| Titolo originale | Drømmer |
| Anno | 2024 |
| Genere | Drammatico, |
| Produzione | Norvegia |
| Durata | 110 minuti |
| Al cinema | 2 sale cinematografiche |
| Regia di | Dag Johan Haugerud |
| Attori | Ella Øverbye, Selome Emnetu, Ane Dahl Torp, Anne Marit Jacobsen, Ingrid Giæver Silje Breivik, Andrine Sæther, Brynjar Åbel Bandlien, Lars Jacob Holm. |
| Uscita | giovedì 13 marzo 2025 |
| Tag | Da vedere 2024 |
| Distribuzione | Wanted |
| MYmonetro | 3,23 su 29 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
|
Ultimo aggiornamento martedì 11 marzo 2025
La diciassettenne Johanna si innamora della sua insegnante di francese e scrive tutto ciò che prova. Il film è stato premiato al Festival di Berlino, In Italia al Box Office Dreams ha incassato 57,5 mila euro .
|
CONSIGLIATO SÌ
|
Johanne è una diciassettenne che frequenta le scuole superiori. Quando arriva un'insegnante che da subito si presenta come un'artista avverte per lei un sentimento mai provato prima. Finisce così per non pensare che a lei per poi riuscire ad entrare, almeno parzialmente, nella sua vita volendo convincersi che il proprio sentire sia ricambiato. Finirà con l'avvertire la necessità di parlarne non con una coetanea ma con la nonna scrittrice.
Dag Johan Haugerud torna ad affrontare i sentimenti rischiando però di attenuare in parte il potenziale di una narrazione che sa scavare nell'intimità del pensiero amoroso.
Ci sono registi che sanno imprimere alle loro opere un concentrato ad alto tasso di introspezione e sanno come evidenziarlo. È quanto conferma di saper fare Haugerud permettendoci di entrare nell'intimità del sentire di una diciassettenne che si trova per la prima volta a scoprire una vasta gamma di turbamenti che coincidono con un innamoramento quasi a prima vista. Il fatto che sia un'insegnante ad essere oggetto del sentimento e del desiderio potrebbe spostare l'asse della narrazione spingendo lo spettatore ad affrontare da subito quanto accade sotto la lente dell'opportunità o meno. Si potrebbe essere portati a chiedersi, ad esempio, se la docente faccia bene a consentire a Johanne di andare a farle visita nel suo appartamento. In realtà la sceneggiatura, che prevede una più che ampia esternazione dei pensieri della protagonista, bypassa queste remore chiedendoci (e riuscendo nell'intento) di entrare nei suoi 'sogni' (come il titolo vuole) seguendone gli sviluppi con una capacità di percezione degli slittamenti del cuore che danno la misura della sensibilità di scrittura del regista/sceneggiatore.
Avvertiamo cioè tutta la consistenza ma anche la fragilità di un sorgere e svilupparsi di un sentimento che coinvolge in toto l'adolescente e che si sublima nell'apprendere l'utilizzo dei ferri per fare la maglia. Veniamo però anche resi partecipi delle dinamiche di un microcosmo al femminile composto da Johanne, dalla madre e soprattutto dalla nonna che, scrittrice, non ha mai smesso di sognare a sua volta. È quindi un peccato che nell'ultima parte si assista ad una moltiplicazione di finali (che non riveleremo) che fa sfumare un po' la compattezza della narrazione sino ad allora mantenuta ad un alto livello. Questo comunque non arriva ad inficiare un'analisi del percorso amoroso che resta valida per tutte le età ma sa anche leggere gli elementi precipui di un'infatuazione adolescenziale.
Film interessante per comprendere il dietro le quinte di un adolescente, dei suoi silenzi, del vuoto e della sofferenza Film molto al femminile. Ne sono uscita arricchita e con la volontà di attuare cambiamenti nella modalità con cui interagisco con mie figlie adolescenti .
Ma che bello questo film, intenso, delicato, introspettivo, ci fa tornare a rivivere la scoperta dei sentimenti adolescenziali, e la fatica e la sofferenza per arrivare alla scoperta di sè. Significativi anche i dialoghi tra la mamma e la nonna potessa, che ha conquistato una certa serenità, anche se con alcuni rimpianti e li sogna la notte. Bello il finale, che sembrava scontato...
Certo, potete contestarmi la mia età non più verde e l’incapacità di capire come va il mondo attuale. Quelli che noi, allora giovani, definivamo i nostri genitori come “matusa”, lo siamo diventati noi. Ma non capisco il premio del Festival di Berlino, come aborrisco certi premi a Cannes, come THE SQUARE (2017) di Ruben Östlund, LA VITA DI ADELE (2013) di [...] Vai alla recensione »
L’Orso d’oro portato a casa in febbraio alla Berlinale è solo la punta dell’iceberg per il regista norvegese Dag Johan Haugerud, il cui Dreams – con una storia di amori illeciti e inter-generazionali raccontati in modo sofisticato e letterario – è in realtà l’ultimo capitolo di una trilogia che viene da lontano.
Sex, Love e Dreams sono i tre titoli che la compongono: una dichiarazione programmatica di chi vuole affrontare temi con la T maiuscola, ma nella sua mancanza di orpelli è anche la conferma di un approccio diretto ed essenziale verso dei termini che spesso ci piace complicare. E invece Haugerud mira a disarmare e illuminare il pubblico.
Dreams è l’ultimo a essere apparso sul circuito festivaliero, un anno dopo la presentazione di Sex alla Berlinale del 2024 e qualche mese dopo lo slot in concorso a Venezia per Love. Ma sarà anche il primo a uscire al cinema in Italia (il 6 marzo), e il secondo per ideale collocazione nel progetto originale del regista. Insomma, le circostanze ci dicono che l’ordine non importa poi molto, perché le storie sono autonome e i personaggi separati, pur con qualche comparsata e intrusione reciproca.
Tranches de vie che si sovrappongono nel contesto urbano di una Oslo contemporanea, piccole odissee quotidiane come ce ne sono tante: quella di Dreams è la più delicata perché parla di una relazione clandestina tra una studentessa diciassettenne e la sua professoressa in cui non sono chiari i contorni dell’accaduto, e lo spettro dell’abuso – o quantomeno di un pericoloso squilibrio di potere – si fa subito strada nella mente, in particolare della famiglia della ragazza quando viene a sapere della vicenda.
Eppure la protagonista Johanne non si fa allarmare dall’illecito o dalle possibili conseguenze; per lei, che sente “la vita in una nuvola”, il sentimento travolgente provato per la quasi omonima Johanna è un cambiamento già abbastanza epocale. È un primo amore che altera la percezione e cambia i colori dell’ambiente circostante (la fotografia di Cecile Semec per l’occasione va a scovare un caldo nucleo pastello tra i contorni dell’inverno scandinavo), e che unisce insieme ammirazione, identificazione e attrazione. Troppo per la comprensione razionale, ne conclude la giovane; solo la messa in letteratura può dare un senso all’esperienza.
Capitolo centrale della trilogia «Sex Dreams Love», girata dal norvegese Haugerud e già distribuita a livello internazionale, «Dreams» è (curiosamente) l'ultimo film in ordine di presentazione ma il primo che esce in Italia, lanciato dall'Orso d'Oro vinto in febbraio alla Berlinale. Focus sulla diciassettenne Johanne, che racconta in prima persona il suo mondo interiore, fatto di emozioni intense e [...] Vai alla recensione »
Dreams è l'ultimo capitolo, dopo Sex e Love, della trilogia sulle relazioni che il regista norvegese Dag Johan Haugerud dedica a come l'amore, il sesso e i desideri entrino a far parte della nostra contemporaneità. Il film, che ha vinto l'Orso d'oro alla Berlinale, ha come protagonista la liceale diciassettenne Johanne (Ella Øverbye) , che per la prima volta si innamora e l'oggetto del suo sentimento [...] Vai alla recensione »
Orso d'oro a Berlino, e grazie al premio saranno distribuiti nelle prossime settimane anche gli altri capitoli della Trilogia di Dag Johan Haugerud, Sex e Love. Bene così, e per intanto Dreams, gran film sulla 17enne Johanne che, a Oslo, perde la testa per Johanna, la nuova prof di francese. Non ha mai provato niente di simile. Cerca di farsi notare, se un giorno non riesce a vederla ci sta male.
Vive con la madre e la nonna. Johanne, una liceale diciassettenne, s'innamora a prima vista della sua insegnante di francese, che porta quasi il suo stesso nome: Johanna. L'identità onomastica aiuta nei primi approcci, ovvero in quelli che la ragazza sente come tali. Essa infatti è completamente assorbita dal sentimento: cerca di continuo l'oggetto amoroso; quando non è in classe, vaga per la scuola, [...] Vai alla recensione »
Era da una decina d'anni che bussava alle porte delle principali rassegne cinematografiche del Vecchio Continente, e a questo giro, all'ultima Berlinale, ha finalmente fatto centro. Il norvegese Dag Johan Haugerud, affermato romanziere reinventatosi film-maker, è uno dei protagonisti più interessanti dell'attuale scena scandinava: il suo "Barn" (2019), ambizioso affresco sul rapporto tra genitori e [...] Vai alla recensione »
Quando l'adolescente norvegese Johanne (Ella Øverbye) si innamora dell'insegnante scafata di letteratura francese Johanna (la prof dice di sé: «Ho lavorato in una piantagione di arachidi nel Midwest degli Stati Uniti, ho vissuto a New York e ho fatto la modella a Parigi») mamma ( Ane Dahl Torp) e nonna (Anne Marit Jacobsen) della giovane tutto si aspetterebbero tranne che possa nascere un'artista. Vai alla recensione »
Dreams, Orso d'oro alla Berlinale 2025, è il terzo capitolo della trilogia giocosa dello scrittore e regista norvegese Dag Johan Haugerud (gli altri due capitoli Sex e Love, in realtà precedenti, usciranno in Italia tra fine aprile e giugno). È un film intelligente e malizioso che procede con passo leggero e divertente. Riesco a immaginare almeno due diversi remake hollywoodiani che Dreams potrebbe [...] Vai alla recensione »
Dreams è l'ultimo capitolo della trilogia dello scrittore e regista norvegese Dag Johan Haugerud. Il film ha vinto l'Orso d'oro all'ultima Berlinale. I capitoli precedenti, Sex e Love sono stati presentati rispettivamente al festival di Berlino e a quello di Venezia nel 2024. Johanne (Ella Øverbye) ha 17 anni e frequenta un liceo di Oslo. All'inizio sembra una ragazza matura, abbastanza serena, ma [...] Vai alla recensione »
Il primo amore non si scorda mai. O forse sì, in realtà. E allora per non dimenticarlo è importante dare un nome alle emozioni, trasformarle in parole, frasi, racconti. È quello che fa Johanna, la 17enne protagonista di Dreams del norvegese Dag Johan Haugerud, alle prese con la sconvolgente scoperta della potenza dei sentimenti, della forza perturbante del desiderio.
Orso d'oro alla recente Berlinale, terminale di una trilogia inaugurata con "Sex" e proseguita con "Love", ecco "Dreams del norvegese Haugerud, curiosamente in uscita nelle nostre sale in ordine inverso (seguiranno gli altri due), Un'adolescente si innamora della propria insegnante e dedica questo sentimento- sogno alla scrittura di un diario. Ne parla con madre e nonna poetessa, che superato il primo [...] Vai alla recensione »
Dag Johan Haugerud, più che un regista, è un filosofo del cinema, ma soprattutto della vita. Con la sua "Trilogia dei sentimenti", iniziata con Sex, proseguita con Love e ora portata a conclusione con Dreams, è riuscito in un'impresa, se non impossibile, sicuramente difficilissima. Quella di trattare il tema della sessualità, degli affetti e dell'attrazione in modo poetico, toccante, universale, vero, [...] Vai alla recensione »
Vincitore dell'Orso d'oro al 75° Festival Internazionale del Cinema di Berlino, Dreams (Drømmer), scritto e diretto dal norvegese Dag Johan Haugerud, è al cinema dal 13 marzo distribuito da Wanted Cinema. Il film è il primo titolo ad uscire in Italia come parte della Trilogia delle relazioni composta dalle pellicole "Sex / Dreams / Love" che affrontano diverse sfaccettature dei rapporti amorosi e [...] Vai alla recensione »
Secondo film di una trilogia tematica sui rapporti umani cominciata con "Sex" e che si concluderà con "Love" (anch'esso del 2024, ma in uscita ritardata a breve) "Dreams" ha vinto l'Orso d'oro al Festival di Berlino 2025. È la storia di Johanne, diciassette anni e un mondo interiore fatto di emozioni e desideri inespressi. Quando conosce la sua nuova insegnante di francese, il confine tra le proprie [...] Vai alla recensione »
Dag Johan Haugerud lo avevamo incontrato alla Mostra del cinema di Venezia 2024 dove era in concorso con Love - prossimamente in sala parte di una trilogia iniziata da Sex (2024) presentato nel Panorama della Berlinale, e che si è conclusa con Dreams, vincitore dell'Orso d'oro quest'anno. L'idea, ci aveva detto, per quell'intreccio di vite e di parole a Oslo intorno alla sessualità gli era venuta leggendo [...] Vai alla recensione »
Premiato a Berlino con l'Orso d'oro al miglior film è il terzo episodio della trilogia sulle metamorfosi sentimentali Sex / Love / Dreams del regista/sceneggiatore norvegese Johan Haugerud. Sex, manuale razionalista sulla diversa percezione della sessualità di due protagonisti maschili, e Love, su modelli d'innamoramento fuori asse, erano rispettivamente a Berlino, due anni fa, e all'ultima Mostra [...] Vai alla recensione »
Johanne, 17 anni, s'innamora di un'insegnante convinta di esserne ricambiata e s'intrufola nella sua vita fino a scoprirne le carte. Torrentizio e logorroico psicodramma che scandaglia l'omosessualità in una trilogia composta da Love e Sex. Dopo aver vinto l'Orso d'oro a Berlino, condivide le confessioni della ragazza alla nonna col pubblico stremato da un'eccessiva prolissità.
Le storie che ci raccontiamo da adolescenti, le versioni di noi che scegliamo di esprimere, sono quelle che forgiano, nel bene e nel male, quello che diventiamo crescendo. La differenza la fa la modalità in cui le processiamo. Forse per questo in Dreams (Drømmer) di Dag Johan Haugerud la protagonista Johanne, una diciassettenne norvegese come tante (anche se la sua famiglia ha una cabina nei boschi, [...] Vai alla recensione »
Esce al cinema in Italia Dreams, il film che chiude la trilogia del regista norvegese Dag Johan Haugerud dedicata all'istinto amoroso e ai suoi tabù anche nelle emancipate società nordiche. Un saggio sulla sessualità schietta che ci ostiniamo a non riconoscere, di norma più che nei figli maschi nelle nostre figlie bambine. Meriterebbe un sondaggio: per quanti di noi, adolescenti o meglio preadolescenti, [...] Vai alla recensione »
Di quali sogni si tratta? Con evidenza, di quelli di una liceale, Johanne, che prende una cotta travolgente per la sua insegnante di francese, documentando tutto, pensieri, illusioni, sul diario, scritto con una prosa elegante e densa, come si rende conto per prima la nonna poetessa, alla quale la ragazza consegna il quaderno con la promessa della massima riservatezza.
È proprio vero che l'amore vince su tutto, anche alla Berlinale, laddove lo scorso febbraio, al termine della 75esima edizione della kermesse tedesca, a portare a casa l'ambito Orso d'Oro è stato un film che racconta una storia che affonda le radici narrative, drammaturgiche ed emozionali nel sentimento universale per antonomasia. Lo fa maneggiando tale materia con estrema delicatezza, con la medesima [...] Vai alla recensione »
Il primo amore non si scorda mai. Ma dovesse anche parzialmente cadere nell'oblio, ecco un diario pronto a imprimere nero su bianco tutte le sfumature di un'emozione travolgente senza precedenti. Un'emozione che vale per sempre. È il viaggio verticale e vorticoso nella psiche di un'adolescente innamorata il racconto di Dreams (Drømmer) del norvegese Dag Johan Haugerud, splendido vincitore dell'Orso [...] Vai alla recensione »
Tre generazioni di donne, un primo amore bruciante, un manoscritto che passa di mano in manao suscitando reazioni sempre diverse (a volte comicamente diverse). E un film che non smette di sorprenderci, pur usando apparentemente sempre lo stesso tono, in una Norvegia ora invernale ora estiva ma sempre generosa di forme e di sfondi che tra città e natura si fondono a meraviglia con i paesaggi interiori [...] Vai alla recensione »
La dispersione dei sentimenti: è su questa linea che lo scrittore e regista norvegese Dag Johan Haugerund sembra interessato a lavorare. Con Dreams (Sex Love) giunge a vincere l'Orso d'Oro della Berlinale75 a conclusione di una trilogia che nel 2024 lo ha visto transitare da Berlino, dove aveva presentato nella sezione Panorama il primo capitolo, intitolato Sex, alla Mostra di Venezia, che invece aveva [...] Vai alla recensione »
L'Orso d'Oro del 75° Festival del Cinema di Berlino va al bellissimo film Sogni, del danese Dag Johan Haugerud. Si tratta della terza parte di una trilogia tematica sui rapporti umani: la prima parte è stata Sex, presentato non in concorso a Berlino nel 2024 nella sezione Panorama. In seguito Amore, proiettato in anteprima all'81ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia nel settembre [...] Vai alla recensione »
La vita e il processo creativo. La vita è un processo creativo. Giunto a chiudere una trilogia con i precedenti Sex (2024) e Love (2024), Dreams dello scrittore e regista norvegese Dag Johan Haugerud identifica innanzitutto nell'età adolescenziale il momento di massima fertilità nell'ordine della creatività. L'età dei sogni, per l'appunto, in cui qualsiasi sollecitazione ricevuta dall'esterno può tradursi [...] Vai alla recensione »
Ormai lo possiamo dire: il cinema europeo vede assurgere nell'olimpo dei suoi autori migliori un regista che ha superato i sessant'anni, essendo nato nella provincia norvegese nel 1964. Il suo nome è Dag Johan Haugerud, e chi ancora non lo conoscesse farebbe bene a colmare questa lacuna. La sua stella ha cominciato a brillare proprio a Berlino, dove lo scorso anno presentò Sex, primo titolo di una [...] Vai alla recensione »
Dopo Sex, presentato alla scorsa Berlinale, e Love, in corsa per il Leone d'Oro a Venezia 81, ecco Dreams (nel titolo internazionale si citano, tra parentesi, anche i precedenti capitoli), con cui Dag Johan Haugerud chiude la sua trilogia delle relazioni, in Concorso a Belrino 75. Universale, va da sé, perché il lessico trascende la lingua, ma anche riflesso della società norvegese, di come un popolo [...] Vai alla recensione »
Torna a Berlino, stavolta in concorso, l'ultimo film che proprio nella sezione Panorama del Festival tedesco aveva aperto la trilogia sull'amore con Sex, poi proseguita a Venezia con Love. Una chiusa che equivale ad un principio. All'amore adolescenziale. All'amore disperato. Quello che ti ossessiona dalla mattina alla sera. Al bisogno di contemplare l'oggetto amato con venerazione, di sentirsi osservati [...] Vai alla recensione »