evildevin87
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domenica 9 marzo 2014
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mi rimetto un attimo in ordine
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Scrissi un commento con le mie impressioni a caldo sul suddetto film, e rivedendolo poi più volte mi sono ricreduto su varie cose. Quindi questa sarà una sorta di edit del mio commento precedente. Un film del genere va visto più di una volta per essere capito più a fondo.
"La Grande Bellezza" è un film che continua tuttavia a piacermi, ma è un film non esente da qualche pecca. Su tutte, il brusco rallentamento nella seconda parte del film, fatto quasi per allungare il brodo e arrivare a 2 ore e mezzo di film. La cosa influisce non poco sulla godibilità della pellicola, che si regge splendidamente nella prima parte ma tende ad annoiare nella seconda.
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Scrissi un commento con le mie impressioni a caldo sul suddetto film, e rivedendolo poi più volte mi sono ricreduto su varie cose. Quindi questa sarà una sorta di edit del mio commento precedente. Un film del genere va visto più di una volta per essere capito più a fondo.
"La Grande Bellezza" è un film che continua tuttavia a piacermi, ma è un film non esente da qualche pecca. Su tutte, il brusco rallentamento nella seconda parte del film, fatto quasi per allungare il brodo e arrivare a 2 ore e mezzo di film. La cosa influisce non poco sulla godibilità della pellicola, che si regge splendidamente nella prima parte ma tende ad annoiare nella seconda. La regia di Sorrentino è davvero impeccabile ma il problema è che il suddetto, conscio di questa sua innegabile bravura con la macchina da presa, in certi frangenti scade un po' nell'autocompiacimento. Nulla da dire sulla bellissima fotografia, le vedute sullo splendore di Roma e, ultima ma non meno importante, l'ottima recitazione (su tutti quella di Toni Servillo nei panni del protagonista Jep Gambardella). Il film poi che cosa ci vuole raccontare? Quello che, detto in soldoni, ci mostra è un tutto fumo e niente arrosto, una splendida Roma colma di personaggi a pelle colti e intellettualoidi messi alla berlina e smascherati per quello che alla fine sono: il vuoto più totale. Jep è uno scrittore che ha scritto un romanzo capolavoro ma che ha smesso di scrivere perchè, a detta sua, la vita mondana di Roma lo ha deviato. Ma in realtà è perchè è un uomo sconfitto nel profondo perchè non ha nessuna soddisfazione. In gioventù era felice, per questo è riuscito a creare il suo romanzo. Non riesce a scrivere proprio perchè non riesce a trovare questa grande bellezza che lui cerca in una Roma intellettuale solo di facciata. Lui è conscio di essere fondamentalmente inutile, per questo riesce a mettere i piedi in testa a tutti i suoi compari che si credono colti e arrivati solo per qualche piccolo successo.
In conclusione: un bel film che in fin dei conti mostra metaforicamente l'Italia al mondo, non saprei dire se da oscar o meno (a Sorrentino sicuramente glielo avrei dato per "Il divo" IMHO) ma comunque un bel film. Diciamo che lo considererei un capolavoro se fosse durato almeno 30 minuti in meno. My 2 cents.
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orlandothefurios
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domenica 9 marzo 2014
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un film italiano di cui andarne fieri
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Un ottimo film,che porta lo spettatore a riflettere.
La fotografia è eccezionale,la quale mostra dai luoghi storici e culturali di Roma agli interni di case moderne.
Il film gioca su un susseguirsi di contrasti: da una musica medioevale corale,cantata in monumento storico alle prime lucidell'alba, Sorrentino passa alla terrazza di un palazzo in cui si svolge una festa ballata su una musica da discoteca nel cuore della notte. Oppure troviamo il contrasto tra un'arte contemporanea malata e commerciale, e un'arte antica e sublime.
La cura al dettaglio non si trova solo nella scenografia e nella fotografia ,ma anche nei dialoghi.
Mille sono i rimandi e gli spunti di riflessione che il film propone allo spettatore.
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Un ottimo film,che porta lo spettatore a riflettere.
La fotografia è eccezionale,la quale mostra dai luoghi storici e culturali di Roma agli interni di case moderne.
Il film gioca su un susseguirsi di contrasti: da una musica medioevale corale,cantata in monumento storico alle prime lucidell'alba, Sorrentino passa alla terrazza di un palazzo in cui si svolge una festa ballata su una musica da discoteca nel cuore della notte. Oppure troviamo il contrasto tra un'arte contemporanea malata e commerciale, e un'arte antica e sublime.
La cura al dettaglio non si trova solo nella scenografia e nella fotografia ,ma anche nei dialoghi.
Mille sono i rimandi e gli spunti di riflessione che il film propone allo spettatore.
Il tutto è impregnato di un'atmosfera decadente. Viene messa in scena un'Italia ricca di grandi bellezze,ma che vengono ignorate e dimenticate. Un'Italia dominata da una cultura decadente che logora gli animi,la mentalità e la cultura dei sui abitanti.
In diverse recensioni ho trovato forti critiche nei confronti di questo film,in quanto sopravvalutato e pieno di stereotipi. Un film che si limita a mostrare agli americani i bei paesaggi dell'urbe. A mio parere chi ha queste considerazioni,non ha capito nulla del significato reale del film e si è limitato ad una lettura superficiale.
In verità questa pellicola italiana è riuscita a comunicare il suo messaggio,che era rivolto più agli italiani,che al pubblico americano. Alla fine del film siamo portati alla riflessione, ci lascia turbati e ci pizzica sui nostri problemi culturali, che spesso vengono ignorati e considerati secondari.
Acconsentite a questo film un po' di tempo, è da vedere,non tanto perchè ha vinto un Oscar,ma per il suo valore in sè.
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babis
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domenica 9 marzo 2014
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la decadenza dei tempi moderni
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Ho visto questo film in televisione, e cercherò in tutti i modi di vederlo al cinema. Il film ci mostra come Jep Gambardella, scrittore in cerca di ispirazione per un nuovo romanzo, trascorra le sue nottate tra feste mondane e passeggiate romane, durante le quali si imbatte in personaggi come la prostituta, l'amico sfortunato e la Santa.
E' molto difficile commentare questo film, ma vi posso dire che esprime alla perfezione la decadenza dei tempi moderni, in cui pensiamo che la grande bellezza sia quella esteriore, di vite fatte di niente, di pura apparenza, mentre la Grande Bellezza è quella di monumenti antichi, che nel film si traformano in grandi capolavori.
Ottima l'interpretazione della Ferilli e di Carlo Verdone, ed ovviamente di Servillo.
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Ho visto questo film in televisione, e cercherò in tutti i modi di vederlo al cinema. Il film ci mostra come Jep Gambardella, scrittore in cerca di ispirazione per un nuovo romanzo, trascorra le sue nottate tra feste mondane e passeggiate romane, durante le quali si imbatte in personaggi come la prostituta, l'amico sfortunato e la Santa.
E' molto difficile commentare questo film, ma vi posso dire che esprime alla perfezione la decadenza dei tempi moderni, in cui pensiamo che la grande bellezza sia quella esteriore, di vite fatte di niente, di pura apparenza, mentre la Grande Bellezza è quella di monumenti antichi, che nel film si traformano in grandi capolavori.
Ottima l'interpretazione della Ferilli e di Carlo Verdone, ed ovviamente di Servillo.
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mizio.for
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domenica 9 marzo 2014
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soporifero
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E' come andare al ristorante e vedere la candela accesa sul tavolo,si viene colpiti dall'atmosfera ma poi col passare dei minuti la compagnia del tavolo determina la riuscita della serata.L'atmosfera il film sa crearla ... Lento decisamente lento,a tratti geniale ...poi basta.
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marezia
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domenica 9 marzo 2014
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avviso agli italiani
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Dal momento che il film è stato premiato IN TUTTO IL MONDO VINCENDO TUTTO DAPPERTUTTO, chi l'avesse trovato scadente, brutto o noioso è pregato di ammettere di non averlo capito e di tacere.
[+] bernanos ha ragione
(di diletta di donato)
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loquax88
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domenica 9 marzo 2014
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un capolavoro, ti cambia dentro.
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Cosa dire... non adatto forse ad un pubblico troppo "spensierato" ma il messaggio di vita è stupendo: ci perdiamo in mille futilità mentre ciò che conta davvero fa da sfondo al continuo stupido affannarsi. La grande bellezza è dentro di noi e nei nostri sentimenti, e questo film è una poesia che ci insegna proprio questo. Ci si alza dalla poltrona cambiati dentro...
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marilena
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domenica 9 marzo 2014
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che delusione!!!
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Che dire? Resto stupita di fronte a un simile "film"....incomprensibile, privo di nessi logici ...con scene veramente brutte e talvolta scioccanti ad esempio la bimba che imbratta una tela e urla, e poi si ricopre di vernice.. come una posseduta( citazione dell'Esorcista??)...oltre al fatto che poteva benissimo essere un cortometraggio di 30 minuti , al posto di 2 ore e oltre di film.....
Se fossi andata al cinema a vederlo...sarei uscita dopo i primi 5 minuti...musiche e canzoni orribili e ripetitive...da stordimento totale...!!.
non lascia alcun messaggio e non ci sono frasi su cui riflettere...tanta volgarità e cinismo....ci sono film che rivedresti all'infinito...e si trovano sempre emozioni da ri-vivere e frasi memorabili.
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Che dire? Resto stupita di fronte a un simile "film"....incomprensibile, privo di nessi logici ...con scene veramente brutte e talvolta scioccanti ad esempio la bimba che imbratta una tela e urla, e poi si ricopre di vernice.. come una posseduta( citazione dell'Esorcista??)...oltre al fatto che poteva benissimo essere un cortometraggio di 30 minuti , al posto di 2 ore e oltre di film.....
Se fossi andata al cinema a vederlo...sarei uscita dopo i primi 5 minuti...musiche e canzoni orribili e ripetitive...da stordimento totale...!!.
non lascia alcun messaggio e non ci sono frasi su cui riflettere...tanta volgarità e cinismo....ci sono film che rivedresti all'infinito...e si trovano sempre emozioni da ri-vivere e frasi memorabili.....
Se a questo film hanno dato l'oscar.....che cosa avrebbero dovuto dare al capolavoro italiano di Dino risi "IL SORPASSO" datato 1962, ma come fosse girato ieri...tanto è attuale!???
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loquaxale
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sabato 8 marzo 2014
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tutto è futile oltre i sentimenti
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Un film introspettivo e poetico. Io lo valuto artistico, poichè proprio come un opera d'arte, esso va osservato con una certa predisposizione dell'animo. Dopo averlo visto risulta difficile guardare al mondo con gli stessi occhi di prima. Attraverso gli occhi del protagonista ci rensiamo conto che gli uomini riempiono le loro giornate di futilità, e ciò che rimane davvero nel viaggio della vita, sono solo brevi e fugaci attimi di bellezza e di emozioni. Un capolavoro per me. Uno dei film più belli che abbia mai visto.
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des esseintes
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sabato 8 marzo 2014
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rivisto ieri
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Rivisto ieri, stessa impressione della prima volta salvo che per la parte finale con la Santa.
Alla prima visione avevo avuto l'impressione che la figura della vecchissima suora fosse la rappresentazione di una spiritualità ridotta a pura apparenza, una povertà di maniera vissuta comodamente all'hotel Hassler e in mezzo alla buona società, una venerazione generale che mi sembrava significasse la disperata ricerca di trascendenza senza avere il coraggio di uscire dal proprio privilegiato ambito autoreferenziale (etc)...
Invece ieri mi è sembrato che la Santa secondo il regista sia un personaggio portatore di (raggiunti) valori autentici: la scena dei fenicotteri, la frase sulle radici, la salita della scala che avevo inteso come una ascensione fallita e che invece potrebbe essere l'immagine dell'unico modo autentico di "ascendere", ossia soffrendo con coraggio e amore per la vita e per il prossimo.
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Rivisto ieri, stessa impressione della prima volta salvo che per la parte finale con la Santa.
Alla prima visione avevo avuto l'impressione che la figura della vecchissima suora fosse la rappresentazione di una spiritualità ridotta a pura apparenza, una povertà di maniera vissuta comodamente all'hotel Hassler e in mezzo alla buona società, una venerazione generale che mi sembrava significasse la disperata ricerca di trascendenza senza avere il coraggio di uscire dal proprio privilegiato ambito autoreferenziale (etc)...
Invece ieri mi è sembrato che la Santa secondo il regista sia un personaggio portatore di (raggiunti) valori autentici: la scena dei fenicotteri, la frase sulle radici, la salita della scala che avevo inteso come una ascensione fallita e che invece potrebbe essere l'immagine dell'unico modo autentico di "ascendere", ossia soffrendo con coraggio e amore per la vita e per il prossimo. Insomma non so più bene cosa pensare delle intenzioni del regista su questo personaggio chiave; diciamo che personalmente penso che nel caso la Santa, nell'idea di Sorrentino, fosse davvero portatrice e dimostratrice di "valore", certi passaggi didascalici e addirittura ingenui del film non potrebbero più essere considerati come delle semplici sbavature sostanzialmente inevitabili in un grande lavoro "fatto a mano".
Rimane comunque un film eccellente, meno bello o sublime della Dolce Vita ma più umano, non quasi compiaciutamente disperato come il film di Fellini.
Più umano ma non al punto di essere coraggioso, generoso e proprio da questa mancanza, a mio avviso, vengono certi atteggiamenti didascalici che impediscono a questo bel film di essere un grande capolavoro.
P.S: Più umano Sorrentino di Fellini, dicevo; in Sorrentino una speranza, un modo di esistere e di amare il mondo in qualche modo viene indicato (la "nana"); però La Grande Bellezza è meno capolavoro di La Dolce Vita. E la cosa interessante è che forse se ne deve dedurre che per fare un film veramente splendido è più importante avere il genio, fosse anche distaccato al limite del crudele (Fellini), che l'intelligenza e il calore umano (Sorrentino).
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(di des esseintes)
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catullo
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sabato 8 marzo 2014
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e bravo sorrentino!
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Resto stupito dal genere di critiche che leggo un pò dappertutto ad un film Italiano che finalmente ha il pregio di muovere le acque putride della palude culturale in cui il paese rimane intrappolato da decenni....altro che spot del ministero del turismo come ha detto il mio caro Daverio...oppure sbaglia chi sostiene che Sorrentino ha voluto emulare Fellini...se mai ha seguito le sue tracce su di una via Veneto tristemente deserta in contrasto con quella affollatissima che Fellini ricostruì a Cinecittà. Altri tempi quelli della "Dolce vita"...anche se Sorrentino in qualche modo attraverso le giacche colorate del suo alter ego lo splendido Servillo ci conferma che le terrazze di Roma sono ancora frequentate dagli stessi intellettuali borghesi beffeggiati da Flaiano o gli stessi che Pasolini definì la classe borghese Italiana.
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Resto stupito dal genere di critiche che leggo un pò dappertutto ad un film Italiano che finalmente ha il pregio di muovere le acque putride della palude culturale in cui il paese rimane intrappolato da decenni....altro che spot del ministero del turismo come ha detto il mio caro Daverio...oppure sbaglia chi sostiene che Sorrentino ha voluto emulare Fellini...se mai ha seguito le sue tracce su di una via Veneto tristemente deserta in contrasto con quella affollatissima che Fellini ricostruì a Cinecittà. Altri tempi quelli della "Dolce vita"...anche se Sorrentino in qualche modo attraverso le giacche colorate del suo alter ego lo splendido Servillo ci conferma che le terrazze di Roma sono ancora frequentate dagli stessi intellettuali borghesi beffeggiati da Flaiano o gli stessi che Pasolini definì la classe borghese Italiana... la più ignorante dell'occidente. Perchè trascurare o abbandonare la grande bellezza in cui ci è toccato vivere è da barbari e noi Italiani di oggi lo siamo ricambiati dal disprezzo dell'occidente intero! Comunque...erano decenni che un film non mi aveva dato tante emozioni...un intreccio di immagini oniriche e musica bellissima che mi ha finalmente stupito e fatto sognare! Ieri il "Divo"...oggi questo gioiello....che non è solo un'ottimo film ma che come tutti i capolavori lascia il segno dentro di noi! Grazie Sorrentino! grazie!
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