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(di di_amante007)
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des esseintes
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martedì 11 marzo 2014
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un quadro per illustrare"la grande bellezza"
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Mi è venuto in mente un quadro che rappresenta pienamente "La Grande Bellezza" splendida e mortifera di Roma rappresentata nel film di Sorrentino.
E' di un pittore metafisico esoterico fra l'altro molto amico di Fellini, Fabrizio Clerici.
Digitate su google ....clerici sonno romano....andate su immagini e prendete il primo risultato. Uno splendore; verrà esibito a Roma alla GNAM a maggio.
[+] grazie ma bastava appunto un quadro!!
(di valerie_vla)
[ - ] grazie ma bastava appunto un quadro!!
[+] no valerie
(di des esseintes)
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biso 93
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martedì 11 marzo 2014
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la verità fa male
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Il ritratto chiaro e tondo del nostro paese ma con stile e raffinateza. Da apprezzare per cercare in ogni inquadratura o immagine che sia di lasciare un messaggio! Un film che deve essere un monito al nostro paese...noi siamo così e così è l'italia beauty but crazy! Un regista che cerca di stupire..di mandare messagg, di fare cinema, purtroppo il film non è un capolavoro perchè è come se si specchiasse troppo in sè stesso, si perde un po'...risultando lento e un po' pesante ma che pone tanti interrogativi. Alla fine un film è intrattenimento quindi che siano risate o lacrime il film non ti deve in parte annoiare. Ottima regia, ottimi interpreti(servillo perfetto ma elogio la ferilli e verdone.
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Il ritratto chiaro e tondo del nostro paese ma con stile e raffinateza. Da apprezzare per cercare in ogni inquadratura o immagine che sia di lasciare un messaggio! Un film che deve essere un monito al nostro paese...noi siamo così e così è l'italia beauty but crazy! Un regista che cerca di stupire..di mandare messagg, di fare cinema, purtroppo il film non è un capolavoro perchè è come se si specchiasse troppo in sè stesso, si perde un po'...risultando lento e un po' pesante ma che pone tanti interrogativi. Alla fine un film è intrattenimento quindi che siano risate o lacrime il film non ti deve in parte annoiare. Ottima regia, ottimi interpreti(servillo perfetto ma elogio la ferilli e verdone...a volte a qualcuno andrebbe data una possibilità in più)! Ottima fotografia. Il personaggio di jep ricorda in qualche modo personaggi della letteratura, coloro che ad un certo punto si fermano e pensano al fatto che si sono persi nella delusione.
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des esseintes
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lunedì 10 marzo 2014
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ho capito cosa manca
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Mi chiedevo cosa (per me) mancasse in questo film: un altro finale. Anche perché se Ramona muore è perché Jep da troppo tempo non ha più né il coraggio né la forza di amare davvero ossia soffrendo, lottando e sapendosi accontentare senza lasciarsi accecare sempre e comunque dal sortilegio della Grande Bellezza; e questo tema poteva essere sviluppato in una maniera splendida, quella di Gogol nel suo racconto "Roma".
Facendo gli aggiustamenti del caso il principe corrisponde a Jep e la bella ragazza di Albano sarebbe Ramona; la novella è molto bella e scritta benissimo come sempre ma dal momento del carnevale romano allo strepitoso finale vi accorgerete che la sovrapposizione fra film e romanzo viene quasi spontanea.
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Mi chiedevo cosa (per me) mancasse in questo film: un altro finale. Anche perché se Ramona muore è perché Jep da troppo tempo non ha più né il coraggio né la forza di amare davvero ossia soffrendo, lottando e sapendosi accontentare senza lasciarsi accecare sempre e comunque dal sortilegio della Grande Bellezza; e questo tema poteva essere sviluppato in una maniera splendida, quella di Gogol nel suo racconto "Roma".
Facendo gli aggiustamenti del caso il principe corrisponde a Jep e la bella ragazza di Albano sarebbe Ramona; la novella è molto bella e scritta benissimo come sempre ma dal momento del carnevale romano allo strepitoso finale vi accorgerete che la sovrapposizione fra film e romanzo viene quasi spontanea. Ed è proprio "La Grande Bellezza" ineguagliabile, irresistibile e fragilissima di Roma che all'ultimo momento fa dimenticare al principe i suoi propositi di una nuova vita "impegnata" nell'amore che si era prefisso.
Non mi dilungo, leggete il racconto di Gogol e vedrete che quel film aveva un finale che sarebbe passato alla storia del cinema.
Bel film comunque.
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iwona
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lunedì 10 marzo 2014
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film "la grande bellezza"
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Caro Sorrentino, in tema di sensibilità e delicatezza ha molto da imparare da una sua collega, Sofia Coppola, che con il suo “Somewhere” affronta magistralmente il tema del vuoto e della noia senza insultare le donne. Tra l’altro i Suoi 5 minuti “Italiani” valgono tutto il suo film. The film “La grande bellezza” is not noteworthy. It lacks both elegance and intelligence. I come from Wajda’ s country- a great film director whose films are of great value for international society. To my mind, Sorrentino's film does not merit an oscar. Millions of people in different countries have seen how the film offenses Polish women. In my opinion the sentence: “Adesso ci sono delle Polacche di venti anni che fanno paura.
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Caro Sorrentino, in tema di sensibilità e delicatezza ha molto da imparare da una sua collega, Sofia Coppola, che con il suo “Somewhere” affronta magistralmente il tema del vuoto e della noia senza insultare le donne. Tra l’altro i Suoi 5 minuti “Italiani” valgono tutto il suo film. The film “La grande bellezza” is not noteworthy. It lacks both elegance and intelligence. I come from Wajda’ s country- a great film director whose films are of great value for international society. To my mind, Sorrentino's film does not merit an oscar. Millions of people in different countries have seen how the film offenses Polish women. In my opinion the sentence: “Adesso ci sono delle Polacche di venti anni che fanno paura. Le Polacche sono pronte a fare marchette a ripetizione” is distasteful and offensive. It is not only offensive but as well unpleasant to hear by any person of polish origins. You simply blacklists Polish ladies and puts them in discriminative position against other women from the world. In conclusion, Sorrentino's low level and generalization is devastating.
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[+] scusa la battuta
(di catullo)
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(di angelo libranti)
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writer58
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lunedì 10 marzo 2014
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dopo 2767 anni...
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Ho visto "La grande bellezza" in streaming in due riprese, questo fine settimana, incuriosito dal bailamme provocato dalla vittoria dell'Oscar al miglior film "straniero". Dico subito che il dibattito sull'eredità di Fellini e della "Dolce vita" mi sembra una fesseria, i due film sono diversi come sguardo e come approccio, condividono la stessa ambientazione, ma lo fanno con occhi differenti.
Roma è l'indiscussa protagonista del film. Una Roma attraversata da sedimentazioni molteplici, da incrostazioni che mescolano vestigia dell'Impero, architetture e simboli della potenza della Chiesa, trionfi rinascimentali, torsioni barocche,palazzi notturni, riti cattolici che convivono con cerimonie pagane, catacombe e giardini sopraelevati, cinismo e disincanto, volgarità esibita ed esercizio sottile dell'intelligenza.
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Ho visto "La grande bellezza" in streaming in due riprese, questo fine settimana, incuriosito dal bailamme provocato dalla vittoria dell'Oscar al miglior film "straniero". Dico subito che il dibattito sull'eredità di Fellini e della "Dolce vita" mi sembra una fesseria, i due film sono diversi come sguardo e come approccio, condividono la stessa ambientazione, ma lo fanno con occhi differenti.
Roma è l'indiscussa protagonista del film. Una Roma attraversata da sedimentazioni molteplici, da incrostazioni che mescolano vestigia dell'Impero, architetture e simboli della potenza della Chiesa, trionfi rinascimentali, torsioni barocche,palazzi notturni, riti cattolici che convivono con cerimonie pagane, catacombe e giardini sopraelevati, cinismo e disincanto, volgarità esibita ed esercizio sottile dell'intelligenza. Dentro questo coacervo di elementi che rendono la "città eterna" un labirinto e insieme una calamita, si muove la vicenda di Jep Gambardella, scrittore e giornalista e della fauna umana che frequenta. Quasi tutti disgustosi, grotteschi, squallidi e repellenti. Con due eccezioni, interpretate dalla Ferilli e da Verdone, due personaggi che riescono a sfuggire alla disumanizzazione che affligge tutti gli altri. Gambardella si muove tra feste, happening, performance e il cuore notturno di Roma come se facesse gli onori di casa, con una totale padronanza non esente da ironia e una punta di malinconica consapevolezza. Arrivato a Roma molto giovane, si è dedicato alla vita sociale e culturale con l'ambizione di diventare un principe di mondanità. C' è riuscito (conosce tutti, viene salutato da Venditti con un confidenziale "ciao, Jep"), ma adesso contempla il vuoto che gli è vicino, che l'ha invaso e che ha bloccato la sua vena di scrittore.
Si è parlato molto della "Grande bellezza" come dell'affresco di una società decadente, ma non condivido questa posizione. Fin dal "Satyricon" di Petronio Arbitro, la società aristocratica romana è stata descritta come incline agli eccessi e alla dissoluzione. Ciò che viene definito "decadente", in realtà, è una vitalità onnivora e amorale, il piacere del pettegolezzo e dell'intrigo,il trionfo del "particolare" su una visione dei problemi generali, tratti che segnano da sempre la cultura della città, almeno in alcune delle sue componenti.
"La grande bellezza" è un magnifico film, che lascia una traccia nello spettatore. Mi è parso girato in modo eccellente, con un gusto squisito dell'inquadratura e una gestione pressoché perfetta degli attori. In primis, un grande Servillo, coadiuvato da una schiera di personaggi molto ben interpretati.
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[+] noia infinita
(di gustibus)
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lofamo
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domenica 9 marzo 2014
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perché?
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Bisogna chiedersi il perché dell’oscar, per quale interesse e/o per quale valutazione di merito gli americani abbiano deciso di scegliere “la grande bellezza”.
L’apertura a molti significati offre spazi a proposte suggestive per la grande platea, il film può attrarre per l’impietosa spregiudicatezza, per richiami felliniani, per certe immagini, per certe atmosfere, per le dissacrazioni e lo squallore.
Con l’avallo dell’oscar il film potrebbe prendere nuovo slancio, produrre nuovo busines.
La valutazione di merito è più complessa può fondarsi sull’ingenua supposizione della veracità della rappresentazione, oppure sullo snobismo di chi finge di aver capito significati nei quali gli stessi romani non si riconoscono.
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Bisogna chiedersi il perché dell’oscar, per quale interesse e/o per quale valutazione di merito gli americani abbiano deciso di scegliere “la grande bellezza”.
L’apertura a molti significati offre spazi a proposte suggestive per la grande platea, il film può attrarre per l’impietosa spregiudicatezza, per richiami felliniani, per certe immagini, per certe atmosfere, per le dissacrazioni e lo squallore.
Con l’avallo dell’oscar il film potrebbe prendere nuovo slancio, produrre nuovo busines.
La valutazione di merito è più complessa può fondarsi sull’ingenua supposizione della veracità della rappresentazione, oppure sullo snobismo di chi finge di aver capito significati nei quali gli stessi romani non si riconoscono.
Tra i personaggi spiccano l’istrionismo di servillo, la ridicola debolezza di verdone (particolarmente spietato il confronto con la dignità di moraldo ne “i vitelloni”) e la conferma, in ogni fotogramma, della congenita pochezza della ferilli.
Il film è dedicato a maradona.
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[+] una roma decadente per chi in america ama roma.
(di no_data)
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cico73
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domenica 9 marzo 2014
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la grandissima mia delusione alla "grande bellezza
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Il film la grande bellezza secondo un mio modesto parere è stata una grande delusione, non si capisce niente, saltava da un fatto ad un altro, da una scena ad un'altra, un film che forse non fa neanche vedere la grande bellezza di Roma, forse se andava Licia Colò a fare un video su Roma e lo trasmetteva alle Falde del KILOMANGIARO sicuramente avrebbe vinto un oscar. Poi sinceramente non capisco la grande bellezza a cosa si riferisce, cosa c'era di grande e di bellezza e sopratutto di bellezza grande?...........Gianluigi
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7urs1
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domenica 9 marzo 2014
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la grande bellezza della riflessione
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Paolo Sorrentino, regista e sceneggiatore di film di successo come "Il Divo", supera la sua linea espressiva raggiungendo lo stato di sublime.
Il film tratta argomenti di quotidianetà ed sbagliato pensare che quel mondo si solo di pochi perché la superficialità e il senso di vuoto, che inondano il film in ogni suo particolare, riguardano l'intera società, è davanti ai nostri occhi... solo pochi, però, se ne rendono conto e Jep è uno di questi (a suo modo)....
Consiglio il film a tutti coloro che vogliono riflettere, perché a volte fa bene!
[+] riflessioni attempate
(di diletta di donato)
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orlandothefurios
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domenica 9 marzo 2014
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un film degno di essere visto
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Un ottimo film,che porta lo spettatore a riflettere.
La fotografia è eccezionale, mostra i luoghi storici e culturali di Roma e gli interni di case moderne.
Il film gioca su un susseguirsi di contrasti: da una musica medioevale corale,cantata in monumento storico alle prime luci dell'alba, Sorrentino passa alla terrazza di un palazzo in cui si svolge una festa ballata su una musica da discoteca nel cuore della notte. Oppure troviamo il contrasto tra un'arte contemporanea malata e commerciale, e un'arte antica e sublime. Tra lo spogliarello di una donna matura e l'incontro sfuggente e condensato in uno sguardo di una signora di elegante bellezza.
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Un ottimo film,che porta lo spettatore a riflettere.
La fotografia è eccezionale, mostra i luoghi storici e culturali di Roma e gli interni di case moderne.
Il film gioca su un susseguirsi di contrasti: da una musica medioevale corale,cantata in monumento storico alle prime luci dell'alba, Sorrentino passa alla terrazza di un palazzo in cui si svolge una festa ballata su una musica da discoteca nel cuore della notte. Oppure troviamo il contrasto tra un'arte contemporanea malata e commerciale, e un'arte antica e sublime. Tra lo spogliarello di una donna matura e l'incontro sfuggente e condensato in uno sguardo di una signora di elegante bellezza.
La cura al dettaglio non si trova solo nella scenografia e nella fotografia ,ma anche nei dialoghi.
Mille sono i rimandi e gli spunti di riflessione che il film propone allo spettatore.
Il tutto è impregnato di un'atmosfera decadente. Viene messa in scena un'Italia ricca di grandi bellezze,ma che vengono ignorate e dimenticate. Un'Italia dominata da una cultura decadente che logora gli animi,la mentalità e la cultura dei sui abitanti.
In diverse recensioni ho trovato forti critiche nei confronti di questo film,in quanto sopravvalutato e pieno di stereotipi. Un film che si limita a mostrare agli americani i bei paesaggi dell'Urbe. A mio parere chi ha fatto queste considerazioni,non ha capito nulla del significato reale del film e si è limitato ad una lettura superficiale.
In verità questa pellicola italiana è riuscita a comunicare il suo messaggio,che era rivolto più agli italiani,che al pubblico americano. Alla fine del film siamo portati alla riflessione, ci lascia turbati e ci pizzica sui nostri problemi culturali, che spesso vengono ignorati e considerati secondari.
Acconsentite a questo film un po' di tempo, è da vedere,non tanto perchè ha vinto un Oscar,ma per il suo valore in sè.
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