Lo stato di crisi dell'istituzione scolastica raccontato senza retorica e senza sconti. Drammatico, Germania2023. Durata 98 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un'insegnante decide di indagare sulla questione che vede uno dei suoi alunni sospettato per furto. Espandi ▽
Quando la nuova insegnante di matematica e di educazione fisica di una seconda media tedesca, Carla Nowak, decide di prendere l'iniziativa per scoprire chi è il responsabile dei furti che si sono verificati nella scuola, lo fa con le migliori intenzioni. Eppure la sua azione finisce per innescare una reazione a catena, che sfocia proprio là dove Nowak non avrebbe mai voluto, in quell'immagine finale, che è iconograficamente associabile a una vittoria, ma racconta una tragica sconfitta.
La sala professori fotografa con la giusta drammaticità lo stato di un'istituzione in grossa crisi, esogena e endogena, in cui il rispetto che un tempo era precetto è stato sostituito dal sentimento umorale, per cui all'insegnante si dà retta finché è simpatico, sa intrattenere, non si fa scudo con il suo ruolo, perché allora quello scudo, sebbene di latta, diventa subito il bersaglio del tiro incrociato di alunni e genitori.
Con passo felpato e occhio lucido, sostenuto da una colonna sonora asciutta e perfetta, Çatak segue l'intensa Leonie Benesch affondare nella spirale del tutti contro tutti, senza mai smettere di opporre resistenza, anche solo con lo sguardo, e mantiene saggiamente il film nell'ambito del verosimile. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
In un'azione di pulizia etnica Diritti trova l'occasione per delineare con rigore un personaggio seducente e complesso. Drammatico, Italia, Germania2023. Durata 175 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia è incentrata su Lubo, un nomade costretto a trovare un nuovo senso di giustizia dopo che lo stato svizzero gli ha portato via i suoi bambini. Espandi ▽
Lubo Moser è un nomade del popolo Jenisch. Nella Confederazione Elvetica del 1939 gira di luogo in luogo esibendosi nelle piazze insieme alla moglie Mirana e ai loro bambini. Fino a quando la Seconda Guerra mondiale incombente fa sì che il governo dichiari la mobilitazione degli uomini per la difesa delle frontiere. Lubo, mentre è in servizio, viene a sapere che i figli sono stati prelevati e portati in un istituto mentre la moglie, nel tentativo di proteggerli, ha trovato la morte. Da quel momento il senso della vita per lui consiste nel conseguire un duplice obiettivo: ritrovarli e vendicarsi.
Diritti trova in un'azione di pulizia etnica, che si stenterebbe a credere che sia accaduta in Svizzera, l'occasione per delineare il personaggio più complesso della sua filmografia.
Franz Rogowski dà corpo, voce e inflessioni a un personaggio che la camera scruta seguendone e assecondandone l'azione. Diritti ci racconta un seduttore suo malgrado che, al contempo, non smette mai la ricerca dei propri figli anche se gli anni scorrono. Su tre di queste relazioni si sofferma e, in particolare, su quella di una cameriera d'albergo di origine italiana in cui Lubo vede qualcosa di più di un corpo che possa tenere viva la sua vendetta. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Una scrittrice è in viaggio in Giappone. Cercherà di lasciarsi andare ma il fantasma del defunto marito è sempre presente. Espandi ▽
La casa di Sidonie, scrittrice francese, è vuota da quando il marito è morto tragicamente in un incidente. La donna la lascia quindi temporaneamente, cogliendo l’occasione di un viaggio in Giappone per degli impegni promozionali con l’editore che sta curando una riedizione del suo primo romanzo. All’arrivo, quest’ultimo la attende in prima persona, per accompagnarla in un esplorazione in varie tappe attraverso le meraviglie del paesaggio nipponico. Nella terza regia di Élise Girard c’è una classica associazione tra un viaggio letterale e uno interiore, che mescola dolore e ricordo con lo stupore inconsueto della negoziazione con un luogo che non ci appartiene. Nelle mani della regista c’è una materia narrativa esilissima, perfino ovvia, ma è una carta velina indispensabile per congiungersi al suo tocco lieve, che accarezza malinconia e un sottile filone di surreale brillantezza. È un cinema minimalista, elegante, adulto ma con un cuore leggero. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Agnieszka Holland torna in Patria con una fotografia brutale della crisi dei rifugiati al confine polacco. Drammatico, Polonia, Germania, Francia, Belgio2023. Durata 147 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una famiglia di rifugiati siriani, un insegnante di inglese solitario dall'Afghanistan e una giovane guardia di frontiera, che si incontrano sul confine polacco-bielorusso durante l'ultima crisi umanitaria. Espandi ▽
Il cinema di denuncia sociale e politica di Agnieszka Holland non poteva non interessarsi alle turbolenze del presente che interessano in maniera diretta la sua patria, la Polonia, già in un tumulto interno per le politiche del governo e messa in una situazione ancor più delicata prima e durante l’invasione russa dell’Ucraina. Naturale che uno dei nomi di spicco del cinema polacco moderno abbia deciso di mettere in scena il travaglio umano delle migliaia di persone coinvolte in un sadico gioco di rappresaglia politica tra paesi e tra blocchi globali, in un corposo dramma in bianco e nero che vuole offrire molteplici punti di vista sulla vicenda. Lo fa in quel modo diretto, senza fronzoli e contundente che abbiamo imparato ad aspettarci da lei, autrice guidata dal principio - non privo di un certo didatticismo - che certe cose vadano semplicemente portate alla luce: Green Border è pieno di sofferenza e angherie, non lesina negli appelli diretti alla pietà spettatoriale, cerca emozioni forti costruendo una storia di abusi vergognosi su donne, anziani e bambini. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un documentario sull'artista Anselm Kiefer e sulla sua ultima, imponente creazione. Espandi ▽
Come approcciare l’opera proteiforme di Anselm Kiefer che evolve costantemente e mette in discussione con altrettanta costanza l’oscuro passato della Germania? Artista tedesco, nato l’8 marzo del 1945, due mesi prima della capitolazione nazista, è cresciuto in un Paese devastato dalla guerra che lo ossessiona e diventa il suo soggetto di predilezione. Soltanto Wim Wenders, che ha conosciuto come lui il pesante silenzio del dopoguerra e poi la ricostruzione e infine la riunificazione, poteva anche solo immaginare di farne un ritratto. Il percorso del regista nell’arte degli altri, prosegue e si installa in Francia e in quell’atelier gigantesco che è Barjac, immenso terreno di sperimentazione e luogo che testimonia la ricerca demiurgica di Kiefer.
Dopo Présence, mediometraggio presentato alla Biennale d’arte contemporanea di Venezia, consacrato all’opera dell’artista francese Claudine Drai, e dopo Pina, elegia in rilevo alla memoria di Pina Bausch, Wenders tenta di nuovo l’impresa del 3D, girando un film sontuoso, una vera ‘installazione’ destinata ai musei e alle sale.
Per comprendere l’opera intimidente di Kiefer, per i mezzi che richiede e la quantità di questioni che solleva, l’autore evoca i luoghi e le circostanze. Wenders non sceglie la cronologia, dall’infanzia dell’artista ai nostri giorni, ma tesse piuttosto un’andata e ritorno stordente tra passato e presente, partendo direttamente dalle opere. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Arcel torna sulla storia danese attraverso i codici del western e l'affidabilità di Mads Mikkelsen. Biografico, Danimarca, Svezia, Norvegia, Germania2023. Durata 120 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia di Ludvig von Kahlen, un soldato che aveva un sogno: fare fortuna coltivando la brughiera dello Jutland danese. Espandi ▽
Nikolaj Arcel, dopo Royal Affair torna ad affrontare un episodio della storia danese. Il capitano Ludwig von Kahlen non è il frutto della fantasia della scrittrice Ida Jessen ma è realmente esistito ed ha tentato, con grande impegno e contro ogni circostanza avversa, di rendere fertile la brughiera in nome di un re, Frederik V, che non aveva mai incontrato e nonostante lo scetticisimo dei consiglieri di corte. Arcel imposta la narrazione seguendo la traccia, a volte in modo un po’ troppo pedissequo, di un glorioso genere cinematografico: il western. E per delineare un personaggio come quello di von Kahlen si affida a un attore capace di dare concretezza alla condizione psicologica e caratteriale del suo personaggio. Un attore cioè che incarnasse quel titolo originale Bastarden. È grazie a Mads Mikkelsen che il film può superare il limite dato dalla struttura narrativa di cui sopra e provare a cercare una sua originalità. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un'insegnante stringe un forte legame con cinque studenti che si trasformerà in qualcosa di pericoloso. Espandi ▽
Miss Novak, giovane insegnante con ambizioni 'purificatrici', viene assoldata da un liceo privato per tenere un corso nutrizionale innovativo. Raccolto un gruppo di studenti volontari, lo educa progressivamente al digiuno secondo un rito preciso e un protocollo stretto di meditazione. Il programma diventa presto insostenibile per i partecipanti. Le loro abitudini alimentari verranno completamente stravolte fino a ridursi al nulla, tra lo stupore e l'apprensione dei genitori. Assenti o ingombranti, quando decideranno di agire, per i loro figli sarà già troppo tardi.
Quattro anni dopo Little Joe, insidiosa opera di science-fiction intorno a una pianta geneticamente modificata, Jessica Hausner gira un altro film in lingua inglese, un altro film 'fantastico', una nuova satira gelida e sofisticata del modernismo occidentale.
Tra humour freddo e crudeltà formale, Jessica Hausner punta il dito su le derive contemporanee: le dottrine pericolose e la sfiducia nella scienza. E a questo punto il problema di Club Zero risiede nel suo tono beffardo e fasullo, che si prende costantemente gioco dei suoi personaggi e serve una morale reazionaria sulla stupidità umana, su una (neo)borghesia incapace nel suo isolamento di classe di interessarsi a d'altro che a se stessa. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un viaggio psicologico e geografico per restituire la tragicommedia del quotidiano. Commedia, Islanda, Gran Bretagna, Germania2023. Durata 97 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Paura di volare? Nessun problema, l'agenzia Viaggiatori Impavidi organizza corsi per sconfiggere ogni timore e librarsi leggeri nel cielo. Espandi ▽
Sarah è una donna forte e in carriera, con un solo terrore: prendere l'aereo. Ora che la sua nuova relazione sentimentale lo richiede, ha deciso di superare quella fobia iscrivendosi ad un corso per "viaggiatori impavidi". Li guida il malcapitato Charles, al suo primo incarico come capogruppo. Tra crisi di panico, profezie che si autoavverano e imprevisti di ogni sorta, le peggiori paure del gruppo diventano reali, costringendo Sarah e gli altri ad affrontare molto di peggio di un breve viaggio aereo.
Girato all'aeroporto di Gatwick durante la pandemia di Covid19, questa commedia firmata dall'islandese Sigurosson, al suo debutto in lingua inglese, sfrutta sul lungometraggio la piccola idea di partenza.
Il suo percorso nel film, psicologico e geografico, è quello che funziona meglio e che meglio restituisce la tragicommedia del quotidiano. Non si può invece dire lo stesso della noiosissima vicenda di Alfons e Coco, anche se una nota di merito va all'attrice Ella Rumpf. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
La drammatica condizione dei migranti in un documentario che sa restituire a pieno lo sguardo dei veri protagonisti. Documentario, Italia, Gran Bretagna, Germania2022. Durata 68 Minuti.
I registi incontrano i migranti della cosiddetta "rotta balcanica" in un viaggio verso la speranza. Espandi ▽
Ogni anno migliaia di persone in fuga dai Paesi del Medio Oriente tentano di raggiungere l’Europa occidentale, percorrendo la cosiddetta rotta balcanica. Osservando le tappe del difficile viaggio e ricorrendo anche al found footage (girato dai protagonisti con i loro smartphone), il documentario cala lo spettatore nella drammatica condizione dei migranti. Il racconto procede per immagini fortemente suggestive e attraverso le testimonianze di persone disposte o costrette (spesso le due cose coincidono) a convivere con la fatica e gli stenti pur di inseguire una meta che si rivela molto difficile da raggiungere. L’intento del docufilm non è quello di inquadrare il fenomeno della migrazione in una prospettiva geopolitica, ma di immergere lo spettatore nella condizione dei protagonisti e di restituire il loro sguardo. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Remake che soffre di un'attualizzazione commerciale della sceneggiatura, ripulita dalle sequenze politicamente scorrette o potenzialmente rischiose. Thriller, USA, Germania, Canada2006. Durata 102 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Remake dell'omonimo thriller del 1973. Nel film di oggi protagonista è Nicolas Cage. Espandi ▽
L'agente di polizia Edward Malus (Nicholas Cage) risponde a una richiesta d'aiuto di Willow, una donna un tempo amata. Deciso a rispondere alla richiesta si reca a Summers isle, un'isola del pacifico per indagare sulla scomparsa della piccola Rowan. Una volta arrivato, Edward scoprirà che Willow vive in una comunità neo-pagana che compie misteriosi riti. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Jackson va oltre il remake aggiornato, oltre l'interpretazione psicologica, sociologica o politica, rivelando un atto d'amore, altamente tecnologico, verso il cinema americano degli anni '30. Azione, Nuova Zelanda, USA, Germania2005. Durata 187 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
È il film dell'anno, perché a riproporre un mito del cinema è Peter Jackson, regista de Il Signore degli Anelli. Che ha pensato tutto in grande, non soltanto il preistorico gorilla, realizzando un kolossal da 207 milioni di dollari. Espandi ▽
New York, 1933. Durante la Grande Depressione la fame di fama conduce una troupe cinematografica su un'isola misteriosa per girare un film spettacolare e avventuroso. A bordo della Venture salpano Carl Denham, regista ambizioso, Ann Darrow, un'attrice esordiente e Jack Driscoll, un drammaturgo intellettuale prestato al cinema. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Da uno dei fumetti di supereroi più amati di sempre, la Marvel realizza un film leggero e di sicuro intrattenimento, nello stile dei comics di una volta: i Fantastici 4 contro il loro temibile avversario, il Dottor Destino. Espandi ▽
Al calderone dei film tratti da fumetti va ad aggiungersi anche questo dedicato all'omonimo quartetto in calzamaglia, nato decenni or sono dalle fervide menti di Stan Lee e Jack Kirby per i tipi della Marvel Comics. I motivi che spingono le major, in questi anni, alla saturazione del mercato con pellicole popolate da supereroi sono diversi, ma resta il fatto che a risultati eccelsi ( Spider Man ) si sono alternate solenni porcherie ( Daredevil ), come forse era inevitabile. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un'occasione persa per un blockbuster tutto azione e effetti speciali. Azione, USA, Germania2003. Durata 110 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La leggenda degli uomini straordinari Allan Quatermain alla guida di un supergruppo di eroi contro i folli piani di distruzione del malvagio Phantom. Dopo From hell, un altro capolavoro a fumetti di Alan Moore approda al grande schermo. Espandi ▽
Mostri e creature di ogni risma e da ogni tempo in un supergruppo capitanato da Allan Quatermain (quello delle Miniere del Re Salomone), che ha il volto di Sean Connery. il Capitano Nemo, una vampira, l'uomo invisibile, l'agente dei Servizi Segreti americani Tom Sawyer, Dorian Gray, il Dottor Jekyll e Mister Hyde, votati alla causa del Bene per sconfiggere il malefico Phantom e sventare il suo folle piano di distruzione del mondo. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un film disordinato e complesso, ma pur sempre diretto da Wenders. Drammatico, Germania, USA2000. Durata 121 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Il "Million Dollar", è un albergo con un passato prestigioso, adesso è frequentato da strani, vagabondi pazzoidi. Uno di questi, Izzy (Davies) si butta dal tetto senza un'apparente ragione. Espandi ▽
Il "Million Dollar", è un albergo con un passato prestigioso, adesso è frequentato da strani, vagabondi pazzoidi. Uno di questi, Izzy (Davies) si butta dal tetto senza un'apparente ragione. A indagare arriva il detective Skinner (Gibson). Naturalmente, con sospettati come quelli, l'indagine non può procedere secondo la normale logica. Inoltre l'agente si innamora della stranissima Eloise (Jovovic), una complicazione in più. Purtroppo la regola è diventata ferrea, Wenders (che continuiamo a ritenere uno dei massimi autori contemporanei) fa seguire un film brutto a uno bello. Buena vista social club era un capolavoro, questo è un accumulo di disordine fastidioso che ha neppure un residuo di creatività alla Wenders: solo un grigio intrecciarsi di storie e linguaggio astrusi col sapore (pessimo) della sperimentazione. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Una delle opere migliori di Wim Wenders, dove tutto fluisce con dolcezza. Documentario musicale, Germania1998. Durata 101 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Un 'musicumentary' in cui degli anziani musicisti cubani mostrano la loro mai trascorsa gioventù interiore. Espandi ▽
Nel 1996 Ry Cooder, noto chitarrista statunitense, si reca a Cuba per registrare una session che, per vari motivi, non si realizza. Decide allora di non sprecare il viaggio e di procedere con un gruppo di anziani musicisti locali per realizzare comunque un disco. In sei giorni il vinile è inciso. Wenders si lascia contagiare dall'entusiasmo di Cooder e decide di seguire il gruppo sia all'Avana che in tournee. Il Buena Vista Social Club diventa un fenomeno mondiale sia come vendita di dischi che come notorietà anche sul piano cinematografico.
Wim Wenders si misura nuovamente con la musica, dopo i video con gli U2, in un lungometraggio che rimane una delle sue opere migliori.
Wenders non è interessato né a realizzare il classico film concerto né, però, ad indagare troppo sulle loro vite. Ciò che ci mostra sono le esibizioni accompagnate dalle prove e da qualche delicata incursione nel privato attuale dei suoi protagonisti. I quali sanno come 'tenere' il pubblico di casa ma non mostrano particolari apprensioni dinanzi al sold out di Amsterdam o alla performance alla Carnegie Hall. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.