Squali

Film 2024 | Drammatico, 107 min.

Regia di Alberto Rizzi. Un film con Stefano Scherini, Mirko Artuso, Sara Putignano, Diego Facciotti, Gregorio Righetti. Cast completo Genere Drammatico, - Italia, 2024, durata 107 minuti. Uscita cinema martedì 12 novembre 2024 distribuito da Magenta Film. Valutazione: 2,5 Stelle, sulla base di 1 recensione.

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Ultimo aggiornamento venerdì 8 novembre 2024

Un dramma famigliare tra i Monti Lessini. Ispirato al romanzo "I fratelli Karamazov".

Consigliato assolutamente no!
n.d.
MYMOVIES 2,50
CRITICA
PUBBLICO
CONSIGLIATO NÌ
Una favola nera ambientata in un Veneto rurale, surreale e fuori dal tempo.
Recensione di Silvia Guzzo
venerdì 8 novembre 2024
Recensione di Silvia Guzzo
venerdì 8 novembre 2024

I figli di Leone Camaso non potrebbero essere più diversi. Demetrio è un ex militare algido, prepotente e pieno di debiti; Ivan un instabile sportivo a fine carriera ossessionato dall'ex fidanzata che ha da poco deciso di lasciarlo; Alessio un prete determinato a redimere i peccati della sua famiglia, devoto a una Santa con cui comunica in sogno. Sveva, invece, è una giovane donna sofferente e ribelle, l'unica a essere rimasta con il padre, un uomo sadico e trasandato che la tratta più come una serva che come una figlia. Dopo molti anni di gradita lontananza, la disfunzionale famiglia Camaso si ritrova riunita sotto lo stesso tetto a casa dell'odiato padre Leone e i dissidi non tardano a riaffiorare.

Liberamente ispirato a "I fratelli Karamazov" di Fëdor Dostoevskij, Squali racconta le vicende surreali e grottesche di quattro fratellastri intenti a rimettere insieme i cocci di un'esistenza alla deriva. Uniti soltanto dall'odio verso un padre bugiardo e crudele, i protagonisti si muovono in una terra rurale onirica e sfumata, abitata da figure misteriose.

Presentato nella sezione "Alice nella città" alla Festa del Cinema di Roma, Squali reinterpreta il celebre romanzo di Dostoevskij spostando la storia sui Monti Lessini, tra le Prealpi italiane. Il secondo lungometraggio di Alberto Rizzi dopo la commedia Si muore solo da vivi (2020) fa della sua ambientazione un tratto affascinante e distintivo, che richiama gli spazi del western classico. Se infatti, come sostiene il regista, il western racconta della frontiera, allora anche Squali può in un certo senso essere considerato un western, dedicato all'indagine di quella terra di confine metaforica che è l'animo umano. Se poi si aggiunge il fatto che il Veneto, per via delle sue ampie praterie, viene spesso definito il "Texas di Italia", il paragone si fa più stringente.

Elemento inusuale e intrigante del film è il contrasto tra i suoi luoghi eterei, surreali e fuori dal tempo - incorniciati in evocativi campi lunghi e lunghissimi - e la cadenza marcatamente veneta dei personaggi. In uno spazio rurale sfumato e indefinito prendono infatti vita le vicende di protagonisti che sembrano al contempo fuori dalla realtà - con le loro caratteristiche marcate e funzionali - ma inseriti in un contesto ben preciso e delineato, costantemente evocato dal loro accento. L'opposizione tra universale e particolare diviene così ingrediente fondamentale di una narrazione che alla giustapposizione tra ciò che è discordante si richiama fin dal suo titolo, Squali. Ben lontana dalle profondità degli abissi, la ferocia tipica dei predatori marini prende così vita all'interno di un contesto montano, rurale e familiare, incastonato in inquadrature millimetriche e meticolose, che non sembrano lasciare nulla al caso.

Una simile attenzione per la composizione dell'immagine si concretizza in una fotografia dai colori freddi seducente e suggestiva, capace di restituire i toni cupi e le inquietudini che si nascondono nelle vicende narrate e nell'animo dei protagonisti. Ciò nonostante, la continua ricerca del punto di vista insolito, del movimento di macchina raffinato e citazionista rende molto evidente l'intervento della regia, che risulta talvolta invadente e artificiosa.

Una recitazione non sempre in linea con gli ambiziosi propositi perseguiti dal film e una narrazione a tratti caotica e dispersiva appesantiscono ulteriormente un lungometraggio dalle buone intuizioni, dal grande impatto visivo e dalla spiccata originalità, che trova forse la sua debolezza nell'eccessiva ricerca di complessità.

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giovedì 31 ottobre 2024
 

Un'opera ambientata sui Monti Lessini liberamente ispirata a “I fratelli Karamazov” di Fedor Dostoevskij. Dal 12 novembre al cinema. Guarda il trailer »

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