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Il cinema come motore per migliorare la società. Torino Film Festival presenta la sua 39esima edizione

In programma più di 180 film, fra cui tantissimi corti. 12 i titoli in concorso, dieci dei quali opere prime. E dopo il successo dello scorso anno torna su MYmovies la Sala web con una selezione di imperdibili film del programma ufficiale.
di Paola Casella

martedì 9 novembre 2021 - Torino Film Festival

“La complessità del cinema come motore di miglioramento della società, elemento di inclusione e valorizzazione delle eccellenze della società”: è questo, secondo il Direttore artistico Stefano Francia di Celle, il principio guida della 39esima edizione del Torino Film Festival, che si terrà nel capoluogo sabaudo dal 26 novembre al 4 dicembre. “Più di 180 film, fra cui molti corti, e 12 titoli in concorso, dieci dei quali opere prime”, prosegue Francia di Celle durante la presentazione alla stampa di un’edizione che torna orgogliosamente in sala, anche se - dopo lo straordinario successo dello scorso anno - molti titoli saranno visibili anche in streaming nella Sala Web di MYmovies.

APERTURA E CHIUSURA
Come già preannunciato il titolo di apertura sarà Sing 2 - Sempre più forte di Garth Jennings, sèguito del film di animazione su un gruppo di animali desiderosi di mostrare il loro talento musicale, che verrà accompagnato a Torino dal cast dei doppiatori italiani, fra cui Zucchero Fornaciari e Frank Matano. In chiusura invece ci sarà Aline di Valérie Lemercier, ambientato nel Quebec di fine anni Sessanta, nelle parole di Francia di Celle “un biopic sfrenato che dialoga in modo intelligente e fortemente alternativo con il mito della cantante Céline Dion”.

I TEMI RICORRENTI
Secondo il direttore sono “la resistenza e le resistenze nel passato e nel presente, il recupero della memoria come aiuto per interpretare presente e futuro, le lotte femministe, l’aborto, l’esigenza di raccontare identità molteplici che non si fanno costringere dalle accezioni standard, e l’attenzione a come usare il cinema come strumento di educazione”.

IL CONCORSO
Unico italiano in concorso Il muto di Gallura di Matteo Fresi, “autore molto legato alla scuola Holden ma di origini sarde che ha creato un quasi western ambientato in terra di Sardegna a metà ‘800”. Gli fanno compagnia Une Jeune Fille Qui Va Bien, esordio alla regia dell’attrice francese Sandrine Kiberlain ambientato invece nella Parigi del ’42 durante la persecuzione degli ebrei francesi; il coreano Aloners di Hong Seong-eun, storia di una giovane impiegata di un call center che si trasforma in investigatrice dopo la morte sospetta della madre; il turco Between Two Dawns di Selman Nacar che “affronta temi etici legati al mondo del lavoro”; il “coloratissimo” canadese Le Bruit Des Moteurs di Philippe Grégoire, protagonista un istruttore di tiro “perseguitato” dagli agenti di frontiera; l’argentino La Chica Nueva di Micaela Gonzalo, viaggio alla ricerca di un fratellastro e di una nuova vita “con un approccio realistico all’affermazione della vita professionale”; il cinese The Day Is Over di Rui Qi incentrato sull’amicizia fra quattro ragazzine.

Il concorso prosegue con il surreale Feathers del regista egiziano Omar El Zohairy che vede una casalinga sottomessa assumere il comando della casa dopo che suo marito si è trasformato in… un pollo; l’austriaco Grosse Freiheit, opera seconda di Sebastian Meise che narra “la tragedia degli omosessuali che, dopo la reclusione del periodo nazista, si ritrovano comunque carcerati, e che è il candidato dell’Austria a miglior film straniero”; l’americano El Planeta di Amalia Ulman, girato in bianco e nero, “un film folle che descrive la deriva comica esistenziale di due donne, madre e figlia, che hanno perso rispettivamente il marito e il padre”.

Chiudono la selezione il costaricano Clara Sola di Nathalie Alvarez Mesén, “storia di oppressione e liberazione” in un mondo dominato dalla superstizione sviluppata nell’ambito del TorinoFilmLab e già presente nella sezione Un Certain Regard dell’ultimo Festival di Cannes, e il film d’animazione La Traversée, opera prima di Florence Miailhe, “pittrice e regista 65enne riuscita finalmente a realizzare il suo film raffinato che descrive le vicende tragiche di chi è costretto ad emigrare”.

FUORI CONCORSO
Spiccano i titoli a firma femminile come il già ciato Aline: da It Snows in Benidorm della regista spagnola Isabel Coixet, “thriller eccentrico e sentimentale” ambientato nella località balneare del titolo con protagonista Timothy Spall; Un Monde di Laura Wandel, “girato con la telecamera posta ad altezza di bambino” con protagonisti due fratellini, lui bullizzato dai compagni, lei impegnata a difenderlo; e Coda - I segni del cuore di Sian Heder, interpretato dalla prima attrice non udente premio Oscar Marlee Matlin, “elaborazione appassionane e commovente del dialoghi tra sordi e non sordi attraverso il personaggio di una ragazza che fa da tramite fra la sua famiglia e la comunità in un paese di pescatori americano”.

Grande attesa per il nuovo film diretto e interpretato dal novantenne Clint Eastwood, Cry Macho, il cui protagonista “rivede la concezione stessa della virilità in un mondo dominato dal maschilismo. Un film che è anche una parabola sull’educazione, perché il protagonista si ritrova ad accompagnare un giovane messicano verso una nuova vita”. Affianca il film il documentario in nove capitoli Clint Eastwood: A Cinematic Legacy, che celebra “i suoi 50 anni di carriera attraverso interviste nuove e d’archivio”.

Fra gli italiani Fuori Concorso troviamo Altri padri, debutto alla regia di di finzione del critico e saggista Mario Sesti, con protagonisti Paolo Briguglia e Chiara Francini; Blood on the Crown di Davide Ferrario, che narra “i giorni di rivolta violenta del popolo maltese” agli inizi del secolo scorso; La notte più lunga dell’anno di Simone Aleandri con Ambra Angiolini e Alessandro Gassman, imperniato su quattro storie a Potenza durante la notte del solstizio d’inverno; Il pranzo di Francesco di Pasquale Scimeca sulla visita del Papa Bergoglio ad una mensa per i poveri di Palermo; Quattordici giorni di Ivan Cotroneo su una coppia in procinto di lasciarsi, interpretata dalla coppia reale Carlotta Natoli e Thomas Trabacchi; La svolta di Riccardo Antonaroli che descrive la vita di un giovane fumettista che si trasforma attraverso l’incontro con un delinquente; e Trafficante di virus di Costanza Quatriglio incentrato sulle “vicende riportare nell’omonimo libro dalla virologa Ilaria Capua”, che sarà presente da remoto, mentre verrà a Torino Anna Foglietta che la interpreta.

Completano la sezione Re granchio di Alessio Rigo de Righi, già alla Quinzaine des Realizateurs all’ultimo festival di Cannes, Santa Lucia di Marco Chiappetta con protagonisti due grandi del teatro napoletano come Renato Carpentieri e Andrea Renzi, e Bangla di Phaim Bhuiyan ed Emanuele Scaringi, “sèguito in forma di serie del film sulla comunità di origini bengalesi che vive a Tor Pignattara”.

FUORI CONCORSO SURPRISE
Fra i vari titoli spiccano alcuni film visti a Cannes, due semiautobiografici, Sull’isola di Bergman di Mia Hansen-Love con Tim Roth e Vicky Krieps, sulla falsariga del rapporto fra la regista e il suo ex compagno Olivier Assayas, e il documentario Jane par Charlotte diretto e cointerpretato da Charlotte Gainsbourg insieme alla madre Jane Birkin; e due adattamenti letterari, Tromperie di Arnaud Desplechin ispirato al romanzo "Deception" di Philip Roth, e Suzanna Adler di Benoit Jacquot, tratto dal testo teatrale di Marguerite Duras.

FUORI CONCORSO DOC
The First 54 years del regista israeliano Avi Mograbi “secondo premio alla Berlinale come miglior doc, fornisce con cinismo e sarcasmo un manualetto di come occupare uno stato straniero attraverso le testimonianze dei soldati israeliani mandati ad occupare i territori palestinesi”, mentre Il giardino che non c’è di Rä Di Martino, “che ha cominciato la sua carriera a Torino, ha partecipato in concorso nella sezione che è ora Italiana corti, racconta il romanzo "Il giardino dei Finzi Contini" mettendolo in relazione al film di De Sica, ma soprattutto creando l’atmosfera di un giardino che forse non c’è”.

OMAGGI, RESTAURI E MASTERCLASS
Si va dalla personale Joana Hadjithomas e Khalil Joreige, a cura di Massimo Causo, al documentario Peeping Balla dedicato al cinema di Pietro Balla, dai restauri della sezione Back To Life, che comprendono i Don Bosco di Goffredo Alessandrini e Moloch di Alexandr Sokurov all’omaggio a Maricla Boggio. Ad incontrare il pubblico di cinefili saranno Monica Bellucci, vincitrice del Premio Stella della Mole per l’Innovazione Artistica 2021 e protagonista del film Fuori Concorso The Girl in the Fountain di Antongiulio Panizzi (dove interpreta l’atrrice e musa felliniana Anita Ekberg), Elisabetta Sgarbi e gli Extraliscio, Matilda de Angelis e il suo agente Gianni Chiffi, il regista Avi Mograbi e i direttori di casting Dario Ceruti e Maria Paola Pierini.


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